Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1939/1940
Serie B
18-02-1940 - Giornata: 20 - Udine - Moretti


Udinese AC - Alessandria US 2 - 4 (0 - 2)
RETI: 71. D'Odorico W. [Ud] , 85. Degano P. [Ud] 27. Rosso A.[A], 36. Cerutti E.[A], 49. Ghezzi R.[A], 62. Cerutti E.[A]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Girometta Carlo, Cresta (I) Luigi, Rosso Angelo Triestino , Fibbi Arrigo, Cerutti Enrico, Foglia Mario, Ghezzi Renato All.: Faroppa Vittorio

Formazione avversaria
UDINESE AC: Gremese, Zorzi (I) Luigi, Ciroi, Dianti, Gallo, Barbot, Clocchiatti, Faini, D'Odorico, Baldassi, Degano. All.: Payer Eugen

Arbitro: Saracini Emiliano (Ancona) [Bartezzaghi, Furlan]
Note
Rigore sbagliato al 79. da D'Odorico [Ud] Angoli: 2-4. Spettatori: 2.500 Inizio gara ore 15.00

Commento
UDINESE-ALESSANDRIA 2-4 La vittoria è toccata ai grigi piemontesi dopo novanta minuti di lotta emotiva, ma per la verità i concittadini non avrebbero demeritato la divisione dei punti. Il primo tempo è stato nettamente favorevole all’Alessandria, la quale si è imposta all’attacco ottenendo due reti, al 27’ con Rosso ed al 36’ con Cerutti. Nella ripresa la fisionomia della partita è cambiata. Ghezzi al 4’ e Cerutti al 17’ hanno segnato nuovamente per i grigi, ma l’Udinese si è ritrovata e si è prodotta in una poderosa controffensiva obbligando l’Alessandria in difesa. Al 26’ D’Odorico ha marcato un bel punto, il che ha galvanizzato i bianconeri. Al 34’ lo stesso D’Odorico ha sciupato un rigore calciando sul palo ed infine al 40’ Degano ha violato per la seconda volta la rete grigia. Il finale ha visto poi i bianconeri tutti protesi in area piemontese, ma troppo tardi ormai per raggiungere il pareggio. («La Stampa», 19 febbraio 1940) LA VITTORIA DI UDINE NEI COMMENTI DEI GIORNALI VENETI Ad Udine l’Alessandria è passata a vele spiegate, confermando la quota di alto rendimento raggiunta dopo le convincenti prove contro le squadre siciliane. […] L’affermazione alessandrina a Udine non ci ha stupito. Nelle nostre note di sabato scorso avevamo ricordato che Udine è nel Veneto; che il Genova, privato di Battistoni, aveva ritrovato tanta reazione da travolgere la Lazio; che Girometta, pur non essendo ancora un grande centro-sostegno, ha ottime qualità per diventarlo. Però abbiamo errato scrivendo che, con Girometta medio-centro, due uomini avrebbero avuto in mano la partita: Rosso e Ghezzi; invece tra essi si è intrufolato Cerutti il quale, come cannoniere della Serie C dello scorso anno, ha voluto far sentire ai neo-promossi udinesi «l’unghiata» del leone. E dire che ci sono dei giocatori che usano l’unghiolina! […] L’Alessandria è diventata di colpo la «squadra da battere». Il campanello d’allarme ha trillato ovunque. È sempre stato così per i grigi: o sono dei dimenticati o dei temuti. Le diciassette reti segnate in tre partite contro squadre che sul campo dell’Atalanta avevano incassato una rete ciascuna, hanno fatto svegliare di soprassalto tecnici e supercritici della B. Per la cronaca le reti sono state segnate nel primo tempo da Rosso e Cerutti su passaggi di Fibbi e nella ripresa da Ghezzi su passaggio di Foglia e da Cerutti su azione provocata da Rosso. Gremese ha salvato la rete udinese in modo brillante. A Roggero sono state segnate due reti, una su calcio d’angolo e l’altra da pochi metri. Fibbi è stato ancora una volta il superbo trascinatore dell’attacco. Ghidini ha giocato un primo tempo in modo encomiabile; Cresta è stato un gladiatore, tenace, inesauribile esempio di combattività. Il trio difensivo è stato tradito da due fortunose azioni degli avversari. Arbitro Saracini di Ancona, preciso, imparziale, mobilissimo. Un calcio di rigore concesso all’Udinese è stato calciato contro il montante da D’Odorico; magnifico il tentativo di parata di Roggero. (Andrea Castelli, «Il Piccolo», 24 febbraio 1940) Contro l’Alessandria non c’era nulla da fare domenica. La squadra piemontese si è rivelata troppo superiore; avrà trovato di fronte un’avversaria sfasata, sarà stata in una di quelle giornate di piena vena che sì e no si trovano una o due volte in un intero campionato, fatto sta che i grigi hanno sfoderato una accademia di bel gioco che ha fatto rimanere a bocca aperta più di qualcuno. Mai visto nessuno quest’anno al Moretti giocare in tal modo! Padronanza assoluta sulla palla, arresti al volo, smarcamenti, passaggi precisi e raso a terra, controllo di ogni avversario, una serie di azioni piacevolissime e manovrate con chiarissime idee che hanno sin dai primi minuti addirittura sconvolto i bianco-neri. Un primo tempo, quello dell’Alessandria, condotto in piena padronanza e con una insistenza e con una varietà di concezione di gioco che la nostra squadra quasi mai ha saputo arginare, tanto che nel riposo ci si domandava come mai due soli gol di scarto separassero le due antagoniste. E, nella ripresa, le cose non cambiarono di molto. L’Alessandria sempre all’attacco e la nostra squadra sempre travolta ed ai due gol se ne aggiunsero altri due, al 5’ e al 17’. […] Abbiamo già detto che l’Alessandria ha disputato a Udine una delle sue migliori partite. Effettivamente è in notevole stato di forma ed i suoi recenti successi a largo punteggio lo confermano. Vedrete che i grigi lotteranno d’ora innanzi coi primi e solo coi primi. Usando la solita frase diremo che non abbiamo aggettivi per elogiare il gioco praticato dagli alessandrini. Una enorme impressione hanno destato la mezz’ala destra Fibbi e l’ala destra Rosso, elementi di indiscusso valore e di sicuro rendimento. Anche gli altri attaccanti hanno emerso per la perfetta intesa. La mediana, seppure impostata sull’improvvisato centro Girometta, ha largamente dominato in campo sostenendo con perfetti allunghi, i cinque avanti che, grazie appunto, alla solidità dei mediani, hanno potuto mantenersi costantemente incuneati fra la nostra difesa, prova ne sia la frequenza dimostrata nel trovarsi in posizioni di fuori gioco non sempre rilevate dall’arbitro. Terzini e portiere molto a posto. («Il Popolo del Friuli», 20 febbraio 1940) Siamo andati a Udine per vedere, per applaudire l’Udinese, abbiamo dovuto invece ammirare l’Alessandria. Che bella squadra! Un giuoco pratico, lineare, un giuoco di esercitazione che sembra disegnato sulla lavagna. Così si giuoca nella Serie B? O allora, perché l’altra, dove molto ma molto spesso si giuoca peggio, perché l’altra si chiama Serie A? Forse ho avuto la ventura d’indovinare una giornata di eccezionale vena, forse questa squadre dalle fatidiche maglie color mantello di topo, non giuoca sempre così, in punta di forchetta. È possibile, ma dato che non posso fare paragoni, devo credere a ciò che ho visto e limitarmi a discutere ciò che ho visto. Dunque una grande impressione dell’Alessandria. C’è indubbiamente nel suo giuoco una forte spinta agonistica. Nella corsa, nel salto e soprattutto nello scatto, i giocatori alessandrini sono apparsi maestri. Ma l’impeto alimenta il giuoco, non lo domina, onde la palla, pur muovendosi con grande celerità, non sfugge, di massima, al controllo del giuocatore, che padroneggia la sfera anziché esserne lo schiavo delle evoluzioni. Squadra tecnicamente molto bene educata, sa che prima nasce il giuoco e dopo il gol. (Mario Grassi, «Il Popolo di Trieste», 20 febbraio 1940) RISULTATI: Anconitana-Molinella rinviata al 29 febbraio 1940 Atalanta-Catania 1-0 Fanfulla-Pro Vercelli 1-1 Lucchese-Verona 5-1 Palermo-Brescia 4-2 Pisa-Livorno 1-1 Sanremese-Siena 0-2 Vigevano-Padova 4-3 CLASSIFICA: Atalanta 29; Alessandria, Lucchese 27; Brescia, Livorno 26; Anconitana* 24; Udinese 22; Padova, Siena 21; Fanfulla, Pro Vercelli 20; Palermo, Pisa, Verona, Vigevano 16; Sanremese 12; Catania* 9; Molinella** 8. : una gara in meno; *: due gare in meno Il punto sul campionato Fra i cadetti Il momento dell’Alessandria L'infortunio del Brescia a Palermo - Il Vigevano si riprende Decisamente, fra i cadetti, è questo il momento dell'Alessandria. In quattro settimane, della mediocrità la squadra grigia è balzata in primo piano, non solo nella classifica, e sembra avere tutte le intenzioni di continuare. Da quattro domeniche, infatti, essa.non solo noli'perde, ma conquista una vittòria più sonora dell'altra'e colleziona gol con una facilità, sorprendente. A tutto ieri sono 20, contro appena 4 al passivo. Tanto è vero che l'Alessandria è ora, con il Livorno, la squadra con il miglior quoziente-gol in classifica. La ripresa dei grigi Fino a ieri però, in queste ultime giornate, aveva saputo soltanto vincere in casa. Ieri, invece, ha vinto su terreno avversario, su quel, terreno dell'Udinese che notoriamente è mai stato dei' più ospitali. La prodigiosa ripresa dell'Alessandria acquista con questa impresa un aspetto nuovo, più convincente è definitivo. Se, infatti, i successi casalinghi sul Fanfulla e sulle compagini siciliane potevano essere previsti, sia pure non nella misura con cui si realizzarono, e non avevano dato intera l'idea delle vere possibilità dei «grigi», la vittoria sull'Udinese è venuta in tempo per dire che queste possibilità esistono ed hanno proporzioni maiuscole. Faroppa, il bravo allenatore che l'anno, scorso ha saputo far compiere imprese miracolose al Siena, indubbiamente è riuscito finalmente ad amalgamare la compagine grigia, composta di non grandi nomi, ma di uomini volonterosi ed attivi, attaccati al colori sociali. Il suo lavoro s'è svolto soprattutto a potenziare la prima linea, che era il reparto che finora aveva dimostrato di non saper funzionare e gli effetti si sono visti in queste ultime domeniche. Se il rendimento degli attaccanti continuerà nel la misura fin qui palesata, c'è da credere che le imprese dei <grigi> non sono ancora finite. La squadra, sulla linea delle recenti affermazioni, è in grado di tentare il gran salto in Serie A. Di fronte alla bella e netta vittoria dell'Alessandria (4-2), stanno lo stentato successo dell'Atalanta sul Catania (1-0) e la sconfitta del Brescia a Palermo (4-2) due avvenimenti dai quali possono trarsi insegnamenti preziosi agli effetti dei futuri sviluppi del torneo. In sostanza, l'Atalanta ha confermato quanto già si diceva otto giorni sono su queste colonne e cioè che attraversa un. periodo di appannamenti di forma. Fate che debba Incontrare una squadra in vena, come sarà domenica ventura contro il Livorno, e potranno essere dolori, i bianchi a Lodi La stessa cosa potrebbe dirsi del Brescia, che da qualche settimana ha perso la bella baldanza di poco tempo fa. E' vero che in casa del Palermo non si scherza, ma sarete con. noi nel pensare che dalle « rondinelle > si poteva pretendere qualcosa di più. Il Livorno, a sua volta, ha trovato nel Pisa Il fiero rivale regionale che l'ha costretto Inopinatamente a segnare il passo (1-1). Sorprese di certi confronti di Campanile. Notevole il successo sia pure faticatissimo (4-3) del Vigevano, notevole per il fatto di esser stato conquistato su un'unità come il Padova che aveva dimostrato di essere in ripresa. Ma quando si lotta per la salvezza si fanno miracoli. La Sanremese, priva di mezzi e di animo, va Invece sempre più giù e ormai la sua posizione si può considerare disperata. Buono il pareggio della Pro Vercelli a Lodi, pareggio che gli consente di mantenere la sua-posizione. Ma i bianchi, siamo convinti, possono fare di più. (La Stampa - Mar, 29/02/1940)