Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
13-11-1938 - Giornata: 9 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Casale AS 4 - 0 (2 - 0)
RETI: 35. Massiglia A.[A], 42. Ghidini F.[A], 55. Cresta (I) L.[A], 78. Fibbi A.[A]

Alessandria US Cassetti Bruno, Vitto Luigi, Bigando Giovanni, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Fibbi Arrigo, Pietruzzi Mario, Cresta (I) Luigi All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
CASALE AS: Miglio; Cavasonza, Roggero; Ferrero, Demarchi, Marchisio; Garbarino, Isada, Rovida, Garavelli, Carelli. All.: Migliavacca Enrico

Arbitro: Forni Cellino (Trento) [Clerico, Curletti]
Note
Espulso: 83’ Demarchi [C] Angoli: 3-3. Spettatori: 3.000 Inizio gara ore 14.30 Giornata grigia ma non fredda, terreno a tratti viscido

Commento
Sul campo del Littorio nei primi 25’ di gioco si è avuta l’impressione di rivivere nell’atmosfera delle incerte contese tra i grigi e nerostellati. I compagni di De Marchi, al fischio dell’arbitro sono partiti alla garibaldina e, su centro di Garbarino, Garavelli scoccava un tiro che il montante si incaricava di respingere; Carelli rimetteva in rete con un tiro basso. Azione fulminea e goal irresistibile. L’arbitro però non concedeva il punto. Altre azioni da rete si offersero ai casalesi ma vuoi per la bravura di Cassetti, vuoi per le incertezze di Rovida la porta alessandrina è rimasta inviolata. La fortuna, che nelle precedenti partite aveva voltato le spalle all’Alessandria, nella partita odierna le è stata compagna. Passata la burrasca, l’Alessandria, che a sua volta aveva già tentato la via della rete con tiri di Pietruzzi e Massiglia, si è rinfrancata ed ha preso decisamente le redini della partita, opponendo al gioco tutto ardore dei casalesi le azioni manovrate che hanno messo a dura prova la difesa avversaria dove è emerso Miglio. L’esordio del centrattacco Pietruzzi è stato felicissimo ed il giovane condottiero ha messo inevidenza ottime qualità di tiro, immediatezza nello smistamento e sicurezza nell’organizzare personalmente azioni di punta. Tutti i componenti dell’Alessandria hanno giocato con energia, cosa che faceva difetto nello scorso anno, e nella ripresa la squadra ha svolto del gran gioco per la duttile azione della mediana dove Parodi sta riprendendo la forma migliore e per la sicurezza della difesa, rafforzata dal giovane e preciso Vitto. Dei nerostellati si sono distinti oltre al portiere anche Cavasonza, Ferrero, Garavelli e Garbarino (tutti ex grigi). Complessivamente il Casale difetta di collegamento tra mediani e attacco anche perché la sfortunata squadra di Migliavacca è sempre costretta a rimaneggiare i reparti, per l’assenza di vari titolari come Gastaldi, Poccardi e Riboni. La prima rete dei grigi è scaturita al 36’ in seguito ad irregolare carica di Ferrero ai danni di Caligaris. La punizione calciata da Parodi a parabola trova Massiglia pronto a incunearsi tra i terzini ed a collocare in rete di testa. Ancora su calcio d’angolo di massiglia Ghidini di testa invia magistralmente nell’angolo alto della rete casalese da oltre ci metri. Nella ripresa al 1’ una irresistibile azione personale di Pietruzzi culmina con un tiro che passa davanti ai pali, Cresta ad un metro dalla rete raccoglie e tira, ma il montante respinge. Bel tiro di Robotti parato al 5’ ed imbeccata di Fibbi a Cresta. L’ala sinistra grigia evita Cavasonza e saetta nell’angolo: 3-0. Dopo vari tentativi infruttuosi di Garavelli, Rovida, Garbarino e Robotti al 33’ un’azione radente tra Cresta e Pietruzzi offre a Fibbi l’occasione del tiro e registriamo il più bel punto della giornata, poiché il mezzo destro alessandrino effettua un tiro di rara potenza che batte irresistibilmente il prodigioso Miglio. (Andrea Canestri, «La Gazzetta dello Sport», 14 novembre 1938) Gioco veloce e combattivo nei due campi, particolarmente tenace da parte dei nerostellati nelle cui file militavano ben cinque ex grigi: nel complesso le azioni tecniche non hanno grandemente rifulso per l’impostazione tattica del gioco in prevalenza privo di sane direttive. Nella ripresa il gioco si è alquanto elevato di tono ed il dominio degli alessandrini è stato più deciso e marcato. All’inizio le sorti della competizione sono state a favore dei nerostellati i quali, partiti di scatto, a meno di 40” hanno segnato un magnifico punto con un potente traversone di Carelli: l’arbitro ha fischiato un precedente fuori gioco (esistente?) ed il punto è stato annullato. Immediata ripresa casalese e la porta di Cassetti subisce due nuovi vigorosi assalti. Quindi fuga di Parodi, che lancia Pietruzzi, il nuovo centroattacco grigio, un giovane alquanto acerbo ma già abile palleggiatore e stoccatore: una sua ardita puntata costringe Miglio in angolo. Nel complesso però la linea offensiva alessandrina non funziona a dovere e solo al 37’ i grigi colgono i frutti della loro attività. Tiro di Parodi su calcio di punizione, rapido intervento di Massiglia, che di testa manda in rete. Sei minuti dopo su calcio d’angolo tirato da Massiglia, balzo di Ghidini e secondo gol. Al 1’ della ripresa i grigi falliscono due volte consecutive per un soffio il bersaglio; ma al 9’ l’azione di Massiglia mette sul piede del combattivo Cresta la palla del terzo gol. Gli attacchi grigi ora sono in pieno sviluppo e la rete di Miglio è sottoposta ad un duro martellamento. Al 35’ in seguito ad abile azione manovrata da Pietruzzi e Cresta, Fibbi con un potente tiro segna il più bel punto della giornata. («Il Littoriale», 15 novembre 1938). ALESSANDRIA-CASALE 4-0 Erano giusti quattro anni che i grandi rivali del quadrilatero, gli aleramici e i mandrogni, non si incontravano in partite ufficiali di campionato. Sembra quasi che gli alessandrini tenessero in serbo per i tradizionali avversari un pallone all’anno. Sono state quattro le segnature che i nerostellati hanno dovuto aggiungere alle numerose precedenti. L’Alessandria ha ritrovato un rendimento all’attacco. Forse il toccasana si deve identificare nella immissione di un giovane centravanti, prelevato dritto dritto dalla squadra allievi; Pietruzzi ha debuttato in prima e, a quanto sembra, si è fatto onore. Non ha segnato nessuna porta ma è riuscito di molto aiuto al reparto. Staremo adesso ad osservare se il ragazzo seguiterà a comportarsi ugualmente bene in avvenire. I grigi abbisognavano di novità in prima linea dove, da qualche tempo, si tendeva troppo a sonnecchiare («Stampa Sera», 14 novembre 1938). CONSIDERAZIONI SULLA SCONFITTA AD ALESSANDRIA Tutti i giuramenti fatti dopo la disgraziata partita Casale-Fanfulla sono stati dimenticati a otto giorni ed un centinaio di sostenitori casalesi ha seguito la squadra del cuore nella tana dell’orso grigio, incitando appassionatamente gli atleti nerostellati per tutto il primo tempo, mentre l’undici nerostellato ha risposto a questa prova di attaccamento disputando il miglior primo tempo di questo campionato. In questo periodo di gioco la sfortuna ha voluto mettere ancora il proprio zampino sotto forma di un sacrosanto goal di Carelli, seguito ad un palo di Garavelli e annullato dall’arbitro. Come se non bastasse, undici minuti dopo Rovida si vedeva respingere un magnifico tiro dallo spigolo interno della traversa e sul finire del primo tempo Massiglia e Ghidini segnavano per l’Alessandria, entrambi di testa, dopo una punizione ed un calcio d’angolo evitabili. Dopo quanto abbiamo detto non sembrerebbe temerario affermare che, se il Casale avesse ottenuto al 12’ il suo meritato secondo goal, le cose avrebbero anche potuto andare diversamente, ma noi non vogliamo dire questo e riconosciamo all’Alessandria il diritto alla vittoria ottenuta, per il suo meraviglioso secondo tempo. Pensiamo anche che nessuna squadra di Serie B avrebbe potuto resistere, domenica scorsa, ad una compagine lanciata come quella alessandrina, per cui la prova del Casale – specialmente dopo la precedente pietosa esibizione – dev’essere tenuta nel debito conto. Del Casale sono piaciuti Miglio, Demarchi ed il reparto sinistro dell’attacco, mentre Ferrero, senza giocar proprio male, non è stato il brillante giocatore del mese scorso. I terzini, ottimi nel gioco da fermo, si sono lasciati prendere più di una volta in velocità e si sono perduti in attimi fatali d’indecisione quando la linea avanzata grigia premeva in area di rigore nerostellata. Marchisio se l’è cavata abbastanza bene come difensore, ma è mancato nel gioco costruttivo. Poco efficace come al solito, il reparto attaccante destro, mentre Rovida è stato sfortunato di un paio di occasioni. Abbiamo già detto del punto di Carelli annullato dall’arbitro al primo minuto di gioco, dopo una fuga di Garbarino e tiro di Garavelli respinto dal montante sinistro della porta di Cassetti. Al 12’ Rovida raccoglieva un bel passaggio di Carelli e colpiva la traversa. Il 17’ Cassetti parava un bel tiro ili Garbarino e al 21’ Garavelli sciupava con tiro a lato una buona occasione. Il periodo offensivo casalese non finiva qui e dopo un tiro alto di Pietruzzi, al 31’ Rovida mancava ancora di poco il bersaglio inviando a lato su passaggio di Carelli. Al 37’ su punizione battuta da Parodi, Massiglia raccoglieva di testa e batteva Miglio. Al 43’ su calcio d’angolo, ancora di testa l’Alessandria otteneva il secondo punto con Ghidini. Il Casale, era così liquidato e al 1’ della ripresa per poco l’Alessandria non aumentava il punteggio con un tiro di Cresta respinto dal palo. Una stangata di Pietruzzi a lato al 4’, poi al 9’ Cresta segnava il terzo punto per i grigi. Al 22’ Cassetti parava un bel tiro di Rovida; Garbarino sciupava con un tiro alto una buona occasione al 28’ e l’Alessandria riprendeva le redini del gioco. Al 31’ Robotti inviava alto di testa, ma al 35’ Fibbi, con un’autentica cannonata, segnava imparabilmente da una quindicina di metri. Demarchi si faceva espellere al 37’ in seguito a discussione con l’arbitro; Pietruzzi si vedeva parare da Miglio una rovesciata di testa nell’angolo alto, poi il Casale contrattaccava vivacemente negli ultimi minuti di gioco. I nerostellati ottenevano parecchi calci di punizione e su uno di questi Garavelli colpiva ancora la traversa. Su questo beffardo segno del destino avverso finiva la partita. («Il Monferrato», 19 novembre 1938) ALESSANDRIA-CASALE 4-0 La franca vittoria sul Casale (4-0) ha messo in evidenza il giusto orientamento della squadra grigia in queste ultime partite. I paurosi sbandamenti e le mischie prolungate nell’area alessandrina – provocati da un reparto difensivo più precipitoso che tempista, più impulsivo che costruttore dli azioni – non si sono più verificati. L’innesto di Vitto, voluto espressamente da Cattaneo, è bastato a conferire chiarezza di gioco e sicurezza per tutto il sestetto di retroguardia. Domenica si è arrivati all’esordio di un nuovo centroattacco, Pietruzzi. L’Alessandria da vari anni brancola nel buio in fatto di condottieri: Notti, Scaglioni, Riccardi, Alessi, Banchero II, Garbarino, Cornara, Svageli, Casalino, Banchero I, Rosso, Torti, Celoria, Fibbi e Robotti si sono alternati senza mai (ad eccezione di Notti) dimostrarsi a posto. L’innesto di Pietruzzi è stato quindi lodevole perché tende a risolvere un problema di elevata importanza. Chiarificando e potenziando il gioco del reparto d’attacco. Meglio un elemento nuovo ancora incerto, ma in possesso dei requisiti per diventare un degno titolare, che ricorrere ai soliti rimaneggiamenti che offuscano il rendimento di tutta la squadra. Ci saranno partite nelle quali Pietruzzi, controllato come è stato Diotalevi ad Alessandria, non potrà svolgere completamente il suo gioco; non per questo bisognerà desistere dal coraggioso lancio del nuovo centroattacco. Pietruzzi, cresciuto nelle file del Litta, ha giocato nel Crema dove assurse a cannoniere scelto; Baloncieri era intenzionato di ingaggiarlo per il Liguria ed ancora un mese fa il Genova ha voluto provare il nostro promettente elemento. Pietruzzi ha convinto sulle sue possibilità. Ha scatto, velocità, buone doti tecniche nei passaggi e un impeccabile gioco di testa. Ben curato, potrà forse risolvere definitivamente l’arduo problema del centroattacco. Nella partita contro il Casale è venuto in parte a mancare il lavoro di rifornimento di Robotti, sceso in campo dolorante al ginocchio ed ancora tendente a spostarsi verso destra. Robotti migliorerà senza dubbio col ritorno del terreno pesante ed anche perché nella posizione di interno sinistro, al pari di Ferrari, può svolgere un gioco più redditizio per la squadra e più appariscente per il giocatore stesso, il quale, per lasciare il posto a Celoria e a Coscia, era stato spostato a mezzo destro mentre il suo vero ruolo è sulla sinistra. A nostro avviso Robotti tra Cresta e Pietruzzi sarà molto più pericoloso per i portieri avversari. Cresta e Fibbi hanno giocato con volontà ed entrambi hanno infilato l’angolino destro della rete di Miglio con due tiri forti e precisi. Non in piena forma è apparso Massiglia. La mediana in blocco ha svolto un lavoro di rifornimento elevatissimo: scintillante Ghidini, in ripresa Parodi e più tecnico sulla sinistra Caligaris. Ecco un altro giocatore che, al pari di Ghidini e Robotti, ha trovato il suo giunto ruolo. Piccoli mutamenti di impostazione ma di notevole rendimento. Bigando sempre infaticabile e redditizio. Vitto, dopo 20 minuti di gioco, si è prodotto uno strappo all’inguine, ma ha continuato a giocare fino al termine celando l’acuto dolore in virtù di una forza di volontà che sente la responsabilità e lo spirito di bandiera. Domenica Vitto si è guadagnato decisamente i galloni. Cassetti, tra i pali della rete, è segno di sicurezza poiché funge anche da regista nei confronti dei terzini. («Il Piccolo», 19 novembre 1938) RISULTATI: Anconitana-Spezia 1-1 Atalanta-Siena 0-0 Fiorentina-Pisa 2-0 Palermo-Vigevano 0-0 Pro Vercelli-Padova 2-2 Sanremese-Salernitana 1-0 Spal-Fanfulla 2-1 Venezia-Verona 0-1 CLASSIFICA: Atalanta, Fiorentina 13, Vigevano, Sanremese 11, Fanfulla, Siena, Venezia, Verona 10, Alessandria, Pro Vercelli, Spezia, Padova 9, Anconitana, Pisa 8, Spal 7, Palermo 6, Salernitana 5, Casale 4. IL PUNTO SUL CAMPIONATO L’Atalanta ha perso domenica una magnifica occasione per mantenersi da sola in testa alla classifica, e facendosi imbrigliare dall’intraprendente Siena, che l’ha costretta a divedere la posta, si è fatta raggiungere dalla Fiorentina, la quale invece ha vinto agevolmente il confronto coi neroazzurri pisani. Ma se si fa eccezione per i viola, domenica non è stata una giornata troppo felice per le squadre d’avanguardia… Il Fanfulla, pur dopo una bella difesa, ha dovuto cedere le armi a Ferrara, subendo così la prima sconfitta esterna del torneo; mentre il Venezia è andato ancora più in là; la squadra della Laguna, infatti, che era l’unica a vantare il punteggio pieno nelle partite casalinghe, si è fatta battere in campo proprio da quel Verona che veniva fresco fresco dall’aver risolto una lieve crisi interna (messa a riposo dell’allenatore, alla cui carica è stato nominato l’ex giocatore veronese Chiecchi III). Il Palermo tornando al campo amico, non l’ha imbroccata nemmeno stavolta, e ha chiuso 0-0 col battagliero Vigevano. La sterilità dei palermitani (2 reti segnate in nove partite!) fa sentire enormemente il suo peso nella classifica […]. Oltre alla nuova netta vittoria alessandrina, va segnalato il pareggio del Padova a Vercelli, venuto a portare un po’ di luce nelle file patavine dopo le tenebre di tre sconfitte consecutive. («Il calcio illustrato», 15 novembre 1938)