Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1939/1940
Serie B
17-09-1939 - Giornata: 1 - Palermo - Michele Marrone


Palermo AC - Alessandria US 0 - 3 (0 - 0)
RETI: 67. Rosso A.[A], 80. Fibbi A.[A], 87. Girometta C.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Caligaris Luigi, Massiglia Armando, Pietruzzi Mario, Girometta Carlo, Fibbi Arrigo, Rosso Angelo Triestino All.: Faroppa Vittorio

Formazione avversaria
PALERMO AC: Sellan, Duimovich, Ziroli, De Rosalia, Costenaro, Santillo (I) Gennaro, Antolini, Di Falco, Icardi, Coverlizza, Celant. All.: Negri Ermenegildo

Arbitro: Camiolo Eliseo (Milano)
Note
Infortunati Celant [Pa] al 27. e Santillo (I) [Pa] nel corso del secondo tempo Inizio gara ore 15.00

Commento
Nella sua prima trasferta l’Alessandria ha colto una clamorosa vittoria. L’inizio è equilibrato e tutto lascia supporre un incontro ricco di tecnica quanto al 22’ il palermitano Celant in uno scontro col portiere viene portato a braccia fuori dal campo e gli viene riscontrata la frattura della clavicola. L’incontro prosegue con durezza da ambo le parti e il primo tempo termina a reti inviolate. Nella ripresa anche Santillo contuso deve lasciare il campo. L’Alessandria, squadra più organica, ne approfitta e perviene al successo al 23’ con Rosso, al 35’ con Fibbi e al 42’ con Girometta. («La Stampa», 18 settembre 1939) Dopo un primo tempo equilibrato conclusosi a reti inviolate, nella ripresa l’Alessandria, approfittando anche della squadra siciliana, ridotta a dieci uomini per un infortunio di Celant, si getta decisamente all’attacco e riesce a segnare tre reti, frutto di pregevoli azioni, al 28’ con Rosso, al 37’ con Fibbi e al 42’ con Girometta. («Gazzetta del Popolo», 18 settembre 1939) Non è stato un incontro stregato, né una partita sfortunata. Il risultato corrisponde perfettamente all’andamento dell’incontro ed i grigi hanno meritato la vittoria. Bisogna d’altro canto dire che questo irriconoscibile Palermo di oggi non è più quello che era lecito attendersi: manca all’attacco Molena ed al 27’ del primo tempo, anche Celant fu costretto a lasciare il campo per un incidente piuttosto grave occorsogli. Il Palermo restò così in dieci uomini per circa 60’ e peggio ancora nella ripresa, per alcuni minuti, dovette giuocare anche senza Santillo. Anzi, fu proprio la mancanza di Santillo, quando il Palermo aveva in tutto nove uomini in campo, che incassò il primo punto. A poco a poco si è aggiunta la stanchezza della linea mediana che fin dal primo tempo aveva dovuto tamponare le deficienze della difesa e le insufficienze dell’attacco e la squadra diveniva un complesso di dieci elementi senza ordine, né direzione. Santillo si allineò all’ala, l’attacco restò con quattro uomini ed in difesa Sellan e Duimovich moltiplicarono gli errori ai quali Ziroli cercò nella misura del possibile di porre riparo con la sua energica azione. E nello stesso quartetto degli attaccanti, solo un uomo impresse un ritmo di chiarezza al suo gioco: Antolini. Gli altri navigarono a lumi spenti. Non bisogna per questo drammatizzare: quella di oggi è stata una giornata buia per tre quarti della squadra. È interessante che si tratti di una brutta giornata e non di un’autentica insufficienza. Di contro, bisogna dire che se l’Alessandria è una squadra che non ha nulla di trascendentale ed anzi zoppica malamente nella linea dei terzini, è tuttavia una compagine che può rendersi pericolosa in qualsiasi campo. Ha intanto un portiere, Roggero, che costituisce una sicurezza alle spalle, una mediana che gira a pieno regime, ed un attacco che se non ha un tiro fulminante, porta delle azioni chiare, a largo respiro e capaci di mettere in imbarazzo difese anche meno malferme di quella palermitana. Il primo tempo era giocato dai grigi in sordina; quelle poche volte che arrivarono nelle retrovie palermitane, non furono gran che pericolosi ma nella ripresa, approfittando della riduzione numerica che nel frattempo si era operata nel Palermo, l’Alessandria diviene più incisiva, ed incamerò le tre reti. Ottimo è stato l’arbitraggio di Camiolo. («Il Littoriale», 19 settembre 1939) UNA FRANCA VITTORIA DEI GRIGI A PALERMO Il risultato della prima partita di campionato ha superato le nostre previsioni. Il 3-0 ha sorpreso gli sportivi alessandrini perché il campo palermitano è sempre stato ritenuto pressoché inviolabile. La cronaca della partita ha registrato che la squadra di Costenaro si è trovata ridotta a 10 uomini verso la fine del primo tempo per l’uscita di Celant; nella ripresa poi Santillo è stato fuori campo a farsi massaggiare per circa 10 minuti. Effettivamente il Palermo si è trovato in condizioni di inferiorità, ma non per questo si deve svalutare la vittoria alessandrina. I cronisti palermitani, infatti, non hanno rilevato che Fibbi, rimasto contuso in uno scontro con Ziroli nei primi minuti di gioco, aveva scambiato il posto con Massiglia ed avrebbero desiderato, come lo scorso anno, un provvidenziale calcio di rigore per rimettere la squadra in carreggiata. Secondo informazioni giunteci da Palermo, la partita si è svolta sotto un sole cocente ed un’afa che rendevano difficile la respirazione anche agli spettatori in tribuna. Tra i giocatori grigi Girometta e Fibbi hanno accusato maggiormente il caldo eccessivo. Sorprendente l’esordio di Pietruzzi nel ruolo di interno destro; egli è stato il migliore dell’attacco; attivissimo e redditizio Massiglia sia nel ruolo di ala sia in quello di interno destro; Rosso veloce e sbrigativo, ma ancora inesperto nel «mestiere»; Girometta, duramente ostacolato da Ziroli e Duimovich, ha trovato a tre minuti dalla fine il corridoio per realizzare la terza rete dell’Alessandria. Nella linea mediana Parodi, ritrovata la forma migliore, si è imposto nei confronti di Costenaro ed ha avuto in Ghidini un collaboratore prezioso. Il trio difensivo non si è impressionato del gioco travolgente degli avversari che cercavano di rimediare alle deficienze di forma entrando «a valanga» nelle azioni offensive; e prima Roggero e poi Bigando si sono… scrollati di dosso le catapulte palermitane. Un’entrata a due di Coverlizza e Di Falco su Bigando si è conclusa con due capitomboli dei giocatori rosa; e il pubblico ha protestato perché l’alessandrino non si era lasciato travolgere. Così Roggero nei confronti di Celant, su azione pericolosa per la porta alessandrina e sfortunata caduta trasversale del palermitano. Petermann ha fatto barriera con la solita sicurezza e decisione. I mediani hanno formato il reparto migliore della squadra. Avvenuto lo spostamento tra Fibbi e Massiglia fin dai primi minuti di gioco, l’attacco non ha potuto funzionare alla perfezione, ma alla distanza i nostri avanti hanno trovato il bersaglio su azioni volanti; su centro di Massiglia, Girometta sfiora di testa e fa parabolare sulla sinistra; Rosso in corsa manda in rete imparabilmente (28’ della ripresa). Il secondo punto scaturisce da un’azione sulla sinistra e passaggi rapidi del trio centrale: Fibbi stringe al centro ed insacca con un tiro superbo (37’ della ripresa). Sul finire della partita (43’) Parodi allunga a Pietruzzi il quale imbecca Girometta: tiro immediato, fulmineo nella rete di Sellan. («Il Piccolo», 23 settembre 1939) Sconfitte come quella di ieri sono in parte giustificate specialmente se inflitte da un «undici» fortissimo e duro in ogni linea, quale è apparsa l’Alessandria edizione 1940. L’Alessandria ha vinto e quando si vince con uno scarto tanto netto, non si può fare a meno d’elogiare non i singoli, ma tutta la squadra. Ha saputo attendere il momento buono e l’ha sfruttato pienamente. Quello che su tutti si è elevato magnificamente è stato Parodi: il robusto e tattico medio-centro ha tenuto il suo posto per tutti i 90 minuti, con uno spiccato senso di comando e con il massimo rendimento. Dopo di lui va citato il terzino Bigando (anche se falloso con molta astuzia) e l’ala destra Massiglia. Il portiere Roggero ha avuto solo alcune parate difficili ma s’è trovato sempre a posto e sicuro. Il sistema sbrigativo dei «grigi», si può affermare che è stato il motivo del loro successo, la cui valutazione è oscurata dal particolare che quando hanno realizzato il primo punto il Palermo era in 9, perché Santillo per un colpo ricevuto era a terra ai bordi del campo sotto lo sguardo del massaggiatore e l’ala destra ha potuto sfuggire indisturbata e centrare il pallone che Rosso ha messo in rete. Siamo però dell’opinione che col Palermo al completo l’Alessandria non sarebbe… passata così agevolmente. («L’Ora» di Palermo, 18 settembre 1939) RISULTATI: Atalanta-Anconitana 3-0 Brescia-Pro Vercelli 2-0 Livorno-Udinese 0-2 Molinella-Lucchese 1-3 Padova-Pisa 4-2 Sanremese-Vigevano 1-1 Siena-Catania 2-0 Verona-Fanfulla 0-0 CLASSIFICA: Alessandria, Atalanta, Brescia, Lucchese, Padova, Siena, Udinese 2; Fanfulla, Sanremese, Verona, Vigevano 1; Anconitana, Catania, Livorno, Molinella, Palermo, Pisa, Pro Vercelli 0 Il punto sul campionato FRA I CADETTI Alessandria e Udinese hanno cominciato bene... Al contrario di quanto è sue cesso nella divisione superiore, la prima giornata del campionato di Serie B è stata caratterizzata da una serie di vittorie nette e da una larga segnatura. Ben ventiquattro reti sono state, infatti, realizzate ieri e nel quadro della giornata, fra le più sensazionali, Bono da segnalare le vittorie dell'Alessandria sul Palermo e delle neo-promosse Brescia e Udinese rispettivamente sulla Pro Vercelli e sul Livorno. Specialmente rilevati devono essere i successi esterni dei «grigi» e del friulani, successi che, per la statura dell'avversarlo che avevano di fronte, dicono con quale saldezza di impianti e con quale preparazione le due compagini si sono presentate al torneo. Bisognerà seguirle con attenzione. Notevoli pure il successo dell'Atalanta sulla quadrata Anconitana e quello del Padova sul Pisa. Le reclute Molinella e Catania non hanno a far nulla contro la classe della Lucchese e del Siena. (La Stampa - Mar, 18/09/1939)