Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
08-01-1939 - Giornata: 14 - Sanremo - Polisportivo Littorio


Sanremese US - Alessandria US 2 - 1 (2 - 0)
RETI: 2. Coverlizza G. [Sa] , 11. Ghiglione M. [Sa] 60. Robotti L.[A]

Alessandria US Cerruti Agostino, Vitto Luigi, Petermann Franco, Bigando Giovanni, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Pernigotti Aldo, Fibbi Arrigo, Pietruzzi Mario, Robotti Luciano, Ghezzi Renato All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
SANREMESE US: Lanfranco; Simontacchi, Bertolotto; Bertolo (II) Domingo, Finelli, Coletti; Ghiglione, Coverlizza, Imberti, Mantero, Manna. All.: Pascucci Filippo.

Arbitro: Fois Giuseppe (Roma) [Orgero, Pecoraro]
Note
Angoli: 2-1. Spettatori: 2.000 Giornata primaverile, terreno soffice e regolare Inizio gara ore 14.30

Commento
Dopo 11’ di gioco, colla segnatura del secondo punto ad opera dell’insidioso Ghiglione, la Sanremese si considerava vera padrona del campo. Con un portiere estremamente indeciso ed impacciato ogni qualvolta la palla gli perveniva nelle vicinanze, due terzini ed una mediana (ai lati) non sempre a posto, ed un attacco la cui forza era circoscritta alle sole due mezze ali Robotti e Fibbi, gli ospiti hanno opposto una resistenza molto limitata e la Sanremese, pur dominando a piacimento, non trovò più lo spiraglio del gol. Nel secondo tempo, trascorsi i primi minuti sulla falsariga del gioco precedente, all’improvviso al 15’, Robotti accorciò la distanza su calcio piazzato e da quel momento tutta la sicurezza messa in mostra precedentemente dagli azzurri andò gradualmente scemando. Soltanto i matuziani ebbero un rabbioso finale mancando di poco a più riprese il segno. Le due squadre mancavano ognuna di tre tirolari: di Cassetti, Cresta e Massiglia, l’Alessandria; di Gilardoni, Pisano e Acquarone la Sanremese. Della Sanremese i migliori sono stati Lanfranco, Simontacchi, Mantero e Ghiglione; dell’Alessandria, Parodi, vero animatore di ogni azione, Robotti, Fibbi e nel secondo tempo Petermann. Non appena ha inizio il gioco, la Sanremese sfodera pericolose velleità offensive che mettono lo scompiglio nelle linee arretrate dei grigi. Al 2’ la rete alessandrina è violata da Coverlizza che sfrutta abilmente, con un colpo di testa, uno spiovente di Mantero. La Sanremese è sempre padrona del gioco e domina a piacimento coronando questa superiorità con una seconda rete per merito di Ghiglione aiutato dall’errore grossolano commesso da Cerruti, uscito fuori tempo. Al 15’ un fallo di mano di Coletti sul limite dell’area crea la prima preoccupazione in campo azzurro, ma Robotti manda la palla a lato con un tiro violento. Registriamo un angolo contro l’Alessandria (26’) ad opera di Bigando. Al 39’ Mantero da lontano opra un tiro insidiosissimo a fil di palo; Cerruti questa volta è pronto e attanaglia il cuoio. Un calcio piazzato di Robotti poco fuori area non ha esito al 44’ perché Bertolotto allontana. Le prime battute del secondo tempo sono a netto vantaggio degli uomini di Pascucci, poi gradatamente questa superiorità va scemando man mano che passa il tempo e culmina nel punto alessandrino segnato imparabilmente da Robotti al 15’ su calcio di punizione proprio sulla linea dell’area di rigore. Accorciata la distanza e intravveduta la possibilità di un pareggio i grigi danno inizio ad una serie di attacchi a ripetizione, tentano l’impossibile per ottenere lo scopo, tanto più che i locali non sempre arginano con calma le sfuriate di Robotti e compagni. Al 28’ una prodezza di Lanfranco salva la rete da un bolide di Robotti su calcio di punizione. Al 43’ Imberti ed al 45’ Ghiglione hanno palle da rete; tutti e due alzano troppo e il cuoio si perde lontano a fondo campo. (Alfonso Pastorino, «Il Lavoro», 9 gennaio 1939) La partita tra Sanremese ed Alessandria non ha mantenuto, almeno dal lato spettacolare, le promesse della vigilia. La colpa è principalmente della Sanremese che priva dei suoi due migliori giocatori, Gilardoni e Pisani, è costretta ancora una volta a scendere in campo in una formazione di ripiego. È vero, però, che anche i grigi mancavano di tre titolari, ma comunque tranne l’esordiente giovane portiere Cerruti, dopo il primo tempo la squadra ha saputo manovrare con accortezza e con una padronanza di pallone veramente ammirevole mentre gli avversari si sono in questo frattempo smarriti in un gioco scialbo e privo di consistenza. Il primo tempo è stato in favore della Sanremese che è andata subito in vantaggio all’apertura delle ostilità segnando due reti, nel volgere di pochi minuti grazie anche però all’emozione di cui era in preda il guardiano dei grigi. Nella ripresa le cose sono cambiate: l’Alessandria è passata decisamente all’attacco ed ha dato in questo frattempo una chiara dimostrazione del suo stile di gioco e gli atleti hanno dato prova del loro attaccamento ai colori disputando un secondo tempo pieno di brio e di vigore. Hanno accorciato la distanza con un punto magistralmente segnato da Robotti e hanno ancora dopo sfiorato più volte il pareggio che sembrava ormai sanzionare l’esito giusto della contesa. La Sanremese è riuscita tuttavia sul finire della partita a ritornare all’attacco ma i suoi riflessi non erano più così limpidi come prima sicché ha facilitato il campo dei difensori che hanno ritrovato se stessi e si sono imposti con sicurezza. La vittoria ha premiato però la squadra che in complesso ha saputo di più attaccare e sfruttare le occasioni. Della prova della Sanremese diremo ancora che la difesa ha retto bene il confronto, mentre la mediana è andata calando e l’attacco si è più volte trovato scompaginato di fronte alla salda ed accorta difesa dei grigi. L’Alessandria ha avuto nei sostituiti dei titolari dei ragazzi pieni di volontà e di capacità che hanno dato ancora una volta la dimostrazione delle possibilità e dell’inquadratura dell’undici. La partita si è iniziata in favore della Sanremese che subito ha segnato al 2’ di gioco per merito di Coverlizza che ha saputo sfruttare un accorto passaggio di Mantero, mentre Cerruti sul tiro del mezzo destro non ha neppure tentato la parata. All’11’ Mantero riforniva il centravanti Imberti che induceva Cerruti ad uscire dai pali; questi falliva la presa ed il pallone cadeva ai piedi di Ghiglione il quale non aveva difficoltà a collocarlo in rete: 2-0. Il gioco era fatto. Pronta riscossa dei grigi. Imberti prima e Ghiglione dopo fallivano due tiri facili mentre Lanfranco era poi chiamato a compiere bellissime parate su tiri da vicino degli attaccanti grigi. Al 9’ Lanfranco salvava una situazione pericolosissima dai piedi di Ghezzi e due altri tiri di Robotti e di Pietruzzi fallivano di poco il bersaglio. Non lo falliva però Robotti al 15’, quando su calcio di punizione dal limite di rigore segnava magistralmente. Il punto metteva le ali ai piedi degli alessandrini. Sul finire erano ancora i biancazzurri che portavano attacchi pericolosi. L’arbitraggio di Fois è stato molto discutibile perché ha troppo spezzato il gioco, mentre la partita è stata condotta cavallerescamente. La Sanremese ha giocato priva di Gilardoni, squalificato, e di Pisani, che si trova a letto con la febbre. Dell’Alessandria mancavano Cassetti, Cresta e Massiglia. In tribuna il podestà di Sanremo e le autorità locali. Nella ripresa Robotti si è scambiato posto con Pietruzzi al centro. (Aldo Galletti, «La Gazzetta dello Sport», 9 gennaio 1939) È stata una di quelle partite con finale movimentato e con risultato previsto: la vittoria di misura della squadra locale che in partenza si è assicurata il successo. Ma la vittoria dei biancoazzurri non ha convinto e del resto non si poteva pretendere di meglio date le condizioni in cui si era venuta a trovare la squadra priva dei suoi due migliori uomini: Gilardoni e Pisano. Si deve quindi convenire che la prova coraggiosa dei biancoazzurri merita un elogio, come lo meritano i grigi alessandrini i quali in svantaggio di due reti dopo appena 11 minuti di giuoco si sono brillantemente ripresi nella seconda parte della gara quando hanno segnato e sfiorato il pareggio. Solo sulla fine i locali sono ritornati minacciosi, ma ormai era troppo tardi e l’Alessandria è ben riuscita a tenere il punteggio in limiti onorevoli. Al 2’ di giuoco su azione da metà campo Mantero passava a Coverlizza che di testa metteva in rete senza che il portiere tentasse la parata. All’11’ ancora Mantero calciava verso la porta, Cerruti usciva su Imberti, falliva la palla e Ghiglione non aveva difficoltà a mettere in rete: 2 a 0. Poi nella seconda parte i grigi sono diventati più sicuri e meglio hanno svolto il loro giuoco tanto da mettere in difficoltà la difesa dei locali che al 15’ su calcio piazzato quasi sulla linea dell’area di rigore era battuta da Robotti. L’arbitro Fois di Roma è stato pure troppo minuzioso. («Il Littoriale», 10 gennaio 1939) LA SCONFITTA DI SANREMO La squadra alessandrina, privata del portiere Cassetti, si è presentata a Sanremo con Cerruti a difesa della rete ed il nuovo portiere, allineatosi per la priva volta tra nuovi compagni e per giunta in una partita di divisione B fuori sede, si è trovato emozionato nei primi minuti dell’incontro e si è lasciato sorprendere con estrema facilità in due azioni tutt’altro che pericolose. Nel restante della partita i grigi si sono rinfrancati dominando per buona parte del secondo tempo e sfiorando varie volte il meritato pareggio. La rete degli alessandrini è stata realizzata da Robotti. Petermann è stato il miglior uomo in campo e si è meritalo gli applausi del pubblico per i suoi rimandi precisi e potenti; anche Vitto ha giocato una grande partita. Della mediana il meno efficiente è stato Parodi. All’attacco Robotti e Fibbi sono stati i migliori. («Il Piccolo», 14 gennaio 1939) RISULTATI: Atalanta-Pro Vercelli 1-0 Pisa-Padova 4-2 Salernitana-Palermo 1-2 Siena-Fiorentina 3-0 Spezia-Spal 3-0 Venezia-Anconitana 1-3 Verona-Fanfulla 0-0 Vigevano-Casale 0-0 CLASSIFICA: Atalanta 20; Anconitana 18; Siena 17; Fiorentina, Padova, Sanremese, Venezia 16; Verona 15; Vigevano, Alessandria, Fanfulla, Pisa, Spezia 13; Pro Vercelli, Palermo 12; Spal 11; Casale, Salernitana 8. *: una gara da recuperare Il punto sul campionato Quelle della lettera B La squadra dell'Atalanta non sembra irraggiugibile Pochi fatti dominano la giornata di serie B ma tutti altamente significativi. Intanto questa domenica si può definire come quella del ricorsi e dei ritorni. L'Anconitana, ad esempio, ha ripetuto lo scherzo giocato lo scorso anno al Venezia, recandosi a vincere a S. Elena, mentre l'Alessandria, forse memore della cinquina imbroccata la scorsa stagione a Sanremo, è andata ancora a perdere sul campo della Riviera. I cosidetti ritorni erano quelli di Salerno e di Siena, dove s'incontravano avversarle, che si erano perdute di vista da lunghissimi anni. Ma procediamo con ordine. Dopo tre lustri a Siena grande mobilitazione delle forze calcistiche toscane. Era la grande giornata del rinnovato confronto fra le rappresentanti di Siena e di Firenze. L'ultimo incontro fra le due squadre risaliva, nientemeno, che alla stagione 1923-1924: come dire quasi, almedioevo calcistico. In questo tempo tante cose sono cambiate; persino i nomi e la struttura dei due organismi sociali. Allora non si trattava dell'A.C. Siena, ma della famosa Robur, non della Fiorentina ma della non meno famosa Libertas, quella che dopo la fusione con il Club Sportivo — il ricordatissimo «crubbe» — doveva dar vita all'attuale Fiorentina, allora le due squadre frequenlavano la... Prima Divisione. In tutti questi anni i viola hanno conosciuto i fasti della serie A per poi ricadere nel Purgatorio della B. Il Siena si è fatto piano piano, mettendo in piedi una bella squadra della quale, nel frattempo, hanno avuto cura l‘ing. Schdffer e Faroppa e costruendosi persino un bellissimo stadio. Figurarsi se l'occasione di assistere ad una ottima giornata di sport non solleticava gli sportivi etruschi, prontissimi a muoversi ogni volta è il campanile che richiama. Sembra che la Fiorentina, malgrado la maggiore autorità del buo passato sportivo le abbia prese di santa ragione. I viola noti sono riusciti a sostenere l'infernale andatura imposta da quelli del Palio, i quali 9 minuti prima del riposo e 10 dopo la ripresa delle ostilità stabilivano un vantaggio che pareva sen'altro impossibile ad essere colmato. Il primo a segnare era Dapas, un giovanòtto che viene da Lussinpiccolo e che deve sapere il fatto suo. Ha seguitato Cambini, compaesano di Frate Lupo, di francescana memoria, ovverosia d'Agobio ed ha finito Bandini, giocatore che porta un sonoro cognóme toscano ma che. tanto per dare anche una nota-di internazionalità all'incontro, è nato in Germania. Solo l'Anconitana La Fiorentina ha perduto cosi il passo ed ha dovuto staccarsi dalle immediate vicinanze dell'Atalanta; sorte che deve denunciare in comune con il Padova. La sola Anconitana ha saputo mantenersi in vista dei nerazzurri. In virtù di una autentica prodezza: la squadra dorica ha vinto niente altro che sul campo di S. Eiena. Veramente in riva alla laguna le faccende sembrava dovessero subito mettersi male per i marchigiani in quanto Pernigo portava il Leone di S. Marco in vantaggio, già al 2' minuto, ma in una confusa mischia il cannoniere Torti ristabiliva l'equilibrio. Il pallone di Pernigo era il solo che i neroverdi — i quali dovevano anche ricorrere a degli spostamenti nei propri ranghi — potevano regalare agli ospiti, mentre, prima ella fine, alla primitiva coppia si aggiungeva anche un terzo pallone di Varoll. Con questa vittoria preziosa, ottenuta fuori campo, la squadra di Torti si rivela quale la attuale, maggiormente quotata, avversaria dell'Atalanta. I risultati sono stati tutti sfavorevoli alle squadre venete. Il Padova, come abbiamo accennato, si trova adesso a quattro punti dagli orobici e a due dal marchigiani. I biancoscudati hanno perduto abbastanza nettamente a Pisa, dopo una partita assai vivace per la quale vi era una certa attesa. Si desiderava vedere al confronto due fra i più decantati centravanti della serie cadetta: Orzan e Bertoni. I padovani hanno ottimamente debuttato nella città della Torre pendente segnando molto presto con Cappello. Goal che veniva seguito sollecitamente da un altro, di Qrzan. Pareva che gli ospiti dovessero prevalere, ma i nerazzurri locali iniziavano una controffensiva che doveva far rifulgere anche le doti di Bertoni II. I padroni di casa vedevano due loro goal annullati mentre, per ottenere la vittoria, si rendevano necessarie le segnature di Faccenda e del redivivo Mongero. Atalanta in perìcolo La.« apoclasse» ha superato la prova, ma bisogna riconoscere che l‘ha scampata bella, aI «Brumana» erano di passaggio certi leoncelli che, a quel che sembra, sono decisissimi a rinverdire le glorie passate. I bianchì vercellesi hanno resistito vigorosamente a una certa superiorità iniziale di attacchi dei nerazzurri, ma si sono resi sempre pericolosi in virtù di un gioco estremamente pratico. E sapete come hanno perduto gli sfortunati bicciolani; c'è addirittura voluto l'autogol. Un tiro di Amadei, al 14' della ripresa, ha sbattuto la palla tra una selva di gambe, Il mediano Vannucci è stato tanto sfortunato da riceverla e da deviarla a rete. Come si vede la vittoria ultima dell'Atalanta non rivela niente di glorioso e di irresistibile. Occorre che la capolista dia subito nuove prove della sua forza se vuole che si creda veramente alle sue possibilità. A Bergamo ha diretto l'arbitro Neri, ma la. cronaca non dice che egli, per ragioni cromatiche, abbia mostrato una certa avversione per i bianchi... Chiaroscuri piemontesi A San Remo, ove era di scena l'Alessandria, salvo la incantevole giornata primaverile non vi sono state altre attrazioni. Gioco povero e discretamente noioso, tanto da parte dei grigi che del locali. Gli alessandrini hanno cambiato il portiere; a Cassetti è stato scoperto all'improvviso un principio di appendicite che non vorremmo sia,., in relazione al mezzo infortunio dell'altra domenica. Dopo un infortunio pare che l'Alessandria sia rimasta vittima di altri due mezzi infortuni: che tali sarebbero parsi, gli altrettanti due goal che hanno violato la rete grigia in Riviera. Autori delle due reti sanremesi Coverlazza e Ghiaione,, mentre l'onore di... salvare onore mandrogno era riservato a Robotti. E speriamo che questa segnatura di Robotti sia l'inizio di un risveglio del cannoniere grigio, che aveva accennato ad assopirsi da qualche tempo a questa parte. Alla brutta prova alessandrina fa riscontro quella veramente onorevole dei casalesi, i quali sono riusciti a chiudere senza danni il loro viaggio a Vigevano. I locali hanno premuto di più ma il Casale, che ha adesso bene sistemato la difesa, è riuscito bellamente a resistere. Molto merito di questo 0 a 0 va devoluto al bravo Miglio, il quale ha parato tutto quello che era possibile parare. Dopo dieci anni Un altro 0 a 0 si è registrato a Verona, dove il Fanfulla ha saputo incutere un certo rispetto. Dopo una lunga pausa di dieci anni senza incontri diretti, Salerno e Palermo hanno nuovamente iniziato le loro relazioni... calcistiche. I rosanero, ospiti, non Si sono mostrati molto indelicati; infatti hanno battuto i salernitani, che erano nella solita formazione di ripiego. Qui si deve registrare la bella prova di un anziano: i due palloni della vittoria soho stati calciati in rete da quel Rier che molti sportivi ricorderanno. Il roveretano, infatti, ha militato, — sempre brillantemente — in parecchie squadre della penisola. La vittoria è un autentico avvenimento: si tratta infatti del terzo successo palermitano della stagione. La Spal ha confermato di non essere molto tagliata per gli incontri fuori casa. Anche stavolta ha dovuto cedere nettamente alla Spezia. Hanno segnato Zuliani e Diotallevi nel primo tempo. Poi, a due minuti dalla fine, il solito Diotallevi ha voluto eseguire un bis. Con queste segnature il senigallese si porta in testa alla classifica del tiratori di serie B con 12: Torti è salito soltanto a 11. Diotallevi ha prestato servizio nella Regia Marina: evidentemente riprova essere proprio nella specialità cannonieri... (La Stampa - Gam, 09/01/1939)