Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1946/1947
Serie A
22-09-1946 - Giornata: 1 - Alessandria - Comunale


Alessandria US - Modena FC 1 - 3 (0 - 1)
RETI: 5. aut. Rava P.[A], 81. Giorgino G.[A] 65. Del Medico W. [Mo] , 71. Del Medico W. [Mo]

Alessandria US Miglio Attilio , Pietrasanta Piero, Rava Pietro, Tortarolo Francesco, Arezzi Giuseppe, Bertoni (II) Elio, Rosso Angelo Triestino , Coscia Aristide, Giorgino Giuseppe, Rampini Sergio, Sotgiu Pietro All.: Rebuffo Giovanni Battista

Formazione avversaria
MODENA FC: Corazza, Remondini, Braglia, Malinverni, Neri, Stefanini, Romani, Brighenti (I) Renato, Zecca, Cassani, Del Medico. All.: Mazzoni Alfredo

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)
Note
Angoli: 3-3. Spettatori: 10.000. Incasso: 1.550.000 lire. Giornata di sole. Inizio gara ore 15:30. I grigi giocarono col lutto al braccio per la morte, avvenuta a Torino nella stessa mattinata, dell’allora presidente dell'allora Presidente della società e sindaco di Alessandria, Giuseppe Moccagatta.

Commento
Una grande folla, teatro a caro prezzo (quattrocento, duecento, cento lire); un grande desiderio: dare ai grigi il viatico vittorioso per il lungo cammino che dovevano intraprendere; una grande delusione. L’Alessandria ha sbagliato il primo passo, è caduta davanti a un ostacolo più forte del previsto, ha scoperto, lì per lì, in se stessa, ostacoli occulti che solo il cimento svela, ed è troppo tardi per poterli studiare e superare. Non c’è stato nemmeno reazione da parte del pubblico all’evento che ben presto appariva inevitabile: non risentimmo più durante la contesa quel grido, «forza grigi», che aveva salutato l’apparire della squadra sul campo e si era esaurito proprio ai primi battiti della partita. La folla vedeva che la squadra non andava. E non andava proprio. Qui il discorso deve essere chiaro e amichevole. I primi passi di una squadra sono sempre difficili: o tutto va bene di colpo o ci vuole un paziente lavoro di raccordo, perché il lavoro di raccordo riesca, è necessario che la preparazione fisica e tecnica dei singoli sia al punto giusto. Nulla di tutto questo nell’Alessandria. Incertezza generale, coordinamenti pressoché inesistenti, gioco occasionale, uomini lontani dalla buona forma, alcuni fermi addirittura. Un esempio: Tortarolo. È nota la combattività, direi la caparbietà dell’ex juventino; lo aveste visto oggi! Irriconoscibile. Evidentemente la sua immissione in squadra era prematura. Su per giù nelle stesse condizioni mi sono apparsi altri giocatori e avrei torto se parlassi dei singoli grigi sugli elementi di gioco forniti oggi. Un sol uomo, pur non offrendo il modello esatto del proprio valore, è stato sul campo da vero atleta. Parlo di Rava. La potenza del suo gioco rompeva a tratti la monotonia della partita, la classe faceva le sue faville. Mi si era detto un gran bene del giovane Giorgino che ha il ruolo di centravanti. Lo sapremo in seguito se è effettivamente un giocatore da Serie A. Oggi il ragazzo era uno sperduto nel buio e non lo aiutavano a uscire alla luce l’azione in sordina di Cosca e quella piuttosto caotica di Rampini. Si attribuisce al Giorgino prontezza di spostamenti e rapidità di tiro. Bisogna allora insegnargli a tenere una posizione avanzata contro i terzini, anziché stare addirittura dietro alle mezze ali. Tutte cose che verranno con un po’ di pazienza e con molta perseveranza nella preparazione. Il campionato è lungo, ci sono giornate brutte e belle per tutti. Il segreto sta nel non illudersi troppo e non abbattersi mai. Manco a farlo apposta all’Alessandria in delicata fase di preparazione si è opposto oggi un Modena che aveva la freschezza dei movimenti di una squadra vista nel vivo del campionato. La consueta difesa di ferro, resa aggressiva e risolutiva da quell’inesauribile Antonini, tornato giustamente e degnamente ai fasti della massima divisione; la mediana che già conoscevamo, quella dei novanta minuti pieni, che tutto fa in piena armonia e fa sempre quello che è logico e necessario; un attacco sbrigativo con la novità di Brighenti I interno destro – che tiri sfreccianti e che bel lavoro da mezz’ala metodista – e dell’ex granata Zecca centravanti. Una squadra risoluta che ha impostato la partita difensiva e se ne è andata al successo appunto perché aveva saputo difendersi bene, lavorando al corpo l’avversario che cercava di superarla. Ha colto la prima rete di sorpresa al quinto minuto del primo tempo: per poco non ha arrotondato il bottino cin una seconda rete a pochi secondi dalla prima, ha beneficiato di una svista dell’arbitro nella ripresa per dare tranquillità alla vittoria e ha segnato… a carte scoperte la terza rete lasciando difensori e pubblico stupiti. Poiché una cronaca minuta e paziente la partita non la merita, guardiamone i momenti essenziali. I grigi, col lutto al braccio per la repentina morte del loro presidente Giuseppe Moccagatta, si gettavano all’attacco e insistevano: non era una manovra vera e propria, bensì un assalto, arginato con maestria dai modenesi più scattanti, più a posto e favoriti anche dall’imprecisione degli allunghi e degli scambi fra i grigi. Al 5’ colpo di scena. Un fallo di Bertoni II sull’ala destra modenese, tiro di punizione di Remondini, palla veloce rasente la terra e ben angolata. Malauguratamente il pallone urtava contro Rava subendo una deviazione che metteva fuori causa Miglio. Rete irreparabile. Subito dopo Del Medico ingannava Tortarolo, lanciava Zecca, si ripigliava la palla, era sul portiere: fu evitato il secondo smacco per un puro miracolo. Ma l’Alessandria accusò il colpo e l’avvertimento e accentuò il suo sbandamento. Soltanto al 24’ Rampini riuscì a impegnare il difensore estremo modenese con una fulminea girata di testa. Poi serrò rabbiosamente, lanciata da Rava, sostenuta da Arezzi che bene o male lavorava per quattro. Ebbe due calci d’angolo consecutivi; sul secondo vedemmo la testa di Rampini protendersi disperatamente verso la palla che attraversò tutto il rettangolo della porta; giunse da lontano, da oltre cinquanta metri, un pallone quanto mai insidioso di Rava, che Corazza afferrò proprio all’ultimo momento. Così si esaurì l’Alessandria del primo tempo. Nella ripresa cercò di fare le cose con maggior ordine, senza riuscirvi. Al 4’ Rampini ebbe il pallone buono ma lo passò debolmente al portiere; al 18’ tutta la linea sembrò a posto su un centro rasoterra di Rosso, tuttavia la palla passò senza buoni incontri. Ed ecco (al 21’) un lungo traversone verso l’ala sinistra modenese che coglie il passaggio, mi è sembrato in posizione di fuorigioco. L’arbitro non fischia e Del Medico avanza, lo rincorre Pietrasanta, lo carica, ma il giocatore resiste, giunge a pochi passi da Miglio e lo batte. Due a zero. Cinque minuti dopo Zecca raggiunge proprio sulla linea di fondo un pallone saltellante e Dio sa come riesce a girarlo a volo sulla porta alessandrina. Rava è superato ormai, Pietrasanta è fuori dalla traiettoria, chi è a posto è Del Medico, ancora lui: tocco facile, terza rete. Più niente da fare. Consolazione finale, un tiro felice di Giorgino, su centro di Rosso. La rete dell’Alessandria. Questa, in sintesi, la storia del tre a uno. Folla sportiva. Accetta il verdetto. Il Modena suscita ammirazione, l’Alessandria è discussa con… amarezza. Verranno le ore buone. Forza grigi! (Renato Casalbore, «Tuttosport», 23 settembre 1946) Non si vogliono certamente cercare scuse alla sconfitta dell’Alessandria la quale, specialmente nella ripresa, ha dimostrato anche ai ciechi di essere ancora lontana da un apprezzabile grado di preparazione; ma è giusto rilevare che due elementi sono concorsi ad aumentare la depressione dello spirito e del gioco degli alessandrini: la morte, cioè, avvenuta nelle prime ore del mattino, del presidente della società, rag. Moccagatta, e l’autogol di Rava in apertura di gioco. L’Alessandria ha bisogno di molto lavoro per fare dei suoi uomini una squadra e deve avere il coraggio di mettere per il momento da parte alcuni giocatori dal nome sonante. Coscia, per citarne uno, non è ancora in grado di sostenere il peso d’una partita; Giorgino poi, anche perché poco e male servito, è naufragato per inesperienza. A lui si deve il gol dell’Alessandria e qualche passaggio indovinato, ma gli mancano mestiere ed esperienza. Uno dei migliori grigi, insieme ad Arezzi, è stato Rava, il quale però ha sulla coscienza l’autogol già ricordato e ha concorso alla terza segnatura del Modena, non avendo egli insistito sopra un pallone che pareva destinato al fondo e che invece Zecca è riuscito a tenere in campo. Il Modena è ancora quella squadra cocciuta e dura che conoscevamo: più preparato dell’Alessandria, ha temporeggiato all’inizio e ha perso animo quando si è trovato inaspettatamente in vantaggio. I gialli sono ormai a punto nella difesa, malgrado qualche uomo della mediana sia «scoppiato» verso la fine. L’attacco è invece ancora slegato, ma Brighenti, Del Medico e Romani hanno imbastito qualche azione pregevole. I primi cinque minuti di gioco sono alterni, con un solo tiro a rete di Rampini. Al 5’ punizione contro l’Alessandria: tira Remondini, riprende male Rava che di testa insacca nella propria rete spiazzando Miglio. Per qualche minuto i gialli insistono, ma all’11’ i grigi contrattaccano ottenendo tre angoli ed obbligando Corazza a frequenti interventi e sbagliando due gol a porta vuota prima con Sotgiu al 15’, poi con Rampini al 40’. Mentre il primo tempo aveva segnato, malgrado il risultato favorevole, una leggera superiorità dell’Alessandria, la ripresa ha tutt’altra fisionomia: superiorità netta del Modena, che pareggia i calci d’angolo subiti nel primo tempo e segna al 21’ con Del Medico in una bella azione, forse viziata da fuori gioco di Del Medico stesso. L’Alessandria va alla deriva e ne approfitta ancora l’ala sinistra canarina, la quale, ricevuto da Zecca un pallone che Rava credeva dovesse uscire a fondo, non ha difficoltà a battere nuovamente l’incerto Miglio. Al 36’, in una puntigliosa reazione dei grigi, Rosso centra un bel pallone e Giorgino segna imparabilmente il punto della bandiera. Nessun incidente; la Alessandria ha giocato col lutto al braccio per la morte del proprio presidente. Tra i grigi hanno esordito in Serie A Miglio, Pietrasanta, Arezzi, Rosso, Giorgino e Rampini; tra i gialli Corazza e Romani. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 23 settembre 1946) Dramma giallo sul campo dei grigi per la contesa con i modenesi che hanno letteralmente sconvolto i pronostici, dominando la compagine alessandrina. Il successo degli ospiti è chiaro e meritato. La pattuglia gialloblù è stata un blocco solido e volitivo sia in difesa, come all’attacco, affiatata e allenata in ogni reparto, ove pure non si annoverano elementi di grido. Ma tutti sono apparsi egregiamente addestrati. L’Alessandria invece è ancora in fase di assestamento. È mancata completamente la disciplina, e sono mancati l’affiatamento e lo spirito combattivo necessari per svolgere trame offensive pregevoli. Tortarolo, Coscia, Bertoni risentono del lungo riposo. Lenta e abulica la linea attaccante dove ha brillato di luce opaca Giorgino, la famosa stella del Sud improvvisamente eclissatasi di fronte al deciso comportamento difensivo dei canarini. Lo stesso Rava, a parte l’infortunio della prima rete, non è ancora completamente a posto. Così si spiega la sconfitta dell’Alessandria. La cronaca si può riassumere in poche battute. Su fallo di Bertoni da una trentina di metri Remondini batte un calcio di punizione che Rava tenta di respingere e invece colpisce di striscio la palla e la manda in rete. Il Modena preme ancora per alcuni minuti sotto la rete di Miglio ma senza successo. Poi i grigi passano all’attacco e Sotgiu, Rampini ed Arezzi per un soffio mancano il bersaglio. Nella ripresa al 20’ fuga di Del Medico che a molti è apparso in fuori gioco, e benché tallonato da Pietrasanta, riesce a battere il portiere grigio. Sei minuti dopo, calcio dall’estremo limite di Zecca cui fa seguito una fulminea stoccata di Del Medico che segna la più bella rete della giornata. A meno di dieci minuti dalla fine, fuga di Rosso: questi dà un pallone propizio a Giorgino che salva l’onore della bandiera. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport del Lunedì», 23 settembre 1946) LA PRIMA DURA SCONFITTA DEI GRIGI Di fronte al Modena, squadra bene impostata e preparatissima sul fiato, i grigi hanno dovuto cedere mettendo in evidenza la totale mancanza di preparazione, dovuta ad una tardiva ripresa degli allenamenti, condotti col rallentamento in modo che nessun giocatore – a parte l’intesa coi compagni di squadra – è apparso in condizioni di parità nei confronti degli avversari. Dopo una prima autorete provocata da Rava nel tentativo di rinviare un forte tiro di punizione di Remondini, i modenesi hanno segnato ancora due volte sorprendendo la nostra difesa non ancora a posto. Verso la fine della partita, Giorgino, su uno dei pochi centri rimessi da Rosso, ha salvato l’onore della giornata. La prima formazione dei grigi è stata la seguente: Miglio; Pietrasanta e Rava; Tortarolo, Arezzi e Bertoni; Rosso, Coscia, Giorgino, Rampini e Sotgiu. («Il Piccolo», 28 settembre 1946) RISULTATI: Atalanta-Juventus 1-3 Bari-Lazio 1-3 Bologna-Venezia 4-0 Fiorentina-Internazionale 3-3 Genoa-Brescia 4-0 Milan-Vicenza 2-3 Napoli-Livorno 4-0 Roma-Sampdoria 3-1 Torino-Triestina 1-1 CLASSIFICA: Bologna, Genoa, Juventus, Lazio, Modena, Napoli, Roma, Vicenza 2; Fiorentina, Internazionale, Torino, Triestina 1; Alessandria, Atalanta, Bari, Brescia, Livorno, Milan, Sampdoria, Venezia 0 MARCATORI 3 gol: Amadei (Roma) 2 gol: Astorri (Juventus), Bonaretti (Bologna), Cappello (Bologna), Del Medico (Modena), Di Benedetti (Napoli), Puccinelli (Lazio), Verdeal (Genoa) 1 gol: Azzarini (Inter), Badiali (Fiorentina), Bassetto (Sampdoria), Busani U. (Napoli), Caccia (Inter), Carraro (Vicenza), Dalla Torre (Genoa), Gabetto (Torino), Giorgino (Alessandria), Gritti (Fiorentina), Ispiro (Lazio), Marchetti (Fiorentina), Muci (Inter), Piola (Juventus), Puricelli (Milan), Quaresima (Vicenza), Rebuzzi I (Vicenza), Salvi (Atalanta), Solazzo (Triestina), Tavellin (Bari), Verrina (Napoli), Vitali (Genoa) Il punto sul campionato La prima giornata di campionato aveva regalato gol ed emozioni ai tifosi accorsi allo stadio per sostenere la propria squadra. Erano state otto le gare terminate con la vittoria di una delle due formazioni: quattro appannaggio di chi giocava in casa e quattro ottenute di chi giocava in trasferta. Due erano state le sfide terminate in parità. Le partite dove si erano realizzati i maggiori gol sono state: Bologna-Venezia, doppiette di Cappello e Bonretti, Genoa-Brescia, doppietta di Verdeal, Dalla Torre e Vitali e Napoli-Livorno, doppietta di Di Benedetti, Busani e Verrina.