Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1941/1942
Serie B
01-02-1942 - Giornata: 15 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Reggiana AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 10. Garbarino C.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Pietrasanta Piero, Foglia Mario, Vitto Luigi, Pochettini Mario, Garbarino Carlo, Fibbi Arrigo, Rossi Francesco, Pietruzzi Mario, Rosso Angelo Triestino All.: Parodi Pasquale

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Lusetti; Duo, Campari; Munarini, Spaggiari Livio, Montanari Vivante; Boni, Salati, Violi, Bernardi. All.: Vanicsek János

Arbitro: Andreoni (Milano). [Grossi; Vizio]
Note
Angoli: 10-1. Giornata rigida, terreno difficile a causa del disgelo. Inizio gara posticipato dalle 15:30 alle 16:30 per ritardo dell’arbitro. La Reggiana schierò soli dieci uomini per cause di forza maggiore.

Commento
L’inizio della partita è stato ritardato per uno strano incidente; causa un disguido ferroviario, infatti, l’arbitro è rimasto bloccato a Voghera ed ha dovuto provvedere con mezzi di fortuna a raggiungere Alessandria. Anche alla Reggiana sono mancati due giocatori per lo stesso motivo: uno di questi è stato sostituito dall’allenatore e l’altro non fu possibile sostituirlo di modo che gli ospiti hanno dovuto giocare con soli 10 uomini. Partita brutta, arbitraggio insufficiente, molte scorrettezze e falli passati impuniti in area reggiana. L’Alessandria ha segnato la sua unica rete al 10’ del primo tempo per merito di Garbarino. È stata una partita nata male e vissuta peggio. Bloccato a Voghera l’arbitro aveva telefonicamente avvertito i dirigenti dell’Alessandria per un opportuno prelievo, senonché un incidente di macchina provocava un primo ritardo dell’autoveicolo. Nei pressi di Spinetta, verso le ore 15:30, un nuovo incidente blocca nuovamente la vettura dei dirigenti grigi. L’arbitro ha dovuto proseguire su una bicicletta e dopo aver percorso oltre quattro chilometri è stato raccolto dalla autovettura, che riparato il guasto si era lanciata all’inseguimento. I grigi, privi di Ghidini, hanno dovuto spostare Foglia a mediano laterale, e questi è stato uno dei migliori atleti in campo. Eccessivamente lento Pietruzzi, insufficienti Rossi e Rosso. Tra i reggiani Lusetti ha parato l’imparabile, salvando la propria squadra da un risultato più forte. Sempre combattivo Duo; in buona giornata Violi; ottima la mediana nel suo complesso. Di fronte alle minorate condizioni di forma degli ospiti, l’arbitro per non essere severo contro chi aveva avuto già molta sfortuna, ha lasciato che il gioco difensivo dei rossoneri assumesse un carattere di rudezza eccessiva. Sono, tra l’altro, passati così impuniti diversi falli di mano nell’area di rigore, tra i quali due compiuti in modo evidentissimo e nettamente volontari. Favoriti dalle tolleranze del diretto dell’incontro la Reggiana ne ha approfittato in modo esagerato e la partita si tramutava in un dialogo di scorrettezze, quando gli attaccanti grigi invadevano l’area avversaria. Complessivamente è stato un arbitraggio insufficiente. La cronaca è breve: dopo un attacco di sorpresa degli ospiti l’Alessandria raggiunge l’unica rete della giornata al 10’. È stata un’azione impeccabile che ha chiamato al lavoro tutto il quintetto, creata sulla sinistra da Rosso e conclusa in modo irresistibile da Garbarino. Calci d’angolo a ripetizione contro gli ospiti. Falli e calci di punizione; parate acrobatiche di Lusetti su tiri di Garbarino, Fibbi, Foglia e persino di Bigando. Nella ripresa il gioco continua con lo stesso andazzo e nonostante la continua pressione i grigi non sono riusciti ad aumentare il punteggio. In tutta la partita la Reggiana è giunta una sola volta a contatto con Roggero ed in modo pericoloso verso le ultime battute della partita. Da notare che due giocatori della Reggiana sono rimasti bloccati a Tortona e così l’allenatore Bernardi ha dovuto scendere in campo per portare almeno a dieci gli effettivi della sua squadra. («La Gazzetta dello Sport», 3 febbraio 1942) Crediamo che ben poche volte una squadra di calcio sia stata tanto sfortunata quando lo fu oggi inopinatamente la nostra squadra sul campo dell’Alessandria. La Reggiana era già negli spogliatoi da un pezzo ed attendeva i suoi due attaccanti Romanini e Biagini che avrebbero dovuto giungere direttamente da Verona dove disimpegnano il loro servizio di richiamati. E in questa attesa la Reggiana avrebbe potuto essere favorita, giacché una disavventura di viaggio ha ritardato l’arrivo dell’arbitro, giunto al campo in bicicletta dopo una mezz’ora circa. Merita di essere evidentemente riferito questo infortunio: l’arbitro Andreoni era rimasto bloccato a Voghera, una sua telefonata ad Alessandria prevedeva la possibilità di essere ripreso a mezzo di una macchina, ma era scritto che non dovesse giungere a destinazione. A causa di un guasto il novello… Ulisse calcistico inforcava allora una bicicletta pedalando per qualche chilometro suo malgrado. Chissà in questa mezz’ora di attesa quante volte i dirigenti e i giocatori granata si sono augurati… che non arrivasse! All’ultimo momento l’allenatore Bernardi, vista l’impossibilità di poter disporre di Biagini e di Romanini, decideva di schierarsi all’attacco all’ala sinistra per fare il decimo uomo. Se considerate dunque che la vostra compagine ha dovuto giocare con soli dieci uomini su terreno avversario, contro un’Alessandria che gode non solo teoricamente di una superiorità complessiva di gioco e di squadra e che, pur battuta in partenza, ha avuto ripetutamente occasione di pareggiare (la colpa è di Violi!) contrapponendo e sostenendo un gioco efficacissimo di lancio e di apertura nella mediana e abbastanza brioso e legato all’attacco, potete essere fieri del suo comportamento e del risultato onorevolissimo – per quanto passivo – da essa conseguito. Nell’uno a zero essa ha saputo contenere nella più stretta misura una forza offensiva e di pressione che è fallita per la superiore e lodevolissima condotta della granitica difesa granata. È un risultato questo che torna più a disdoro di chi l’ha conseguito vittoriosamente e non di chi l’ha subito suo malgrado. Ma purtroppo, il risultato, in fondo, è quello che conta e con ciò l’Alessandria può essere paga di quanto ha ottenuto di fronte alla bistrattata compagine emiliana, ma se si passa ad analizzare quanto è avvenuto sul campo, non si è totalmente fuori strada affermando che un nulla di fatto avrebbe meglio rispecchiato il rendimento delle due compagini, ove poi si tenga presente che la Reggiana è stata costretta a presentarsi in campo, come si è detto, con soli dieci uomini e con la squadra notevolmente rimaneggiata. Ha vinto l’Alessandria, ma il suo giuoco ha molto lasciato a desiderare, in quanto il suo rendimento è stato ben lontano dalle migliori esibizioni che specialmente in questi ultimi tempi erano state veramente sorprendenti. I grigi possono accampare a loro giustificazione l’assenza di Ghidini, ma anche questo è un ben tenue palliativo perché di giuoco vero e proprio non se n’è veduto. Il risultato positivo per i grigi è scaturito al 9’ a conclusione di una azione in linea che Garbarino ha risolto fulmineamente con un tiro da pochi metri. Su questo capitale l’Alessandria ha vivacchiato per tutto il resto dell’incontro e se pure la sua prevalenza offensiva è stata di parecchio superiore a quella dei reggiani, la capacità penetrativa dei suoi avanti è stata letteralmente annullata dalla magnifica prestazione del trio Lusetti-Duo-Campari, i quali si sono comportati in modo più che ottimo impedendo ogni ulteriore marcatura che invero sarebbe stata immeritata tanto confuso e caotico è stato il comportamento dei grigi. E il pareggio avrebbe potuto essere acciuffato da Violi negli ultimi minuti, non avesse peccato di lentezza. Salati infatti aveva tirato fortemente, ma il pallone sfuggito alla presa di Roggero aveva finito per ballonzolare davanti alla porta incustodita, ma Violi per quanto fosse scattato veniva preceduto dall’ulteriore tuffo di Roggero che afferrava il pallone respingendo l’insidia. Sono i calci d’angolo che danno all’Alessandria la parvenza di una superiorità: dieci contro uno, ma in ciò non risiede l’inferiorità della Reggiana battuta più dal numero che dall’effettivo rendimento degli avversari. Ma, ripetiamo, il capitolo poteva chiudersi in modo diverso e nulla vi sarebbe stato da ridire. Sono i dieci uomini che hanno tremendamente pesato sulle spalle degli emiliani ai quali bisogna aggiungere le riserve, volenterose fin che si vuole ma non all’altezza degli assenti. La partita è stata giocata su campo pessimo e tuttavia non è stata contrassegnata da alcuna rudezza. (Berto Fanti, «Il solco fascista», 2 febbraio 1942) LA STENTATA VITTORIA DI DOMENICA SCORSA È stata una partita a sfondo giallo, senza cadaveri; l’unica vittima: il bel giuoco. Per fortuna il freddo intenso si era calmato nel pomeriggio con l’apparire di un sole primaverile ed il pubblico poté attendere oltre mezz’ora il ritardato arrivo dell’arbitro. Questi era rimasto bloccato a Voghera ed aveva telefonato ai dirigenti grigi verso mezzogiorno ad Alessandria perché provvedessero a prelevarlo. Così fu fatto; ma l’automezzo durante il tragitto ebbe un guasto e relativa lunga sosta. Ripresa la marcia alle 15:30, un secondo incidente bloccò l’automezzo ed allora l’arbitro inforcata una bicicletta da donna si avviò verso Alessandria. Nel frattempo l’autovettura rimessa in moto fu lanciata all’inseguimento dell’eroe del fischietto il quale fu raggiunto e raccolto alle porte di Alessandria. A partita ultimata il pubblico si è chiesto se valeva la pena di attendere tanto e prodigarsi altrettanto per portare al Campo del Littorio un arbitro piuttosto insufficiente. Questi, saputo che la Reggiana non era al completo, cercò di non essere severo con gli ospiti ed in tal modo permise agli emiliani di compiere una sequela di falli di mano e di scorrettezze senza rilevare i falli. Ne è venuto fuori di conseguenza, una partita povera di stile e di tecnica. I grigi dopo aver segnato una magnifica rete nel primo tempo con un’azione che aveva chiamato al lavoro tutto il quintetto da Rosso a Garbarino, autore della rete, non riuscirono ad aumentare il punteggio per la brutta partita giocata da Rossi al centro e di Rosso all’ala sinistra, il primo indisposto, il secondo sempre maggiormente in regresso. Anche Pietruzzi è apparso nuovamente lento ed incerto in area di rigore. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 7 febbraio 1942) RISULTATI: Bari-Fanfulla 1-0 Fiumana-Lucchese 5-0 Prato-Brescia rinviata al 12 febbraio 1942 Pro Patria-Padova 0-1 Savona-Pisa 3-0 Spezia-Pescara 0-0 Udinese-Novara 2-1 Vicenza-Siena 2-2 CLASSIFICA: Bari 24; Vicenza 22; Alessandria* 21; Padova 20; Novara 19; Fanfulla, Pescara, Udinese 17; Brescia** 16; Spezia 14; Savona 13; Siena 12; Pro Patria, Prato, Pisa, Reggiana 10; Fiumana 9; Lucchese* 3. : una gara da recuperare; *: due gare da recuperare MARCATORI: 9 reti: Quaresima (Vicenza), 8: Foglia (Alessandria), Rebuzzi (Fanfulla), Ulivieri (Siena), 7: Muci (Novara), Gambino (Siena), Il punto sul campionato. Due fatti emergono nel quadro della quindicesima: la vittoria esterna del Padova ed il pareggio casalingo del Vicenza. Il Vicenza non solo ha pareggiato ma ha anche subito due gol in una sola partita, mentre finora aveva subito un totale di soli tre gol. Il Padova vincendo a Busto si mantiene a distanza del Bari, che ha vinto di misura sul Fanfulla e dell'Alessandria mentre rosicchia un punto al Vicenza. Torna alla vittoria la Fiumana superando nettamente la derelitta Lucchese mentre fa scalpore la sconfitta del Novara a Udine.