Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1946/1947
Serie A
29-06-1947 - Giornata: 37 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lazio SS 2 - 1 (0 - 0)
RETI: 48. Arezzi G.[A], 56. Armano G.[A] 76. Lombardini U. [La]

Alessandria US Diamante Luigi, Pietrasanta Piero, Rava Pietro, Arezzi Giuseppe, Tortarolo Francesco, Coscia Aristide, Rosso Angelo Triestino , Armano Gino, Giorgino Giuseppe, Lushta Riza, Sotgiu Pietro All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
LAZIO SS: Giubilo; Cassano, Antonazzi; Alzani, Gualtieri, Brunetti Cesare; Puccinelli, Magrini, Lombardini, Flamini, De Andreis. All.: Cargnelli Tony

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)
Note
Angoli: 6-2. Spettatori: 8.000. Incasso: 1.300.000 lire. Giornata calda e assolata Inizio gara ore 16.30

Commento
È finito il cardiopalma per i tifosi alessandrini. È finito però al 90’ di gioco quando Bernardi fischiò la fine. Fu un vero sollievo per tutti. Attaccava la squadra laziale ed il risultato era messo in forse dal gioco sbrigliato degli avanti romani che incalzavano in area di rigore grigia sfiorando il pareggio che in fondo non sarebbe stato immeritato. Perché l’Alessandria non ha saputo finire in bellezza, questo suo primo campionato con una partita tranquillante, sicura e decisa. Invece fu tutt’altra cosa. Incominciò bene, pareva poter disporre dell’avversario, fece bruciare le mani a Giubilo con un tiro di Lushta che colpì l’asta superiore e le braccia protese del portiere, poi smorzò le sue azioni e cadde in una specie di sonno ipnotico. Si sbandò l’attacco, i mediani dovettero retrocedere per aiutare la difesa tentennante sulla destra e buon per i grigi se i laziali non giunsero a conquistare la rete in una delle tante azioni imbastite dai loro avanti. Sulla sinistra invece vigilava Rava e la sicurezza del terzino lasciava tranquilli. Dopo un salvataggio prodigioso effettuato da Pietrasanta proprio mentre la palla stava varcando la linea, l’Alessandria spaventata dal pericolo incombente si raddrizzò nuovamente, portando una serie di attacchi; l’azione di Lushta non trovava però nell’affannoso gioco dei compagni la necessaria collaborazione per giungere al successo. Nella ripresa le cose cambiarono. Costretta a giocare contro sole, la squadra laziale non ebbe nei terzini gli attenti difensori del primo tempo. Il sole gioca brutti scherzi, acceca, infastidisce… I grigi diedero però più incisività alla loro manovra, e venne fuori la prima rete al terzo minuto, dopo un’azione sviluppata sulla sinistra, con minuti passaggi in area e respinte di Antonazzi verso destra, dove Arezzi concludeva con un tiro rasoterra di rara potenza e precisione. Niente da fare per Giubilo. Il successo diede alla compagine grigia la sicurezza nelle proprie forze, il gioco si sveltì, Rosso ed Armano formarono un tandem qualche volta efficace, Giorgino sperduto nei vicoli oscuri creati da suo strano gioco ebbe una sola schiarita che gli permise di smistare con precisione ad Armano la palla lavorata da Tortarolo. Tiro e seconda rete al 12’. Sembrava, a questo punto, che la partita prendesse la via del trionfo, invece i laziali scatenarono la loro offensiva. Gualtieri con allunghi dava modo agli attaccanti di irrompere in area, cercando sfruttare la situazione favorevole che si presentava sulla destra, dove Pietrasanta, evidentemente indisposto, non contribuiva certo a rendere chiaro il gioco. I pericoli si addensavano e si accavallavano come le nubi durante un temporale violento. Venne la rete di Lombardini: l’attaccante si trovò solo dinanzi a Diamante, ricevette il passaggio di Flamini e con molta calma piazzò la palla alla sinistra del portiere alessandrino. Restavano ancora tredici minuti di gioco; e furono per i tifosi tredici minuti di spasimo, finché a togliere loro di dosso l’incubo del pareggio, venne il trillo arbitrale che fece cessare le ostilità. Non avevo ancora visto al lavoro quest’anno la squadra romana. Una bella squadra. Gioca ancora con il metodo, ma nel suo impianto di gioco si riscontrano gli estremi per definirla brillante. Nessuna individualità eccelle sull’altra, un complesso omogeneo, veloce, preciso. Peccato che la precisione del gioco non uguagli quella dei tiri a rete. Gli avanti oggi ne sbagliarono parecchi. I grigi invece potevano dare di più. In fondo però bisogna riconoscere che l’affanno, il timore e la preoccupazione che questa partita presentava, fecero presa su parecchi giocatori in modo da renderli incerti ed imprecisi. Comunque la vittoria i grigi seppero conquistarla e con questa il diritto di permanenza nella massima divisione. (Augusto Rangone, «Tuttosport», 30 giugno 1947) I grigi si sono assicurata la permanenza nella massima divisione attraverso un’infuocata partita che ha messo a dura prova anche gli atleti più resistenti e sperimentati, mentre la folla ha ondeggiato e palpitato fino alla fine delle estenuanti vicende di questo sudato incontro. L’accanimento profuso dai contendenti per assicurarsi la vittoria ha dato vita, infatti, a continue trame offensive nei due campi ove i grigi, in maglia bianca a strisce, hanno segnato una lieve superiorità nella prima mezz’ora di gioco e poi, saltuariamente, nella ripresa. Già all’inizio lo spirito aggressivo degli alessandrini vedeva seriamente impegnata la difesa laziale che subiva due calci d’angolo e poi un terzo all’11’, mentre subito dopo una cannonata da venti metri di Lushta sferrata a fil di palo, è stata spettacolosamente deviata in angolo da Giubilo. Poi era Rava che da oltre metà campo calciava potentemente ed era ancora Giubilo che con un piede entro la rete riusciva a bloccare la sfera di cuoio ritenuta ormai varcante la linea fatale. Giorgino, Rosso e Lushta bersagliavano ancora con tiri dritti o diagonali la roccaforte romana che resisteva magnificamente, finché l’ardore combattivo dei grigi cominciava ad affievolirsi, anche per effetto del caldo opprimente. Così al 27’ la Lazio effettuava la sua prima offensiva e Lombardini scoccava il primo tiro in porta che finiva a lato. La Lazio era nuovamente in angolo al 32’ e cinque minuti dopo i grigi correvano un serio pericolo per un calcio d’angolo che dava vita ad un’estenuante mischia sotto la rete di Diamante; questi usciva a vuoto e lasciava la porta, ma Tortarolo salvava proprio sul limite con un intervento applauditissimo. Nella ripresa, subito al primo minuto, Arezzi effettuava un tiro potentissimo deviato in fallo. Verso il 3’ Arezzi coglieva il primo successo effettuando un tiro rasoterra che finiva a destra di Giubilo. Quattro minuti dopo Armano effettuava, a sua volta, un altro tiro secco, rasoterra, che picchiava casualmente sui piedi di Giubilo e rientrava in campo. All’11’ un’azione in linea condotta da Lushta, alimentata da Tortarolo e sviluppata, infine, in profondità da Armano che di destro segnava imparabilmente il secondo punto. Dopo questo successo l’Alessandria si ritraeva piuttosto in difesa e la Lazio aveva modo di riordinare le sue file e portarsi all’attacco. Cassano, che ha disputato un incontro poderoso, giocava a metà campo sospingendo i propri avanti all’attacco, finché al 31’ Flamini effettuava un magnifico traversone a Lombardini che imparabilmente tirava in rete ottenendo il gol. Qualche minuto dopo l’Alessandria correva il più serio pericolo: un tiro di Puccinelli veniva, di testa, deviato da Magrini proprio sulla linea di porta; con un balzo Diamante, che si era spostato, riusciva a precipitarsi sulla sfera e a liberare. Con questa prodezza la rete alessandrina era salvata. Poi i grigi sono ritornati all’attacco e hanno avuto per una diecina di minuti una netta prevalenza concretatasi ancora in due calci d’angolo e in altri tiri, che però non hanno raggiungo il bersaglio, o perché sono stati tempestivamente bloccati dal portiere o perché fuori bersaglio. L’Alessandria ha salutato la vittoria che le permette di rimanere nella massima divisione con un prolungato applauso. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 30 giugno 1947) Chi dice che le ultime partite di campionato fanno sbadigliare doveva venire oggi al Moccagatta e si sarebbe pienamente ricreduto. Era naturale che l’Alessandria, non ancora del tutto sicura coi suoi 31 punti, mettesse nell’ultima partita casalinga tutto l’impegno per raggiungere la quota di tranquillità. Ma alla Lazio chi glielo faceva fare quel gioco combattivo, volante e caparbio, mirante diritto alla vittoria come programma massimo, o almeno al pareggio come risultato minimo? Soltanto un puro spirito sportivo, orgoglioso di non interrompere la brillante serie positiva, in breve solamente l’onestà e la fierezza che debbono essere alla base di ogni contesa. Sia lode, incondizionata, quindi, ai giocatori laziali i quali hanno lottato fino a tenere sulle spine i tifosi alessandrini per una minaccia possibile alla porta della loro squadra. Ma i grigi hanno resistito a denti stretti e Rava e Diamante hanno annullato gli estremi e pericolosi tentativi dei romanisti, interrompendo la serie positiva come avevano già fatto per il Torino e per il Milan. Bella squadra, quella romana, che ha superato senza danno i primi venti minuti di gioco durante i quali un’Alessandria scatenata ha avuto il suo periodo migliore, che ha poi sempre risposto alla minaccia con altrettanta minaccia, che non si è impressionata al gol di Arezzi, che non ha accusato neppure la seconda mazzata della rete di Armano, ma che ha sempre lottato da pari a pari fino a far pensare che un pareggio non sarebbe stato del tutto ingiusto. Nessun incidente in campo, salvo un piccolo battibecco fra Arezzi e Magrini, finito con una stretta di mano. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 30 giugno 1947) BATTUTA LA LAZIO I GRIGI SONO SALVI I santi Pietro e Paolo di cui ieri ricorreva la festa hanno benevolmente intercesso per l’Alessandria ed in particolare per Rava, che chiamandosi Piero ne aveva un particolare diritto. Il terzino sinistro grigio ha fatto un partitone (puntellando la difesa anche quando sbandava dall’altra parte) e la squadra alessandrina ha vinto, portandosi cosi fuori delle acque agitate della retrocessione. I grigi si sono assicurati il successo correndo come indemoniati sotto il sole capace di spaccare le classiche pietre. E tanto affannatasi non sarebbe nemmeno stato necessario se in apertura di gioco un tiro sibilante di Lushta, finito sulla traversa, fosse stato tre dita più basso. Con maggior tranquillità d’animo gli alessandrini, ieri in maglia bianca cerchiata di blu, avrebbero potuto assicurarsi fin dall’inizio un vantaggio di completa fiducia. Invece sono stati costretti ad aspettare il terzo minuto della ripresa, quando Arezzi (azione di Sotgiu e Armano) ottenne il primo goal con un preciso tiro da distante e più ancora l’11’, momento quasi storico a causa della rete segnata da Armano, che sanzionava l’addio definitivo ai patemi d’animo della stagione 1946-1947. Questa tranquillità non è stata più turbata dalla successiva rete di Lombardini (31’) o da qualche altra scorribanda laziale. L’affermazione è stata, in fondo, una faccenda abbastanza semplice. Gli attacchi più numerosi sono stati dei grigi, i tiri più pericolosi anche, l’impostazione del gioco idem come sopra. Complimenti dunque alla superstite del famoso quadrilatero piemontese ed auguri per la prossima stagione. Quello che dovrà fare per evitare in futuro dei finali cosi agitati l’ha ancora dimostrato nella partita di ieri: trovare una formula di attacco capace di realizzare le situazioni favorevoli che si presentano. Ieri Giorgino ha fatto ammirare due o tre colpi di testa ma assolutamente nient’altro, Armano non ha costruito granché e Rosso si è prodotto in grandi sgroppate senza però essere troppo efficace. Più che di uomini il problema è però d’insieme e dovrà essere affrontato decisamente. Il grigiore dello zero a zero è stato rotto solo da un gran rimando di Rava che ha obbligato Giubilo ad una parata non facile, da un tiro saettante di Rosso uscito fuori di poco. Poco prima che scoccasse il 45’ Pietrasanta su calcio d’angolo si è tempestivamente sostituito al portiere uscito a vuoto, ed ha compiuto un bel salvataggio. La ripresa è stata più movimentata ed oltre ai goals già detti, sono da ricordare la fortunosa parata di piede fatta da Giubilo, uscito alla disperata su Cormano, un’azione insidiosa di Lombardini interrotta dall’arbitro per fuori gioco, un’altra favorevole occasione sciupata da Puccinelli ed un «tiri tu o tiro io» tra Sotgiu e Lushta terminato nel nulla perché ad un certo punto un difensore laziale ha posto termine ai complimenti tra i due. Quindi fine ed inizio di una complessa serie di manifestazioni di esultanza da parte dei tifosi locali. È destino che ogni partila di fine stagione dia luogo ad Alessandria a banchetti e bevute. L’anno scorso si acclamò alla promozione in A, ora si brinda al pericolo scomparso. Cosa mai festeggeranno i grigi nel prossimo campionato? (Paolo Bertoldi, «Stampa Sera», 30 giugno 1947) I GRIGI SI ASSICURANO CONTRO LA LAZIO LA PERMANENZA IN SERIE A Domani carpiremo un punticino a Roma? - Formazione ritoccata - Acquisti e cessioni: quanti: “ Si dice..... ! Il finale in crescendo dell’Alessandria ha concluso domenica la lunga fatica dello snervante campionato meritandosi la poltrona nella massima divisione. La squadra alessandrina, recluta tra le vedette, incerta in partenza, ha dovuto portare per quasi tutto il girone di andata il finale di coda. Errori tecnici, favoritismi, « pallini », scambio di allenatori a spronbattuto avevano contribuito a far perdere p unti preziosi. Si è insistito a giocare con dei mediani all’attacco provocando, sui campi avversari, azioni di contropiede e reti a ripetizione alle spalle di Bodoira. Nel finale, con maggior chiarezza di orientamento, la squadra si è rinfrancata sfuggendo al pericolo della retrocessione, tra la gioia della grande massa sportiva della provincia sempre pronta a seguire la squadra del cuore. Domani a Roma Domani i «grigi» faranno la stura sul campo dei «giallo-rossi», presentando una formazione ritoccata. L’esito della partita non potrà nuocere alla posizione dell’Alessandria. Nuovi acquisti e cessioni nell’ Alessandria U. S, MOLTI.. SI DICE.. In questi giorni tutta la stampa locale si affanna a propalare notizie piu’ o meno corrispondenti a verità circa gli acquisti e le cessioni dell’Alessandria U.S. Effettivamente qualche passo è stato fatto, a qualche conclusione si è giunti, ad esempio l’acquisto del portiere Bani della Vogherese, del terzino Della Frera del Crema, del centravanti Traini del S.Benedetto del Tronto di cui si dice molto bene. Per il resto chiacchiere tipo quella di Rava alla Jvuentus, Arezzi all’Inretrnazionale. Cessioni? Rampini al Palermo, per ora e basta (3.800.000!!). Mercoledi al Moccagatta sono stati provati diversi elementi giovani tra cui il portiere Panozza dello Schio, il portiere Giorgi del Pontedecimo, il terzino Dionigio e altri.Ma noi, testardi irriducibili, siamo dell’avviso che converrebbe prima fissare un’allenatore chiunque esso sia, sottoporgli la rosa dei candidati a vestire la gloriosa casacca grigia, stabilire bene se si adotterà il metodo od il sistema, per non trovarci poi con un’accozzaglia di giocatori alcuni metodisti, altri sistemisti e non capirci più nulla. La fase di preparazione dei nuovi quadri è ormai delicata e con dei.. si dice.. non si arriverà mai a nulla di sano (Il Piccolo, Egi, 10/07/1947) RISULTATI: Atalanta-Venezia 3-2 Fiorentina-Bari 2-0 Genoa-Triestina 3-1 Internazionale-Bologna 1-1 Livorno-Juventus 2-2 Modena-Brescia 1-1 Napoli-Sampdoria 1-0 Roma-Vicenza 0-0 Torino-Milan 6-2 CLASSIFICA: Torino 61; Juventus 52; Modena 51; Milan 48; Bologna 38; Atalanta, Napoli, Vicenza 37; Bari, Genoa, Sampdoria 36; Lazio 35; Internazionale 34; Alessandria, Livorno, Roma 33; Fiorentina 31; Brescia 29; Venezia 27; Triestina 16 MARCATORI 28 gol: Mazzola (Torino) 21 gol: Puricelli (Milan) 19 gol: Gabetto (Torino) 18 gol: Carapellese (Milan) 17 gol: Astorri (Juventus), Baldini (Sampdoria) 16 gol: Dalla Torre (Genoa), Raccis (Livorno) Il punto sul campionato A novanta minuti dal termine della stagione rimane solo un interrogativo da sciogliere: chi occuperà il terzo posto tra le retrocesse? La giornata appena giocata ha sancito la definitiva salvezza di Alessandria Livorno e Roma: la prima ha battuto la Lazio, le altre pareggiando hanno mantenuto il vantaggio che avevano e che si è trasformato da rassicurante a salvezza matematica. Rimangono a tremare Fiorentina e Brescia: i viola superando il Bari hanno allungato sul Brescia che a Modena (certamente terzo con il secondo posto a un punto) non è andato oltre il pareggio. Il Torino infliggendo un sonoro 6-2 al Milan ha raggiunto quota 100 gol segnati, traguardo di tutto rispetto.