Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1947/1948
Serie A
30-05-1948 - Giornata: 37 - Alessandria - Giuseppe Moccagatta


Alessandria US - Pro Patria et Libertate Calcio 2 - 5 (1 - 3)
RETI: 41. Pietruzzi M.[A], 55. Stradella C.[A] 9. Cavigioli E. [Pr] , 15. Cavigioli E. [Pr] , 40. Molina G. [Pr] , 65. Antoniotti L. [Pr] , 80. Candiani E. [Pr]

Alessandria US Diamante Luigi, Delaude Giacomo, Tortarolo Francesco, Coscia Aristide, Rosetta Francesco, Gallea Cesare, Sotgiu Pietro, Soffrido Luigi Vittorio, Stradella Carlo, Pietruzzi Mario, Armano Gino All.: Kovács Lajos con D.T. Erbstein Ernő Egri

Formazione avversaria
PRO PATRIA ET LIBERTATE CALCIO: Uboldi; Azimonti, Patti; Borra, Fossati, Pozzi; Cavigioli, Turconi, Antoniotti, Molina, Candiani. All.: Biffi Aldo.

Arbitro: Bellè Ferruccio (Venezia)
Note
Angoli: 6-2 (4-1). Spettatori: 5.000 oppure 8.000. Giornata di sole. Inizio gara ore 16:00.

Commento
Alessandria-Pro Patria 2-5 BANDIERA BIANCA SUL CAMPO DEI GRIGI Non è successo nulla di quanto ci si attendeva. Ci si attendeva un pubblico nervoso e tumultuoso, che incoraggiasse la squadra del cuore a lottare per sfuggire alla retrocessione. Ci si attendeva una squadra che combattesse a denti stretti fino all’ultimo istante per tener vivo il filo di speranza che lo ricollegava alla Divisione maggiore. Nulla. Metà del pubblico se n’e andato, già prima della partita, altrove, abbandonando la squadra al suo… rio destino. E l’altra meta si è allontanata quando ha visto che le cose volgevano decisamente a male. E la squadra, lasciata a se stessa, ha cominciato col fare autentico dono di due reti nel primi quindici minuti all’avversario (due goals di Cavigioli al 9’ e al 15’). È andata in svantaggio per tre a zero (rete di Candiani al 39’) e ha ripreso i due terzi del distacco all’inizio della ripresa con Pietruzzi e Stradella, e quando poi il tanto bravo quanto esile Antoniotti ha ristabilito la distanza, il pubblico superstite ha cominciato ad andarsene nell’atteggiamento di chi mormora: «Lo sapevo bene, io, che andava a finire così». E la squadra si è seduta. Candiani, poi, con una di quelle legnate in cui si è specializzata da anni la sua gamba sinistra, ha dato un’altra martellata sul successo della Pro Patria. Ma praticamente tutto era già stato chiuso colla rete dovuta in parte ad un paio di grossi errori della difesa grigia ed in parte al nitore del tecnico non atleta Antoniotti. Tutto era già stato sigillato: con molta probabilità anche le sorti dell’Alessandria per quanto riguarda la Divisione A. Grigia è stata la partita dei grigi. Tardi, lenti gli uomini, forse anche a causa del subitaneo cambiamento di clima e di terreno, incapaci di tessere un’azione a base tecnica. Ma una volta almeno, quando si vedeva che venivano meno le armi tecniche, si combatteva, nelle partite di grande importanza. E questo incontro, ne aveva dell’importanza per l’Alessandria. Nemmeno ciò è stato fatto da una squadra che non ha altra attenuante che l’assenza di tre titolari – fra cui i due terzini –, da una squadra che ha dato l’impressione di aver smobilitato l’animo già prima di scendere in campo. Certi stati di spirito sono dei corridoi che hanno come sola via d’uscita la sconfitta. È bello vedere cadere in piedi una compagine che lotta contro l’avversa sorte, che combatte contro qualche cosa più grande di sé. (Vittorio Pozzo, «Stampa Sera», 31 maggio 1948) L’Alessandria, con questo ultimo atto, ha concluso un triste capitolo della sua storia calcistica, spezzando così l’esile trama che ancora poteva far sperare la sua permanenza nella massima divisione. Ha dato la tangibile dimostrazione di quella che è stata la somma degli errori commessi in questo campionato: undici giocatori, ma non una squadra! Tortarolo era dolorante per un sia pur leggero strappo muscolare, l’attacco è mancato d’incisività e anche la difesa era traballante; Diamante ebbe oggi la sua più nera giornata: 5 tiri a rete, 5 gol. Facile è stata la vittoria per i bustocchi, che riuscivano a passare agevolmente attraverso le facili maglie di una squadra che, ancor oggi, non si capisce se adotta il sistema o il metodo (forse né l’uno né l’altro). Gli avanti della Pro Patria, che sono riusciti a tenere costantemente la palla a terra, riuscirono a sfruttare ogni favorevole azione. Le retrovie degli ospiti hanno contenuto assai bene il gioco a volte pressante dell’Alessandria, e rari sono stati i momenti di incertezza. I grigi iniziano la gara con una tranquillità che sarebbe più comprensibile se si trovassero nella situazione di classifica degli avversari, sicché i primi a portare la minaccia sotto la rete sono appunto quelli a cui meno preme l’esito dell’incontro. Al 9’ la prima rete: calcio d’angolo tirato con perfezione da Candiani e Diamante para in pugno; la palla viene tosto risospinta verso la rete; di tacco Cavigioli ne corregge la traiettoria, mandandola a scuotere la rete. L’Alessandria allora si ridesta, e Soffrido impegna Uboldi. Al 14’ Coscia, riprendendo una punizione di Gallea, manda sulla traversa. Siamo alla seconda rete dei bustocchi: Tortarolo passa la palla a Diamante, ma il passaggio è lento, il portiere tarda ad uscire, e rende così facile a Cavigioli di segnare. I grigi tornano ostinatamente all’attacco e fruiscono di tre calci d’angolo. Stradella raccoglie un passaggio di Armano, e poco dopo colpisce il palo. Questo è il migliore momento dei grigi, ma senza conclusione. Al 40’ Antoniotti supera Rosetta e allunga a Molina; la rete è fatta. Un minuto dopo, su calcio d’angolo tirato da Armano, Uboldi para di pugno; riprende Sotgiu, colpo di testa di Pietruzzi che manda la palla in rete. La ripresa vede molti spostamenti nelle due squadre. Antoniotti cambia di posto con Cavigioli, Molina, contuso, andrà all’ala sinistra, Pietruzzi, in uno scontro in area, si produrrà una vasta ferita al capo che lo costringerà ad entrare in campo con un turbante di garza che, a fine gara, sarà inzuppato di sangue. L’Alessandria accorcia la distanza al 10’ di gioco, sfruttando un ulteriore calcio d’angolo: la palla, tirata da Sotgiu, è ripresa da Armano e deviata in rete da Stradella. Al 20’ Antoniotti, tutto solo, conduce in rete un pallone abilmente fatto sgusciare attraverso le gambe di Tortarolo. Al 30’ Rosetta, non certo nella sua migliore giornata, si produce una contusione alla caviglia. Una punizione battuta da Candiani al limite dell’area di rigore manderà il pallone nell’angolino basso della casa di Diamante che, mal piazzato, non accennerà neppure alla parata. (Enrico Reposi, «Tuttosport», 31 maggio 1948) L’ultima speranza dei grigi era affidata, per rimanere nella massima divisione, nell’incontro odierno, che si presumeva di non eccessiva difficoltà. Gli animi erano propensi ad una pronta ripresa degli alessandrini, dopo il duplice scacco nelle trasferte salernitana e romana. Si è visto subito un senso, invece, di scarsa combattività da parte degli uomini di Coscia, cui ha fatto riscontro invece un pugnace comportamento dei tigrotti bustesi che non hanno smentito la fama dei loro artigli, attanagliando subito la debole difesa avversaria, con risoluto spiglio e franco successo. Al 9’, su calcio d’angolo, Cavigioli sorprende la difesa grigia grigia e segna il primo punto. Due minuti dopo, una cannonata al volo di Soffrido è bloccata dall’attento portiere, e in una conseguente azione fulminea di Coscia il pallone finisce sulla traversa. Al 15’, in un corto passaggio di Tortarolo a Diamante che indugia, interviene fulmineo Cavigioli che segna a porta vuota il secondo punto. I grigi hanno ora un buon risveglio: ottengono tre angoli e sferrano parecchi tiri contro la rete di Uboldi, che respinge sempre. L’ultimo, fulmineo, di Tortarolo, è fermato dall’asta trasversale. Al 40’, mentre più insistente è l’offensiva dei grigi, Antoniotti fugge tutto solo senza incontrare ostacoli, poi allunga a Molina che ottiene senza difficoltà il terzo punto. Al 41’, su nuovo calcio d’angolo contro la Pro Patria, Pietruzzi raccoglie a volo la palla respinta dal palo su tiro precedente di Soffrido, e ottiene il primo punto grigio. Nella ripresa, dopo alterne vicende, al 10’ altro calcio d’angolo contro i tigrotti: tira Sotgiu e Tortarolo segna; due a tre. Seguono dieci minuti di lotta accesissima che sono ancora i migliori per gli alessandrini che marciano verso il pareggio. Ma al 20’, altra fuga di Antoniotti; lo insegue Tortarolo che inciampa, cade e così il centrattacco biancoblù non ha difficoltà a conquistare il quarto punto. Poco dopo Pietruzzi riceve un duro colpo alla testa e rientra in campo cinque minuti dopo, abbondantemente fasciato. Al 34’ Tortarolo non trova di meglio che fermare il pallone con le mani su azione di Azimonti, appena fuori dall’area di rigore. Tira la punizione Candiani e la palla finisce diritta in rete, senza che Diamante abbozzi un tentativo di parata. Alla fine la Pro Patria riceve molti applausi. (Giovanni Camagna, «Corriere dello Sport», 31 maggio 1948) L’Alessandria è caduta male. La sconfitta di oggi è il compendio quasi logico di una lunga serie di errori compiuti un po’ da tutti: dirigenti, tecnici, giocatori e anche dal pubblico. Ma cosa fatta capo ha ed è inutile recriminare: il ritorno in B, ormai sicuro, non deve scoraggiare, ma incitare a una sana reazione servendosi anche delle amare esperienze della stagione che sta per finire. È doveroso aggiungere però che la sfortuna s’è accanita senza soste contro l’Alessandria ad aggravare in modo irrimediabile gli errori. Anche oggi la solita sfortuna è stata presente sotto le spoglie di due pali colpiti da Coscia e Stradella, di una non lieve ferita alla testa di Pietruzzi e dell’azzoppamento di Rosetta. Attenuanti queste alle quali si deve aggiungere l’altra rappresentata da un Tortarolo e da un Soffrido entrati in campo fisicamente menomati, ma che non bastano a spiegare la misera prova fornita dai grigi i quali, salvo brevi momenti, sono stati in balia degli avversari: soprattutto deficiente la difesa con un Rosetta e un Diamante stranamente incerti. Chi invece ha giocato una partita scintillante è stato Armano. La Pro Patria è apparsa sicura nella difesa anche nei momenti di pressione alessandrina e il suo attacco è passato tra le maglie della scombinata difesa grigia come e quando ha voluto. Antoniotti, anche dall’ala, è stato il cervello di questo attacco scattante e quasi sempre libero di fare il bello e il cattivo tempo. Magnifica giornata di sole. Lieve incidente a Molina che stava fuori dall’8’ al 10’ della ripresa. Un altro grave a Pietruzzi che, ferito alla testa, lasciava il campo dal 20’ al 25’ e rientrava tutto fasciato. Al quarto d’ora della ripresa scambio di posti fra Cavigioli e Antoniotti, mentre l’Alessandria dopo un primo spostamento al 25’ sempre della ripresa tra Stradella e Armano, veniva tutta rivoluzionata: Rosetta, zoppicante, andava all’ala destra; Gallea diventava mediocentro; Pieturzzi mediano destro e Stradella interno destro. Era presente Vittorio Pozzo. Non è necessario fare la cronaca delle reti. (Carlo Gallia, «La Gazzetta dello Sport», 31 maggio 1948) PARTITI I GRIGI PER TRIESTE senza Di Gennaro, Rosetta, Tortarolo e lustha Giocheranno Ottonello e Frugali - Le condizioni di Della Frera - Ritornano i "grigi" sparsi in Italia La più clamorosa sconfitta casalinga doveva essere inflitta alla nostra squadra dall’unità di Busto che in tutto il corso del campionato aveva ottenuto una sola vittoria fuori casa, su un campo neutro contro il Bari. Avevamo scritto sabato scorso che i bianco-cerchiati sono atleti nel vero senso della parola e li abbiamo visti giocare in piena velocità contro la nostra squadra, lenta, con giocatori confusi, febbricitanti e sfiduciati. L’Alessandria applicando il sistema rabberciato (perché bisogna incominciare dal portiere, e Diamante non è portiere sistemista) si è fatta superare dalla velocità e precisione dalla neopromossa Pro Patria. Umiliante sconfitta per la graduale decadenza della nostra compagine che ha sentito la ruggine tra le sue articolazioni e l’annebbiamento, su nelle alte sfere, dove la buona fede e la passione avevano fatto velo alla cruda realtà dell’errato indirizzo tecnico in tutto il campionato. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 5 giugno 1948) RISULTATI: Bari-Milan 1-0 Internazionale-Fiorentina 4-1 Livorno-Salernitana 3-0 Modena-Juventus 0-1 Napoli-Triestina 1-0 Roma-Genoa 3-0 Sampdoria-Lucchese 4-1 Torino-Lazio 4-3 Vicenza-Atalanta 1-0 Riposa: Bologna CLASSIFICA: Torino* 57; Milan 45; Juventus 44; Triestina 43; Modena 39; Atalanta, Bologna 38; Fiorentina 37; Pro Patria* 36; Genoa, Internazionale, Lazio 33; Livorno, Roma 32; Bari, Sampdoria 31; Lucchese 30; Napoli, Salernitana, Alessandria* 28; Vicenza 24. *: una gara in più MARCATORI 25 gol: Boniperti (Juventus) 23 gol: Mazzola (Torino) 20 gol: Bassetto (Sampdoria), Gabetto (Torino) 16 gol: Amadei (Roma), Pernigo (Modena), Quaresima (Inter), Turconi (Pro Patria) 15 gol: Dalla Torre (Genoa), Loik (Torino), Menti (Torino), Penzo (Lazio) Il punto sul campionato Sette gol, spettacolo emozioni e la convinzione per chi era allo stadio di un grande spettacolo che aveva premiato la capolista Torino che oltre alla vittoria aveva conquistato il titolo di campione d’Italia anche per la sconfitta del Milan a Bari per via della rete di Bogdan. A un punto di distanza dai rossoneri la Juventus che era riuscita, con un gol di Boniperti, a vincere a Modena scavalcando la Triestina che era uscita sconfitta da Napoli. A cinque giornate dalla fine era bagarre per chi doveva retrocedere in Serie B con tre squadre, in penultima posizione a pari punti e la Lucchese sopra di esse con due punti in piu’.