Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1939/1940
Serie B
19-11-1939 - Giornata: 9 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Pro Vercelli US 2 - 0 (1 - 0)
RETI: 8. Robotti L.[A], 71. Rosso A.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Cresta (I) Luigi, Ghezzi Renato, Varona Pietro, Robotti Luciano, Foglia Mario, Rosso Angelo Triestino All.: Faroppa Vittorio

Formazione avversaria
PRO VERCELLI US: Donati (I) Donato, Bredo, Beretta, Cenci, Vannucci, Ruella, Pozzo, Alberico, Prata Pizzala, Barbero, Poggi. All.: De Pietri Afro

Arbitro: Limido Lorenzo (Milano)
Note
Angoli: 7-3 Terreno buono, giornata fredda Inizio gara ore 14:30 Un minuto di silenzio in ricordo di Luigi Bozino, presidente della Pro Vercelli per oltre trent’anni, già presidente FIGC e vice-presidente FIFA, morto il 17 novembre 1939.

Commento
I grigi hanno vinto il duro incontro giocato col solito scapigliato ardore combattivo dai bianchi campionati recanti il lutto sul braccio per la morte di papà Bozino, l’alfiere intemerato del calcio vercellese – al 5’ l’arbitro ha sospeso le ostilità per un doveroso omaggio alla memoria del grande sportivo scomparso – senza tuttavia far rifulgere quelle doti tecniche che sono sempre state le basi peculiari della compagine alessandrina. La prima linea, per i noti infortuni ed incidenti toccati a Massiglia, Pietruzzi, Cerutti e Girometta, si è schierata in una nuova edizione, la quale ha tentato di riportare le offensive all’antico tattico sistema del gioco radente, intessuto di passaggi rapidi e spostamenti opportuni ma a tratti è emersa l’errata impostazione con rinvii lunghi ed alti che nulla ha concluso. In sostanza giuoco robusto e sostenuto nei due settori, azioni veloci ed anche interessanti a metà campo, ma disordine e confusione in area di rigore, cosicché molti pregevoli attacchi sono andati vanamente perduti. I grigi hanno sfoggiato subito un’attività ammirevole ed è all’8’ su azione Ghezzi-Robotti, Foglia di testa ha segnato il primo punto. Tarda reazione vercellese culminata verso la mezz’ora con serrate raffiche sotto la rete di Roggero, sventate a tempo. Nella ripresa gli attacchi sono apparsi più saltuari nei due campi più nutriti da parte alessandrina, a volte estremamente minacciosi per iniziativa dei vercellesi lanciati alla conquista del pareggio, ma la sorte volge ancora a favore dei grigi. Al 32’, su azione di Ghezzi, Rosso ha segnato con un potente traversone, lasciando senza scampo la difesa avversaria. («Il Littoriale», 21 novembre 1939) ALESSANDRIA-PRO VERCELLI 2-0 L’incontro velocissimo non ha messo in luce un gioco molto tecnico, ma in compenso è piaciuto per l’ardore e la decisione che ha distinto tanto i grigi come i bianchi. Il primo punto è stato segnato di testa da Robotti all’8’ dopo un bel palleggio Ghezzi-Foglia. Con questo vantaggio l’Alessandria ha raggiunto il riposo, stroncando con sicurezza tutti i contrattacchi della Pro Vercelli. I bianchi non hanno però disarmato e l’inizio della ripresa li ha visti lanciati all’attacco, tanto che Roggero ha dovuto prodigarsi in varie difficili parate. Lentamente però i grigi hanno ripreso il comando ed al 26’ un’azione di Ghezzi ha permesso a Rosso di segnare un secondo gol. («La Stampa», 20 novembre 1939) LA VITTORIA CONTRO LA PRO VERCELLI (2-0) La vittoria contro la Pro Vercelli è stata più chiara delle precedenti. Non si deve per questo elevare sugli scudi la compagine locale; si registrano ancora dei vuoti che sconcertano ed arenano il gioco della squadra e gli avanti, pur incominciando a costruire le azioni con passaggi radenti, difettano troppo nel controllo della palla. Domenica il campo, superficialmente gelato, ha reso quanto mai difficile il palleggio e azioni egregiamente impostate e passaggi di smarcamento tentati con chiarezza di idee non hanno avuto buon esito a causa delle condizioni del terreno; e tra l’altro alcuni giocatori si sono fatti pescare troppo sovente fuori posto. Anche Rosso non ha brillato di viva luce e Ghezzi, ottimo nel gioco di costruzione, non riesce ad essere incisivo nell’azione finale. Varona si è ripreso nel secondo tempo mentre Foglia migliora superbamente. Robotti ha condotto il reparto senza lavorare in profondità ma è riuscito a dar vita e chiarezza al gioco del trio centrale. In netta ripresa Caligaris; buono l’esordio di Cresta I il quale se facesse viaggiare la palla senza aspettare il contatto dell’avversario renderebbe di più o faticherebbe di meno; Parodi si è ripreso sul finire della gara. E un sintomo non trascurabile. Un esempio di volontà Bigando il quale, ferito ad un piede, non voleva scendere in campo dopo il primo tempo, perché non si dubitasse, in caso di eventuali errori, della sua provenienza vercellese. Bigando è un giocatore che lotta col cuore e con tali atleti non viene mai meno la fiducia. Anche Petermann era zoppicante e preoccupato prima dell’incontro; ha poi giocato la più bella partita di questo campionato rinviando anche, e con potenza, col piede destro. Sicuro maestro d’orchestra della difesa è stato Roggero. Le reti sono state segnale da Foglia nel primo tempo e da Rosso nella ripresa. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 25 novembre 1939) RISULTATI: Atalanta-Sanremese 0-0 Fanfulla-Livorno 0-1 Molinella-Vigevano 1-3 Padova-Verona 0-2 Palermo-Lucchese 1-1 Pisa-Anconitana 1-1 Siena-Brescia 1-0 Udinese-Catania 3-1 CLASSIFICA: Atalanta, Udinese 13; Brescia, Fanfulla, Lucchese 12; Alessandria 11; Anconitana, Verona 10; Livorno, Palermo, Siena 9; Pro Vercelli, Sanremese 8; Padova, Pisa 7; Vigevano 6; Catania, Molinella 3 Il punto sul campionato NELLA SERIE B Più nessuna squadra imbattuta Il fatto più importante della nona giornata del torneo dei cadetti è senza alcun dubbio la sconfitta subita dal Fanfulla. Si tratta, infatti, della capitolazione di una squadra che fin qui, unica fra tutte le unità della Berle A e B, aveva saputo conservare con orgoglio, nella casella delle partite perdute, un rotondo e lusinghiero zero. Per otto domeniche, in casa e fuori, aveva resistito fermamente a tutti gli attacchi, anche di squadre che van per la maggiore come l'Udinese, il Brescia e la Pro Vercelli, dimostrando di possedere un'inquadratura solida e resistente, soprattutto in difesa; ne fa fede il minimo numero di gol incassati (8), numero che è ora solo battuto dall'Atalanta Alla nona giornata, proprio dinanzi al suo fedele pubblico, la valorosa squadra lodigiana è stata battuta per opera di quel Livorno che finora, col suo zoppicante cammino, non aveva dato a vedere di essere nelle sue condizioni migliori. Le cronache parlano di giornata sfortunata del Fanfulla, ma non accennano a irregolarità del risultato; segno che dinanzi ad una squadra inspiegabilmente sfocata come 11 Fanfulla, che finora s'era comportata ottimamente anche nelle partite più dure, 11 Livorno ha ritrovato l'antico slancio. Dopo quella del Livorno, sono da segnalare le vittorie esterne conquistate dal Verona e dal Vigevano rispettivamente a Padova e a Molinella. I giallo-blu, risolvendo a loro favore il classico duello veneto hanno dimostrato di essersi ripresi, dopo un'inizio di campionato non troppo promettente. Si parla, infatti, di gioco incisivo e risoluto del veronesi di fronte ad un Padova un po' sfortunato, ma anche non troppo sicuro di sé, soprattutto per le molte assenze di giocatori. L'aspro confronto di Alessandria fra due componenti del famoso quadrilatero piemontese si è risolto con un netto e franco successo del grigi, finalmente apparsi in una giornata brillante. Si vede ohe lo spirito di emulazione ha giovato molto al giocatori alessandrini, ma, all'infuori del risultato, noi abbiamo l'impressione che questi alano sulla strada della ripresa, dopo una paurosa parentesi di grigiore. Lo prova il fatto che K Pro Vercelli, benché lanciata all'attacco con l'ardore che le è solito, non è riuscita a passare. Un bravo di cuore infine spetta alla Sanremese che sul munito campo de,l'Atalanta ha tenuto intrepidamente testa alle furiose offensive del bergamaschi, conquistando un pareggio che è uguale ad una vittoria. La giornata è stata caratterizzata dalla segnatura di appena 18 reti, la più bassa finora registrata fra i cadetti. (La Stampa, 20/11/1939)