Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1939/1940
Serie B
07-01-1940 - Giornata: 14 - Padova - Silvio Appiani


Padova AC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 73. Appiani E. [Pa] 51. Ghezzi R.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Cresta (I) Luigi, Parodi Pasquale, Caligaris Luigi, Rosso Angelo Triestino , Fibbi Arrigo, Cerutti Enrico, Pietruzzi Mario, Ghezzi Renato All.: Faroppa Vittorio

Formazione avversaria
PADOVA AC: Sandrin, Sforzin, Grassetto, Chinol, Freschi, De Marchi, Appiani, Pavan, Orzan (II) Ermenegildo, Cappello (IV) Gino, Giaretta. All.: Kőszegy György.

Arbitro: Goracci Alfiero (Firenze) [De Cesari, Zangirolami].
Note
Angoli: 3-3. Spettatori: 5.000. Terreno viscido.

Commento
I bianco-scudati hanno dominato per buona parte della partita, ma la solida difesa dei piemontesi e le incertezze degli avanti patavini hanno reso sterili diversi periodi di prevalenze. Chiusosi 0-0 il primo tempo, l’incontro ha assunto un tono assai emotivo dopo che i grigi segnavano al 5’ un gol, con Ghezzi. Il Padova si è gettato animosamente all’attacco, ma dura è stata la via del pareggio, perché l’Alessandria liberava sempre tempestivamente la propria area minacciata. Solo al 28’, a coronamento di una ennesima discesa, Appiani, raccolto di testa un pallone centrato da Pavan, otteneva il sospirato pareggio. Nell’ultimo quarto d’ora Ghezzi al 31’ sciupava una facile occasione. («La Stampa», 8 gennaio 1940) La trasferta di Padova è stata superata egregiamente dalla squadra alessandrina che si è notevolmente ripresa dall’apatia palesata nelle ultime partite. Si sapeva che la compagine bianco-rossa, col rientro di Cappello IV, sarebbe tornata in efficienza e le apprensioni per detta partita erano notevoli. Per giunta Ghidini, febbricitante, non era partito per Padova, sostituito da Cresta I. Ma la squadra grigia ha iniziato l’incontro con un piano prestabilito: giocare con ordine costruendo le azioni più che improvvisarle, ed affidare a Fibbi il compito di controllare il pericoloso Cappello IV. E Fibbi con una tattica magnifica, senza stare alle calcagne dell'insidioso avanti padovano, è riuscito a controllarne tutte le azioni per poi passare a sua volta a dar manforte ai compagni di prima fila. Chiuso il primo tempo a reti inviolate, i grigi si sono messi in vantaggio con una magnifica rete di Ghezzi su passaggio dosato di Cerutti e, dopo il pareggio padovano, si sono visti negare una rete segnata magistralmente da Pietruzzi che aveva fermata la palla con la coscia e colpita prima che toccasse il terreno. L’arbitro ebbe l’impressione che l’attaccante alessandrino si fosse aiutato con le mani, cosicché la più bella rete segnata da Pietruzzi da quando pratica Io sport calcistico, non è stata convalidata e la meritata vittoria grigia è cosi sfumata. Altre occasioni da rete sono state sciupate da Ghezzi e da Rosso. Tutti hanno giocato con impegno. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 13 gennaio 1940) Per poco, proprio per poco, non succedeva il fattaccio. E se fosse successo, cosa avremmo potuto dire? L’Alessandria ha giocato, in complesso, meglio del Padova. Per precisare: tutti undici i giocatori grigi hanno giocato; dei bianco-rossi quelli che hanno giocato sono stati sei (sette col portiere), in tutto. È stato perciò facile agli altri fare la loro bella figura e uscire dall’Appiani non solo imbattuti ma addirittura mordendosi le dita perché, con qualche po’ di fortuna in più e qualche po’ di precipitazione in meno, non una sola volta si sarebbe potuto battere Sandrin. I grigi si sono rivelati una delle formazioni più equilibrate e vigorose fra quante ne abbiamo viste, nel corso di questo torneo. Giocano senza fronzoli e senza bravure ma anche senza pause, senza incertezze. Colpitori sicuri, buoni palleggiatori, fanno blocco e non denunciano incrinature. Sono in undici a giocare e picchiano dentro senza tante preziosità. I terzini sono specialisti negli intercettamenti volanti e i padovani, vedi caso, si sono ostinati a volerli superare proprio coi lunghi passaggi parabolici. Il centro-sostegno è Parodi: le sue idee non si appannano per quanto passino gli anni: resta uno dei giocatori più redditizi di serie B. Ha poi vicino due sostegni robusti e, davanti, due interni sfaticoni che fanno il resto. Proprio Fibbi e Pietruzzi sono apparsi i migliori anche per quanto riguarda il gioco d’attacco, dato che gli altri perdono un po’ la calma e l’orientamento in area di rigore. Vedete dunque che anche le mezze ali possono partecipare benissimo alle iniziative d’attacco? («Il Veneto del lunedì», 8 gennaio 1940) RISULTATI: Atalanta-Lucchese 3-1 Catania-Anconitana 1-1 Fanfulla-Siena rinviata al 18 gennaio 1940 Molinella-Pisa 2-2 (giocata il 6 gennaio 1940) Sanremese-Livorno 1-3 Udinese-Pro Vercelli 8-1 Verona-Palermo 2-0 Vigevano-Brescia 0-1 (giocata l’8 gennaio 1940) CLASSIFICA: Atalanta 20; Brescia, Udinese 19; Anconitana, Livorno 18; Alessandria, Lucchese 17; Verona 14; Fanfulla, Siena, Padova, Palermo, Pro Vercelli 13; Pisa, Vigevano 10; Sanremese 9; Catania 8; Molinella 6.