Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1947/1948
Serie A
21-12-1947 - Giornata: 13 - Firenze - Comunale


Fiorentina ACF - Alessandria US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 25. Galassi A. [Fi] , 80. Marchetti A. [Fi] 40. Coscia A.[A]

Alessandria US Diamante Luigi, Della Frera Giuseppe, Di Gennaro Silvio, Gallea Cesare, Rosetta Francesco, Tortarolo Francesco, Armano Gino, Coscia Aristide, Stradella Carlo, Lushta Riza, Sotgiu Pietro All.: Dadone Umberto

Formazione avversaria
FIORENTINA ACF: Moro; Eliani, Furiassi; Acconcia, Magli (II) Augusto, Zoppellari; Marchetti, Valcareggi, Galassi, Badiali, Bollano Bisio. All.: Ferrero Luigi

Arbitro: Neri Ettore (Vicenza)
Note
Rigore sbagliato: 18’ Bollano Bisio [F]. Angoli: 4-5 (1-3). Spettatori: 12.000 oppure 15.000. Incasso: 2.700.000 oppure 4.000.000 lire. Tempo bello, terreno in buonissime condizioni.

Commento
I fischi che hanno accompagnato, a fine partita, le due squadre verso il sottopassaggio degli spogliatoi non sono stati certamente rivolti alla squadra alessandrina. È stato facile capire che il pubblico fiorentino manifestava sonoramente il proprio disappunto nei riguardi della squadra locale, la quale, benché vincitrice non aveva evidentemente messo in vetrina un gioco – individuale e collettivo – degno di elogio. Certe volte, è vero, i tifosi sono portati a degli eccessi; certe volte condannano ingiustamente un complesso di atleti soltanto perché non sono riusciti a raggiungere una vittoria che pareva loro a portata di mano; questa volta, invece, nonostante che il fine fosse stato raggiunto, non hanno esitato a gridare «pollice verso» alla maniera degli antichi romani per i loro beniamini. Troppo avvertito ed eccessivamente esigente in fatto di tecnica il pubblico fiorentino? Forse; ma non diremmo che per intravedere lacune e manchevolezze nello schieramento viola ci sia stato bisogno oggi di essere dei tecnici e degli intenditori preveduti. I viola effettivamente non hanno disputato – sul piano tecnico – una partita pregevole. Ma altrettanto è vero che possono accampare anche delle attenuanti. L’assenza di Avanzolini, in primo piano, ha sensibilmente creato nel retro dello schieramento viola dei vuoti paurosi, frantumando sensibilmente quell’armonica difesa finora regnante nel reparto. Magli si è prodigato con la sua consueta energia e irruenza, ma non ha potuto evitare che il reparto risentisse della mancanza di Avanzolini. Inoltre Eliani è sceso in campo febbricitante (fino alle 14 pareva che dovesse esordire Caciagli, ma poi Ferrero ha preferito il triestino) e non ha potuto rendere quanto normalmente può; infatti molte volte la sua evidente scarsa mobilità ed i suoi riflessi piuttosto tardi hanno dato origine a delle pericolose azioni del reparto avanzato sinistro alessandrino. Queste appunto le attenuanti dei viola che per la verità non sono poche. Anche la linea avanzata ha risentito dello sbilanciamento arretrato; ad un certo momento sono mancati del tutto i collegamenti e la squadra ospite ha dettato legge in campo. Fortuna che tanto Furiassi quanto Acconcia si siano comportati ammirevolmente. Hanno sovente tamponato con positiva chiarezza le falle create dai compagni di linea e hanno inoltre contribuito efficacemente alla manovra offensiva della squadra con il piglio e le positività dei campioni consumati. Acconcia poi per il suo gioco assolutamente chiaro, lineare e redditizio è da qualificare il migliore uomo in campo. Ne ha fatto di progressi il ragazzo aquilano. Faranno bene i tecnici preposti alla formazione della nazionale die cadetti – qualora essa dovesse assumere la fisionomia sistemista – ad accorgersi del mediano viola. Gli altri, parliamo sempre dei viola, hanno cercato di fare con volontà, ma sovente, anzi spesso, i loro sforzi sono naufragati miseramente, facilmente controllati dagli accorti avversari. Bella squadra l’Alessandria. Pratica egregiamente il sistema e fa dispendio delle proprie forze in maniera ammirevole. Diamante non ha colpa alcuna del passivo (il primo gol al 25’ del primo tempo dovuto a un’autentica prodezza di Galassi e sul quale non poteva farci proprio niente e il secondo, al 35’ della ripresa, su calcio di punizione di Zoppellari, ripreso astutamente dallo smarcatissimo – dov’era Di Gennaro? – Marchetti. I tre terzini hanno disimpegnato attivamente e con discernimento il loro compito (ah Di Gennaro, la seconda rete!) imponendosi alla distanza. Gallea e Tortarolo, due vecchie volpi dei campi di gioco, hanno cominciato in sordina e sono balzati a brillare di viva luce nella ripresa. Hanno avuto un solo torto i due bravissimi laterali: quello cioè di non aver voluto osare nel corso della ripresa, portandosi in aiuto della prima linea impegnata all’attacco della rete di Moro. Forse se avessero lasciato le loro posizioni eccessivamente prudenti la partita avrebbe potuto prendere un’altra piega. All’attacco l’Alessandria non appare troppo pericoloso; Coscia e Lushta giostrano in prevalenza in posizione arretrata, preferendo la partecipazione nelle azioni conclusive dei compagni, alle loro. Comunque molti tiri sono stati scoccati dall’attacco grigio: segno che Armano e Stradella quanto Sotgiu ci sanno fare. Il loro gol gli alessandrini sono pervenuti a segnare al 40’ del primo tempo per merito di Coscia che insacca a porta vuota un cross di Sotgiu verso il quale si era lanciato inutilmente Moro. L’arbitraggio non è apparso eccessivamente felice. Gli alessandrini, dopo il gol della vittoria viola, hanno elevato un coro unanime di proteste per la validità discutibile del punto, viziato – secondo loro – di fuori gioco. Neri però non ha dato ascolto alle lamentele dei grigi alessandrini, additando decisamente il centro del campo. (Giordano Gaggioli, «Corriere dello Sport», 22 dicembre 1947) Quando al 35’ della ripresa Marchetti, sfruttando astutamente la punizione calciata da una quarantina di metri da Zoppellari, segnava il gol decisivo per i viola, Gallea e tutti gli altri grigi si sono fatti d’attorno all’arbitro, il vicentino Neri, reclamando l’annullamento della rete inficiata – a parer loro – di fuori gioco. Vane sono state le lamentele degli alessandrini: Neri additava recisamente il centro del campo, senza nemmeno sentire il parere del segnalinee. Disgraziatamente non eravamo in posizione favorevole per giudicare con i nostri occhi la validità o meno del gol. Abbiamo sentito però negli spogliatoi tutti i giocatori alessandrini ed il loro allenatore giurare sulla falsa posizione dell’ala fiorentina al momento di realizzare. Non esitiamo ad affermare che l’Alessandria meritava almeno la divisione dei punti. Bella squadra, quella grigia, praticamente il sistema in maniera razionale ed intelligente. Su tutti ha primeggiato Rosetta, superbo nei suo felicissimi interventi e nell’appoggio del suo gioco, chiaro e redditizio alla manovra offensiva della squadra. Dopo di lui vanno elogiati i due laterali. Hanno iniziato, i due «vecchioni», alla chetichella, senza strafare, ed hanno finito da «leoni». Nella ripresa, in piena offensiva alessandrina, hanno preferito tenere una posizione prudente; chissà se avessero osato maggiormente quale fisionomia avrebbe preso la partita. Ottimi anche Della Frera e Di Gennaro, apparso però, quest’ultimo, un po’ tardo nel marcamento della sua ala. Buono Stradella e in gamba Armano. Sotgiu, benché dovesse vedersela con Eliani, sceso in campo febbricitante (fino alle 14 Ferrero pareva deciso a far esordire il giovane Caciagli), non ha troppo brillato. Redditizi Lushta e Coscia. Diamante non ha colpa alcuna delle reti subite. La Fiorentina ha risentito sensibilmente dell’assenza di Avanzolini, oltre che di Gei e di Suppi. Mancandole il suo terzino centrale, l’ossatura difensiva della squadra ha subito un fiero colpo alla sua armonica struttura. Magli si è prodigato con la consueta energia, ma non ha potuto rendere quanto normalmente fa Avanzolini. Eliani, poi, come abbiamo detto, è sceso in campo in cattive condizioni di salute. Fortunosamente per i viola che tanto Furiassi, quanto Acconcia e Zoppellari hanno tamponato le evidenti falle dei compagni di linea. Acconcia, in particolare, è stato il migliore uomo in campo. Una prova, quella odierna, che pone Acconcia fra i migliori mediani sistemisti d’Italia. In prima linea le cose non sono andate meglio. Galassi è gettato su tutte le palle sfruttabili, ma ha trovato in Rosetta un mastino implacabile. Una sola volta è riuscito a svincolarsi dalla stretta del novarese e quella volta è nato il gol. Felice il rientro di Marchetti. Valcareggi e Badiali non erano evidentemente in giornata di vena. Bollano ha fatto pochissimo: in compenso ha sbagliato grossolanamente un rigore. Eliani è costretto a salvarsi subito in angolo da una minaccia di Lushta. Rispondono prontamente i viola: Marchetti vola lungo la linea laterale campo e, giunto sul fondo, centra di precisione, Galassi sta per intervenire di testa, quando Rosetta lo precede mandando in calcio d’angolo (8’). Al 13’ si ha l’episodio del rigore. L’azione parte dal centro del campo, autore Zoppellari, che allunga di precisione a Marchetti. L’ala non si fa ripetere l’invito; parte come una saetta stringendo al centro; giunto in area di rigore, Di Gennaro lo trattiene per un braccio mentre da posizione favorevole avrebbe quasi sicuramente segnato. La massima punizione viene calciata da Bollano molto distante dalla porta. Ed eccoci al 25’ di gioco, al primo gol della Fiorentina. Galassi, ricevuto il pallone da Badiali, si sposta velocemente verso destra, riesce ad eludere la sorveglianza di Rosetta e con un tiro trasversale batte l’esterrefatto Diamante che nulla poteva farci. Punta sul vivo, l’Alessandria parte al contrattacco. Per dieci minuti la difesa della Fiorentina balla una… strana danza. È in questo periodo che Coscia porta la sua squadra al pareggio. 40’: Lushta riesce a servire astutamente Sotgiu verso il quale si getta Moro, ma l’ala evita il portiere inviando al centro della porta dove si trova Coscia che infila senza nessuna difficoltà da 10-12 metri. Nella ripresa l’Alessandria è molto più aggressiva. Naturalmente mira al risultato pieno. Però la Fiorentina combatte efficacemente. Al 14’ Moro compie una bella parata attanagliando nell’angolo sinistro della rete un pallone colpito di testa da Stradella. Verso la mezz’ora i viola si portano decisamente avanti finché si giunse al 35’, quando Marchetti, raccogliendo una punizione di Zoppellari, infila con forte tiro l’angolo sinistro della porta. Il finale è di marca alessandrina. L’attacco è schierato in posizione avanzata, sostenuto ora anche da Gallea e Tortarolo. L’assalto non ha esito, comunque, perché ogni tanto Galassi e Marchetti escono dalla mischia col pallone fra i piedi per convergere verso Diamante. Per poco verso la fine Magli non procura un’autorete: Moro e la traversa salvano. L’arbitraggio non è apparso – a parte l’episodio del gol contestato – molto soddisfacente. (Giordano Gaggioli, «Tuttosport», 22 dicembre 1947) Ancora una nuova formazione dei viola e ancora una partita col risultato incerto sino allo scadere del tempo. Ma diciamo subito che la Fiorentina non ha affatto demeritato la vittoria e che lunghi periodi di gioco sono trascorsi con i terzini e il portiere gigliati in posizione di riposo. È vero che l’attacco viola, mai eccessivamente prolifico, anche oggi non ha fatto eccezione alla regola, ma stavolta il punteggio limitato non è derivato da insufficienza del quintetto avanzato, bensì dalla disdetta che in varia forma ha impedito una più larga segnatura. E come potrebbe chiamarsi altrimenti il rigore malamente sciupato da Bollano al 13’, due minuti dopo che Valcareggi si era visto negato un sicuro gol dalla maligna traversa sostituitasi all’ottimo Diamante ormai fuori causa? E quello del tiro, ancora di Bollano, calciato alle stelle? E pure, malgrado tutto questo, gli ottimi giocatori piemontesi hanno lasciato il campo amareggiati. Era evidente in essi il disappunto per il gol loro segnato da Marchetti. Opinavano i grigi per il fuori gioco, ma Neri, arbitro attento e preciso, non ha tentennato. Noi siamo del suo parere. La Fiorentina è piaciuta pur con i suoi (insanabili?) difetti. Ottima in difesa come sempre, è apparsa un po’ meno sicura nel reparto centrale specialmente sul finale, con Magli un po’ appesantito dal gran lavoro svolto. Zoppellari, buono a tutto fare, e Acconcia hanno filato in perfetto accordo con Badiali, attivissimo e fresco di idee e con il classico Valcareggi che ha formato un bel tandem con il rientrante Marchetti. Benissimo Galassi, svelto e deciso. Bollano, scalognato nell’episodio del rigore, non si è ripreso più. I grigi, squadra del fango – si dice –, hanno mostrato di sapersi ben disimpegnare anche col terreno non appiccicaticcio e pur subendo per lunghi tratti la pressione viola mai si sono smarriti. Altro titolo di merito dobbiamo riconoscere loro ché col pareggio assicurato non hanno nemmeno tentato il gioco ostruzionistico come in questi casi si usa praticare. Della Frera ha formato con Di Gennaro una coppia affiatata. Bene il terzetto centrale dell’attacco in cui Armano e Stradella ci sono sembrati i pezzi migliori, ma Coscia, regista in mezzo ad essi, ha anche il vantaggio di averli spesso lanciati. Poche battute di cronaca. Al 13’ Badiali lancia Marchetti che scatta, batte sul tempo Di Gennaro e da questi viene arrestato fallosamente; rigore e regalo di Bollano. 25’, primo gol: Galasi, spostatissimo a destra, scende, poi stringe e centra e da difficile posizione mette in rete sorprendendo la difesa alessandrina. 40’, rimessa laterale dei grigi all’altezza dell’area viola: sullo spiovente Moro esce, respinge di pugno debolmente e Coscia, appostato, mette dentro la rete sguarnita. Ripresa. 35’, calcio di punizione a favore della Fiorentina da poco fuori l’area: tira Zoppellari a mezz’altezza da sinistra a destra, il cuoio fila davanti allo schieramento, puntata di Marchetti, gol. Proteste dei grigi che reclamano un fuori gioco ma l’arbitro non le raccoglie. (Ugo Salvanti, «La Gazzetta dello Sport», 22 dicembre 1947) FIORENTINA-ALESSANDRIA 2-1 Una rete in fuori gioco... Faceva bel tempo ieri a Firenze: il sole splendeva, la temperatura non era eccessivamente fredda. Gli alessandrini sono stati battuti, ma non sono stati gli avversari a superarli. A farli perdere è stato l’arbitro. Non si vuol dire male del signor Neri per partito preso, ma la seconda rete che la Fiorentina ha segnato con Marchetti, è stata segnata da netta posizione di fuorigioco. Dopo che Valcareggi aveva colpito un palo e Bollano aveva sbagliato un rigore concesso, perché Marchetti era stato trattenuto per un braccio da Di Gennaro, proprio mentre stava per battere Diamante, al 25’ si ebbe il primo goal viola segnato da Galassi su passaggio di Valcareggi. L’Alessandria, come scossa dalla staffilata ricevuta, passava a sua volta all’attacco e vi si manteneva per un buon pezzo. Era allora Moro ad avere del lavoro pericoloso, dapprima per un tiro di Armano e poi per una fortissima stangata di Lustha. Ma niente di fatto. Pochi minuti più tardi, con due consecutive uscite alla disperata, Moro riusciva ad evitare in maniera che ha del miracoloso che i grigi raggiungessero il pareggio. Al 40’, finalmente, Coscia, sfruttando un’uscita a vuoto del portiere viola, segnava a rete indifesa. Dieci minuti prima della fine Marchetti sgusciava via, raccoglieva un pallone da evidente posizione di fuorigioco e metteva in rete. I grigi protestavano vibratamente, ma l’arbitro, sordo a ogni protesta, sanzionava il punto. («Stampa Sera», 22 dicembre 1947) DOMANI SALERNITANA E GIOVEDI ROMA IN QUATTRO GIORNI DUE SQUADRE AL “MOCCAGATTA, Non sappiamo se il malocchio continuerà ancora per un pezzo a perseguitare la squadra grigia, ma possiamo affermare che, da qualche tempo, tutto congiura contro la nostra compagine. La quale ha dei difetti – e chi ne può essere immune? – ma ha anche diversi pregi tanto che su tutti i campi si fa ammirare per il bel gioco, per la pregevolezza delle azioni. Non serve a nulla, siamo d’accordo, anzi irrita maggiormente chi segue con amore la squadra, ma dovrà venire per forza il giorno in cui questo bel gioco si tramuterà in gioco pratico e necessariamente darà i frutti che tutti sperano. Intanto la posizione in classifica è diventata critica, mentre con un po’ di fortuna ed una maggiore aggressività potremmo tutti trascorrere le feste in letizia. Pazienza, il campionato è lungo, squadre inferiori alla nostra occupano posizioni che non competono loro e pertanto siamo del parere che si possa guardare all’avvenire con una certa fiducia. A Firenze l’Alessandria è stata defraudata di un meritatissimo pareggio dall’arbitro che ha commesso un errore colossale concedendo il secondo goal alla Fiorentina: questo punto è stato segnato in nettissima posizione di fuori gioco da Marchetti e a dieci minuti dalla fine non si può sperare di risollevarsi da un simile colpo. La squadra però ha nuovamente peccato d’incisività, di fiducia in se stessa, diremmo, perché ha avuto a portata di mano la vittoria e non ha saputo carpirla quasi temesse di fare troppo, quasi dimostrando una timidezza incomprensibile. È strano, ma fuori casa l’Alessandria si comporta quasi sempre alla stessa maniera. Gioca bene, dimostra un solido impianto difensivo, contiene agevolmente le offensive avversarie e quando si distende all’attacco, quando potrebbe imporre la sua superiorità di gioco sembra si vergogni: attacca con garbo, con timore, invece di sfondare, di picchiare, se occorre, di martellare le posizioni difensive avversarie con quell’impeto comune a tante squadre. E poi, in tante città, ci dicono che siamo degli scarponi! È necessario parlare degli atleti in campo? Potremmo citare Rosetta, onnipresente e in grande forma, Della Frera, Gallea e Tortarolo, Stradella, Sotgiu ma quando si perde è meglio tacere di tutti e spronarli a fare meglio non per quanto riguarda la passione e l’abnegazione, ma per quanto riguarda il mordente che tante volte supplisce alla mancanza di casse come succede alle squadre neopromosse. (Enzo Garavelli, «Il Piccolo», 27 dicembre 1947) RISULTATI: Atalanta-Torino 1-0 Genoa-Livorno 0-0 Internazionale-Pro Patria 4-0 Juventus-Lucchese 1-1 Lazio-Bari 3-3 Modena-Bologna 1-1 Napoli-Roma 1-2 Salernitana-Sampdoria 2-1 Triestina-Vicenza 1-0 riposa: Milan CLASSIFICA: Milan, Torino 18; Internazionale 16; Triestina, Bologna 15; Juventus, Salernitana 14; Fiorentina, Roma, Genoa, Pro Patria 13; Bari, Atalanta 12; Modena, Lazio, Livorno 11; Alessandria 10; Lucchese, Vicenza 9; Napoli* 8; Sampdoria* 7. *: una gara in meno 12 gol: Quaresima (Inter) 10 gol: Mazzola (Torino) 8 gol: Boniperti (Juventus) 7 gol: Bassetto (Sampdoria), Carapellese (Milan), Lorenzi (Inter), Turconi (Pro Patria), Zapirain (Inter) Il punto sul campionato Al cospetto di un’attenta partita effettuata, su di un campo al limite della praticabilità, l’Atalanta era riuscita a sconfiggere la capolista Torino con la rete di Salvi. Ne aveva approfittato l’Inter che aveva superato, dimostrando una netta superiorità, la Pro Patria e staccando, con un punto di differenza, il Bologna che aveva pareggiato la gara contro il Modena. I felsinei erano cosi raggiunti dalla Triestina che superava, di misura, il Vicenza, con il gol di Ispiro.