Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1946/1947
Serie A
08-06-1947 - Giornata: 34 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Milan AC 4 - 1 (2 - 1)
RETI: 11. Sotgiu P.[A], 14. Sotgiu P.[A], 56. Lushta R.[A], 62. Sotgiu P.[A] 18. Antonini (I) G. [Mi]

Alessandria US Diamante Luigi, Pietrasanta Piero, Rava Pietro, Arezzi Giuseppe, Tortarolo Francesco, Coscia Aristide, Rosso Angelo Triestino , Pietruzzi Mario, Giorgino Giuseppe, Lushta Riza, Sotgiu Pietro All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
MILAN AC: Rossetti, Cerri, Clocchiatti, Bonomi, Foglia, Tognon, Gimona, Antonini (I) Giuseppe, Puricelli, Tosolini, Carapellese. All.: Bigogno Giuseppe

Arbitro: Gemini Luigi (Roma)
Note
Infortunato Clocchiatti [M], passato nella ripresa all’ala destra. Spettatori: 12.000; incasso: 1.400.000 lire. Inizio gara ore 16:30.

Commento
QUATTRO BALZI DEI "GRIGI" SULLA VIA DELLA SALVEZZA Mutti, il tifoso «professionista» dell’Alessandria, quello, per capire, che è capace di star zitto tutta la settimana per riservarsi la voce alla domenica, ieri, pochi istanti dopo l’inizio della gara, era appena sbottato in uno di quei «forza grigi!» che fan epoca, quando dalla tribuna, pigiatissima, fece eco una cannonata: «forza Milan!». Dalla citta della Madonnina era arrivato un concorrente. E che concorrente! Un tipo grosso cosi, con una maglia a striscioni rossi e neri, per essere in carattere, e con una voce da Caruso. La partita si sdoppiava: giù, sul campo. Rava e soci facevan scintille contro i diavoli, piuttosto mansueti: su, in tribuna, Mutti e Crotti, tale il nome del nuovo… altoparlante, erano il registro fedele delle vicende. Abbiamo parlato dapprima dei capi-tifosi – chiamiamoli così – perché lo spettacolo migliore ancora una volta l’ha dato il pubblico. Ha fatto una passionaccia, pubblico benedetto: ha sofferto, ha patito le pene d’inferno, quando è sembrato che le speranze naufragassero: poi ha vissuto l’ora più bella della vittoria e l’applauso finale ha abbracciato calorosamente tutti i giocatori vincitori e vinti. Subito all’inizio, i grigi davano il tono alla musica, buttandosi all’attacco e facendo sbatter gli occhi ai presenti: come? Questa la squadra che da tante domeniche terminava sconfitta? Ma no; questo era un piccolo gioiello (fatte le debite proporzioni, naturalmente) di bel gioco e di buona volontà. Le azioni volavano da un campo all’altro, con i padroni di casa decisi alla vittoria ed i difensori rosso-neri piuttosto confusi nel frenare gli avversari: il goal maturava. Al 7’ Arezzi, al 9’ Giorgino, al 10’ Coscia e Lushta avevano sollevato ondate di entusiasmo. Ed al 12’ Sotgiu giocava il primo brutto scherzo a Rossetti: un tiro innocuo di Giorgino si dirigeva saltellando verso la porta dei diavoli, il cui portiere, con molta tranquillità, usciva incontro al pallone. Fu un attimo: l’ala sinistra grigia, che stazionava nei paraggi, fece un balzo e d’improvviso sfiorò la sfera; un terzino rosso-nero volle frenare la sua azione, con il bel risultato di disorientare il compagno di squadra, che non tentò nemmeno la parata. Due minuti dopo, secondo dispiacere. Rosso batteva un corner proprio sullo spigolo della porta, sì che la palla rimbalzava in gioco, lasciando a mani vuote quel povero Rossetti, ieri proprio non in vena. Ancora Sotgiu faceva un balzo da leone – una specie di incrocio tra il salto in alto ed il salto triplo – e prima di precipitare a terra dava – di testa – il colpettino fatale. Puricelli – testina d’oro – presente alla spiacevole scena, poteva chiedere i diritti d’autore. Forse per questo iniziava un battibecco con Giorgino, che Gemini – molto in gamba – troncava con autorità. I sostenitori grigi erano al settimo cielo e già pensavano che le dita di una sola mano non bastassero più a contare le reti, quando Antonini I, detto «il Vecio», sfuggiva ai suoi angeli custodi e s’incaricava di raccorciare le distanze. Sul 2 a 1 si scaldavano gli animi: i due portieri facevano gli straordinari, un po’ ridotti dell’ansia imprecisa degli avanti; il gioco diventava pesante: Clocchiatti veniva toccato duramente e doveva abbandonare la lotta (la riprenderà dopo una decina di minuti relegato all’ala). Persin l’arbitro sbagliava sul finire del tempo, chiudendo tutti e due gli occhi su una coppietta di falli piuttosto plateali in area alessandrina. La ripresa si iniziava così, in acque tanto agitate, che si calmavano presto: dopo una ventina di minuti, infatti, il risultato era segnato. Lushta al 12’ tagliava corto in un batti e ribatti davanti a Rossetti, obbligando il medesimo a piegare le terga per raccogliere nella sua rete la terza palla della giornata, e Sotgiu al 17’ chiudeva il bilancio. La palla gli arrivava per l’occasione da Arezzi che aveva colto un rimando dell’estremo difensore milanista: fu facile all’ala sinistra smistare in porta, tra Cerri disperato e Rossetti… quasi pacifico che tornava tra 1 pali, dopo aver effettuato la rimessa. Il resto non ha storia: attacchi e contrattacchi senza convinzione. Un incidente a Foglia, che si produceva una brutta ferita al sopracciglio destro. Tutti i giocatori ne avevano evidentemente abbastanza: solo il pubblico, goloso, avrebbe voluto ancora lo zuccherino di altri goals. Ma i grigi han dimostrato giudizio: niente cappotto per il Milan. Non se lo sarebbe meritato. (Gigi Boccacini, «Stampa Sera», 9 giugno 1947) I grigi hanno avuto finalmente la loro grande giornata sfoggiando un’attività e un’intraprendenza che da tempo invano si desiderava rivedere nella compagine alessandrina che aveva marciato nello scorso inverno con così ardente spirito combattivo da piegare le più agguerrite avversarie. Anche oggi il classico squadrone del Milan lottante per il secondo posto nella classifica è stato sconfitto in virtù di una migliore tecnica, decisione e volontà che hanno fatto della squadra locale un blocco saldo e volitivo in tutti i settori, specialmente l’attacco che ha funzionato a meraviglia in un’assidua, tenace, instancabile lotta sotto la rete di Rossetti. I milanisti, benché battuti da un severo punteggio, non hanno mai ripiegato in difesa cercando di svolgere quando le fasi lo permettevano, trame offensive imperniate soprattutto su Puricelli e Carapellese, tecnici, astuti, intraprendenti fino all’esaurimento. Ma anche la difesa grigia non si è lasciata sorprendere così da consolidare la chiara vittoria dopo dieci snervanti settimane di penosa attesa. Fin dalle prime battute si nota un alto tono combattivo del settore offensivo grigio e all’11’ Rossetti è battuto da Sotgiu. Tre minuti dopo il Milan è in corner tirato da Rosso. Sotgiu interviene e nella susseguente mischia segna il secondo punto. Al 18’, su rimessa laterale, Antonini I parte come un bolide e insacca il pallone con una fucilata. Al 23’ i grigi sono minacciati da un calcio di punizione dal limite dell’area di Diamante, ma questi blocca l’insidiosa palla. Poi è la volta della rete di Rossetti a passare dei seri pericoli, però i milanisti non subiscono nessun punto. Nella ripresa, all’11’, una magnifica intesa fra Coscia e Lushta dà modo a quest’ultimo di segnare il terzo gol e al 17’ è ancora Sotgiu che, servito da Giorgino, batte per la quarta volta Rossetti con un tiro rasoterra nell’angolo sinistro. Per 10’ il Milan si batte disperatamente per diminuire lo svantaggio: un potente tiro di Carapellese è deviato da Diamanti in corner, poi altri due calci d’angolo subisce l’Alessandria su azione di Puricelli e Carapellese, quindi il Milan subisce a sua volta altri due calci d’angolo e Sotgiu segna la quinta rete discutibilmente annullata. I 12.000 spettatori acclamano alla fine la spettacolosa giornata dei grigi che dovrebbero aver superato la crisi e dovrebbero ancora portarsi avanti nella classifica. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 9 giugno 1947) Chiara e convincente vittoria dell’Alessandria. La partita ha offerto una bella dimostrazione di cosa può compiere una squadra quando è animata da una sola volontà e quando l’entusiasmo la sprona e la sospinge. Un passo avanti verso la salvezza lo ha compiuto, dimostrando – di fronte ad un forte avversario – di possedere qualità e temperamento per trarsi dal pelago in cui cadde nelle ultime prove sostenute. All’inizio travolgente dei grigi che li conduceva in vantaggio di due reti nel primo quarto d’ora di gioco, faceva riscontro l’azione pacata del Milan, il quale, approfittando di una insidiosa azione sviluppata sulla destra poteva incastrare il pallone nell’angolo alto della rete di Diamante. Autore del tiro fu Antonini I: il pallone rimase sospeso in alto conficcato tra i rettangoli della rete. Questo punto valse a determinare un periodo di sbandamento dei grigi, lo spauracchio del pareggio annebbiò le loro idee finché Coscia riusciva a risolvere con uno sgambetto dal limite una decisa avanzata di Antonini I. Salvarsi dalla grave situazione e rimettersi in carreggiata fu per l’Alessandria cosa fatta. Negli ultimi venti minuti che restavano per giungere alla fine del tempo la manovra dei reparti si fuse nuovamente, la massa d’attacco si impadronì delle difese milaniste e Rossetti dovette compiere parate difficili ed i terzini salvare situazioni pericolose. Nella ripresa per un fortuito incidente Clocchiatti assumeva il ruolo di ala destra e tutta la squadra subiva modificazioni allo schieramento iniziale. E per il Milan, che ora giocava con sole e vento contrari, non c’era più nulla da fare. Ancora nello spazio di 17’ l’Alessandria aumenta il punteggio di altre due reti, mentre il Milan nelle rare avanzate riusciva ad impegnare solamente Diamante con due tiri che l’abilità del portiere salvava deviando il pallone in angolo. Queste le fasi della gara veloce e cavalleresca disputata oggi. Poche righe di cronaca: al 12’ un lungo rinvio di Arezzi era intercettato da Lushta. Un balzo in avanti ed il tiro partiva. Rossetti entrava in possesso del pallone ma lo tradiva il taglio impresso, questo sgusciava dalle sue mani, prontissimo Sotgiu lo sospingeva in rete. Qualche minuto dopo Clocchiatti si liberava di Rosso deviando la palla in angolo, il tiro parabolico creava una mischia in area, risolta da un colpo di testa di Sotgiu; la sfera rotolava in rete raggiunta poi anche da Giorgino. Il Milan passò al contrattacco, l’euforia degli alessandrini protesi in avanti sguernì la difesa, a fronteggiare Antonini I e Gimona era solo Rava, abilmente Gimona tagliò ad Antonini I, questi si trovò libero innanzi a Diamante. Tiro e gol (18’). Nella ripresa azione in linea dei grigi, spostamenti fulminei della palla tra Sotgiu e Giorgino, deviazione a Lushta, tiro bellissimo nell’angolo alto a sinistra di Rossetti e terzo gol per l’Alessandria. La quarta rete avvenne al 17’ quando Arezzi allungò a Sotgiu, l’ala sinistra riprese a volo, la palla con effetto andò a battere contro la facciata del palo schizzando in porta. Di notevole una bella parta di Diamante su tiro di Carapellese, un tiro bellissimo di Lushta ed una travolgente azione di Puricelli neutralizzata dal pronto intervento di Tortarolo. L’arbitro Gemini diresse la gara con molta autorità senza commettere errori gravi. Egli applicò in modo perfetto la regola del vantaggio. Finalmente! (Augusto Rangone, «Tuttosport», 9 giugno 1947) DALLA FRANCA VITTORIA SUL MILAN ALLA DIFFICILE TRASFERTA A TRIESTE Per rispetto alla tradizione, che vuole le squadre di alto rango sconfitte al Moccagatta, anche il Milan ha dovuto ricevere la restituzione delle quattro reti inflitte ai grigi nella partita di pattinaggio a Milano. La vittoria alessandrina è di quelle che convincono anche gli avversari perché ottenuta dopo 90 minuti di gioco aperto, senza tattiche ostruzionistiche, e ne fanno conferma le reti segnate. L’inquadratura dei grigi è apparsa indovinata. La mediana, con Arezzi, Tortarolo e Coscia in grande giornata, ha dato modo al reparto sinistro dell’attacco di mettere in orgasmo la difesa avversaria e Sotgiu, finalmente tornato insidioso e preciso, ha scaraventato in rete palloni con improvvisazione e rara potenza. Buon coordinatore Giorgino; ancora col rallentamento il settore di destra. («Il Piccolo», 14 giugno 1947) RISULTATI: Atalanta-Lazio 1-1 Bologna-Brescia 0-2 (a tavolino) Internazionale-Venezia 3-1 Livorno-Modena 0-1 Napoli-Fiorentina 1-1 Roma-Bari 2-0 Sampdoria-Juventus 0-3 Torino-Genoa 6-0 Vicenza-Triestina 3-2 CLASSIFICA: Torino 56; Juventus, Modena 49; Milan 45; Bari, Napoli 35; Atalanta, Bologna, Sampdoria 34; Vicenza 32; Genoa, Internazionale, Lazio 31; Livorno 30; Alessandria, Roma 29; Fiorentina, Venezia 27; Brescia 26; Triestina 16. MARCATORI 27 gol: Mazzola (Torino) 20 gol: Puricelli (Milan) 17 gol: Astorri (Juventus) 16 gol: Baldini (Sampdoria), Gabetto (Torino) 15 gol: Dalla Torre (Genoa), Korostelev (Juventus), Raccis (Livorno) 14 gol: Carapellese (Milan) Il punto sul campionato Soltanto un punto impediva al Torino di festeggiare la vittoria del campionato di Serie A: i granata avevano meritatamente e nettamente sconfitto il Genoa mantenendo i sette punti di vantaggio sulla Juventus che aveva espugnato il campo della Sampdoria con la doppietta di Boniperti e il gol di Astorri e il Modena che, con il gol di Del Medico, aveva vinto a Livorno. In quinta posizione il Napoli, nonostante il risultato finale di parità aveva raggiunto il Bari che era stato battuto dalla Roma. Il Brescia, penultimo, aveva ottenuto una preziosa vittoria in quel di Bologna. Retrocessione in Serie B per la Triestina sconfitta, di misura, a Vicenza.