Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1947/1948
Serie A
11-04-1948 - Giornata: 29 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Atalanta Bergamasca Calcio 0 - 1 (0 - 0)
RETI: 73. Astorri M. [At]

Alessandria US Diamante Luigi, Tortarolo Francesco, Di Gennaro Silvio, Coscia Aristide, Rosetta Francesco, Gallea Cesare, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Stradella Carlo, Lushta Riza, Tosi Luigi Domenico All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
ATALANTA BERGAMASCA CALCIO: Casari; Manente, Citterio; Mari, Todeschini, Schiavi; Randon, Cominelli, Astorri, Miglioli, Korostelev. All: Fiorentini Ivo.

Arbitro: Agnolin Guido (Bassano del Grappa)
Note
Angoli: 1-3 (0-2). Spettatori: 8.000. Giornata di sole, campo buono. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Quando l’arbitro Agnolin di Bassano del Grappa è entrato in campo è scrosciato al suo indirizzo un grande applauso. Alla fine della partita i fischi del pubblico disilluso sono stati per i grigi, che oggi hanno giocato la loro peggiore partita della stagione. La sconfitta non ha attenuanti e se l’incontro fosse finito in parità una parità una parte del merito sarebbe spettata all’Atalanta che, mirando al nulla di fatto, si è ostinata a chiudersi in difesa. Con questo si condanna l’attacco alessandrino il quale, pur svolgendo una massa di lavoro non indifferente e pur restando sotto Casari per buona parte dell’incontro, non ha mai saputo impegnare il portiere avversario in una parata degna di tale nome. Anche Diamante ha avuto poco e facile lavoro e la rete subita è nata da un infortunio di Rosetta. Dispiace dover muovere un appunto a quest’ultimo, che anche oggi si è comportato egregiamente, ma se egli non avesse tentato di «giocare» Astorri e fosse stato più sollecito a passare il pallone al proprio portiere, anche questa fuga del centroattacco nerazzurro, come le precedenti si sarebbe risolta nel nulla. Così, con la sconfitta di oggi, la situazione dell’Alessandria diventa sempre più precaria. L’Atalanta è stata superba in difesa, dove hanno giganteggiato Todeschini e Citterio, ma tutti i suoi uomini vanno lodati, dal vecchio Cominelli ai tre uomini di punta, che hanno saputo rendersi pericolosi tutte le volte che su rinvii lunghi hanno avuto la palla. Con l’Alessandria di oggi, che non aveva frecce all’attacco, gli orobici hanno avuto il torto, un torto molto relativo dato il successo pieno conseguito, di avere impostata tutta la partita sulla difensiva. Gioco scialbo e in sordina nel primo tempo, durante il quale, al 42’, Schiavi, su punizione dal limite, colpiva la traversa. Nella ripresa, al 28’, la rete decisiva: Astorri raccoglie un rinvio di un difensore, scatta affiancato da Rosetta che potrebbe allungare a Diamante; questi esce all’ultimo momento, afferra il pallone ma si scontra col compagno e con l’avversario. Il pallone gli sfugge e Astorri riesce a colpirlo di quel tanto che basta per farlo rotolare in rete, rendendo vano il disperato tentativo di Rosetta. Nell’Alessandria esordiva in Serie A Tosi, nato a Formigine il 16 maggio 1924. Al 19’ della ripresa Stradella diventava centro, Lushta mezzo sinistro e Tosi ala sinistra. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 12 aprile 1948) ATALANTA-ALESSANDRIA 1-0 Un grave infortunio della difesa grigia Un infortunio verificatosi al 28’ della ripresa in seguito a un malinteso tra Rosetta e Diamante ha dato la vittoria all’Atalanta: un’ardita fuga effettuata sulla destra da Astorri permetteva alla veloce ala nerazzurra di portarsi in area di rigore. Rosetta, che tallonava Astorri, sospingeva il pallone a Diamante, mentre questi si faceva incontro all’avversario. Nell’affannoso trambusto, la sfera giungeva ancora sui piedi del bergamasco il quale, mentre i due grigi scontratisi cadevano a terra, la faceva rotolare lentamente nella rete sguernita consacrando cosi il successo degli ospiti. Evidentemente l’Alessandria, che anche ieri ha dominato per almeno 70 minuti su 90, non ha la sorte in favore; ma è pure incontrovertibile il fatto che l’attacco grigio non funziona a dovere privo com’è di forza di penetrazione, di incisività e di imprecisione nel tiro a rete. Per superare una barriera difensiva come quella formata da Manente, Citterio e Todeschini, sempre pronti a rintuzzare gli attacchi avversari, era necessario ben altro spirito d’iniziativa, ben altra tattica. Con questa nuova sconfitta la posizione in classifica dell’Alessandria è seriamente compromessa. Quattro incontri casalinghi si sono risolti con tre punti all’attivo: troppo pochi per portare in salvo il vascello che sta naufragando. Eppure anche ieri l’Alessandria con il nuovo schieramento offensivo, in cui ha esordito Tosi prima come mezz’ala e poi come ala sinistra, senza eccellere, ha saputo creare infinite situazioni da rete; ma poi al momento conclusivo è mancato l’uomo risoluto, dal tocco preciso e fulmineo che sapesse concretare il precedente lavoro di orditura. Stradella, Lustha, Soffrido hanno più volte sfiorato il successo, ma i loro tiri quando non erano fuori bersaglio erano inesorabilmente bloccati dal guardiano nerazzurro. Nel campo opposto efficaci e pericolose le scorribande di Cominelli, Astorri e Miglioli che più volte hanno impegnato la difesa grigia. Il pubblico – 7.500 persone – ha sfollato lentamente, seccato e deluso per la nuova prova negativa fornita dai beniamini. (Giovanni Camagna, «Stampa Sera», 12 aprile 1948) OGGI A LUCCA I "GRIGI" DECIDERANNO LA LORO SALVEZZA Tecnici, dirigenti e sportivi attendono dalla prova odierna la risposta: A o B ? - Rosetta terzino — Ritornano Pietrtxzzi e Armano L’Atalanta è andata oltre il punto interrogativo ed ha portato a Bergamo una vittoria che ha lasciato di stucco gli sportivi alessandrini, esterrefatti dalla mediocre partita della squadra alessandrina. Tornerebbe facile inveire contro dirigenti ed allenatori, tecnici cooperatori, più o meno riconosciuti, più o meno tollerati. Sta di fatto che tra dirigenti tecnici, allenatore e giocatori si gioca a scarica barile e intanto il baratro della retrocessione si spalanca inesorabilmente innanzi all’Orso grigio, diventato coniglio. Crediamo opportuno in questo marasma generale rimandare ad altra epoca la ricerca delle rispettive colpe, non per compensato silenzio, come affermano alcuni, ma perché essendoci ancora uno spiraglio di probabilità è doveroso che tutti coloro i quali seguono con passione le sorti dell’Alessandria, cerchino di portare una parola di incoraggiamento in questo periodo di crisi. Nella partita contro la Sampdoria erano mancate le mezze ali dal gioco prevalentemente ritardato ed i tecnici hanno pensato bene di togliere dal reparto di punta Frugali e Traini per innestare Lustha al centro e rimettere all’ala sinistra Sotgiu anch’egli in declino di forma. Inoltre ha esordito Tosi ad interno sinistro e l’emozione e l’orgasmo gli hanno fatto fare la stessa figura di Soffrido nella partita iniziale contro la Juventus. Spostamenti più o meno sbagliati, più o meno assurdi, possono trovare giustificazioni e palliativi, ma il grave è che Traini ha perduto quella poca velocità che possedeva, Armano non migliora, Stradella non sa più in che ruolo gioca e quando è al centro scappa a destra, quando è all’ala stringe al centro; Sotgiu non chiarisce il suo gioco; Frugali è sempre un punto interrogativo, i giocatori ingrassano e la velocità sfuma in confronto con gli avversari. Oltre all’attacco incomincia a stridere anche quell’ingranaggio della retroguardia, e in questo finale non ce ne sarebbe proprio bisogno, oltre all’infortunio di Della Frera. La sconfitta contro i neroazzurri, dovuta ad un infortunio di Rosetta e Diamante ha sancito la miglior chiarezza di idee della squadra ospite e riconfermata la mancanza di coesione tra i nostri reparti. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 17 aprile 1948) RISULTATI: Internazionale-Milan 0-2 Lazio-Juventus 0-0 Livorno-Fiorentina 2-2 Modena-Bari 2-0 Napoli-Salernitana 0-0 Pro Patria-Roma 2-2 Torino-Bologna 5-1 Triestina-Lucchese 4-1 Vicenza-Sampdoria 3-2 Riposa: Genoa CLASSIFICA: Milan, Torino 42; Triestina* 35; Juventus 34; Atalanta, Bologna, Fiorentina, Modena 31; Internazionale 27; Livorno, Pro Patria 26; Lazio 25; Sampdoria* 24; Roma, Salernitana, Alessandria 23; Bari, Genoa, Lucchese* 22; Vicenza 21; Napoli* 19. *: una gara in meno MARCATORI 16 gol: Boniperti (Juventus), Mazzola (Torino), Quaresima (Inter) 14 gol: Bassetto (Sampdoria), Gabetto (Torino), Pernigo (Modena) 13 gol: Menti (Torino), Puricelli (Milan), Tieghi (Livorno) 12 gol: Loik (Torino), Turconi (Pro Patria) 11 gol: Amadei (Roma), Zapirain (Inter) Il punto sul campionato Vittoria facile, in una partita aspra: il successo del Torino non era mai stato in dubbio: i granata avevano rifilato cinque gol alla Triestina ma il Milan era riuscito a non perdere terreno rimanendo a pari punti grazie alla vittoria ottenuta nel derby contro l’Inter con i gol di Antonini e Puricelli. Cinque gol della Triestina ai danni del Bologna, distante sette punti dalla vetta: in rete Blason, Trevisan, Begni e Tosolini. La doppietta di Pernigo aveva dato al Modena la vittoria contro il Bari. Quattro reti e spettacolo nella sfida tutta Toscana tra Livorno e Fiorentina. Senza reti al San Paolo la partita Napoli-Salernitana. I partonopei erano stati staccati dal Vicenza che si era imposto, al termine di una gara rocambolesca, sulla Sampdoria.