Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1946/1947
Serie A
16-03-1947 - Giornata: 24 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Bari US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 46. Coscia A.[A]

Alessandria US Bodoira Alfredo, Pietrasanta Piero, Rava Pietro, Arezzi Giuseppe, Borgogno Angelo, Tortarolo Francesco, Armano Gino, Pietruzzi Mario, Stradella Carlo, Coscia Aristide, Rosso Angelo Triestino All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
BARI US: Costagliola; Fusco, Pellicari; Carlini, Capocasale, Giammarco; Hrotkó, Maestrelli, Tontodonati, Tavellin, Spadavecchia. All.: Kuttik András

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)
Note
Angoli: 3-3. Spettatori: 10.000 oppure 13.000. Giornata fredda e nuvolosa, terreno buono. L’Alessandria ha giocato col lutto al braccio per la morte di Vittorio Colombo, consigliere ed ex vice presidente della Società. Inizio gara ore 15:30.

Commento
Il pubblico alessandrino è uscito rauco dal campo e col sistema nervoso un po’ sconvolto: rauco per il continuto incoraggiamento alla squadra del cuore, che ha visto oggi i sorci verdi; con i nervi eccitati per i continui sussulti procuratigli dai baresi che, fino all’ultimo minuto, hanno messo in forse la vittoria grigia legata al tenue filo del gol di Coscia. Di incoraggiamento ne aveva bisogno l’Alessandria, apparsa in giornata poco felice, specialmente nel primo tempo, tanto più che si trattava di tenere a bada e di battere una Bari che, senza dubbio, è stata l’avversario più pericoloso tra quelli scesi in questi ultimi mesi al Moccagatta. Il pubblico ha ben compreso perché i biancorossi si trovano nella parte alta della classifica e si è spiegato, fortunatamente senza pagarne le spese, i frequenti successi baresi nel presente campionato. Una difesa, la biancorossa, che fa muro quasi impenetrabile, con un portiere che para i tiri da due passi anche quando i tiri si succedono quasi senza soluzione di continuità. Un attacco che fa rizzare i capelli quando è in azione con quel Tontodonati iradiddio. Fortuna che la difesa grigia era oggi, a differenza del resto della squadra, in giornata di grazia; Rava e Pietrasanta, ben sostenuti da un eccellente Borgogno e da un Bodoira, sempre pronto, non hanno sbagliato un pallone e a loro si deve se ancora una volta la rete alessandrina non è stata violata. All’attacco, invece, l’Alessandria (Pietruzzi sofferente) non ha giocato come al solito anche perché il gioco veniva raramente allargato alle ali. Solo nel secondo tempo i grigi si sono ripresi in parte, specialmente per la prestazione spettacolosa di Coscia e chiamati di più in gioco Armano e Rosso, hanno creato le azioni più brillanti e più pericolose per Costagliola. Dopo un primo tempo equilibrato, l’Alessandria ha segnato una leggera prevalenza nella ripresa che può giustificare la vittoria. Cronaca breve: al 16’ angolo contro l’Alessandria e al 20’ prodezza di Costagliola su preciso e fulmineo tiro di Arezzi. Al 29’ Rava si spinge in avanti, passa a Rosso che rimette a Tortarolo; tiro spettacoloso del mediano e parata in angolo di Costagliola. Al 35’ doppia prodezza di Costagliola che, aiutato anche dalla fortuna, riesce ad annullare due saette di Rosso e Stradella da pochi passi. Poi, siamo al 39’ – il pericolo maggiore per i grigi – azione barese e tiro di Tontodonati sulla traversa, mentre però Bodoira era ben piazzato per la parata. Il tempo finisce con un angolo per parte. La ripresa era appena cominciata che si verificava l’episodio decisivo: calcio d’invio di Stradella e pallone che va ad Armano, l’ala destra grigia fugge come un leprotto, supera tutti gli avversari che gli si fanno incontro e dal fondo campo centra; una testa barese respinge e Coscia riprende battendo Costagliola: sono passati appena 35 secondi. I biancorossi non si abbattono e, abbandonata ogni prudenza, partono per il pareggio e al 4’ sembra cosa fatta. Ma Pietrasanta, fuori area, trattiene per un braccio Tontodonati lanciato su Bodoira. Conseguente punizione che viene sprecata da Tavellin. Sfumata questa occasione d’oro, il Bari non sarà più capace di crearne un’altra altrettanto preziosa. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 17 marzo 1947) La massa degli spettatori che sa percepire nella sua sensibilità il giusto andamento ed il bello delle dispute spogliando di ogni contenuto passionale il suo giudizio, è uscita dal campo alquanto perplessa e delusa. In sostanza oggi è mancata l’ardente volontà e la ferma decisione dei giocatori grigi, che hanno dato vita alle vittoriose competizioni contro il Torino, la Juventus e il Napoli, dove si era visto ogni singolo elemento profondere tutte le sue doti e l’impegno a conferire alla partita il più alto spirito agonistico in un rendimento sempre costante e progressivo. Oggi invece la partita impegnata con i baresi si è svolta in tono minore, priva di quell’incisiva vivacità che sovente supplisce al minor valore tecnico e conduce egualmente a risonanti affermazioni. Tutti in sostanza sono apparsi meno efficienti del previsto, pervasi a tratti da una strana abulia, da rendere le azioni in sviluppo sfocate, senza mordente, mancanti di focoso ardore. Sovente sono risultati errati i passaggi, meno pronti gli spostamenti, lenti gli spunti laddove era necessaria più agile percezione e pronto sfruttamento delle azioni in sviluppo. L’attacco grigio è mancato in gran parte al suo compito. Il più attivo ed intraprendente è stato Coscia, che ha saputo assicurare la vittoria con una fulminea e perfetta stoccata, mentre gli altri due tiri da gol sono partiti dal piede di Tortarolo, mediano sinistro, e deviati a fil di palo dal prestigioso Costagliola, che ha salvato il salvabile. Il Bari, forse in parte suggestionato dai recenti clamorosi successi grigi, ha valutato eccessivamente la bravura in campo degli avversari, anche quando si sono aperti varchi paurosi fra le file alessandrine e sfruttare quegli attimi propizi non sarebbe apparso impresa difficile. Certo l’assenza di Cavone ha nuociuto ai biancorossi, poiché la brillante ala barese avrebbe tratto profitto più volte dalle lacune e dai difetti avversari. Buono il comportamento di Carlini e di Hrotkó; notevole l’azione distruttiva e costruttrice di Capocasale; sempre insidioso Tontodonati ed a tratti Tavellin e Spadavecchia. Ma in ultima analisi il gioco è stato spezzettato di continuo dai numerosi falli fischiati a metà campo dal meticoloso arbitro, mentre altri in area di rigore sono passati impuniti; e poi nervosismi, battibecchi, scorrettezze tra giocatori, non gravi ma tali da richiamare l’intervento del direttore della gara e da contribuire alla scadente qualità del gioco già mediocre e poco conclusivo. Questa la fisionomia della partita, che ha visto la sconfitta del Bari per un solo punto e soprattutto mancante di un alto contenuto tecnico e di un sano ardore degno delle grandi affermazioni. All’inizio il gioco è sciolto, vivace, velocissimo nei due campi. Ad ogni istante si nota un capovolgimento della situazione con alcune stoccate ben dirette, ma non irresistibili, di Stradella e Rosso da una parte, Tavellin, Hrotkó e Tontodonati dall’altra. Al 19’ si registra un tiro spettacolosi di Arezzi da una trentina di metri nell’angolo alto a destra di Costagliola, che con un salto acrobatico riesce ad agguantare la palla. La più bella azione dei baresi si ha sul finire. La conclusione parte da Tontodonati che sferra un secco tiro diagonale, ma la palla, a portiere ormai battuto, è respinta dal palo. Il primo tempo si conclude poco dopo con il terzo calcio d’angolo contro il Bari. Al 1’ della ripresa, in un folgorante e improvviso risveglio dei grigi, tutto l’attacco alessandrino è sotto la rete degli ospiti. Una fuga velocissima di Armano mette in difficoltà Maestrelli che respinge debolmente. Al volo raccoglie la palla Coscia e con una fucilata nell’angolo alto batte Costagliola, forse ingannato dalla traiettoria della sfera di cuoio calciata con molto effetto. Per alquanti minuti i grigi premono ancora nell’estrema area degli ospiti, ma la difesa barese è ora vigile e attenta quanto mai. Poi si sviluppa un’offensiva barese, che peraltro non è sorretta né nutrita a sufficienza dalla mediana, sovente troppo arretrata, cosicché l’attacco, imperniato su Tontodonati, fallisce al momento di concludere per il robusto intervento dei difensori grigi. In tutto questo periodo di tempo due sole azioni veramente irresistibili sono da segnalare: al 26’ una rovesciata di testa da parte di Coscia che sperimenta ancora una volta la classica bravura di Costagliola, ed al 39’ un forte tiro in corsa di Tontodonati, bloccato contro il palo da Bodoira che cade a terra per un duro colpo al costato. Il portiere alessandrino riprende in seguito il suo posto, ma si nota in lui l’acuta sofferenza e quindi la minore efficienza del suo operato. Ma ormai siamo alla fine: la stanchezza già manifesta in molti fa rallentare ancora la pressione dell’attacco languente a metà campo, senza più un vigoroso guizzo realizzatore. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport del Lunedì», 17 marzo 1947) Sapete come vanno queste faccende… Il Bari s’era accollata l’esperienza fatta dalla consorella squadra del Sud, che, domenica scorsa, ha avuto elargita dai grigi l’affatto invidiabile baronia di cinque regolamentari palloni, incastonati nel suo pur lucente blasone. Al Moccagatta, campo che va consolidando di domenica in domenica il titolo di «tabù», il Bari s’è subito raggomitolato in difesa come un ispido riccio, scorgendo in ogni pallone la nascosta insidia e spingendo avanti, a folate, i suoi aculei che qualche volta hanno creato grattacapi alla pur vigile difesa grigia. Ed è riuscito a mantenere la sconfitta nei limiti più che onorevoli, mercé il suo maschio gioco difensivo ove sono emersi più ancora di Costagliola, i terzini Fusco e Pellicari. L’Alessandria si è trovata, in queste condizioni, a doversi districare parecchio, e sovente vi è riuscita con azioni veloci e triangolate che finivano nelle braccia di Costagliola o sui piedi dei terzini. Visto a lume di questa premessa l’incontro non ha molto soddisfatto il pubblico alessandrino: infatti, imbrigliati Rosso e Armano, sempre controllatissimi, sono passati i primi 45’ di gioco di azioni prevalentemente a metà campo, la qual cosa ha fatto risaltare la solida tattica difensiva del Bari più che non il gioco solitamente tecnico e fluido dei reparti grigi. Abbiamo assistito a un ansimare continuo dei tre uomini di punta che non riuscivano a smarcarsi e a creare azioni veramente pericolose che dessero l’impressione di poter realizzare. Inoltre qualche improvviso capovolgimento di fronte ha portato i baresi in area alessandrina e, mentre Costagliola neutralizzava i rari tiri di Rosso, Stradella e Arezzi, Tontodonati per poco non batteva Bodoira colpendo il montante con un tiro improvviso. Fra questo continuo alternarsi di azioni la mediana alessandrina non sempre riusciva a controllare il gioco veloce di Maestrelli, Hrotkó e Spadavecchia; Borgogno doveva correre sovente alle calcagna di Tontodonati e quando erano gli attaccanti alessandrini a imbastire azioni di attacco, Arezzi e Tortarolo non erano pronti a spalleggiare i compagni. Facile per il Bari distruggere e anche contrattaccare. Nella ripresa le cose sono cambiate alquanto. Quella rete di Coscia a conclusione di una fuga di Armano al fischio iniziale dell’arbitro, ha scosso l’intelaiatura difensiva barese, ha ridato fiato all’attacco con conseguente rafforzamento della difesa alessandrina, alleggerita di lavoro. Armano ha trovato modo di penetrare con puntate accorte e decise nel saldo sbarramento biancorosso; Pietruzzi, rinfrancato, ha smistato palloni che Stradella non è riuscito a sfruttare perché assai sorvegliato. Il registratore dell’attacco grigio è stato sempre Coscia. Arezzi e Tortarolo, non più oberati di lavoro, hanno con facilità superato i loro avversari diretti, servendo ottimamente i compagni di punta. Rava e Pietrasanta hanno stroncato le velleità offensive del Bari, poggianti prevalentemente su Hrotkó e Spadavecchia. Bodoira si è esibito in una sola parata veramente pericolosa. Tirate le somme dunque: un primo tempo combattutissimo con una Alessandria alla ricerca di uno spiraglio per pervenire al successo e contemporaneamente preoccupata di non scoprirsi in difesa. Una ripresa di marca alessandrina in cui la superiorità tecnica dei grigi si è gradualmente imposta sui coriacei giocatori del Bari. Ed eccovi ora due note di cronaca. L’Alessandria, che ha al braccio il lutto per la morte di un consigliere della Società, parte con decisa baldanza e investe la difesa barese. Gli avanti non trovano uno spiraglio, e solo al 19’ un potente tiro di Arezzi dà modo a Costagliola di effettuare la più bella parata della giornata. Poco dopo ancora Arezzi saggerà la qualità dell’estremo difensore barese. Gli avanti baresi sollevavano la difesa con veloci puntate, ma trovavano in Rava e soprattutto in Pietrasanta, un ostacolo non facilmente sormontabile. Le azioni si susseguono in area barese e Costagliola interviene su tiri di Tortarolo, Coscia e Armano. Una girata di testa di Rosso a portiere spiazzato sfiora il montante. Al 35’ due consecutivi tiri di Rosso prima e Stradella poi sono fortunosamente parati di pugno da Costagliola. In un rovesciamento di fronte, Tontodonati tira improvvisamente e la palla è respinta dal palo. All’apertura della ripresa, come vi abbiamo detto, è Coscia che ricevuta la palla portata in area da successive triangolazioni di Pietruzzi e Armano, con un prodigioso tiro da trenta metri sorprende il pur vigile Costagliola. L’Alessandria, al successo, si scuote, e molte sono le azioni che essa porta in area biancorossa. I baresi reagiscono con aperture alle ali, ma mai riescono a penetrare in area grigia. Registriamo al 25’ una bella girata di testa di Coscia e poco dopo un tiro di Armano. Al 34’ Bodoira si produce nell’unica parata degna di questo nome. Poi l’Alessandria si riprende ad attaccare e Costagliola para un ficcante tiro di Stradella. La fine della partita, ottimamente diretta dall’arbitro Bernardi, vede ancora i grigi alla ricerca di un più congruo bottino. (Enrico Reposi, «Tuttosport», 17 marzo 1947) DOMANI A BERGAMO I "GRIGI" La prima di due difficili trasferte Anche la forte squadra barese avvezza a dar dispiaceri alle ospitanti ha dovuto abbassare bandiera allo Stadio alessandrino dopo una partita incerta e combattuta tenacemente dalle contendenti. Dopo un primo tempo chiusosi con un nulla di fatto, il brillante inizio della ripresa culminato con una magnifica rete di Coscia, ha posto in vantaggio l’Alessandria e nel restante della partita i bianco-rossi sono riusciti ad impedire altre reti ed il consolidamento del risultato da parte dei grigi. La squadra locale trovatasi di fronte alla tattica difensiva dei baresi ha dovuto prodigarsi per aprire la breccia nella ferrea retroguardia appoggiata sull’ottimo Costagliola, ma si è trovata sovente anche in condizioni di dover retrocedere a difesa della rete di Bodoira per arginare le pericolose incursioni dei compagni di Tontodonati. («Il Piccolo», 22 marzo 1947) RISULTATI: Brescia-Lazio 2-0 Internazionale-Milan 1-2 Juventus-Torino 0-1 Livorno-Genoa 1-1 Modena-Fiorentina 3-0 Roma-Venezia 1-2 Sampdoria-Atalanta 1-1 Triestina-Bologna 3-1 Vicenza-Napoli 4-1 CLASSIFICA: Torino 37; Modena 34; Milan 33; Juventus 32; Bari 27; Napoli 26; Bologna 25; Livorno, Sampdoria 24; Alessandria, Genoa, Vicenza 23; Roma 22; Atalanta 21; Internazionale 20; Fiorentina, Lazio 19; Venezia 18; Brescia 17; Triestina 13 MARCATORI 15 gol: Puricelli (Milan) 14 gol: Mazzola (Torino) 13 gol: Astorri (Juventus), Baldini (Sampdoria) 12 gol: Dalla Torre (Genoa), Verdeal (Genoa) 11 gol: Carapellese (Milan), Gabetto (Torino) 10 gol: Amadei (Roma), Ottino (Venezia), Puccinelli (Lazio), Rebuzzi I (Vicenza) Il punto sul campionato Il derby della Mole era andato al Torino che aveva vinto sul campo della Juventus con la rete realizzata da Gabetto ed era stata scavalcata in classifica da Modena, vittoria netta e meritata quella inflitta dai canarini contro la Fiorentina: avevano segnato Zecca, Brighenti e Dal Medico. Il derby di Milano si era tinto dei colori rossoneri: 1-2 per il Diavolo. Caduta del Napoli in casa del Vicenza con le reti di Rebuzzi, Carraro e la doppietta di Quaresima. Il Genoa aveva pareggiato in casa del Livorno. Prezioso successo del Venezia ottenuto sul campo della Roma con i gol di Renosto e Ottino. Terza vittoria stagionale per la Triestina, ultima in classifica, che era riuscita a battere il Bologna.