Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
06-11-1938 - Giornata: 8 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Spezia AC 3 - 0 (2 - 0)
RETI: 38. Robotti L.[A], 71. Massiglia A.[A] 22. aut. Meregalli F. [Sp]

Alessandria US Cassetti Bruno, Vitto Luigi, Bigando Giovanni, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Fibbi Arrigo, Varona Pietro, Cresta (I) Luigi All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
SPEZIA AC: Malerbi; Cellerino, Zappelli; Alberti, Meregalli, Morosi; Zuliani, Rossetti (II) Gino, Diotalevi, Ferrari Giuseppe, Cappelli. All.: Rossetti (II) Gino.

Arbitro: Mario Scotto (Savona) [Baratti, Fiorio]
Note
Rigori sbagliati: 62’ Cappelli [S, parato], 83’ Fibbi [A] Espulso: 44’ Meregalli [S] Spettatori: 3.000. Angoli: 3-3 oppure 2-3 Inizio gara ore 14.30 Giornata calda quasi estiva, terreno soffice. «La Stampa» attribuisce l’autorete dello Spezia a Zappelli e inverte l’ordine dei successivi marcatori

Commento
La compagine grigia ha ritrovato se stessa chiudendo con una netta vittoria la partita contro lo Spezia, che si credeva più incerta dopo la netta affermazione degli aquilotti capitanati da Diotalevi contro i nerostellati di Casale. Lo spostamento di Cresta all’estrema sinistra ha conferito all’attacco alessandrino maggiore aggressività, infatti le azioni più pericolose dei grigi hanno fatto perno sul coriaceo Cresta che, a causa della cattiva giornata del giovane Varona ha svolto il compito di ala e di interno sinistro. Robotti, Fibbi e Massiglia hanno giocato egregiamente mettendo in serio pericolo la rete spezzina che ha avuto in Malerbi un portiere prodigioso. La mediana alessandrina, che ha giocato con Caligaris sulla sinistra, ha tenuto in mano le redini della partita; uomo di punta e di collegamento con l’attacco Ghidini, uno dei migliori giocatori in campo, e saggio centrosostegno Parodi, che ha svolto ottimamente il compito di controllare l’insidioso Diotalevi, capofila dei cannonieri della B. Buona la partita della difesa e promettente il gioco del giovane Vitto, anche se sul finire dell’incontro ha difettato di precisione nei rimandi. Instancabile Bigando, vigile Cassetti che nel primo tempo è stato inoperoso fino al 43’. Lo Spezia non ha lasciato grande impressione; la tendenza di appoggiare su Diotalevi tutte le azioni offensive hanno favorito il compito della difesa alessandrina e la mediana dei bianchi non ha saputo lavorare in profondità ed i laterali Morosi e Alberti non sono stati all’altezza di arginare le azioni di Massiglia e Cresta. Il trio difensivo dei liguri ha avuto in Cellerino un colpitore preciso ed abbastanza veloce in confronto alla sua mole. Zappelli e Meregalli sono stati troppo fallosi e rudi. Rossetti con molta buona volontà e poco fiato, non ha fatto grandi cose. Nel secondo tempo, l’interno sinistro Ferrari, chiamato a coprire il ruolo di centrosostegno in seguito all’espulsione di Meregalli, ha lasciato una felicissima impressione. Insidioso Cappelli e quasi nullo Diotalevi. Incontro interrotto con troppa frequenza dall’arbitro. Sono stati concessi due calci di rigore, uno a favore dello Spezia al 17’ della ripresa; il tiro di Cappelli è stato parato da Cassetti; ed uno a favore dell’Alessandria al 38’, il tiro di Fibbi è stato respinto dal palo. Nei primi minuti di gioco (3’) una rete di Cresta è stata annullata per precedente fallo. Al 44’ del primo tempo Meregalli è stato espulso per fallo su Varona. Dopo una sequela di interruzioni di gioco per falli insignificanti a metà campo e arresti irregolari dei terzini nell’area di rigore passati impuniti, registriamo un netto fallo di mano di un terzino grigio non rilevato dall’arbitro. Sul campo si levano i primi fischi all’indirizzo dell’arbitro che è incappato in una giornata nera. Per fortuna le decisioni del direttore dell’incontro non potevano variare il risultato della partita ed il gioco non ha degenerato. (Andrea Canestri, «La Gazzetta dello Sport», 7 novembre 1938) La squadra spezzina, accompagnata da numerosi zelatori, era scesa ad Alessandria con la ferma speranza di tornare imbattuta, un po’ per il declino di forma degli alessandrini e un po’ per l’entusiasmo suscitato dalla netta vittoria conseguita domenica scorsa contro i nerostellati di Casale. La realtà è stata ben altra cosa. I grigi, scottati da due consecutive sconfitte, dovevano riprendere un posto più degno nella classifica e quindi hanno lottato tenacemente, senza risparmio di energie, per il conseguimento di una vittoria convincente. L’Alessandria, in virtù di un gioco molto sbrigativo attraverso le ottime azioni di Cresta, che è stato l’uomo di punta dell’attacco, ha messo a dura prova l’abilità di Malerbi e dei terzini bianchi, fra i quali Cellerino ha giocato una bella partita. Nel secondo tempo dell’incontro, lo Spezia ha dovuto rimaneggiare le file a causa dell’espulsione di Meregalli, avvenuta alla fine del primo tempo, chiamando l’interno sinistro Ferrari al ruolo di centrosostegno. Benché ridotti in dieci, gli aquilotti nel secondo tempo hanno giocato con maggiore aggressività, rasentando varie volte il successo. Alberti è stato incapace a controllare l’insidioso Cresta e Morosi si è fatto troppe volta giocare d’astuzia da Fibbi. Buono Meregalli fin quando è rimasto in campo, ma troppo rude anche nella propria area di rigore. L’attacco degli ospiti ha lavorato a sprazzi, e non è riuscito a segnare perché le azioni convergevano tutte su Diotalevi, reso quasi nullo dal controllo preciso di Parodi. Rossetti è stato l’animatore dell’attacco e Zuliani, con maggiore decisione, avrebbe potuto trarre profitto da alcune occasioni presentateglisi sotto la rete di Cassetti. Dei grigi solo Varona è apparso insufficiente perché a corto di fiato. La partita si inizia alla presenza di circa 3.000 spettatori. Lo Spezia giuoca contro sole; al 3’ una rete di Cresta è annullata dall’arbitro che aveva segnalato un fallo precedente di Varona su Cellerino. Contrattacco improvviso di Cappelli, arginato da Vitto, ed al 10’ Malerbi si fa applaudire per una parata su calcio di punizione dal limite concesso per un fallo inesistente. Contrattacco spezzino e netto fallo di mano di Vitto nell’area di rigore, ma l’arbitro non concede la punizione a favore dello Spezia ed il gioco continua con netta superiorità alessandrina, frequentemente interrotto dall’arbitro. Dopo alcune insidiose azioni di Cresta e Fibbi, al 23’ Robotti è fermato in modo rude da Meregalli; sul calcio di punizione tirato da Parodi, Meregalli colpisce di testa e la palla vola in direzione opposta e finisce in rete con grande sorpresa di Malerbi che era uscito per la parata. Ancora una bella azione di Cresta bloccata dal portiere spezzino e, dopo un contrattacco sfortunato di Diotalevi, l’Alessandria ritorna minacciosa; Cresta si libera del mediano e centra a parabola; la palla, colpita al volo di Fibbi, è respinta sulla linea della porta da un magistrale tuffo del portiere spezzino, ma Robotti prontamente sopraggiunge e colloca definitivamente in rete (36’). Al 43’ Cappelli, da venti metri, impegna per la prima volta il portiere alessandrino. Un minuto dopo Meregalli colpisce alle spalle Varona e l’arbitro lo espelle. Nella ripresa vari falli dei terzini bianchi passano impuniti, Malerbi blocca magistralmente un tiro di Cresta ed all’8’ i compagni di Rossetti cominciano a rendersi minacciosi e per un quarto d’ora si mantengono nell’area alessandrina, obbligando due volte gli avversari in angolo. L’Alessandria riprende il predominio, ma quattro fuori gioco consecutivi, visti dall’arbitro, fermano le azioni dell’attacco. Al 17’ Diotalevi, sul limite dell’area di rigore, viene ostacolato da Bigando e l’arbitro decreta il rigore; Cappelli tira radente, ma Cassetti col piede respinge. Risposta rabbiosa di Massiglia e superbo tiro di Robotti deviato in angolo da Malerbi. Punizione dal limite contro l’Alessandria, sventata da Bigando ed immediato tiro a mezza altezza di Fibbi, parato in tuffo dal sorprendente Malerbi. Dopo un calcio d’angolo contro lo Spezia al 26’, una azione di Caligaris, portata in campo avversario da Robotti, offre a Massiglia l’occasione di battere da cinque metri il valoroso portiere avversario. Nuova riscossa dei bianchi, rimasta infruttuosa per una incertezza di Cappelli e, dopo un calcio d’angolo contro lo Spezia, Zappelli arresta Fibbi appena varcata l’area e l’arbitro decreta questa volta il rigore contro lo Spezia; il tiro di Fibbi trova il montante che respinge. Tiri di Zuliani, Varona e Rossetti movimentano le ultime fasi. (Andrea Canestri, «Il Lavoro», 7 novembre 1938) Il risultato della partita, già compromesso, divenne irrimediabile per la squadra spezzina al 43’ del primo tempo. L’arbitro dava un’ulteriore convalida della sua incompetenza tecnica e della sua incapacità direttiva decretando che Meregalli abbandonasse il campo. Era avvenuto questo: il centromediano ligure, nel contendere la palla ad un avversario, la faceva involontariamente ruzzolare a terra. Al direttore di gara parve, evidentemente, che la caduta fosse la conseguenza della mala intenzione dello spezzino, ed emise la decisione. Lo Spezia si trovava, in quel momento, in svantaggio di due reti: è facile valutare come l’episodio abbia inferto il colpo di grazia alle già vacillanti speranze dei bianchi sull’esito finale. L’Alessandria – che quest’anno pareva destinata a realizzare quasi incontrastatamente l’impresa fallito lo scorso anno – si è presentata alla contesa con una modesta dotazione di punti in classifica e col grave fardello dell’insuccesso casalingo coll’Atalanta e della sconfitta di Ancona. Si può immaginare, quindi, quale fosse lo stato d’animo dei giocatori e della folla. Occorreva battere la Spezia. Per conseguire questo programma i grigi hanno lottato con tutte le proprie energie, facendo dell’incontro il trampolino di lancio della riscossa. Se non avessero prevalso neppure ieri, forse sarebbe stato il tracollo. Il timore grave ha avuto il potere di operare una trasformazione profonda nel gioco e nello spirito della compagine piemontese. Nel complesso, bisogna riconoscere che la sua vittoria non è demeritata. L’Alessandria si è manifestata la squadra più rapida nelle offensive e nelle reazioni e più ricca di fresca iniziativa. Certo, se l’undici spezzino fosse riuscito a dispiegare il gioco come nell’incontro vittorioso di Salerno, astraendo dall’espulsione di Meregalli, il successo avversario non sarebbe stato tanto agevole. I liguri non hanno saputo adattarsi prontamente alle vicende della contesa: incespicavano, non trovavano una giusta cadenza, non offrivano fusione e vibrazione ai loro tentativi. Il rapporto stabilitasi tra la somma delle azioni ben congegnate ed indirizzate e il loro rendimento pratico fu sempre troppo basso. Soprattutto l’attacco non si avviava allo scopo con fermezza e risolutezza e non riusciva ad inserirsi contemporaneamente nel centro locale delle incursioni. Il fatto che ciò si sia avverato con più spiccata evidenza quando le due ali erano le protagoniste principali delle discese fa dedurre molto facilmente che la decisione – maturatasi poco prima dell’inizio della partita – di variare lo schieramento del quintetto di punta non è stata indovinata. Zuliani, pur lottando col consueto impegno, non sempre è riuscito utile, mentre Cappelli, che senza dubbio non attraversa un periodo propizio, non ha dato un apporto sufficiente all’azione dei compagni. Solo in un’occasione la linea bianca manovrò con perfetta precisione di movimenti. Il confronto era cominciato da poco più di una diecina di minuti. Su un passaggio di Cappelli, Diotalevi, nell’area di rigore, raggiungeva il pallone – che un terzino aveva deviato colla mano – ed effettuava un tiro poderoso verso la rete. Cassetti con un balzo lo respingeva, ma non nettamente. La sfera sarebbe egualmente entrata in porta se un altro difensore grigio non l’avesse allontanata con fulmineità. L’Alessandria – che al 5’ aveva battuto Malerbi con una «frecciata» di Cresta (l’arbitro non aveva concesso il punto, essendo il giocatore in posizione di fuori gioco) – al 25’ distanziava gli avversari. Era Meregalli che, su un calcio di punizione battuto da Caligaris, colpiva male la palla colla testa, orientandola entro la propria rete. La circostanza sfortunata che aveva dato origine al punto ebbe una dannosa ripercussione tra le file spezzine. L’undici piemontese riprese il gioco slancio; non esaurì questo slancio in poche battute, lo alimentò con risorse ognora rinnovantisi e a poco a poco lo Spezia non ebbe che ad opporre una strenua difesa. I grigi rafforzarono il loro distacco al 35’: Robotti sospingeva nella porta la palla che Malerbi aveva respinto su un veemente tiro di Parodi. Lo Spezia, il quale aveva affrontato con spirito combattivo la ripresa, malgrado l’inferiorità numerica, al 14’ ebbe la possibilità di diminuire la distanza dall’avversario. Ma la sciupò. Cappelli, che aveva effettuato un calcio di rigore essendo stato Diotalevi atterrato nell’area, lanciava il pallone contro Cassetti, che lo respingeva col piede. Malgrado l’accanita difesa spezzina, che si valeva principalmente dell’efficienza di Ferrari, cui era stato affidato il ruolo di centromediano, l’Alessandria segnò il terzo punto. Massiglia si spostava verso il centro, al 26’, e da pochi metri saettava la sfera oltre la linea bianca della porta. Il risultato sembrò mutare al 40’, quando l’arbitro, per compensazione, sanzionò la massima punizione a danno degli spezzini, avendo Zappelli fatto cadere Massiglia. Ma Fibbi scaraventò la palla contro un palo laterale della porta. Giornata calda. Molti spettatori. Arbitro Scotti di Taranto: difficile sarebbe ricordare una direzione di gara più infelice di quella da lui offerta ieri. (Jacopo Appiani, «Corriere del Tirreno», 7 novembre 1938) ALESSANDRIA-SPEZIA 3-0 Il primo tempo ha registrato una prevalenza di attacchi dell’Alessandria, la quale si è portata in vantaggio al 22’ su autorete di Zappelli. Al 40’, in una delle poche azioni di rilievo dei grigi, Massiglia ha marcato nuovamente, con un forte tiro. Nella ripresa lo Spezia si è distinto con un pericoloso ritorno offensivo ed ha usufruito di un rigore che Cassetti ha brillantemente parato. Al 18’ Robotti ha arrotondato il bottino con un goal irresistibile. Espulso Meregalli, lo Spezia si è visto ridotto a dieci uomini, il che lo ha costretto a ripiegare nella sua metà campo. L’Alessandria ha quindi nettamente dominato, ma ha marcato una facile occasione su rigore, in seguito ad un tiro errato di Fibbi. («La Stampa», 7 novembre 1938) Gioco veloce e sostenutissimo nei due campi, ma sconclusionato e senza una precisa direttiva: ripetuti richiami dell’arbitro ai giocatori più irruenti ed espulsione al 44’ del primo tempo di Meregalli. Nella ripresa sono stati tirati due calci di rigore, da Cappelli pei bianchi, respinto da Cassetti, e da Fibbi per i grigi, rimandato dall’asta superiore. («Il Littoriale», 8 novembre 1938) LA NETTA VITTORIA SULLO SPEZIA Quando una squadra perde ad Alessandria gli sportivi si affrettano a dire che non era un’avversaria degna di rilievo; però quando una squadra, dopo un comportamento nettamente passivo (leggi Atalanta), riesce a portare a bersaglio un colpo mancino, allora diventa una grande compagine degna della promozione. Lo Spezia non ha giocato peggio dell’Atalanta anche se si è trovato battuto da un’autorete e costretto a giocare la ripresa senza il centro-sostegno Meregalli. Comunque l’Alessandria aveva bisogno dei due punti e li ha incasellati in modo netto riuscendo anche a rafforzare la posizione del giovane Vitto come terzino destro ed a convincersi ancora una volta che Cresta è un giocatore dal fegato sano che sente in modo superbo lo spirito di bandiera. Gli avversari contavano su un centro¬attacco pericoloso, ma Diotalevi, immobilizzato dalla vigile scorta di Parodi, non ha potuto trovare l’attimo per scoccare il tiro; due volte l’insidioso stoccatore si è incuneato nell’area grigia, sul settore destro, e due volte Vitto gli ha tolto la palla di precisione, battendolo sul tempo ed evitando il contatto dell’uomo; un altro terzino si sarebbe vincolato all’avversario nell’orgasmo del lavoro difensivo, invece l’ottimo Vitto, se pur poco teatrale, ha risolto l’insidia con la massima semplicità. Tutti i giocatori si sono comportati con bravura e magnifico slancio. Le reti sono state segnate da Meregalli (autorete) provocata da un tiro di Parodi, da Robotti e da Marsiglia. Cassetti ha parato un rigore. Pessimo l’arbitraggio del sig. Scotto di Savona. Anche Fibbi non ha avuto fortuna nei calci di rigore: tiro contro il palo nella partita con l’Atalanta, tiro alla base del montante nell’incontro di domenica scorsa. Fibbi che in allenamento si era palesato ottimo stoccatore, è mancato alla prova nel momento migliore anche se era allenatissimo in materia. Dopo il secondo sbaglio Fibbi non vuol più calciare i rigori e crediamo che in sua vece la responsabilità di battere la massima punizione sarà lasciata a Cresta. Auguriamo a quest’ultimo miglior fortuna. («Il Piccolo», 12 novembre 1938) RISULTATI Casale-Fanfulla 1-3 Padova-Atalanta 1-2 Pisa-Spal 4-1 Pro Vercelli-Anconitana 2-1 Sanremese-Palermo 2-0 Siena-Venezia 2-0 Verona-Salernitana 1-0 Vigevano-Fiorentina 1-0 CLASSIFICA: Atalanta 12; Fiorentina 11; Fanfulla, Venezia, Vigevano 10; Sanremese, Siena 9; Padova, Pisa, Pro Vercelli, Spezia, Verona 8; Alessandria, Anconitana 7; Palermo, Salernitana, Spal 5; Casale 4. IL PUNTO SUL CAMPIONATO Per la seconda volta nello spazio di quattro settimane la Fiorentina – che ha subito domenica a Vigevano la prima sconfitta del torneo – si vede sbalzata dal comando della classifica: questa volta ad opera dell’Atalanta, quell’Atalanta che è l’unica squadra tuttora imbattuta e che continuando nella sua raccolta di punti in trasferta (e sono ormai 7 in 5 partite!) ha vinto sul campo Silvio Appiani, infliggendo al Padova la seconda sconfitta casalinga nel breve volgere di quindici giorni. Battuto, poi, il Venezia a Siena (a proposito, le due matricole che hanno in comune il colore bianconero delle maglie – Siena e Fanfulla – sanno farsi rispettare, tanto che le vediamo nelle posizioni di avanguardia entrambe), si è formato un terzetto alle spalle dei viola, composto dal Fanfulla, che ha espugnato in bello stile il campo casalese (anche i lodigiani non scherzano in trasferta, ove non sono ancora stati battuti, incamerando 6 punti in 4 partite), dallo stesso Venezia e dal Vigevano che, come si è detto, ha troncata la marcia della Fiorentina. Nella giornata che, unica finora, ha vinto tutte vittorie nelle nove partite in programma, va salutata con piacere la ripresa dell’Alessandria, netta vincitrice sulla squadra del cannoniere Diotalevi: i grigi vanno così risalendo pian piano la corrente per portarsi verso una posizione più rispondente al loro valore. Buona anche la difesa della Salernitana a Verona. («Il calcio illustrato», 8 novembre 1938)