Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1947/1948
Serie A
16-11-1947 - Giornata: 9 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Lucchese Libertas US 4 - 2 (2 - 1)
RETI: 21. rig. Coscia A.[A], 25. Lushta R.[A], 46. Sotgiu P.[A], 87. Tortarolo F.[A] 40. Coppa E. [Lu] , 86. Conti U. [Lu]

Alessandria US Diamante Luigi, Della Frera Giuseppe, Di Gennaro Silvio, Gallea Cesare, Rosetta Francesco, Tortarolo Francesco, Armano Gino, Pietruzzi Mario, Lushta Riza, Coscia Aristide, Sotgiu Pietro All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
LUCCHESE LIBERTAS US: Vellutini, Bertuccelli, Clocchiatti, Salar, Giovannini, Mezzadri, Coppa, Presselli, Miniati (II) Athos, Rosellini, Conti U.. All.: Cappelli Giulio.

Arbitro: Codeluppi Mario (Lodi)
Note
Infortunato: 15’ Tortarolo [A, rientrato al 33’ all’ala sinistra]. Angoli: 5-3. Spettatori: 10.000. Incasso: 2.450.000 lire. Giornata grigia e uggiosa, terreno «in buone condizioni» («La Gazzetta dello Sport») oppure «pesante e viscido». Inizio gara ore 14.30

Commento
Vittoria sulla Lucchese per 4 - 2 L'ALESSANDRIA LANCIATA Tra un tempo e l'altro di Alessandria-Lucchese, Guglielmi, il vincitene della 100 Km. di marcia, ha percorso un giro d'onore. Dalle gradinate scendevano grandi applausi; tra le mani aveva un mazzo di fiori che aveva poi dato alla moglie ed al bimbo. Oltre a questa parentesi sentimentale l'incontro ha avuto però altre caratteristiche. Soprattutto quella lietissima di mostrare un'Alessandria in buone condizioni. La sua difesa e registrata e Rosetta e della Frara, come pure Di Gennaro, appaiono di partita in partita piu' sicuri. La mediana è pure a posto e solo all'attacco non tutti i problemi risultano già risolti. Ad ogni modo Armano si dimostra in piena forma e Sotglu è veloce e scattante. Peccato che le liete considerazioni della giornata siano siate ieri turbate da un incidente capitalo a Tortarolo dono soli 15 min di gioco, il mediano alessandrino scontratosi con Salar è andato a terra dolorante ed ha dovuto essere portato a braccia fuori del campo rientrando poi praticamente inutilizzato. A gran merito dei grigi va il fatto di non essersi lasciali demoralizzare dall'incidente che ha sconvolto i loro ranghi, obbligando Coscia a retrocedere mediano e Sotgiu a spostarsi al ruolo di mezzo sinistro. Tre minuti dopo l'incidente Tortarolo (che era finito pressoché fermo all'ala) l'Alessandria ha ottenuto anzi il primo punto. Bertoccellli per frenare un attacco respingeva con le mani. Coscia era pronto a trasformare in rete il rigore subito accordato dall'arbitro. Al 25' su un preciso passaggio di Armano, Lusta metteva poi a segno il secondo pallone, ma prima che scadesse il tempo Coppa riusciva a diminuire le distanze, tirando in rete da pochi metri. Dopo la parentesi di cui si è detto, le squadre rientravano in campo ed i calciatori grigi, quasi a richiamare l'attenzione del pubblico sul loro sport si esibivano immediatamente in uno spettacoloso gol-lampo. Entro 30 secondi dal fischio dell'arbitro Pietruzzi portava avanti un'azione, passava a Sotgiu e questi segnava. Scrosciavano gli applausi e l'Alessandria insisteva all'attacco. Salar aveva un altro intervento massiccio su Sotgiu. Alcune occasioni erano sciupate dalle due parti finche al 41 in seguito ad un'azione di massa dei lucchesi, Conti otteneva il secondo punto del lucchesi. Nuova e immediata risposta degli alessandrini: Di Gennaro, su punizione, lancio lungo in avanti, Tortarolo, benché, dolorante si avvicina al pallone, fa due passi, tira e manda in rete. (Giovanni Camagna, La Stampa, 17/11/1947) Poco gioco, molte reti, un’infinità di falli quasi sempre volontari e quasi sempre causati dal gioco robusto dei lucchesi, un incidente e Tortarolo che dovette essere portato fuori campo rientrando dopo mezz’ora inutilizzato all’ala destra, due sviste arbitrali che procurarono due reti ai toscani, mi sembra, ciò sufficiente perché la partita risulti tutt’altro che regolare. Comunque essa è finita senza incidenti seri perché l’Alessandria venne a trovarsi sempre in vantaggio e quando negli ultimi minuti della gara la Lucchese riuscì a raccorciare il distacco ci fu subito la rete dello zoppo Tortarolo a ristabilire le distanze. Si era alla fine. La Lucchese incominciò la partita adottando una tattica anti-sistemista. Contro le squadre che adottano il sistema possiamo esistere domenicalmente a trovate di genere vario; stavolta era Salar, spostato laterale che doveva neutralizzare il gioco di Coscia, poi visto che il capitano dei grigi si era portato indietro per l’incidente di Tortarolo, il monumentale giocatore fece da cerniera in mezzo al campo e si può dire che il suo gioco è stato eccellente, ma quell’uso e quell’abuso nei falli, derivanti anche, ad onor del vero, dal peso del giocatore stesso, finirono per indisporre il pubblico, tanto più che era stato proprio Salar a scontrarsi con Tortarolo con il risultato che ho accennato. La squadra toscana potrebbe ottenere un gioco più efficace se bandisse dal suo repertorio la tendenza all’azione robusta; essa possiede un complesso di giocatori ed un sistema di gioco vario e piacevole e qualche elemento come il terzino Bertuccelli, il mediano Mezzadri, lo stesso Salar, il centrattacco Miniati veramente ottimi. L’Alessandria, ridotta a dieci uomini dopo un quarto d’ora di gioco si buttò all’attacco con tale decisione da rendere l’area avversaria una sarabanda dove una diecina di giocatori si disputavano la palla e come avviene quando le azioni difensive diventano gravi il controllo sfugge e si incappa nei falli. Così, Mezzadri, credo ne commise uno di mano e grave a pochi metri dalla porta. L’arbitro non esitò un istante a concedere il rigore. Coscia, calmo ed accorto, ingannava con una finta il portiere che si squilibrava sulla sinistra mentre la palla si insaccava alla sua destra. L’azione dei grigi continuava implacabile. Armano che è in uno splendente periodo di forma, approfittando di un momento in cui gli avversari tergiversavano per mettersi in movimento, fuggi come un razzo e portatosi a pochi metri dalla rete lucchese offriva a Lushta la palla che, lambendo il palo, andava a ficcarsi in rete. La reazione lucchese non riusciva che ad allentare la serie di attacchi alessandrini, ma non approdava a nulla di concreto, Della Frera che fornì un primo tempo magnifico, immobilizzò Conti, Rosetta si metteva in evidenza con i suoi salti al «rallentatore», che stanno diventando proverbiali e Gallea coadiuvava egregiamente i compagni con il preciso smistamento della palla. Dal canto suo Coscia – come sempre – offriva lo spettacolo migliore per l’azione continua a stantuffo. Un palo di Lushta, ed un tiro fortissimo di Sotgiu che procurò al portiere avverso un volo attraverso la porta furono gli episodi salienti, che balzarono fuori dal 20’ al 40’ di gioco, quando una veloce incursione dei lucchesi procurò loro la prima rete. Rosellini, in netta posizione di fuori gioco poteva impegnare con un tiro fortissimo il portiere alessandrino, sula respinta Coppa non aveva difficoltà a segnare (40’). Prima della ripresa l’alessandrino Guglielmi, il vincitore della cento chilometri di marcia disputatasi domenica scorsa a Milano, compiva un giro d’onore tra le acclamazioni del pubblico. Cento chilometri a piedi, fatica immane, ventimila lire di premi, quale differenza con gli altri atleti in campo! L’inizio della ripresa fu elettrizzante. Confesso di non aver mai assistito ad una rete così fulminea. Tre secondi, un record. Palla da Lushta a Pietruzzi, allungo a Sotgiu che giocava mezz’ala, fuga vertiginosa, tiro da una quindicina di metri, pallone micidiale in rete. La facilità con cui i grigi ottennero questo punto fece da ammortizzatore al loro gioco, ed allora la Lucchese ebbe la sua parte di attacchi. Dopo un nuovo palo di Pietruzzi su azione Armano-Tortarolo, per poco Presselli riusciva a battere Diamante, una parata superba da pochi metri troncò l’azione pericolosa, poi Salar, con un tiro di punizione da metà campo fece spiovere la palla in area dove Conti, a ridosso del portiere, in posizione sospetta la spingeva in rete (40’). Un minuto dopo lo zoppicante Tortarolo intercettava un lungo rimando di Rosetta e di punta alzava la palla oltre il portiere uscitogli incontro segnando così la quarta ed ultima rete della giornata (41’). (Augusto Rangone, «Tuttosport», 17 novembre 1947) Non è stata una bella disputa quale presumeva il fitto pubblico accorso allo stadio comunale. Gioco duro e troppo deciso degli ospiti (Salar e Coppa, specialmente) i quali sono stati più volte richiamati dall’arbitro; la tendenza a tener alta la palla, gioco in cui hanno quasi sempre avuto la meglio i rossoneri, ha influito sullo sviluppo delle azioni che sovente sono state frantumate prima di giungere al loro logico svolgimento. La Lucchese è apparsa, nel complesso, lievemente inferiore come tecnica ed impostazione all’Alessandria e le trame offensive dei rossoneri, pur manifestando ardore e decisione, sono mancate quasi sempre al loro scopo: Diamante è stato impegnato ben poche volte nel corso della dura tenzone. Più a posto la mediana ove ha campeggiato quel mastino di Salar abusante sovente della sua prestanza e solidità combattiva; anche l’estrema difesa si è comportata egregiamente e Clocchiatti non ha smentito la sua classe ed il suo rendimento. Vellutini, da parte sua, ha parato quanto gli è stato possibile e due suoi spettacolosi interventi su Sotgiu e Lushta sono stati applauditissimi. I grigi, costretti a giocare in condizioni non perfettamente aderenti alle loro consuetudini, impegnati in una lotta manovrata sull’uomo piuttosto che sulla palla, e ridotti praticamente a dieci unità dopo un quarto d’ora di gioco per l’infortunio toccato a Tortarolo, non hanno forzato l’andatura della contesa, preoccupati di evitare duri scontri e di svolgere a tratti i loro temi di gioco come le contingenze momentanee consigliavano. Della Frera ha confermato il suo gagliardo comportamento ed è emerso su tutti. Rosetta è stato il perno della squadra; Sotgiu e Lushta intraprendenti come non mai; Coscia, instancabile lavoratore; Armano ancora in ombra. Nel complesso, però, netta superiorità di attacchi e vittoria pienamente meritata da parte alessandrina. Prime offensive lucchesi. I grigi, al 10’, sono in angolo. Tre minuti dopo, i rossoneri si salvano a loro volta in corner, poi devono subire due calci di punizione; al 15’, Tortarolo è a terra per un duro colpo ad una gamba ricevuto da Salar, viene portato fuori a braccia per rientrare al 35’, zoppicante. Coscia retrocede mediano; Tortarolo finisce all’ala sinistra, Sotgiu a mezz’ala sinistra. Al 19’ una formidabile sventola battuta in corsa da Rosellini, finisce per poco a lato lasciando tutti sorpresi. Ma l’attacco ritorna subito dopo nell’estrema area degli ospiti. Al 20’ Bertuccelli respinge la palla con le mani, in un’affannosa mischia (il lucchese afferma di avere respito col petto); Coscia segna così su calcio di rigore. Poi fuga e centro di Coppa, raccoglie Miniati e Della Frera libera. Altro calcio di punizione per fallo di Salar, quindi una cannonata di Gallea salvata miracolosamente da Vellutini, molto applaudito. Al 25’, su fallo di Clocchiatti, Gallea allunga la palla ad Armano, questi spedisce al centro e Lushta, rasoterra, la manda in fondo alla rete. Al 30’ poderoso tiro da 35 metri di Salar, fischiante a lato del palo, cui fa riscontro un’altra sventola sferrata in corsa da Lushta, respinta dalla traversa. Poi altra magnifica parata di Vellutini su azione di Sotgiu. Così mentre l’azione offensiva dei grigi è più intensa sotto la rete lucchese, ecco un fulmineo spostamento del fronte; allungo di Giovannini, palla e tiro di Rosellini respinto debolmente da Diamante; raccoglie Crippa da pochi metri e segna imparabilmente. Nella sosta appare sul campo Alighiero Guglielmi, il vincitore della «Cento Chilometri» di marcia; è festeggiatissimo. Gli viene offerto un magnifico fascio di fiori che egli dona alla consorte, la quale lo assiste col bimbo di pochi mesi. Guglielmi è accompagnato dal fido massaggiatore Lenti. Il marciatore compie, a passo spedito, tra gli applausi scroscianti della folla, un giro dello stadio. Meritato tripudio della folla sportiva che acclama questo nuovo, gagliardo campione grigio, vincitore della «classicissima». Riaperte le ostilità, Pietruzzi – che non si è risparmiato lottando generosamente dall’inizio alla fine – parte fulmineo, supera tutto lo schieramento offensivo, quindi porge la palla a Sotgiu che folgora in rete. Tre a uno: sono passati esattamente 8 secondi. Poi si succedono calci d’angolo e calci di punizione a ripetizione. Sotgiu è travolto a terra da uno dei bruschi interventi di Salar, il quale effettuerà in seguito uno dei suoi spettacolosi tiri da far tremare perfino i pali. Quindi un lungo tiro rasoterra è bloccato a mani aperte da Diamante. Insiste ora, con ammirevole costanza e tenacia la Lucchese, per nulla rassegnata alla sconfitta, e crea una nuova mischia nell’estrema area dei grigi; sicché Conti riesce a trovare uno spiraglio in cui far passare la palla nella rete alessandrina. Tre a due: siamo al 41’, forse ancora in tempo per pareggiare la sorte di questa strana partita. Ma un minuto dopo un nuovo fallo oltre metà campo, a favore dei grigi, dà modo a Di Gennaro di lanciare la sfera in direzione della porta rosso-nera. Sbuca fuori Tortarolo, il diavolo zoppo lasciato incustodito; pur dolorante, egli scatta, raccoglie e segna il quarto punto tra lo stupore dello stesso portiere. Più nulla da fare da ambo le parti. Il gioco si spegne poco a poco; il pubblico sfolla lentamente non troppo pago per l’incontro che non è stato certo uno dei migliori di questa stagione. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 17 novembre 1947) Se la partita fosse finita dopo i primi 45 minuti si potrebbe dirne abbastanza bene; ma dopo vista la ripresa, il giudizio complessivo su di essa non può essere che severo. È stato appunto nel secondo tempo che il gioco ha perso ogni consistenza tecnica per diventare caotico ed esageratamente falloso. La colpa di ciò deve andare per l’ottanta per cento alla Lucchese la quale per raddrizzare un incontro che la vedeva perdente non ha badato ai mezzi pur di riuscire nell’impresa disperata trascinando così ai falli e alla confusione anche i grigi. I quali grigi, pur ridotti presto a dieci uomini, avevano giocato un bel primo tempo, segnando due reti ineccepibili, sbagliandone altre per un soffio e colpendo un palo con Lushta. Superiorità dell’Alessandria non messa in discussione dal gol di Coppa viziato da fuori gioco sbandierato dal segnalinee e non rilevato dall’arbitro. La fulminea partenza dei grigi nella ripresa, col conseguente gol di Sotgiu dopo solo 12 secondi, mise poi il suggello definitivo all’incontro. Infatti da quel momento l’Alessandria si accontentò di vivacchiare, preoccupandosi soltanto di evitare il più possibile le entrate spericolate e il gioco troppo deciso degli avversari. Furono 40 minuti senza costrutto, dal gioco continuamente spezzettato dall’arbitro che non poteva non rileva una sequenza interminabile di falli ai quali i grigi concorrevano in modesta misura. Della Lucchese ottimo il portiere, buoni Clocchiatti e Rosellini. Tra i grigi sono da segnalare Della Frera, Rosetta, Coscia e Sotgiu che spesso, lui così piccolo, ha giocato il colossale Salar. Poca cronaca. L’Alessandria è sempre all’attacco e manca un gol per un nulla al 12’ con Lushta; al 15’ incidente di Tortarolo, infortunatosi in uno scontro con Salar, esce dal campo e rientrerà al 33’ zoppicante all’ala sinistra. Coscia diventa mediano e Sotgiu mezzo sinistro. Parecchi altri incidenti senza conseguenze. Al 21’ prima rete di Coscia su rigore per presa di Bertuccelli sostituitosi al portiere. Al 25’ fallo di Clocchiatti; batte la punizione Gallea, riprende Armano che dà a Lushta, il cui tiro non perdona. Al 35’ palo di Lushta; al 40’ gol di Coppa. Al fischio della ripresa Lushta passa a Pietruzzi che, senza che nessun avversario riesca a fermarlo, arriva in area e imbecca Sotgiu che segna. Non sono passati che 12 secondi. Al 41’ la Lucchese riesce a battere nuovamente Diamante con Conti, il cui fuori gioco è evidente. L’arbitro sanziona ma l’Alessandria rimette subito le cose a posto con una discesa travolgente conclusa a rete dallo zoppicante Tortarolo. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 17 novembre 1947) DOMANI A MODENA IL PRIMO DEI QUATTRO DIFFICILI INCONTRI I previsti due punti contro la Lucchese sono stati conquisati dai grigi con una certa disinvoltura e pertanto a quota nove si può guardare all’avvenire con una tranquillità che durante il campionato scorso mai è stata conosciuta. La squadra non ha giocato bene, la prima linea ha brancolato nel buio di un gioco disordinato, sconclusionato e povero di contenuto tecnico: ancora una volta Armano ha in parte deluso, Pietruzzi ha dimostrato di non essere in forma, Lustha ha convinto quei pochi che ancora credono in lui di non poter giocare centroavanti per mancanza di mobilità, di scatto e di aggressività. A posto Coscia, irresistibile Sotgiu come ala e come mezz’ala. Non vogliamo infierire contro alcuno anche perché per una squadra sistemista il rimanere in dieci ha un’influenza decisiva, ma ci pare che si potrebbe mettere in campo una squadra più intraprendente con la sostituzione di un paio di uomini soltanto. Arduo è modificare quando si vince, quando si conquistano cinque punti in tre partite di cui due esterne, ma facendo riposare chi dimostra stanchezza può essere una saggia mossa in attesa di giornate dure che inevitabilmente verranno. (Enzo Garavelli, «Il Piccolo», 22 novembre 1947) RISULTATI: [14ª giornata, anticipo] Salernitana-Genoa 4-1 (giocata il 9 novembre 1947) [9ª giornata] Bari-Fiorentina 1-0 Genoa-Sampdoria 2-1 Lazio-Roma 0-1 Livorno-Internazionale 3-2 (sul campo neutro di Firenze) Milan-Atalanta 1-0 Napoli-Juventus 0-0 Pro Patria-Triestina 3-1 Torino-Salernitana 7-1 Vicenza-Bologna 2-1 riposa: Modena CLASSIFICA: Milan, Torino 13; Juventus 11; Bologna, Fiorentina, Genoa, Internazionale 10; Bari, Alessandria, Livorno, Pro Patria, Salernitana 9; Modena, Roma, Triestina, Lazio, Vicenza 8; Atalanta 6; Lucchese, Sampdoria 5; Napoli* 4. *: una gara in meno MARCATORI: 8 gol: Mazzola (Torino), Quaresima (Inter) 6 gol: Amadei (Roma), Bassetto (Sampdoria), Lorenzi (Inter), Pernigo (Modena) 5 gol: Boniperti (Juventus), Brighenti (Genoa), Dalla Torre (Genoa), Loik (Torino), Turconi (Pro Patria), Zapirain (Inter) 4 gol: Cappello (Bologna), Carapellese (Milan), Fabian (Torino), Puricelli (Milan), Tavellin (Bari), Tieghi (Livorno) Il punto sul campionato Goleada del Torino che aveva fatto divertire il pubblico accorso allo stadio nella gara contro la Salernitana: mattatore della gara Loik autore di tre gol. A pari punti il Milan che aveva avuto la meglio sull’Atalanta la quale si era dovuta arrabbiare con sé stessa per un rigore sbagliato. Meritata vittoria, anche se di misura, del Livorno contro l’Inter con la splendida tripletta di Tieghi. In Napoli, ultimo in classifica era riuscito a fermare sul pari la Juventus. Il derby della Lanterna aveva regalato la vittoria al Genoa. Un gol di Tavellin aveva dato al Bari il successo nel match contro la Fiorentina.