Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1947/1948
Serie A
11-03-1948 - Giornata: 23 - Vicenza - Comunale


Vicenza AC - Alessandria US 0 - 3 (0 - 2)
RETI: 15. Soffrido L.[A], 28. Stradella C.[A], 66. Sotgiu P.[A]

Alessandria US Diamante Luigi, Della Frera Giuseppe, Di Gennaro Silvio, Coscia Aristide, Rosetta Francesco, Tortarolo Francesco, Armano Gino, Pietruzzi Mario, Stradella Carlo, Soffrido Luigi Vittorio, Sotgiu Pietro All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
VICENZA AC: Fioravanti; Parena, Grosso; Sandroni, Spanevello, Zambelli; Begnini, Conti (II) Serafino, Sperotto, Carraro, Rebuzzi (I) Pietro. All.: Berkessy Elemér.

Arbitro: Valsecchi Luigi (Milano)
Note
Recupero della gara rinviata il 22 febbraio 1948. Espulso: 80’ Tortarolo [A]. Angoli: 7-2. Inizio gare ore 16:30.

Commento
Quando una squadra vince in campo avverso con un secco ed inequivocabile 3-0 sarebbe ingeneroso tirar fuori i soliti cavilli e le solite attenuanti. Non apparteniamo, fortuna tutta nostra, a questa categoria di cronisti. Dunque l’Alessandria ha vinto comodamente la sua partita chiave e l’ha vinta senza farci assistere ad una partita modello; soltanto ha giocato con quel briciolo di bravura mancante in modo assoluto nelle file dei biancorossi; che tale bravura sia stata assistita anche da una o due papere di Fioravanti, non vuol dire che l’Alessandria abbia carpito il successo: se mai queste papere rientrano nel consuntivo negativo degli sconfitti. Doppiamente meritoria la bella affermazione dei grigi. Il Vicenza è stato costretto a rimaneggiare la squadra per l’assenza di Santagiuliana; nella ripresa opererà altri spostamenti più o meno indovinati. Ma oggi abbiamo assistito ad un tracollo che va al di là di ogni rilievo tecnico e non si giustifica neppure lamentando le assenze a getto continuo del centromediano titolare. Oggi si è trattato di un tracollo morale: la squadra biancorossa si è trovata di fronte ad un avversario fresco ed agile; veloce e deciso; tempestivo e scattante; insidioso e preciso nei suoi passaggi ed abile negli smarcamenti. Un’Alessandria alle prese con una parvenza di squadra e quindi signora in campo e sicura del fatto suo. Le prime battute – con l’Alessandria in leggero favore di vento, ci fanno subito intravedere una supremazia stilistica e di giuoco dei grigi; i biancorossi sembrano incerti, quasi sempre in ritardo sul pallone, e l’Alessandria perviene al 15’ alla marcatura della prima rete, facilitata, questa rete, da un malinteso tra Parena e Fioravanti. È Armano che dal fondo campo opera un bel traversone. Fioravanti esce a vuoto e si scontra con Parena; questi devia il pallone che perviene a Soffrido che non ha difficoltà a segnare a porta incustodita. Si pensa a una reazione del Vicenza, ma sono, invece, i grigi che si stendono piacevolmente all’attacco e che marcano la seconda rete con un tiro di Stradella che riprende con uno scatto fulmineo il pallone sfuggito a Fioravanti su precedente tiro di Soffrido. E sul due a zero termina il primo tempo. Con l’inversione del campo e col vento in poppa si pensa che il Vicenza possa rimontare lo svantaggio; ma al contrario i biancorossi, pur premendo per quasi quarantacinque minuti in area avversaria, non riescono a imbastire un’azione degna di rilievo. Non solo, ma da una delle poche azioni di contropiede è scaturita la terza rete; è Sotgiu, imbeccato da un allungo di Rosetta, che fila tutto solo in area e da pochi metri segna. Il Vicenza retrocede Rebuzzi al posto di Zambelli; Grosso prenderà il posto di Spanevello; ma tutto ciò non basta per dare una linea allo sfuocatissimo gioco dei vicentini e a nulla approderà il furioso e disordinato serrate dei locali, infarcito di ripicchi e discussioni fra i giocatori, tanto che l’arbitro ha finito per mandare fuori del campo, al 35’, l’alessandrino Tortarolo. E l’incontro è terminato con la convincente vittoria dei piemontesi e con la sconfitta dei locali, sconfitta che prelude al Vicenza una via crucis dolorosa per le partite ancora da disputare. Nell’Alessandria hanno fatto spicco: Rosetta, Stradella e Di Gennaro; del Vicenza si sono salvati dal naufragio Grosso e Spanevello. (Arturo Zucchermaglio, «Corriere dello Sport», 12 marzo 1948) Non avviene spesso di vedere una squadra in trasferta giocare sin dall’inizio con il chiaro programma di vincere l’intera posta e con la convinzione di potervi riuscire. L’Alessandria, sul campo vicentino, ha dato subito questa impressione, che con lo scorrere dei minuti e il determinarsi inequivocabile del risultato ha trovato sonora conferma. Si vide nel gioco della squadra grigia, appena il mediocre arbitro milanese Valsecchi ebbe dato inizio alla partita, non solo uno schietto orientamento offensivo, ma un tono di sicurezza, di superiorità che la permeava dando alle azioni, sia nelle fasi difensive che in quelle di attacco, una irresistibilità che è stata tuttavia bastevole per mettere a terra il Vicenza. La squadra biancorossa si è rivelata sbandata, stordita, inconsistente; escluso Grosso e, in minor misura, Parena, nessuno dei giocatori vicentini ha saputo essere competitore del diretto antagonista. Se si fa eccezione per i primi quindici minuti della ripresa, il Vicenza è stato sempre in balia delle bene impostate e magistralmente condotte azioni dell’attacco guidato da Stradella. Concediamo pure che l’Alessandria abbia potuto pescare un poco nel sacco della fortuna, sia usufruendo nel primo tempo, che è stato decisivo, del forte vento che le soffiava alle spalle e sia non trovando in campo Santagiuliana, senza il quale la compagine vicentina sembra essere paralizzata; tuttavia l’Alessandria vinse con largo margine di superiorità e con pieno merito. Ha recitato quasi da sola per tutti i 45 minuti del primo tempo creando con i due terzini e con Rosetta una barriera insormontabile per il mediocrissimo attacco vicentino che non ha mai potuto godere del sostegno della mediana e sciogliendo all’offensiva un gioco ricco di belle triangolazioni che hanno determinato ripetute infiltrazioni e parecchi sbandamenti nella difesa biancorossa. Soltanto Grosso ha saputo fronteggiare l’attacco in magli grigia, ma la sua bravura non poteva essere sufficiente a neutralizzare quel magnifico terzetto costituito da Pietruzzi-Stradella-Soffrido. Così, al 15’ e all 28’, oltre a due o tre altre belle azioni mancate per un soffio, sono maturate le due reti di Soffrido e di Stradella; la prima scaturita da un’azione nata a destra fra Armano e Pietruzzi e spostatasi successivamente al centro. Per neutralizzare Stradella, Parena ed il vagolante Fioravanti si scontravano; la palla andava a Sotgiu che riusciva a rimetterla di testa; l’imbeccata era per Soffrido che insaccava. La seconda rete è venuta più alla svelta: da Tortarolo a Soffrido, scatto, tiro, parata a mani aperte, nuovo tiro e gol di Stradella. Nella ripresa, sul soffio del vento, il Vicenza pareva tentare il ricupero. Spostato Grosso al centro e la riserva Spanevello a terzino, scambiati di posto l’ala e il mediano di sinistra, la squadra si buttava all’attacco. Parecchie azioni, un palo, tre angoli consecutivi e una certa lena che mettevano in difficoltà i mediani grigi. Niente altro. Pronta riscossa degli ospiti, grossa papera di Fioravanti e rete di Sotgiu. Si è terminato a gradinate già sfollate e tra i fischi dei pochi che sono rimasti sino in fondo. In questa situazione tecnica e morale il Vicenza ospiterà domenica il Torino. Grandissima è l’attesa, specie in provincia e in gran parte del Veneto, da dove sono annunciate carovane per un incasso record. Ma è un’attesa tutta per il Torino, il quale ha qui schiere di appassionati ammiratori. Il Vicenza oggi conta poco; lo spettacolo offerto contro l’Alessandria è stato tale da fare crollare molte speranze. Immaginate poi cosa potrà fare una squadra in tali condizioni contro un Torino. Si batterà certamente con più cuore che contro l’Alessandria, ma nessuno si fa illusioni. Come si schiererà il Vicenza contro i Campioni d’Italia? Non si sa. Pare che i dirigenti pensino di rimaneggiare in parte la squadra, ma le pedine a loro disposizione sono pochissime e di mediocre valore. Difficile, comunque, che ritorni Santagiuliana, sempre alle prese col suo strappo a ripetizione. Il Vicenza è in crisi tecnica grave. Anche l’allenatore Berkessy è stato allontanato. Solo il cuore, dunque, contro il Torino. (Andrea Taddiello, «Tuttosport», 13 marzo 1948) L’Alessandria ha potuto dominare per quasi tutta la durata dell’incontro grazie all’incompletezza del Vicenza. Le assenze di Santagiuliana e compagni malamente sostituiti si sono fatte notevolmente sentire e l’innesto di Rebuzzi all’ala, sacrificando il miglior Zambelli nel ruolo di mediano, non hanno di certo giovato a un maggior rendimento. Spanevello ha giocato con volontà ma troppo presto è naufragato per l’enorme massa di lavoro svolta dal quadrilatero di manovra dei grigi. Ha fatto spicco nell’odierno confronto il gioco d’assieme svolto dall’Alessandria ove ogni singolo atleta è conscio dell’importanza del suo compito e non si lascia tentare dalle avventure individuali. Tutto per la squadra, e la squadra oggi ha letteralmente scompaginato la fragile struttura vicentina ed ha vinto come ha meglio creduto. Già al 9’ Soffrido scalda le mani al portiere vicentino riprendendo al volo una difettosa respinta di Spanevello. Al 15’ la prima rete: centro a parabola di Stradella sul quale si precipitano Fioravanti e Sotgiu. Ha la meglio l’estremo alessandrino che rimette al centro, intervento errato di Spanevello e sfera sul piede di Soffrido che insacca. La seconda rete è la 27’: è nuovamente Soffrido che avanza da circa metà campo, la difesa vicentina arretra in blocco permettendogli di scoccare un tiro che viene parato in tuffo, ma non però trattenuto da Fioravanti. Intervento di Stradella: rete fatta. Qualche attacco vicentino frustrato da Di Gennaro e null’altro sino allo scadere del tempo. Nella ripresa al 14’ Carraro a tu per tu con Diamante indirizza alle stelle raccogliendo un dosato passaggio di Sperotto. Al 21’ Sotgiu, imbeccato di precisione da Coscia, avanza stringendo al centro. Tiro diagonale e niente da fare per il portiere vicentino uscito intempestivamente. Rabbiosa reazione del Vicenza che determina un improvviso nervosismo tra gli atleti; scorrettezze da ambo le parti non si contano più: Tortarolo ne fa le spese e rientra negli spogliatoi al 35’. Null’altro sino alla fine. Leggeri incidenti a Stradella e Carraro; scambio di ruoli fra Grosso e Spanevello e fra Zambelli e Rebuzzi nella ripresa. (Primo Sartori, «La Gazzetta dello Sport», 12 marzo 1948) L'ALESSANDRIA VINCE PER 0-3 L'INCONTRO SUL CAMPO DEL VICENZA Il Vicenza, slegato in tutti i reparti, con un solo uomo in piena efficienza, Grosso, è stato dominato con facilità dall’Alessandria che ha giocato con molta tecnica e decisione. Scattati all’attacco all’inizio, i grigi ottenevano il primo punto su centro alto di Armano, rovesciata di Sotgiu, uscita a vuoto di Fioravanti e tiro a rete di Soffrido. Debole la reazione vicentina, sì che gli ospiti, insistendo nell’attacco, realizzavano il secondo punto al 28’, in virtù di una bella azione Sotgiu-Stradella, conclusa da quest’ultimo. All’inizio della ripresa i vicentini per un buon quarto d’ora dominano a loro volta. Sono da registrarsi in questo periodo tre calci d’angolo, mentre al 17’ Sandroni colpisce un palo, dopo che Diamante si è esibito in due parate veramente fantastiche. Nessuna rete viene a coronare gli sforzi dei locali che, per contro, al 25’ devono subire il terzo punto ad opera di Sotgiu, che, dopo avere stretto al centro, invita Fioravanti a uscire dai pali e lo batte con un tiro preciso. Crollano le speranze dei vicentini e la gara prosegue riducendosi, purtroppo, ad una specie di pugilato, tanto che l’arbitro, al 40’, è costretto ad inviare agli spogliatoi Tortarolo per scorrettezze ai danni di Begnini. («La Stampa», 12 marzo 1948) Il Vicenza, slegato in tutti i reparti, con un uomo solo capace di stare alla pari degli avversari, è stato dominato con facilità dall’Alessandria. Scattati all’attacco i grigi ottenevano il primo punto al 15’ con Soffrido. Gli ospiti realizzavano ancora al 28’ con Soffrido. Le sorti della partita sembravano dovessero mutare all’inizio della ripresa ma nessun goal veniva a coronare gli sforzi dei giocatori locali, che al 25’ dovevano subire una terza rete ad opera di Sotgiu che batteva Fioravanti con un tiro preciso. Crollavano a questo punto le speranze del Vicenza, ma la gara proseguiva riducendosi purtroppo ad una specie di pugilato, tanto che l’arbitro al 40’ era costretto ad inviare negli spogliatoi Tortarolo per scorrettezze ai danni di Begnini. («l’Unità», 12 marzo 1948) ALESSANDRIA-VICENZA 3-0 Quando le squadre si trovano con l’acqua alla gola, la forza della disperazione fa compiere miracoli e si veda la partita di Vicenza, dove i grigi sono passati con la foga e la forza di una squadra di classe superiore (ed altrettanto dicasi per la sfortunata prova di Bologna!) ed ogni partita assume un aspetto proprio, e basta un nonnulla per invertire la situazione. I favori della carta, i commenti dei tecnici, la passione dei tifosi, possono ricevere smentite sensazionali. In queste contese occorre fiato e tenacia, fiato per non giungere secondo nelle dispute per la palla con l’avversario, tenacia per poter superare eventuali periodi critici. Una bella partita dei grigi che si è conclusa con un netto punteggio: hanno segnato Soffrido, Stradella e Sotgiu. Tutti i giocatori si sono prodigati per la vittoria: verso la fine del secondo tempo Tortarolo veniva espulso per scorrettezze. (Enzo Garavelli, «Il Piccolo», 13 marzo 1948) CLASSIFICA: Milan 37; Torino 35; Juventus 30; Triestina* 29; Fiorentina 28; Bologna 27; Atalanta 26; Internazionale, Modena 25; Livorno 23; Pro Patria 22; Sampdoria, Bari, Roma 21; Alessandria, Lazio 20; Lucchese, Genoa 19; Salernitana 18; Vicenza 17; Napoli* 15. *: una gara in meno.