Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1947/1948
Serie A
17-04-1948 - Giornata: 30 - Lucca - Porta Elisa


Lucchese Libertas US - Alessandria US 2 - 1 (1 - 1)
RETI: 32. Giusti L. [Lu] , 88. Michelini D. [Lu] 40. Stradella C.[A]

Alessandria US Diamante Luigi, Tortarolo Francesco, Di Gennaro Silvio, Gallea Cesare, Rosetta Francesco, Coscia Aristide, Armano Gino, Soffrido Luigi Vittorio, Stradella Carlo, Lushta Riza, Sotgiu Pietro All.: Kovács Lajos

Formazione avversaria
LUCCHESE LIBERTAS US: Zotti; Giovannini, Bertuccelli; Mezzadri, Salar, Cuscela; Giusti, Tóth, Michelini, Roffi, Conti. All.: Cargnelli Tony.

Arbitro: Bernardi Giorgio (Bologna)
Note
Spettatori: 5.000. Inizio gara ore 17:30

Commento
Partita incerta fin sul palo di arrivo, che ha fatto trattenere il respiro per tutta la sua durata ai cinquemila spettatori che si erano dati convegno sulle gradinate dello stadio. La Lucchese, scesa in campo priva di Piani, Rosellini e Clocchiatti, tardava ad ingranare anche perché la seconda linea non era, all’inizio, troppo sollecita nel sorreggere l’azione degli avanti. Di contro, l’Alessandria appariva più sbrigativa specialmente quando scattava rapida all’attacco con Armano e Stradella in vena di prodezza. Erano più rare le offensive dei grigi, ma senza dubbio più ficcanti e la difesa locale, particolarmente registrata in Giovannini, aveva il suo da fare a rintuzzare le velleità del quintetto avversario. Poi la mediana dei locali andava gradatamente a fuoco e i rossoneri stazionavano con maggior insistenza nell’area dei grigi ottenendo la prima rete al 32’ con un tiro insidioso di Giusti. Ma al riposo di metà partita le due squadre erano ancora alla pari perché Stradella, con un magnifico colpo di testa, a cinque minuti dal termine era riuscito a rimettere in bilancia le sorti della contesa. Nei secondi quarantacinque minuti gli attacchi dei lucchesi divenivano ancor più pressanti ma l’orgasmo alimentato anche da alcune errate decisioni arbitrali che esasperavano e rendevano infuocato l’ambiente pure all’esterno del rettangolo di gioco. Alla fine, dopo un paio di reti annullate ai locali, a due minuti dal termine, scaturiva il gol-fucilata di Michelini che sanciva così la prevalenza della Lucchese profilatasi nel corso di questa ardente e combattuta ripresa. La partita ha offerto, nel complesso, rari sprazzi di bel gioco; si è combattuto accanitamente nei due tempi, ma anche con molta confusione e con un certo orgasmo. La Lucchese aveva a guardia della rete Zotti, al quale non sono imputabili errori. Buona è stata la prova dei difensori, particolarmente di Giovannini, mentre Mezzadri è apparso il più attivo della mediana. In prima linea poche idee chiare, nonostante la buona volontà di Michelini. I grigi hanno messo in risalto un solido trapezio difensivo e Gallea si è in particolare distinto per un costante, giudizioso lavoro costruttivo. Dell’attacco si è accennato alle buone disposizioni di Armano e di Stradella. L’arbitro Bernardi si è anch’egli intonato alla giornata fischiando parecchie volte a sproposito. Le prima battute sono di marca locale. Già al 2’ Rossi, benché pressato da Tortarolo, riesce a piazzare dal limite dell’area un tiro insidioso ed angolatissimo che Diamante intercetta, non riesce a trattenere, ma che alfine riafferra in extremis. Poi ancora un tiro sibilante di Tóth a lato della porta dei grigi e successiva avanzata ospite sulla destra con lunga fuga di Armano, interrotta con sicurezza da Bertuccelli. Al 13’ Salar interrompe fallosamente una pericolosa incursione di Stradella. Al 21’ Armano lancia Stradella che s’incunea nelle maglie della difesa rossonera e conclude con un pallone che rade il paletto destro della casa di Zotti. Immediata reazione lucchese, che Di Gennaro è costretto ad interrompere in angolo. La parabola di Giusti è raccolta al volo da Mezzadri che manda la palla a battere sopra la traversa. Il gioco è alterno con leggera prevalenza dei padroni di casa. Un tiro fuori bersaglio di Roffi da buona posizione e quindi un angolo contro i grigi provocato da Armano, che non ha conseguenze per i rossoneri, giacché Sotgiu calcia direttamente fuori. Al 29’ su azione individuale di Giusti, Diamante esce per intercettare, ma termina a terra; Gallea salva la propria porta con una bella rovesciata. Al 32’ la Lucchese passa in vantaggio: Salar allunga in profondità a Giusti che scatta, supera Di Gennaro e conclude la rapida discesa con un secco raso terra che batte irrimediabilmente Diamante. Tentativi di riscossa dei grigi e balla azione individuale di Stradella che si destreggia abilmente tra un nugolo di difensori e conclude con improvviso tiro basso che esce di poco. Al 40’ i grigi pareggiano. È Armano che manovra una bella palla sua destra, si libera di Cuscela e centra, Stradella colpisce di testa con precisione e la sfera s’insacca nell’angolo a sinistra di Zotti. Al 44’ discesa di Michelini e tiro conclusivo di Conti fuori di un palmo. Ma all’inizio della ripresa alcune azioni di grigi bene controllate dalla difesa locale e poi al 6’ centro in corsa di Roffi scambiatosi di posto con Giusti e preciso colpo di testa di questi che costringe Diamante ad un difficile intervento. Al 15’ Lushta lancia un’insidiosa palla al centro dell’area lucchese dove è appostato Stradella, ma Zotti precede di un attimo l’entrata del centravanti avversario e sventa l’insidia. Al 20’ Mezzadri s’impossessa del pallone a metà campo e calcia a spiovente nell’area avversaria: entra fulmineo Tóth che scaraventa in rete, ma l’arbitro annulla per fuori gioco tra la viva disapprovazione del pubblico. Il taccuino segnala intanto una girandola di spostamenti nella prima linea rossonera: Conti è passato a destra, Roffi è tornato al centro e Giusti ha assunto una posizione non bene definita. Il gioco prosegue tra gli assordanti urli del pubblico, mentre l’orgasmo comincia a serpeggiare nelle file dei locali. Al 30’ su calcio piazzato nell’area dei grigi la palla, respinta dalla barriera, perviene a Michelini che tira forte a rete, ma Diamante intercetta con sicurezza. Al 35’ la Lucchese con travolgente azione riesce a superare la difesa dei grigi e la palla termina in rete ad opera di Roffi, ma l’arbitro ancora annulla facendo cenno che il rossonero si sarebbe aggiustata la palla con le mani, fallo che dal nostro punto di osservazione non abbiamo potuto rilevare. Cresce in tanto l’esasperazione della folla. Parecchi spettatori sono aggrappati alla rete, ma la forza pubblica, largamente schierata, non ha difficoltà a controllare la situazione. Il finale è di netta marca locale. Diamante è ripetutamente impegnato e al 42’ tocca a Rosetta a liberare in angolo una situazione che si andava facendo disperata. Ma un minuto dopo ecco il punto della vittoria Lucchese: Mezzadri porge a Conti, pressato da tre o quattro difensori. La palla respinta perveniva a Michelini che fulminava la rete di Diamante con un tiro di rara potenza. (Boris Del Beccaro, «Corriere dello Sport», 19 aprile 1948) Nel finale convulso le due squadre hanno esaurito le proprie energie. La posta era troppo ghiotta perché tutto non dovesse essere tentato per perseguirla. È avvenuto così che a 20’ dalla fine Lucchese e Alessandria hanno distolto la mente da ogni schema tattico e stabilito di affidare la propria sorte a un esasperato gioco di muscoli e nervi. L’Alessandria ha perduto l’incontro proprio all’ultimo minuto del secondo tempo: una conclusione beffarda di una partita condotta dai grigi con accortezza tattica e piacevoli orientamenti stilistici. Un’indecisione di Sotgiu invischiava il pallone in una fase movimentata in area grigia: poi il pallone schizzato via improvvisamente per raggiungere il piede di Michelini liberissimo rimasto ad osservare la disordinata azione dei propri compagni; un tiro secco a mezza altezza e Diamante ha dovuto malinconicamente chinare la schiena. Due reti per la Lucchese, una per l’Alessandria; il verdetto aritmetico e preciso nella sua espressione, cancella sul piano pratico quanto di proposito i grigi hanno saputo dimostrare durante i novanta minuti di gioco, senza respiro. Cancellate bruscamente le manovre disinvolte del quadrilatero centrale, le brucianti azioni di Stradella e Armano, gli interventi spettacolari di Di Gennaro. Il primo tempo dell’incontro ha avuto gustosi riflessi tecnici. Sbrigliata la manovra sistemista dell’Alessandria, volitivo il gioco della Lucchese. Nella ripresa il gioco si è fatto mano a mano più confuso. Lo schieramento dei reparti meno ordinato, l’azione dei vari atleti più affannosa. Ha nuociuto tra l’altro alla Lucchese lo spostamento di Roffi e Giusti attuato da Cargnelli dopo i primi minuti del secondo tempo. L’Alessandria allora ha giocato la grossa carta del successo assoluto e si è proiettata all’attacco spregiudicatamente sorprendendo sul tempo gli avversari apparsi più provati dal ritmo serrato delle azioni. Poi al 20’, su azione di contropiede, la Lucchese ha segnato con Tóth una rete, annullata dall’arbitro per presunto fuori gioco: il clima della partita si è di conseguenza arroventato e i rossoneri hanno tratto dall’episodio lo spunto per riportarsi all’attacco con rinnovate energie. L’Alessandria si è fatta più prudente, ha arretrato il quadrilatero centrale, si è gradualmente chiusa in uno schieramento decisamente difensivo. È facile col senno del poi criticare l’atteggiamento tattico dei vinti: è rimasta comunque un poco a tutti l’impressione che l’Alessandria, disponendosi a difendere il prezioso risultato di pareggio contro un avversario affaticato e innervosito, abbia rinunciato a immediate possibilità di vittoria e abbia creato la premessa per il successo dell’avversario in chiusura di partita. Tra i grigi hanno emerso Di Gennaro, Gallea, Armano, Stradella: nel secondo tempo si sono messi in luce anche Soffrido, Coscia, Tortarolo e Diamante. Abbiamo lasciato per ultimo Rosetta; solitamente Rosetta è sceso in campo con una caviglia in disordine e ha cominciato a zoppicare dopo il primo intervento: per quanto si sia generosamente prodigato e imposto con autorità sui palloni alti non ha potuto nascondere il disagio per le sue diminuite condizioni di efficienza. Le deficienze di Rosetta sono apparse più vistose per la buona prestazione di Roffi suo diretto avversario: è accaduto che Coscia e Gallea hanno dovuto, volta a volta, spostarsi sul centro trascurando il normale lavoro nella propria zona per rendere meno precaria la situazione di Rosetta. Della Lucchese, oltre a Roffi, si sono distinti Giovannini, Salar e, nel primo tempo, Mezzadri. Cuscela nell’inconsueto ruolo di mediano metodista non ha saputo imporsi come altre volte. L’arbitraggio di Bernardi non ha convinto: il direttore di gara si è mantenuto quasi costantemente entro il cerchio della metà campo, affidandosi alla intuizione nel valutare il buon gioco. Una decisione imprudente. Negli ultimi minuti di gioco il pubblico ha rumoreggiato contro il direttore di gara e uno spettatore, saltata la rete di protezione, ha tentato di attraversare il campo: è stato prontamente fermato dai dirigenti rossoneri cosicché l’incidente non ha alcun seguito. Ecco in sintesi le azioni delle reti. Primo tempo, 33’: allungo di Roffi a Giusti, scatto e tiro a volo dell’estremo attaccante rossonero. La palla corre lungo una traiettoria tesa a filo d’erba e finisce sotto il petto di Diamante tardivamente gettatosi in tuffo. 41’: Armando pianta in asso Cuscela con una finta spettacolare; Stradella previene l’intervento dei difensori e colpisce di testa battendo imparabilmente Zotti. Secondo tempo, 45’: Tóth ruba il pallone a Sotgiu e allunga in area verso Roffi; intervento di difensori e attaccanti, tiro di Roffi e poi la palla scivola fuori area incontro a Michelini; tiro teso dell’interno lucchese e inatteso successo rossonero. (Aldo Bardelli, «Tuttosport», 18 aprile 1948) Chi aveva preventivato un incontro arroventato nel quale difficilmente si sarebbe veduto un bel gioco e che la vittoria sarebbe stata di quella squadra che avesse avuto più volontà e più fiato, ha colto nel segno. Se nel primo tempo le due compagini hanno cercato di sopravanzarsi, con impostazioni di temi non troppo ortodossi nella tecnica ma per le meno veloci e brillanti, nella ripresa il ritmo si è fatto sempre più vertiginoso fino a precipitare in un corpo a corpo a volte duro. Ad agevolare il maturarsi si questa situazione ci ha pensato l’arbitro che fermando spesso azioni in fuori gioco assai discusse (forse fidando troppo nei segnalinee) aveva agevolato il formarsi di un’atmosfera infuocata allorché al 20’ della ripresa egli ha annullato una rete di Tóth che avrebbe portato in vantaggio la Lucchese. Il pubblico locale, per solito sereno e cavalleresco, stava per perdere le staffe, specialmente al 25’ allorché l’arbitro annullava un’altra rete rossonera segnata da Roffi, sospetto di essersi aiutato con una mano. La rete alessandrina riusciva a resistere alla pressione dei rossoneri sino a due minuti dalla fine, cioè sino al gol di Michelini. L’Alessandria nei suoi momenti migliori è stata più brillante nella manovra a metà campo con smarcamenti rapidi che però naufragavano in area lucchese. La Lucchese abbandonava il suo solito schieramento di mezzo sistema per ritornare al metodo puro ed era logico che particolarmente nel settore difensivo i difetti apparissero oggi evidenti. La prima rete lucchese è stata frutto di un intelligente allungo di Salar sulla destra a Giusti, che scattava e lasciava partire un forte tiro in corsa da una quindicina di metri raso terra: Diamante si gettava in tuffo, ma invano. Al 40’ Armano riusciva a liberarsi sulla linea di fondo e a rimettere preciso a Stradella: questi appostato a tre metri di testa girava in rete. Sul finale della ripresa l’Alessandria si chiudeva in propria area nella speranza di salvare il pareggio. Dopo l’episodio delle due reti annullate e dopo il frustrato tentativo di un isolato di… invadere il campo, al 43’ Mezzadri creava una mischia con uno spiovente ben dosato: Conti, pressato fra i due uomini, rimetteva indietro e Michelini in corsa segnava il punto della vittoria. La Lucchese mancava di Miniati, Rosellini e Piani infortunati e dello squalificato Clocchiatti; nella ripresa Giusti è stato arretrato a mediano. (Dino Grilli, «La Gazzetta dello Sport», 18 aprile 1948) LUCCHESE-ALESSANDRIA 2-1 Al 25’ un mani di Tortarolo non è rilevato, ma al 32’ Salar lancia Giusti in profondità; l’ala, in corsa, lascia partire un tiro saettante che passa sotto il ventre di Diamante e s’insacca in rete. Dopo otto minuti pareggio: Armano discende e mette al centro; Stradella è pronto a infilare di testa. Nella ripresa al 17’ Stradella viene lanciato e alza di poco riprendendo a volo un passaggio in area. Al 20’ azione limpida e goal più che regolare di Tóth che l’arbitro annulla per fuori giuoco. Nel serrate la Lucchese riesce ad acciuffare la vittoria. Siamo al 42’ e in una delle tante mischie createsi in area alessandrina. Michelini è pronto a mettere imparabilmente in rete. («La Stampa», 18 aprile 1948) IL MODENA AL CAMPO MOCCAGATTA Occorre vincere tutte le partite in casa Inoltrato reclamo per la partita di Lucca - Rosetta a riposo - Esordirà Delaude domani? La trasferta di Lucca, affrontata dai grigi con la massima volontà di raggiungere una buona affermazione, si è chiusa con un’altra grave sconfitta sancita per un’autorete a due minuti dalla fine. Sul campo dei giocatori toscani era avvenuta una parziale invasione di campo con lancio di sassi ed intimidazioni da parte del pubblico ai nostri giocatori ed in particolar modo all’ala destra Armano. Se le irregolarità accadute sul campo del Lucca fossero successe al Moccagatta si sarebbe applicato certamente a danno dei grigi l’art. 50 e varie domeniche di squalifica sarebbero state la conseguenza del provvedimento. Il massimo Ente Federale non si è ancora pronunciato in proposito ma il fatto di avere multata la Lucchese di cinquantamila lire per il contegno del pubblico e altre cinquantamila lire per l’invasione del campo lasciano presagire che il verdetto è già addomesticato. L’Alessandria aveva dato l’impressione di omogeneità ed il risultato pari pareva di sicuro appannaggio quando un tiro di un avanti avversario mandava la palla a rimbalzare sulla schiena di Di Gennaro in modo da deviare la traiettoria sorprendendo lo sfortunato Diamante. Il portiere alessandrino in occasione della prima rete aveva mancato di tempestività nel praticare la parata. La rete dei grigi è stata segnata di testa da Stradella su rimessa di Armano. La situazione dei grigi, da pericolosa è diventata disperata, in quanto oltre a subire la sconfitta sul campo della Lucchese ha avuto come risultato il peggioramento dell’infortunato Rosetta che domenica sarà tenuto a riposo. Restano all’Alessandria cinque partite casalinghe e noi siamo d’avviso che basterebbero dieci punti in palio per assicurare la permanenza in Serie A poiché a quota 33 difficilmente arriveranno le compagini pericolanti in questa strenua lotta che trova impegnate unità di elevato valore. («Il Piccolo», 24 aprile 1948) RISULTATI: [15 aprile 1948] Internazionale-Livorno 1-0 [17 aprile 1948] Atalanta-Milan 1-0 Bologna-Vicenza 2-1 Fiorentina-Bari 2-0 Salernitana-Torino 1-4 Triestina-Pro Patria 4-1 [21 aprile 1948] Juventus-Napoli 1-3 Roma-Lazio 0-2 [22 aprile 1948] Sampdoria-Genoa 1-1 Riposa: Modena CLASSIFICA: Torino 44; Milan 42; Triestina* 37; Juventus 34; Atalanta, Bologna, Fiorentina 33; Modena* 31; Internazionale 29; Lazio 27; Livorno, Pro Patria 26; Sampdoria* 25; Lucchese* 24; Genoa, Roma, Salernitana, Alessandria 23; Bari 22; Napoli, Vicenza 21. : una gara in meno MARCATORI 17 gol: Boniperti (Juventus), Mazzola (Torino) 16 gol: Gabetto (Torino), Quaresima (Inter) 14 gol: Bassetto (Sampdoria), Pernigo (Modena) 13 gol: Menti (Torino), Puricelli (Milan), Tieghi (Livorno), Turconi (Pro Patria) 12 gol: Loik (Torino) Il punto sul campionato Con una grande prova di forza e di carattere il Torino si era riportato in vetta alla classifica di Serie A dopo aver espugnato il campo della Salernitana: doppietta di Gabetto, Ossola e Mazzola in gol. Quinta sconfitta stagionale per il Milan in casa dell’Atalanta: decisiva la rete siglata da Randon. Staccata di cinque lunghezze dai rossoneri la Triestina che aveva inflitto una sonora sconfitta alla Pro Patria. Caduta casalinga della Juventus che era stata battuta dal Napoli, ultimo in graduatoria, a pari del Vicenza, sceso a Torino in gran spolvero: dopo il vantaggio iniziale di Boniperti, i partenopei trovavano in Barbieri il match winner autore di tre reti. Di misura, il Bologna aveva sconfitto il Vicenza, ultimo in classifica. Pareggio nel derby della Lanterna.