Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1939/1940
Serie B
10-03-1940 - Giornata: 22 - Bergamo - Mario Brumana


Atalanta Bergamasca Calcio - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 34. Schiavi V. [At]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Nespolo Andrea, Rosso Angelo Triestino , Fibbi Arrigo, Cerutti Enrico, Robotti Luciano, Ghezzi Renato All.: Faroppa Vittorio

Formazione avversaria
ATALANTA BERGAMASCA CALCIO: Borgioli, Ciancamerla, Mamoli, Bovoli, Bonilauri, Perrucci, Pagliano, Cominelli, Gaddoni, Schiavi, Bui. All.: Fiorentini Ivo

Arbitro: Zelocchi Giuseppe (Modena) [Gariboldi, Luciani]
Note
Angoli: 6-0. Spettatori: 6.000 Inizio gara ore 15.00

Commento
ATALANTA-ALESSANDRIA 1-0 Partita combattuta e avvincente con una vittoria di stretta misura da parte dei neroazzurri. L’incontro, pur registrando una prevalenza di attacchi da parte dell’Atalanta, è stato nel complesso equilibrato. Schiavi al 34’ del primo tempo ha segnato il punto che doveva decidere le sorti in favore dei locali. I tentativi dei grigi di cogliere il pareggio sono stati sempre infranti dalla decisa condotta della difesa bergamasca. La vittoria dei nerazzurri è stata comunque meritata. («La Stampa», 11 marzo 1940) LA SCONFITTA A BERGAMO Con la sconfitta subita a Bergamo l’Alessandria ha perduto banalmente le buone probabilità di lottare per la promozione. Ci sono sconfitte che lasciano a bocca amara perché decretate da una sola rete, raggiunta di misura, con lo zampino della fortuna. Quella di domenica è stata una partita che ci ha disgustato; perduta per mancanza di preparazione, in modo ingenuo, non certo da squadra matura per la Serie A. La squadra bergamasca era stata preparata spiritualmente e fisicamente per il decisivo urto, e per tutta la settimana i giocatori erano stati tenuti uniti ed allenati alla perfezione. L’Alessandria ha agito in senso opposto: nessuna preparazione speciale, libera circolazione serale ai giocatori, insufficiente allenamento dei giocatori Robotti (tra Ghezzi e Cerutti) e di Nespolo (a lato di Parodi e dietro Robotti e Ghezzi). Con quale criterio si poteva attendere l’intesa dei nuovi giocatori inclusi? E non è del senno di poi che si parla. La bianca squadra di Acqui aveva battuto nettamente e senza fatica la sconclusionata compagine grigia nove giorni prima della partita contro l’Atalanta. Sperare nella fortuna è cosa che può albergare negli zelatori, ma i tecnici (ci sono un istruttore e due cooperatori, se non andiamo errati) debbono vedere le cose con l’occhio della realtà e riparare in tempo. Ricordiamo che Smith quando aveva finito l’insegnamento sul campo, insegnava ai propri giocatori la tattica di giuoco a tavolino. Non coi tarocchi s’intende, ma con la disposizione delle pedine sul campo tracciato sul tavolo perché la tecnica diventasse di dimesticatezza dei giocatori. La rete segnata all’Alessandria è stata una dimostrazione, da parte dei nostri giocatori, di incapacità tattica di schieramento. Concesso un calcio di punizione per uno dei troppo frequenti falli di Parodi sul limite dell’area di rigore, i nostri giocatori si sono schierati per far baluardo porgendo le schiene e rivolti alla rete, cosicché quando il giocatore avversario invece di tirare con violenza effettuò un passaggio radente a sinistra, nessuno se ne accorse. Fibbi solo intuì il paesaggio e sì voltò lateralmente ma ormai era fuori tempo; allora Roggero si lanciò fuori dai pali per andare incontro all’avversario, mentre gli altri, sempre schierati in linea, non intesero il pericolo e non arguirono che se Roggero era uscito dai pali qualcuno doveva logicamente sostituirlo. Invece tutti restarono allineati ad assistere alla parabola della palla che, sorvolata a lato di Roggero, saltellando tranquillamente è andata a rotolare nella rete incustodita. Questa non si chiama sfortuna, ma lampante incapacità di schieramento e di accordo tra i nostri giocatori e la scaltrezza degli attaccanti nero-azzurri si è conclusa con la rete della vittoria. Il nostro trio difensivo ha peccato nell’azione che ha dato la vittoria agli avversari, poi si è ripreso. Petermann benché zoppicante per un colpo ricevuto ha tenuto bene la partita. La mediana ha giocato un primo tempo in modo energico e quando l’attacco si è dimostrato incapace di tenere la palla il lavoro è stato gravoso ed ha fatto difetto il fiato. Bene Ghidini, il più volonteroso della squadra; Parodi in buona ripresa; probatorio l’esordio di Nespolo, impegnato contro avversari fortissimi. Rosso ha fatto buone cose ma ha sciupato due occasioni per il difetto di voler calciare con eccessiva violenza a pochi metri dalla rete. Fibbi si è prodigato in modo lodevole. Cerutti, Robotti e Ghezzi non hanno mai visto la rete; ognuno giocava per conto proprio, tutti sovente fuori posto, senza un barlume di costruzione collettiva, imprecisi nel palleggio. L’Alessandria come sempre ha giocato in modo spumeggiante nel primo tempo per calare gradatamente nella ripresa. Chi si ferma è perduto, e Faroppa certo non corre. Domenica a Bergamo l’allenatore atalantino si prodigava a seguire il giuoco consigliando i giocatori ad effettuare spostamenti e ad appoggiare le azioni nei settori più aperti; Faroppa invece è rimasto impassibile, senza energia, senza reazione, senza far sentire ai giocatori l’ordine e l’incitamento necessari a raddrizzare la barcollante situazione. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 16 marzo 1940) RISULTATI: [20. giornata] Anconitana-Molinella 3-1 (giocata il 29 febbraio 1940) [17. giornata] Molinella-Catania 3-3 (giocata il 3 marzo 1940) [22. giornata] Anconitana-Pro Vercelli 2-1 Brescia-Verona 0-0 Catania-Vigevano 2-1 Fanfulla-Palermo 1-0 Lucchese-Livorno 1-0 Pisa-Siena 0-2 Sanremese-Molinella 1-1 Udinese-Padova 2-2 CLASSIFICA: Atalanta, Lucchese 31; Anconitana 30; Brescia, Livorno 28; Alessandria 27; Siena 25; Udinese 23; Fanfulla, Padova 22; Pro Vercelli 20; Verona 19; Pisa 18; Palermo, Vigevano 17; Catania, Sanremese 13; Molinella 12 Il punto sul campionato NELLA SERIE B Atalanta e Lucchese non riescono a staccarsi Nessun sostanziale mutamento alla classifica ha portato la ventiduesima giornata del torneo dei cadetti. Gii occhi degli appassionati erano puntati su Bergamo e su Lucca, dove si disputavano le partite-chiave della giornata. Ma entrambi gli incontri sono finiti senza sorprese, secondo le generali previsioni. Atalanta e Lucchese, è vero, hanno stentato parecchio a battere le rispettive ospiti, ma infine l'hanno spuntata ed è ciò che. più conta. Delle due gare la più incerta ed emozionante fu senza alcun dubbio quella di Bergamo L'Alessandria, infatti,.forse risentendo ancora il bruciore dell'amara sconfitta subita in casa propria dall'Anconitana, oppose al nero-azzurri una fierissima resistenza, più volte minacciando la porta di Borgioli. Non riuscì nel suo intento (la mancanza di Cresta si fece sentire assai) ma comunque dimostrò che le sue possibilità sono rimaste intatte dopo l'infortunio di quindici giorni sono e può ancora aspirare a risalire in classifica. La Lucchese, a sua volta, regolando con un gol segnato su calcio d'angolo il Livorno, ha con fermato le sue eccellenti disposizioni e le sue magnifiche condizioni di forma attuali. La vittoria acquista un particolare rilievo dato Il vecchio antagonismo esistente tra le due forti compagini toscane scese in campo largamente incomplete e peserà non poco sul successivo svolgimento del torneo Morale: le due squadre che dalla scorsa giornata capeggiano la classifica non sono riuscite a staccarsi e per un pezzo, almeno questa, è la nostra Impressione, ci riusciranno. L'unica nota saliente della giornata tutto sommato è cosi fornita dal balzo in avanti dell'Anconitana, che dalla sesta posizione è passata, con il successo sulla Pro Vercelli, alla terza, alle spalle delle capolista, e minaccia di continuare... Infatti, essa sudò le tradizionali sette camicie per piegare una Pro Vercelli inaspettatamente dura, tenace, aggressiva e fu solo con un rigore che la batte a quattro minuti dalla fine. Se i «bianchi» giocassero sempre come ieri... Delle altre partite più attese della giornata, quelle fra Udinese e Padova e Brescia e Verona sono terminate inopinatamente alla pari. Inopinatamente perché tutti si aspettavano che i padroni di casa la spuntassero largamente. Vuol dire questo che Padova e Verona, quando vogliono, sanno dar. del filo da torcere a chiunque oppure che Udinese e Brescia attraversano un periodo acuto di crisi? Prendetela come volete, ma certo queste ulti