Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1947/1948
Serie A
26-10-1947 - Giornata: 7 - Pescara - Rampigna


Napoli AC - Alessandria US 1 - 2 (1 - 1)
RETI: 32. Di Benedetti D. [Na] 13. rig. Coscia A.[A], 52. rig. Coscia A.[A]

Alessandria US Diamante Luigi, Della Frera Giuseppe, Di Gennaro Silvio, Tortarolo Francesco, Rosetta Francesco, Gallea Cesare, Armano Gino, Pietruzzi Mario, Lushta Riza, Coscia Aristide, Sotgiu Pietro All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
NAPOLI AC: Chellini; Pretto, Pastore; Di Costanzo, Andreolo, Rosi; Krieziu, Ganelli (II) Luigi, Di Benedetti, Verrina, Busani. All.: Sansone Raffaele

Arbitro: Zambotto Antonio (Padova)
Note
Espulso: 81’ Di Costanzo [N]. Angoli: 10-1. Spettatori: 4.000. Tempo piovoso, terreno viscido e fangoso Inizio gara ore 14.30

Commento
Quel Napoli, che sul campo pescarese tanto ha brigato per ottenere un successo, toccasana per i suoi mali, ha ceduto l’intera posta ai grigi dopo una partita che, comunque, meritava almeno di pareggiare. Sconfitta tanto più cocente poiché causata da due rigori, non contestabili nella loro materialità, ma scaturiti entrambi su azioni alessandrine brillanti ma non irresistibile, specialmente il primo. La vibrante attesa degli sportivi pescaresi per questa partita è stata delusa perché le due squadre, pur avendo dato tutto quanto era in loro potere, almeno nelle attuali condizioni, sono apparse ben lontane da quel rendimento che esigerebbe il loro rango ed i nomi degli atleti che le compongono. Il tempo ha parte della responsabilità nell’accaduto: da ieri piove con intermittenza e, dal fischio dell’arbitro, con accanimento, rendendo il terreno di gioco largamente fangoso. Il Napoli ha cominciato bene ed ha insistito all’attacco per quasi tutto il primo tempo, profondendo nella lotta il cuore delle migliori giornate. L’attacco però manovrava a palle alte, con scarsa penetrazione, mentre nei reparti arretrati qualche squilibrio si notava nelle precise e veloci puntate di contropiede dei grigi, che subivano con calma la pressione, con marcamento stretto uomo su uomo. In questo primo tempo, malgrado ciò, era l’Alessandria che creava le azioni più pericolose: Sotgiu mancava una bella rete, mentre Lushta, attivissimo nello smarcarsi, lasciava nelle braccia di Chellini due gol più che probabili. Subita la prima rete, in un rigore causato da un attimo di inspiegabile smarrimento di Rosi, gli azzurri sono partiti tenacemente al contrattacco ed il pareggio, fortemente voluto, è venuto con Di Benedetti, mentre si perdevano fra le fitte maglie della difesa grigia le ulteriori velleità napoletane. La ripresa ha mutato fisionomia con il secondo rigore, che ha procurato una doccia fredda alla volontà degli uomini di Andreolo. Le azioni, che fin qui si bilanciavano, diventavano di chiaro predominio alessandrino. Era evidente che il nervosismo cominciava a far presa e sempre più si annebbiavano le idee dei napoletani; ciò portava come effetto l’espulsione di Di Costanzo e la fine di ogni speranza. Come abbiamo detto bisogna lodare gli azzurri per la volontà che appariva evidente nella loro condotta, mentre sono tuttora presenti le pecche dell’inquadratura già accusate. Fra gli avanti manca il deciso stoccatore e le mezze ali, a tratti arretrate, poca utilità possono dare nel momento risolutivo. Ciò avveniva per il gioco prevalentemente guardingo di Andreolo, il che creava a volte un largo vuoto fra l’attacco e la difesa, abilmente sfruttato dall’Alessandria. I grigi, dal canto loro, si sono dimostrati tecnicamente superiori ed hanno saputo creare varie azioni pericolose che, meglio sfruttate, avrebbero portato alla segnatura di almeno due reti. Il sistema ha imbrigliato bene gli avversari, con un Rosetta sempre pronto fra i due abili terzini. Lushta è stato brillante come Armano e il realizzatore Coscia; oscuro ma redditizio il lavoro dei mediani delle due squadre, specialmente Gallea. L’arbitraggio del signor Zambotto è stato buono; ha concesso i due rigori, che d’altra parte erano chiari; ha avuto un’indecisione al 22’ del primo tempo quando concedeva al Napoli una rete che Busani aveva calciato lateralmente; la precisione del guardalinee faceva sbollire l’esultanza dei napoletani. Inizio in azzurro e calma difesa grigia. Al 13’ Lushta batte una punizione: il pallone spiove davanti a Chellini e Rosi nel saltare manca la sfera e ne corregge la traiettoria con la mano. Rigore e rete di Coscia. Reazione del Napoli e pareggio al 31’: Krieziu crossa un bel pallone che Di Benedetti mette di testa dietro le spalle di Diamante. L’Alessandria sfreccia varie volte e manca occasioni d’oro con Sotgiu che tira fuori da pochi passi, e ancora, al 36’ ed al 42’, con Lushta che, dal limite dell’area, solo soletto, mette fra le braccia di Chellini. Al 6’ della ripresa viene il secondo rigore: Lushta spiazza Chellini con un tiro alto, deviato, a portiere battuto, da Di Costanzo. Realizza ancora Coscia. Al 20’ Busani passava centroavanti, Krieziu all’ala destra e Di Benedetti all’ala sinistra. Nulla più da fare per il Napoli, rimasto in dieci al 36’ per l’espulsione di Di Costanzo. (Alfio Maggiori, «Corriere dello Sport», 27 ottobre 1947) L'ALESSANDRIA NON DA IL VIA LIBERA AL NAPOLI: 2-1 La partita che avrebbe dovuto costituire per il Napoli l’inizio della sua ripresa, anche se giocata sul campo neutro del Pescara, si è chiusa con la sconfitta degli azzurri che sono stati battuti da due calci di rigore realizzati da Coscia e ancor più dalla loro impreparazione atletica. Bisogna dire subito che i due calci da undici metri decretati dall’arbitro erano indiscutibili, tanto è vero che nemmeno i giocatori napoletani hanno protestato per essi. Dopo un inizio a favore del Napoli l’Alessandria perveniva al successo al 13’, quando in seguito ad una punizione Rosi, in area di rigore, deviava il pallone con la mano. Coscia si incaricava di trasformare il rigore in rete. Il Napoli reagiva con vivacità, attaccava con insistenza e al 31’ riusciva a pareggiare: su punizione iniziata da Andreolo, Di Benedetti girava in rete di testa. Nel primo tempo il Napoli ha condotto numerosi attacchi, ma non è riuscito a passare anche per la vana pressione degli avanti. I difensori grigi hanno provato una certa emozione quando, al 32’, Busani otteneva una rete irregolare e l’arbitro convalidava il punto. Gli alessandrini facevano presente immediatamente le loro buone ragioni ed ottenevano giustizia. La ripresa vedeva il Napoli adottare una tattica più guardinga in conseguenza della mancanza di fiato dei suoi elementi, principalmente dei mediani. La squadra era tutta raggomitolata in difesa quando all’8’ si aveva il secondo rigore. Sotgiu, sfuggito a Pastore e ad Andreolo, indirizzava il pallone verso la porta incustodita per l’uscita a vuoto di Chellini. Il tiro dell’ala sinistra alessandrina veniva intercettato dal pugno di Di Costanzo. Secondo calcio di rigore, secondo gol realizzato da Coscia. Questa volta il Napoli non aveva più la forza di reagire e anche se passava all’attacco lo faceva senza convinzione; innervosendosi a mano a mano che il tempo passava, tanto è vero che al 36’ Di Costanzo, reo di una scorrettezza ai danni di Sotgiu, era espulso dal campo. (A.E., «Stampa Sera», 27 ottobre 1947) A un primo tempo equilibrato, durante il quale il Napoli aveva più volte minacciato Diamante senza peraltro costringerlo a interventi difficoltosi, ha fatto riscontro una ripresa di pretta marca alessandrina. I grigi erano andati in vantaggio per un grazioso regalo d’un difensore azzurro il quale fermava nettamente con una mano un tiro di punizione scagliato da poco fuori dell’area partenopea. Coscia non aveva difficoltà a tramutare in rete il calcio di rigore. Il Napoli, pur accusando la botta, era scattato al contrattacco, ben controllato però dagli opposti difensori e costruiva azioni volanti con Krieziu e Busani e con Di Benedetti costantemente proiettato in avanti. In una di queste scorribande Busani sfuggiva a Di Gennaro e da pochi passi sparava in angolo fra i piedi di Diamante e il palo. Il pallone schizzava in fondo alla rete, ma sembrava da dietro il palo stesso e l’arbitro sanzionava il gol che veniva poi annullato per le proteste dei grigi e per l’intervento di un segnalinee appositamente interpellato. Ma il pareggio non tardava a venire: al 32’ Di Benedetti di testa girava in rete un calcio di seconda battuto con astuzia da Andreolo. La partita si decideva appena dopo pochi minuti della ripresa con un nuovo calcio di rigore Lushta come al solito si era liberato di alcuni avversari approfittando di una difettosa entrata di Andreolo e indugiava nel tiro al punto che anche Chellini si tuffava; finalmente il tiro partiva a porta vuota (abbiamo avuto la sensazione che sarebbe andato fuori) e allora Di Costanzo fermava con le mani in area e l’arbitro a due passi indicava il dischetto bianco. Ancora tiro di Coscia, questa volta appena sotto la traversa: imparabile. Qualche fallo affiorava poi fra gli azzurri e l’arbitro allontanava dal campo Di Costanzo al 36’ per un riprovevole fallo ai danni di Sotgiu, reo di… averlo abilmente scavalcato. Evidente è stata nella ripresa la superiorità dei grigi atleticamente ben preparati e dotati di mezzi fisici rimarchevoli. Nel secondo tempo il Napoli ha operato spostamenti nella linea attaccante che risultava così composta Krieziu, Ganelli, Busani, Verrina, Di Benedetti. Pioggia insistente per tutta la partita. (Italo Clerico, «La Gazzetta dello Sport», 27 ottobre 1947) DOPO L'OTTIMA PROVA DI PESCARA I "GRIGI" SI PREPARANO ALL'INCONTRO DI BERGAMO Il Napoli ha dovuto soccombere come avevamo previsto nel nostro precedente articolo! L’Alessandria è a quota sei dopo sette partite, pertanto tutti coloro che piangevano sulle cessioni di Arezzi e Rava, sulla difettosa inquadratura della squadra sono serviti. Questo non significa ancora che i grigi siano a posto: vi sono ancora delle lacune in prima linea, ma con gli elementi a disposizione tutto sarà fatto per supplire alla meno peggio alle deficienze. Contro il Napoli la squadra ha girato bene: forte l’estrema difesa, colossale la mediana anche se Tortarolo non era in perfetta efficienza fisica, discreta la prima linea dove Lustha ha funzionato da direttore d’orchestra e Coscia ha tessuto le più belle azioni, Sotgiu si è definitivamente assicurato il posto con la sua intraprendenza, la sua volontà, la sua caparbietà. Le due reti segnate su calcio di rigore non incrinano minimamente il risultato: quando il terzino si sostituisce al portiere, quando la pressione è forte e continua è logico che scaturiscano dei rigori. Stando così le cose non resta che insistere con l’allenamento atletico e tecnico, convincere ciascun attaccante a risolvere l’azione stangando in porta e insistere fino all’esasperazione. Per vincere bisogna segnare e segnare più reti dell’avversario… (Enzo Garavelli, «Il Piccolo», 1º novembre 1947) RISULTATI: Bologna-Sampdoria 1-0 Fiorentina-Salernitana 1-0 Genoa-Lazio 3-1 Internazionale-Lucchese 6-0 Livorno-Pro Patria 2-2 [sul campo neutro della Spezia] Roma-Atalanta 4-1 Torino-Juventus 1-1 Triestina-Milan 2-0 Vicenza-Modena 0-0 riposa: Bari CLASSIFICA: Torino 11; Internazionale 10; Fiorentina, Juventus, Milan 9; Bologna, Genoa 8; Triestina, Lazio, Modena 7; Bari, Salernitana, Alessandria, Livorno, Pro Patria, Vicenza 6; Roma, Atalanta 5; Lucchese* 4; Sampdoria* 3; Napoli* 2. *: una gara in meno MARCATORI: 8 gol: Mazzola (Torino) 7 gol: Quaresima (Inter) 6 gol: Lorenzi (Inter) 5 gol: Amadei (Roma), Dalla Torre (Genoa), Pernigo (Modena) 4 gol: Boniperti (Juventus), Brighenti (Genoa), Turconi (Pro Patria), Zapirain (Inter) Il punto sul campionato Il derby della Mole era terminato in parità tra Torino, capolista, e Juventus: vantaggio dei granata con Mazzola e pareggio dei bianconeri ad opera di Sentimenti, su rigore. Il vantaggio di Castigliano e compagni era sceso ad un solo punto sull’Inter che aveva inflitto sei reti alla Lucchese: mattatore della sfida Lorenzi, autore di quattro gol. I difensori rossoneri avevano fatto una gran fatica a tenere a bada gli avanti friulani e cosi il Milan aveva perso in casa della Triestina andata in gol con Rossetti e Ispiro. Il diavolo si era fatto agguantare dalla Fiorentina che aveva ottenuto il successo contro la Salernitana: decisivo Eliani a pochi minuti dalla fine. Una doppietta di Brighenti aveva dato al Genoa il successo nel confronto con la Lazio. La rete decisiva siglata da Cappello aveva dato al Bologna la vittoria nel match contro la Sampdoria, penultima in classifica. Poker di reti segnate dalla Roma all'Atalanta.