Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
18-09-1938 - Giornata: 1 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Venezia AFC 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 78. Fibbi A.[A]

Alessandria US Cassetti Bruno, Turino Giuseppe, Bigando Giovanni, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Cresta (I) Luigi, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Fibbi Arrigo, Varona Pietro, Ghezzi Renato All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
VENEZIA AFC: Valinasso; Signoretto, Gattoronchieri; Andrich, Castello, Stefanini; Baldi, Bisigato, Pernigo, Corbelli, Chiesa All.: Barbesino Luigi.

Arbitro: Pirovano Luigi (Monza) [Ambrosio, Giani]
Note
Angoli: 8-1. Spettatori: 3.000. Giornata soleggiata, terreno elastico. Inizio gara ore 15:30.

Commento
La squadra neroverde ha lasciato il campo alessandrino battuta di misura da una rete scaturita al 33’ della ripresa, su azione confusa dell’attacco alessandrino e poco convincente; comunque sufficiente ad aggiudicare i due punti all’Alessandria che, del resto, nel corso della partita, si è dimostrata nettamente meritevole del successo. La compagine di Barbesino è scesa forse nel campo dei grigi troppo sicura di poter imporre il suo giuoco, in virtù dei nomi altisonanti inseriti nei reparti e credendo l’Alessandria più debole di quanto è apparsa alla prova del fuoco. Già nei primi 45’ di giuoco, il Venezia, preso in velocità dall’azione convergente dell’attacco alessandrino, sorretto da una mediana operosa, anche se Parodi si è trovato in pessima giornata, ha messo in evidenza la fragilità del suo assetto, provocata dall’innesto di troppi giuocatori che parlano dialetti differenti. Gattoronchieri ha fallito troppi palloni, non ostante la buona volontà e l’ottima posizione di giuoco; anche Signoretto è apparso falloso e i rimandi difficilmente finivano in terreno utile. Valinasso ha giuocato una magnifica partita, sventando pericolose azioni nella propria area. Il trio difensivo neroverde potrà migliorare di rendimento, ma occorre che uno dei due terzini giuochi avanzato. La mediana ha avuto in Castello il migliore elemento della squadra. Andrich si è prodigato a tallonare Ghezzi, la pericolosissima ala sinistra alessandrina, riuscendo nell’intento. Stefanini ha alternato periodi di rendimento a incertezze marchiane. L’attacco, venutogli a mancare il collegamento della mediana perché costretta a giuocare prevalentemente sulla difensiva, è apparso slegato, anche per l’eccessiva lentezza di Bisigato ancora a corto di lavoro, per la giornata poco felice di Baldi, che aveva a che fare con un mastino come Cresta e per l’inesperienza di Pernigo, apparso ancora immaturo per sorreggere un reparto d’attacco in partite decise e veloci come quella odierna. Corbelli e Chiesa sono apparsi i migliori e i più redditizi. L’Alessandria in blocco ha superato l’attesa ed anche il trio difensivo, che offriva le maggiori preoccupazioni, ha dominato il campo, di fronte alle azioni isolate dei neroverdi. La partita ha inizio col Venezia contro sole e ad una sgroppata senza convinzione di Bisigato risponde Varona che tira alto sulla traversa di Valinasso. Il giuoco è veloce e sono gli alessandrini che ne impongono il ritmo, tenendo il pallone a terra. Su una punizione provocata da Castello, Cresta invia uno spiovente pericoloso, che Valinasso devia in angolo. Il tiro di Ghezzi trova Gattoronchieri pronto a sventare e Castello ne approfitta per lanciare Baldi, ma l’azione è fermata per fuori giuoco. Il giuoco, fermato ripetutamente dall’arbitro per falli a metà campo, chiama al lavoro le due difese e quella alessandrina denota in Bigando e Turino due colpitori sicuri e potenti. Al 6’, Pernigo perde la palla; ne approfitta Parodi per lanciare Massiglia, che centra; Varona di testa manda verso la rete; Valinasso è spiazzato, ma la palla fortunosamente esce a fil di palo. Altra veemente sgroppata degli attaccanti grigi e centro di Massiglia, che prevale su Stefanini. La difesa neroverde si sbanda paurosamente, ma gli avanti grigi non riescono a concludere. Secondo calcio d’angolo contro il Venezia al 9’, rinviato da Signoretto, e tardo intervento di Andrich, che permette a Fibbi di riorganizzare l’offensiva. Al 10’, Fibbi serve Robotti all’altezza dell’area di rigore, ma l’attaccante grigio sciupa, calciando debolmente sul portiere. Altre punizioni nei pressi delle aree di rigore e, al 21’, Valinasso esce dai pali per allontanare l’insidia. Su allungo di Stefanini, Bisigato tira per la prima volta sul portiere, debolmente, e susseguentemente, su calcio di punizione da 25 metri, Stefanini invia un bolide sotto la traversa, che costringe Cassetti a parare con un volo spettacoloso. È questa la più bella parata della giornata. Castello, trascinato dall’impeto, provoca ripetuti calci di punizione e, prima dello scadere dei 45 minuti, i neroverdi sono ancora in angolo e costretti a difendersi con prodigalità. Nella ripresa, la squadra di Barbesino, constatato il poco collegamento dei reparti e il troppo affrettato esaurimento dell’efficienza fisica di vari componenti, nei confronti del giuoco a tutto vapore della squadra locale, sostenuta dall’incitamento del pubblico, sorpreso da tanto ottimo rendimento, cambia tattica di giuoco, abbandonando la intenzionalità della vittoria per chiudersi prudentemente sulla difensiva allo scopo di portare in porto un risultato pari, che sarebbe stato ugualmente prezioso, perché l’Alessandria del presente campionato non può e non dovrà essere inferiore a quella dello scorso anno che si è lasciata sfuggire banalmente la promozione e che aveva dato a Venezia una dimostrazione della bontà del suo giuoco. Favorita dalla tattica difensiva dei neroverdi, l’Alessandria ha portato i terzini quasi a metà campo, a dar man forte al lavoro di sfondamento. Signoretto fallisce in pieno un rimando e tale mancanza di sicurezza nuove anche sul morale dei compagni. Al 4’ Chiesa e Corbelli scendono minacciosi in area grigia e mettono in serio pericolo Cassetti; ma l’azione non può avere ottimi risultati, perché Bisigato non svolge il giuoco di spola ed è sempre troppo in ritardo. Ad un calcio d’angolo a favore dell’Alessandria, il Venezia risponde con un calcio di punizione tirato con violenza da Baldi; ma Turino respinge in tempo. Discesa sconcertante degli alessandrini, salvata in extremis da Signoretto, che travolge Robotti in area di rigore. La palla finisce in angolo. Nulla di concreto e nuovo sibilante tiro di Ghezzi a fil di montante. Al 17’, l’arbitro richiama Castello per giuoco rude nei confronti di Robotti. Netta prevalenza alessandrina, che sfuma in area, e al 26’ un capovolgimento di fronte, provocato per errore di Turino, quasi a metà campo, mette Pernigo in condizioni di scendere solo verso la porta di Cassetti. La propizia occasione trova il giovane centrattacco neroverde incerto e pauroso dei passi che sente alle calcagna e, giunto all’altezza dell’area di rigore, effettua un tiro precipitoso, che passa alto sulla traversa. Sfumata l’occasione, è ancora Chiesa che serve Corbelli, il quale tira a lato di poco. Nel susseguente ripiegamento difensivo del Venezia, l’Alessandria, proprio quando le sue azioni avevano perduto di elasticità e di chiarezza, riesce di forza a cogliere il successo. Due calci d’angolo mettono in orgasmo la difesa degli ospiti e in un’azione susseguente al secondo calcio d’angolo, al 33’, l’ala sinistra Ghezzi, che si era spostata sulla destra per effettuare il tiro, riesce a togliere la palla a Castello e a servire Massiglia. Pochi passi in profondità e tiro radente in rete, alla destra di Valinasso. Il portiere si sposta per la parata, ma Stefanini e Signoretto, che sono in area di rigore, indugiano sul da farsi, permettendo a Robotti e Fibbi di entrare in azione sulla traiettoria del tiro ed è Fibbi che da due passi colloca in rete, irresistibilmente, non ostante il tentativo di Valinasso. Ottenuto il successo, l’Alessandria, sospinta dall’entusiasmo del pubblico, scende ancora minacciosa, ma tosto i veneziani, in un ritorno rabbioso di volontà, partono a loro volta all’attacco e al 36’ Pernigo è travolto in area di rigore, senza che l’arbitro rilevi l’entità del fallo. Altra carica rude contro Pernigo e calcio di punizione dal limite, tirato da Corbelli. Cassetti para. Finale di marca veneziana: calcio di punizione contro l’Alessandria e fischio dell’arbitro. (Andrea Canestri, «Gazzetta di Venezia», 19 settembre 1938) Partita accanita ed interessante, dato il valore delle forze in campo, e vittoria finale dei grigi. Il Venezia, squadra potente e veloce, si è trovata di fronte ad una Alessandria volitiva e tenace, la quale ha risposto all’attesa distinguendosi tanto all’attacco come in difesa. Il primo tempo si è chiuso 0 a 0 dopo che le due contendenti si erano alternate in pericolose azioni offensive alle due reti. Nella ripresa l’Alessandria ha assunto il comando costringendo i neroverdi per lungo tempo in difesa. Solo la bravura di Valinasso ha valso a tenere in iscacco gli avanti grigi in numerose occasioni, ma al 40’ un’ennesima discesa dei concittadini ha dato modo a Robotti di marcare il punto della vittoria. Rabbioso, quanto vano, è stato il finale del Venezia. («La Stampa», 19 settembre 1938) Come prevedevasi, la squadra mosaico presentata da Barbesino sul campo del Littorio non ha fornito la prova sperata dai suoi sostenitori: le azioni sono apparse troppo slegate, così come relativa è stata l’intesa tra i reparti e i giocatori. L’Alessandria, invece, ha giocato bene. Per tutto il primo tempo essa ha spremuto le proprie energie per il conseguimento d’un vantaggio prezioso, ma alcune facili occasioni sono state malamente sciupate. Nella ripresa parve che la vittoria dovesse sfuggire a Parodi e C., anche perché la compagine veneziana si era chiusa in prudente difesa. Ma poi i grigi sono riusciti a passare vittoriosamente, grazie ad un goal di Fibbi. La difesa locale è apparsa abbastanza sicura; la mediana ha avuto in Cresta il suo miglior componente; l’attacco non ha legato per la poca intesa tra Robotti e Fibbi. L’esordiente Varona è calato nella ripresa; in buona forma Massiglia e redditizio Ghezzi anche se poco impegnato. Tra i neroverdi Signoretto e Gattoronchieri, sempre sulla stessa linea, hanno «bucato» vari rimandi, Castello è stato il miglior uomo della squadra; l’attacco ha vagolato nel buio. Il settore migliore è stato quello di sinistra, con Corbelli e Chiesa. L’Alessandria mancava di Ghidini, il Venezia di Alberti e Lombardi. Niente di fatto nel primo tempo; nella ripresa, al 33’, Ghezzi, spostato sulla destra, si libera di Stefanini ed allunga a Massiglia che effettua un tiro trasversale. Robotti e Fibbi sono sulla traiettoria della palla e Fibbi precede Valinasso collocando la palla in rete. Durante l’intervallo il generale Rosso, podestà di Alessandria, a nome della direzione della società alessandrina, ha consegnato ai giocatori Lombardo, Parodi e Bigando tre medaglie d’oro in premio dell’attività svolta nelle file dei grigi. («La Gazzetta dello Sport», 20 settembre 1938) La forte squadra neroverde, che si era presentata sul campo con un’inquadratura completamente rinnovata nei confronti di quella dello scorso anno e decisa a strappare la vittoria, ha deluso alquanto, poiché nel suo complesso si è mostrata squadra slegata, priva di mordente e non bene amalgamata. Nel primo tempo, in cui le azioni più che equilibrarsi hanno mostrato una leggera superiorità grigia, i veneziani hanno adottato una tattica piuttosto chiusa, che nella ripresa si è accentuata forse nella speranza di strappare un pareggio. Ma la forte inquadratura alessandrina, per quanto con azioni slegate e irruenti, ha imposto il suo gioco volitivo e redditizio, costringendo gli avversari ad affannosi salvataggi, finché al 33’ della ripresa, su azione susseguente a un calcio d’angolo, si è avuto il punto della vittoria dei grigi. L’azione, partita da Ghezzi sulla destra, si è risolta con un tiro di Massiglia da 15 metri; la palla, però, prima di varcare la rete, ha trovato anche Fibbi che prontamente le ha dato una leggera correzione, prevenendo l’inutile uscita di Valinasso. Nell’intermezzo, il podestà generale Rosso ha consegnato tre medaglie ricordo a nome dell’Alessandria ai giocatori Lombardo, Parodi, Bigando per la loro attività svolta tra i grigi. («Il popolo d’Italia», 20 settembre 1938) L’inizio del campionato è stato più roseo delle previsioni in quanto che la squadra alessandrina oltre ad aggiudicarsi la vittoria sul Venezia, che lo scorso anno aveva lasciato il Campo del Littorio imbattuto, ha dimostrato di poter lottare con successo per la promozione. Cassetti non ha avuto un lavoro rilevante ma in una parata al volo e in una uscita dalla rete è apparso sicuro nella presa e nella percezione del pericolo. Bigando è stato superbo nel ricacciare con sicurezza gli attacchi avversari e nel sospingere la mediana a dar man forte all’attacco. Turino, incoraggiato dal pubblico, ha dimostrato di essere un elemento difficile da sorpassare. La dorsale dei grigi non ha spadroneggiato in campo perché Parodi non è ancora apparso sciolto nei movimenti. Caligaris ha svolto un gioco di alto rendimento e Cresta, l’uomo migliore della squadra, si è meritato simpatia ed applausi dal pubblico per il suo gioco brioso, sicuro e più tecnico di quanto si poteva prevedere. La mediana alessandrina è indubbiamente una delle più forti della serie. Nei primi 45 minuti di gioco il reparto offensivo ha lavorato egregiamente dimostrando scioltezza e velocità; ha però errato nel giocare prevalentemente sulla destra dove Robotti e Massiglia hanno messo in evidenza i pregi ed i difetti dello scorso anno. Fibbi, nel ruolo di centro, non ha fatto grandi cose, perché non ha ricevuto un solo passaggio radente da Robotti e Varona ed anche per il gioco troppo arretrato di Parodi. Varona è partito troppo forte per resistere fino al termine ed è calato di tono anche perché toccato duro, a più riprese, dal violento Castello. Ghezzi ha confermato le previsioni, e benché poco servito, ha avuto modo di palesarsi un giocatore di sicuro rendimento. La rete della vittoria è stata segnata al 33’ della ripresa da Fibbi. Arbitro energico Pirovano. («Il Piccolo», 24 settembre 1938) RISULTATI: Anconitana-Pisa 2-0 Fanfulla-Salernitana 1-0 Fiorentina-Casale 3-0 Padova-Spal 2-1 Palermo-Atalanta 0-0 Pro Vercelli-Sanremese 1-0 Spezia-Siena 2-2 Vigevano-Verona 2-0 CLASSIFICA: Alessandria, Anconitana, Fanfulla, Fiorentina, Padova, Pro Vercelli, Vigevano 2; Atalanta, Palermo, Siena, Spezia 1; Casale, Pisa, Salernitana, Sanremese, Spal, Venezia, Verona 0. IL PUNTO SUL CAMPIONATO Il fattore campo è regnato pressoché sovrano nella giornata inaugurale del torneo dei «Cadetti», in quanto che soltanto due squadre non hanno ceduto alle unità casalinghe: l’Atalanta, che ha strappato sul temuto campo di Palermo un prezioso 0-0 e il neopromosso Siena, che ha conseguito un lusinghiero 2-2 sul terreno degli spezzini. Il quantitativo di reti complessivamente segnate, 17 (fra cui 3 sole delle squadre in trasferta), è da considerarsi alquanto meschino, se si tiene presente che gli incontri in programma sono 9, una media cioè inferiore a 2 per partita. Ma questa… sterilità dipenderà forse e soltanto dai primi approcci dell’annata. Fra le sette vittorie della giornata merita conto di segnalare quelle di Alessandria, ove erano opposte due fra le squadre che hanno in programma la scalata alla promozione (e il Venezia è stato battuto di stretta misura), di Firenze, per la forza penetrativa dimostrata dalla rinnovatissima e ringiovanitissima squadra viola, e di Lodi, che ha visto nel Fanfulla l’unica squadra vittoriosa delle cinque neopromosse. Da non passare, per altro, sotto silenzio la bella difesa della Spal a Padova. («Il calcio illustrato», 21 settembre 1938)