Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1946/1947
Serie A
12-01-1947 - Giornata: 16 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Triestina US 5 - 0 (4 - 0)
RETI: 13. Pietruzzi M.[A], 14. Stradella C.[A], 41. Coscia A.[A], 43. Stradella C.[A], 49. Stradella C.[A]

Alessandria US Bodoira Alfredo, Pietrasanta Piero, Rava Pietro, Arezzi Giuseppe, Bertoni (II) Elio, Bassi Luigi, Armano Gino, Pietruzzi Mario, Stradella Carlo, Coscia Aristide, Rosso Angelo Triestino All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Striuli; Antonini, Gratton; Presca, Zorzin, Radio; Zanolla, Rossetti, Urbani, Englaro, Milli. All.: Varglien (I) Mario

Arbitro: Agnolin Guido (Bassano del Grappa)
Note
Angoli: 2-6 (2-2). Spettatori: 10.000. Giornata mite di pallido sole, terreno pesante e viscido per il disgelo. Inizio gara ore 14.30 La prima marcatura dell’Alessandria viene attribuita a Pietruzzi dalla («Gazzetta dello Sport» e «Il Piccolo»), a Coscia («Corriere dello Sport») oppure a un’autorete di Gratton su tiro di Pietruzzi («Tuttosport»).

Commento
Lasciateci ricordare Gratton, prima di raccontarvi la partita. La bionda e folta zazzera di Gratton lanciato a catapulta, e diremmo quasi con superiore dispitto, contro l’irrompente diga degli alessandrini padroni del campo. Lasciateci ricordare l’atticciato, scattante Gratton, nel cui gioco soltanto è consistita la debole, sperduta e rassegnata Triestina d’oggi. Gratton è il solo che ci ricordi la scapigliata baldanza della squadra giuliana ai suoi bei dì. Il terzino girandola, il misirizzi d’ogni situazione scorbutica, sempre all’impiedi, il capo ad ariete, la falcata raccolta e il piede pronto in ogni istante a colpire. Ma Gratton era pressoché solo e vagavano per il campo, battuti su ogni palla, i suoi compagni incapaci di costruire e di concludere, tecnicamente modesti come i laterali e gli estremi, o sopraffatti dal troppo lavoro, come il pugnace Zorzin e gli interni, dei quali il solo Rossetti ha avuto spunti che bene depongono, se non altro, sulla sua potenziale capacità di tocco e di manovra. Contro simili avversari, non coordinati nelle proprie azioni da valide premesse tecniche, facile tornò alla svelta e disinvolta Alessandria un dominio pressoché assoluto e continuo. Pure incompleta l’Alessandria è apparsa oggi una compagine impostata su solide basi agonistiche e particolarmente abili si sono rivelati gli avanti ben guidati da Stradella, in evidente giornata di vena. Gli interni Coscia e Pietruzzi, quasi sempre liberi, hanno gareggiato nel suggerire temi di attacco al centravanti e alle ali di cui più che non Rosso è piaciuto Armano. Generosa, se non brillante, la condotta dei mediani; buon alcuni interventi di Rava, nonostante il terreno a lui ingrato. Il tarchiato e pesante Striuli ha visto oggi, e più volte, le streghe. Né riteniamo di essere ingenerosi affermando che almeno tre delle cinque reti sarebbero state facilmente evitabili. Due altre, poi, altrettanto evitabili gli furono perdonate dalla bonaria comprensione di Agnolin, arbitro di sicuro talento cui solo si può rimproverare oggi di non avere visto un nettissimo fuori gioco di Stradella al 14’: Arezzi lanciò assai bene Pietruzzi e questi subito indirizzò al centro, fra una selva di gambe; colpì prima indeciso Stradella e Antonini respinse forte la palla che del tutto involontariamente Pietruzzi incocciava mentre era in corsa: fu il primo grave errore di Striuli cui la palla passò sotto il ventre, fu altresì la prima rete dei grigi, fortunosa e del tutto inaspettata. E Stradella era in fuori gioco e molto lo videro, sicché già rassegnati i triestini riportarono la palla al centro ed a questa triste bisogna si piegarono altre quattro volte, perché l’Alessandria, scatenata, non dava tregua. Non squisitezze tecniche si videro allora, data la dimessa lena dei triestini, ma le reazioni dei grigi erano spedite e franche. E al 15’, dopo solo un minuto, ecco Armano in fuga, dopo avere superato Radio: Zorzin cade nel vano tentativo di intercettare il rapido passaggio a Stradella, questi, in corsa, da una dozzina di metri indirizza un pallone non irresistibile alla destra di Striuli, che per quanto ben piazzato non riesce a parare. Finita, la Triestina. Qualche fuga in contropiede viene subito interrotta dalla sicura prestanza degli alessandrini, che con ariosi passaggi sconvolgono letteralmente l’ansante difesa avversaria. Al 28’ per poco Stradella non rinnova a Striuli l’umiliazione di una terza rete. Inizia l’attacco il brillantissimo Coscia che lancia Rosso, Presca è superato sullo slancio e sul conseguente traversone si trova puntuale Stradella: bel tiro in corsa, tuffo indeciso di Striuli, cui sfugge la palla sotto il ventre. Salva, per fortuna, il palo. Il pubblico, dapprima quasi incredulo a tanto disinvolto prodigarsi dei suoi atleti, sente ora che la serie dei successi non è finita. Ed ecco, infatti, Coscia segnare al 35’: triangolo con Pietruzzi, sicuro guizzo in area scartando prima Zorzin e poi Antonini, tiro da due metri sulla destra. Questa volta Striuli è perdonabile, talché perfino i suoi compagni paiono rinfrancarsi e ottengono due angoli. Batte Zanolla il primo, assai bene: Bodoira si libera sul fondo; ripete il tiro l’ala destra e sulla corta respinta di Bertoni tira Englaro. Bodoira esce, respinge sul piede di Rossetti che, fortissimo, staffila in porta a portiere spiazzato: s’erge però la testa di Bertoni sulla linea fatidica (denti stretti e occhi chiusi sotto la gran mazzata: il classico k.o. con appunto finale). Disinvolte trame intessono i grigi all’attacco e al 41’ su allungo di Bassi l’ala sinistra Rosso serve a pennello Stradella: un pronto guizzo oltre Zorzin e, di testa, direttamente in rete. Sta per finire il tempo e la Triestina si scuote. Al 42’ Zanolla supera Rava, stringe al centro e dà a Rossetti. Niente. Fuga di Englaro, atterrato sul limite dell’area da Pietrasanta. Ancora niente. Englaro tuttavia ritenta e Bodoira deve parare un suo tiro di notevole potenza. È accorto e agile il vecchio «Pinza», nemmeno Zorzin da lontano riesce a sorprenderlo, giusto al 45’. Si ricomincia al galoppo dopo l’intervallo e sempre l’Alessandria è padrona del campo. Può permettersi ora lussi inauditi e non poche sono le azioni da rete che Agnolin arresta per eccessivo slancio di Stradella, ingenuo (o astuto?) amatore dei fuori gioco. Anche la Triestina, calato alquanto l’ardore agonistico dei grigi, abbozza qualche azione in contropiede, ma convinta non è, e nemmeno precisa. Si ha l’impressione, a volte, che perfino ami cincischiare: passaggi brevi o trasversali, scambietti inutili. Ed al 5’, logica conseguenza di questo suo fiacco procedere, la quinta rete dell’Alessandria. Una veloce fuga di Armano, un traversone alto e Stradella che vuole strabiliare con un rovescio acrobatico: ne esce un tiro alto a candela, senza vigore alcuno. Sembra alto quel pallone, e Striuli si sposta placido a custodire l’angolino, ma la parabola del tiro è maligna. Striuli brancica sorpreso tra palo e traversa. È, con grande stupore di tutti, una rete bell’e buona: la quinta e l’ultima. Né riuscirà Urbani, solo davanti a Bodoira, a rompere l’incanto (9’) così come un attimo prima non è riuscito Coscia (rete annullata per fuori gioco di Stradella) che ripete la prodezza al 16’, scartando anche Striuli; e la rete questa volta è annullata non si sa perché. Al 19’ Zanolla è in fuga ed atterra decisamente Bertoni sul limite dell’area: tira la punizione Milli e Bodoira alza di pungo in angolo. Al 28’ ancora Zanolla impegna Bodoira, ma tornando l’Alessandria all’attacco, è Striuli a vedere le stelle con Rosso: salva, sulla linea, Presca. Sta per finire l’incontro e la Triestina cerca la rete che le salvi l’onore della giornata: è Rossetti autore della prodezza, mancata per un soffio. Sfugge a Bertoni, spiazza Rava e lo stesso Bertoni con brillante e repentino arresto in area. Certo gli manca la lena per il tiro e preferisce passare a Milli, che però Pietrasanta previene. Partita chiusa, ormai; riprende l’aire l’Alessandria e Striuli, il povero, sconcertato Striuli, cerca la riabilitazione con due parate che, queste sì, sono senz’altro degne di plauso. Ma il giuoco, ahimé, è fatto ed i lunghi, cordiali applausi della folla sanno terribilmente di contentino. (Gianni Brera, «La Gazzetta dello Sport», 13 gennaio 1947) La prova di Milano è dimenticata. Il riscatto dei grigi è stato immediato e la prova di oggi deve essere ascritta come una delle migliori, certo la più sonante, tra quelle compiute dai grigi sul loro terreno. Né l’assenza di Tortarolo, né quella di Lushta hanno impedito alla squadra di condurre a piacimento l’incontro, di insediarsi, padroni del campo, nell’area dei triestini per sottoporli ad un assedio continuo, martellante, nel quale l’avversario ha finito per non più raccapezzarsi. Sul fondo del campo Moccagatta le azioni sono sgorgate fluide, veloci, con passaggi rasoterra che stordivano la difesa avversaria. Ancora la prima linea è stata il miglior reparto della squadra. Essa ha tessuto una ragna tale di passaggi che le cinque reti ottenute sono soltanto un piccolo acconto al giuoco svolto. Altre due sono state annullate, altre sono state fortunosamente salvate dall’intervento in extremis dei terzini o da alcuni prodigiose parate di Striuli. I grigi sono scesi in campo, come s’è detto, incompleti; vi diremo subito che Stradella nel posto di centravanti è stato il migliore uomo dell’attacco. Lo stanno a dimostrare le tre reti a lui segnate e le numerose occasioni che seppe offrire, con la sua azione accorta e intelligente, ai compagni di linea. Ma tutta la squadra marciò ad un ritmo sostenuto che ben presto fiaccò le energie degli avversari, evidentemente a disagio sul fondo appiccicaticcio del campo. L’Alessandria manifestò fin dai primi minuti la sua vena minacciando gli avversari e la sua azione migliorò gradatamente fino a travolgerli. Quando, paga del successo, allentò la sua baldanza, allora la Triestina cercò di portare l’offesa in campo grigio. Ma fu un fuoco di paglia ché la difesa di Rava e Pietrasanta respingeva sicura e Bertoni II appariva il dominatore del campo. Ottimo l’arbitraggio di Agnolin che ha peccato solo nel non concedere un goal all’Alessandria che per altro ne aveva già avuto annullato uno poco prima. Si inizia con un guardingo assaggio dell’Alessandria. Poi Pietruzzi si fa sorprendere in fuori gioco e qualche minuto dopo Gratton atterra Coscia diretto in rete. L’arbitro non rileva il fallo in area di rigore come sul finire del tempo lascerà correre un fallo di mano accidentale di Bertoni II in maglia grigia. Giungiamo con gioco cincischiante fino al 10’ quando Stradella, ricevuta la palla da Armano, indirizza in rete dando modo a Striuli di effettuare una buona parata. La pressio dell’Alessandria sta facendosi più incisiva. Siamo al 14’ quando a conclusione di una serie di passaggi in velocità tra Armano e Pietruzzi questi saetta in rete. Striuli para di piede e il sopravvenente Gratton finisce di mettere in rete. Non passano due minuti che Armano, scendendo a grandi falcate, mette al centro ove Stradella, scavalcati i terzini, insacca nella rete dello stupito Striuli. L’Alessandria continua la sua pressione: Arezzi, Bertoni II e Bassi riforniscono continuamente la prima linea. Qualche palla fischia all’intorno dei pali della casa triestina. Al 29’ Stradella fugge tutto solo e Striuli devia fortunosamente sul palo e allontana la palla. A conclusione di una fitta rete di passaggi, Bertoni II indirizza in rete e Striuli para brillantemente. Poco dopo Coscia, siamo al 34’, con un’azione personale, dopo aver superato alcuni avversari, segna la terza rete per l’Alessandria. La Triestina pare ora abbia a scuotersi. Ottiene due corner consecutivi e Bertoni II tutto solo sulla linea della porta salva di testa. Ripartono i grigi all’attacco: Bassi rifornisce Rosso che da fondo campo invia al centro dove Stradella di testa colloca in rete. È il 42’. La Triestina si fa rabbiosa e porta la sua sporadica minaccia alla porta di Bodoira. È solo allo scadere del tempo che, in seguito a un fallo di Bertoni II su Englaro, Zorzin dirige in rete. Nella mischia Urbani tira e Bodoira effettua la sua prima parata. In apertura del secondo tempo i grigi intessono una bella azione che finisce tra le braccia di Striuli su tiro di Pietruzzi. Sul calcio di rinvio l’Alessandria è costretta in corner che non ha esito. Poi la rete della Triestina corre seri pericoli e Striuli si rivede costretto a mettere in corner un pallone calciato da Stradella. Poco dopo sarà lo stesso Stradella che con una spettacolosa rovesciata metterà in rete un passaggio volante ricevuto da Pietruzzi. All’8’ Agnolin annulla una rete di Coscia per fuori gioco. Zanolla fugge tutto solo e Bodoira mette in corner. Nulla di fatto. Armano si beve qualche buona occasione e al 16’ Coscia, a seguito di un’ottima discesa in linea, mette in rete mentre Striuli gli si butta vanamente tra i piedi. Ma Agnolin annulla inspiegabilmente. È da questo momento che i grigi diminuiscono la loro pressione. Ha inizio qui qualche buona azione della Triestina e al 20’ Milli costringe Bodoira a salvare in corner. Qualche pericolo per la rete dei grigi e poi questi riprendono a premere la difesa rosso-alabardata che si salva a fatica. Striuli, è questo il suo migliore momento, para magnificamente tiri di Pietruzzi, Armano, Stradella e Coscia. Al termine della bella partita Striuli salva con tre parate consecutive la sua rete da peggiori guai. È inutile ricercare gli uomini migliori quando la marcatura è così notevole. Ma volendo seguire la consuetudine, vi diremo che tra i grigi sono emersi Coscia e Stradella e della Triestina l’infaticabile Gratton. (Enrico Reposi, «Tuttosport», 13 gennaio 1947) Su un terreno viscido e alquanto pesante per il disgelo i grigi hanno rivendicato la sconfitta di domenica scorsa con una chiara vittoria sulla Triestina, che è stata prevalentemente alla mercé degli alessandrini oggi lanciati con una foga incontenibile, contro cui nulla hanno potuto fare le temerarie parate di Striuli, gli audaci interventi di Gratton, che sono apparsi i migliori elementi della compagine giuliana. L’attacco grigio, oggi in vena di prodezze ha letteralmente dominato, sottoponendo ad un duro assedio la porta giuliana. Bertoni II e Arezzi hanno svolto un lavoro pregevole e instancabile, sia nel nutrire l’attacco come nel frantumare i rari tentativi offensivi degli alabardati. Al 13’, dopo alcune raffiche sferrate dagli ospiti, Armano dall’estrema destra manda al centro un pallone spiovente che Coscia raccoglie al volo e manda in rete. Un minuto dopo è ancora Armano che da metà campo fornisce la palla a Stradella, il quale fugge velocemente; tutto solo supera due avversari e sferra da una diecina di metri un potente tiro che batte Striuli. Quindi al 41’ su azione volante di Armano e Pietruzzi, Coscia segna il terzo gol. Su fuga di Rosso e centro, Stradella di testa segna il quarto punto. Nella ripresa, dopo un calcio d’angolo per parte, al 4’ Pietruzzi, spostatosi all’ala, manda al centro un pallone che Stradella raccoglie e con un’acrobatica rovesciata scaraventa in rete e dopo i cinque gol, altri due ne segna Coscia – normalmente sterile nella segnatura – che l’arbitro annulla entrambi dopo averli in precedenza concessi. Per nulla abbattuti da questa gragnuola di punti, i triestini non disarmano e il loro comportamento è ammirevole poiché non si rassegnano alla sonante sconfitta. Così un tiro di Rossetti è deviato in angolo e un altro di Urbani salvato dal portiere che si butta arditamente fra le gambe dell’attaccante avversario. L’ultimo quarto d’ora di gioco non ha storia poiché altro non è che un dialogo persistente fra l’attacco grigio e la difesa granata. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport del Lunedì», 13 gennaio 1947) 20000 PERSONE ALLO STADIO "MOCCAGATTA" ASSISTERANNO ALL'INCONTRO CON LA SQUADRA CAMPIONE Il Torino ricorre a qualche riserva - Sicura la partecipazione di Gabetto - I «grigi» nella solita formazione: Stradella al posto di Lustha Come avevamo previsto, con la franca vittoria sulla Triestina si è chiusa la brutta parentesi milanese. Il successo è stato così clamoroso da mettere in dubbio, se gli alabardati sono mediocri o se i grigi vanno realmente forte. Le assenze di due tra ì migliori titolari, Lushta e Tortarolo, non hanno incrinato il “blocco” grigio, anzi i due elementi innescati, Stradella e Bassi, trovandosi coi vecchi compagni che hanno portato la squadra in Serie A hanno legato il gioco, mantenendolo radente e sconcertante. Le reti sono state segnate, tre da Stradella, una da Coscia e una da Pietruzzi. («Il Piccolo», 18 gennaio 1947) RISULTATI: Atalanta-Modena 1-1 Bologna-Roma 0-2 Fiorentina-Milan 0-3 Internazionale-Livorno 1-1 Lazio-Venezia 3-1 Napoli-Genoa 2-1 Sampdoria-Brescia 2-2 Torino-Bari 2-1 Vicenza-Juventus 1-1 CLASSIFICA: Torino 26; Juventus 24; Modena 23; Milan 22; Bari, Bologna 19; Roma, Sampdoria 18; Napoli 17; Lazio, Livorno 15; Fiorentina 14; Genoa 13; Alessandria, Vicenza 12; Atalanta, Brescia, Internazionale, Venezia 11; Triestina 9 MARCATORI 12 gol: Baldini (Sampdoria) 11 gol: Mazzola (Torino) 10 gol: Amadei (Roma), Carapellese (Milan), Puricelli (Milan) 9 gol: Puccinelli (Lazio) 8 gol: Candiani (Juventus), Gabetto (Torino), Ossola (Torino), Raccis (Livorno) 7 gol: Busani U. (Napoli), Dalla Torre (Genoa), Piola (Juventus) Il punto sul campionato Il Torino, vincendo contro il Bari era riuscito ad incrementare il proprio vantaggio in vetta alla classifica portandolo a due punti in più della Juventus che era stata bloccata sul pareggio in casa del Vicenza: in gol Candiani per i bianconeri e Sperotto per i veneti. Il Modena, terzo, aveva pareggiato in casa dell’Atalanta riducendo di un punto il vantaggio sul Milan che aveva conquistato i due punti in casa della Fiorentina. Caduta del Bologna, in casa, per mano della Roma con i gol di Ferrari e Krieziu. Vittoria netta della Lazio ai danni del Venezia. Bovio e Raccis avevano fissato il punteggio di Inter-Livorno in parità con le loro reti.