Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1940/1941
Serie B
13-10-1940 - Giornata: 2 - La Spezia - Alberto Picco


Spezia AC - Alessandria US 2 - 2 (2 - 1)
RETI: 1. Rallo D. [Sp] , 40. Morsenti R. [Sp] 30. Ghezzi R.[A], 48. Ghezzi R.[A]

Alessandria US Bulgheri Attilio, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Pochettini Mario, Giuberti (II) Gino, Caligaris Luigi, Celant Romolo, Rampini Sergio, Cerutti Enrico, Foglia Mario, Ghezzi Renato All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
SPEZIA AC: Camerario; Farina, Persia (I) Wando; Meregalli, Borrini, Morosi; Zuliani, Rallo, Morsenti, Lippi, Costa. All.: Nehadoma János

Arbitro: Rizzo Salvatore (Messina) [Arduino, Biso]
Note
Spettatori: 6.500 oppure 9.000 Tempo coperto con pioggia intensa nel secondo tempo, terreno pesante Inizio gara ore 15:30

Commento
Lo Spezia non ha offerto ai suoi sostenitori, che in folla mai vista gremivano il campo Picco, l’atteso successo. Si è avuta la divisione dei punti al termine di una partita ad azioni alterne, che hanno appassionato il pubblico, che lo hanno a tratti esasperato, ed infine lo hanno lasciato deluso. L’Alessandria ha giuocato ottimamente in difesa, ha fatto a tratti cose buone all’attacco, è leggermente mancata nella mediana quando si trattava di sostenere gli avanti. All’attacco si sono distinte le ali, specialmente Ghezzi autore delle due reti. Nell’ultima fase della partita, quando lo Spezia attaccava disperatamente alla ricerca del successo, il blocco difensivo alessandrino ha mostrato tutto il suo valore nello stroncare ogni tentativo. Fra gli spezzini si sono distinti all’attacco Zuliani e Rallo, Morsenti ha avuto buoni guizza, ma in complesso è mancato al suo compito; Lippi e Costa avrebbero potuto fare di più. Fra i mediani buoni Morosi e Borrini, in ombra Meregalli. Ottimamente ha giuocato Farina mentre Persia non si è trovato a suo completo agio; Camerario ha fatto la sua consueta partita: una delle reti era imparabile, l’altra scaturita da un tiro fortissimo lo trovò leggermente spiazzato. L’arbitraggio di Rizzo non è stato troppo energico. La partita si è svolta su terreno pesante negli ultimi 25’ per la pioggia. Per la cronaca è da notare al 2’ la rete di Rallo che raccoglie un passaggio di Costa. Dal 14’ al 18’ si hanno quattro angoli contro Spezia tutti senza esito. Poi al 20’ un angolo contro Alessandria. Al 23’ a conclusione di un’ottima azione Morosi-Costa-Rallo, questi tira fortissimo, ma Bulgheri para. Il pareggio dell’Alessandria giunge al 30’ su tiro spiovente di Ghezzi che entra in rete. Lo Spezia reagisce energicamente ma un tiro di Rallo passa alto. Al 23’ l’attacco alessandrino impegna gli avversari, che mandano in angolo. Lo Spezia si mantiene in seguito all’attacco, sfiora il successo al 38’ con Rallo e al 40’ segna per merito di Morsenti, che, infiltratosi fra i terzini, batte Bulgheri uscito nel vano tentativo di togliergli il pallone dal piede. Nella ripresa lo Spezia attacca con vigore. Al 2’ Rallo colpisce la traversa e subito dopo l’Alessandria è in angolo. Poi l’iniziativa passa ai grigi, e al 5’ Ghezzi si porta a distanza favorevole per battere con un tiro fortissimo Camerario. Al 9’ l’Alessandria è in angolo senza risultato. All’11’ Morsenti segna, ma l’arbitro annulla il tiro viziato da fallo. Il giuoco diminuisce di tono e staziona lungamente a metà campo. Poi l’Alessandria si chiude in difesa e resiste con bravura all’attacco spezzino. Nella squadra piemontese sono rimasti all’attacco Celant, Cerutti e Ghezzi che a tratti tentano la via della rete, ma solo Celant al 36’ giunge a contatto con Camerario che salva con una bella parata. (Antonio Mori, «Il Lavoro», 14 ottobre 1940) Il brillante esordio spezzino sul campo di Cornigliano aveva dischiuso le migliori speranze che la squadra bianca avrebbe suggellato con una chiara vittoria l’incontro con l’Alessandria. La realtà è stata alquanto diversa. I piemontesi hanno saldamente tenuto testa agli avversari, hanno saputo organicamente attaccare, hanno colmato per due volte lo svantaggio lasciando imbattuti il terreno di gioco. Anche se il lavoro della compagine bianca non è mai pervenuto ad un livello soddisfacente, tuttavia casa avrebbe potuto benissimo conseguire la vittoria: sarebbe stato sufficiente che l’arbitro avesse sancito la regolarità di un’azione di Morsenti, che al 10’ della ripresa aveva segnato la terza rete, oppure non avesse lasciato passare impuniti due falli di mano degli alessandrini in area di rigore, ispirandosi al principio, recentemente ribadito dalla Federazione calcistica, che occorre valutare con severità le infrazioni intenzionali commesse in area di rigore dalla squadra che si difende. Comunque, tra la prova offerta otto giorni or sono sul campo del Liguria e quella di ieri c’è un divario più che notevole. A Cornigliano, i bianchi avevano convinto: l’azione complessiva della squadra era sembrata plastica e pratica, e soprattutto pareva ispirata a logici piani di gioco. Molte le avanzate nutrite e sostenute che avviavano duraturi periodi di offensiva. Ieri, invece, l’ordine e il senso di collaborazione non si sono visti; gioco disunito, azioni frammentarie e faticosa, impiccio di fronte alla risolutezza dell’avversario. Specie l’attacco, malgrado le due reti segnate, non ha mai trovato la cadenza dell’azione. Comunque, questi giudizi hanno valore di pure critica contingente: siamo appena all’inizio del campionato e non manca il tempo di eliminare le deficienze di carattere tecnico. Il compito dell’allenatore comincia proprio ora. Al principio della contesa era parso che facile sarebbe stato alla squadra spezzina mantenersi sulla via della vittoria. Dopo due minuti, infatti, Rallo, su passaggio alto proveniente dalla sinistra, deviava abilmente la sfera oltre la linea della porta. Galvanizzati dal successo, i bianchi rinnovavano, con irruenza i loro ranghi. L’Alessandria lasciò sulle prime partire gli avversari, badò ad indentificare bene i movimenti dell’attacco, gradualmente li contenne e li frenò. Poi allungò la mano sulla difesa spezzina e cominciò a contrattaccare con quattro scatti e pochi passaggi veloci e giusti. Le linee arretrate dei bianchi furono sottoposte ad un ininterrotto lavoro. L’Alessandria non dava loro tregua. Più che a svolgere discese armoniche e collegate, essa badava a far breccia nello sbarramento opposto: i mediani sostenevano e incalzavano gli avanti e per una ventina di minuti quasi non ci fu sosta in questo impeto assaltante che faceva trattenere il respiro alla folla. Due o tre volte Camerario compì sicure parate su tiri di Foglia, quattro calci d’angolo ottennero i piemontesi e al 28’ venne il pareggio. L’estremo sinistro Ghezzi, poco innanzi alla linea laterale dell’area di rigore, proiettò la palla verso la rete con un tiro trasversale a parabola che ingannò Camerario, il quale forse spiccò il salto con un lievissimo anticipo e non poté impedire che la sfera ricadesse nella rete, proprio dietro di lui. Zuliani, che costituì in certo modo l’elemento più minaccioso del quintetto di punta bianco, fu il trascinatore di un veemente contrattacco dello Spezia. Ma proprio all’altezza dell’area di rigore, Petermann, al quale era riuscito a sfuggire, lo atterrà. Il calcio di punizione, battuto da Rallo, fece sibilare il pallone a pochi centimetri dal palo sinistro della porta. Dopo che i grigi avevano condotta un’avanzata conclusa da un altro tiro di Ghezzi, che Camerario aveva respinto col pugno oltre la linea di fondo, lo Spezia assunse l’iniziativa del gioco. E fu in questo periodo, precisamente al 40’, che distaccò nuovamente gli antagonisti. Evitato un difensore, Morsenti non aveva difficoltà, essendosi trovato solo a pochi metri dalla porta, a indirizzarvi con successo il pallone. Continuò la prevalenza degli aquilotti nei primi minuti della ripresa e al 1’ un violento tiro di Lippi andò ad urtare contro la traversa; ma l’Alessandria, analogamente a quanto era avvenuto nel primo tempo, seppe tener testa bene alle scorribande dei bianchi e a portare efficaci controffensive; in una di queste, al 6’, dopo una mischia creatasi davanti a Camerario in seguito ad un calcio di punizione, la palla giunse a Ghezzi, appostato qualche metro indietro. L’ala sinistra grigia, senza lasciare che toccasse terra, scaraventò il pallone entro la porta spezzina. Considerando il pareggio un premio sufficiente, i piemontesi assunsero uno schieramento precauzionale; ma i banchi sarebbero certamente passati poco dopo se, come abbiamo detto, l’arbitro avesse «voluto» vedere due giocatori alessandrini che, in momenti critici, con la mano si aiutarono ad allontanare la palla dalla zona pericolosa e se avesse concesso la rete di Morsenti, che vale la pena di descrivere. Si era al 10’: il pallone, conteso da due attaccanti spezzini e da difensori ospiti a poca distanza, capitò a Morsenti proprio nel momento in cui interveniva con un balzo Bulgheri. Il centroavanti spezzino, senza commettere alcun fallo, ugualmente riusciva ad impossessarsi della sfera, gettandola, quindi, al di là della fatale linea. Ma l’arbitro, con erronea decisione, negò il punto per fuori gioco. Poi, lo Spezia, sino al termine della gara, arrancò per correggere il risultato; ma la sua azione era troppo disarticolata per poter sconcertare l’accanita difesa degli alessandrini, che non mancarono di creare altre noie ai reparti protettivi spezzini. Un pubblico enorme, superiore alla capacità dello stadio, ha assistito alla gara, alla quale hanno presenziato il Prefetto, Eccellenza Avenanti, e il Segretario Federale. (Jacopo Appiani, «Corriere del Tirreno», 14 ottobre 1940) Dallo Spezia si attendeva la vittoria, ed essa è mancata soprattutto per la salda difesa alessandrina che, inesorabilmente, ha respinto tanti e tanti attacchi avversari. Ma in parte il mancato successo è dovuto all’attacco spezzino che sul terreno pesante, non si è ritrovato e non ha svolto un gioco redditizio. Accanto a Rallo, Zuliani e Costa, che hanno giocato bene, si sono visti Morsenti e Lippi restare in ombra. Della mediana ottimo Borrini; i terzini e Camerario hanno svolto il loro consueto gioco. Dell’Alessandria, insieme alla difesa, si sono distinti il centrosostegno e le ali. Al 2’ abbiamo la rete di Rallo che raccoglie un passaggio di Costa e poi quattro angolo contro Spezia, tutti senza esito. Al 23’ Rallo tira fortissimo, ma Bulgheri è pronto alla parata. L’Alessandria pareggia al 30’ su un tiro spiovente di Ghezzi che Camerario non riesce a parare. Lo Spezia, che si mantiene all’attacco malgrado la reazione alessandrina, al 40’ riesce, per merito di Morsenti, a battere Bulgheri. Nella ripresa è lo Spezia che attacca con molta vivacità e vediamo Rallo, al 3’, colpire la traversa; poi al 5’ l’Alessandria è in angolo. Ma a questo punto l’iniziativa ritorna all’Alessandria e Ghezzi riesce, con un fortissimo tiro, a battere l’ottimo Camerario riportando la squadra in pareggio. All’11’ Morsenti segna, ma l’arbitro annulla il gol per fuori gioco. Gli alessandrini si chiudono in difesa lasciando all’attacco Celant, Cerutti e Ghezzi, i quali tentano la via della rete spezzina. Celant, al 36’, tenta di battere Camerario il quale si salva con una parata acrobatica. Negli ultimi venti minuti è caduta la pioggia. Nessun incidente. Alla partita hanno assistito il Prefetto e il Federale. (Antonio Mori, «La Gazzetta dello Sport», 15 ottobre 1940) Non è trascorso un minuto dal fischio d’inizio, ed ecco Rallo, su azione della prima linea spezzina, segna il primo punto. I grigi reagiscono e al 36’ ottengono il punto del pareggio con un secco improvviso tiro di Ghezzi. Nuovo contrattacco spezzino e al 40’ Morsenti riporta in vantaggio i propri colori. Nella ripresa sono i grigi che scattano all’attacco e al 3’ Ghezzi ripete la prodezza e riottiene il pareggio. Ancora reazione spezzina, ma questa volta senza risultato. («La Stampa», 14 ottobre 1940) Due volte in vantaggio in seguito a due rari sprazzi della linea attaccante e due volte raggiunto per colpa della sua attentissima difesa: ecco in sintesi il primo incontro casalingo dello Spezia. Il gioco era appena iniziato di fronte ad una moltitudine enorme ed i bianchi andavano in vantaggio: centro perfetto di Costa raccolto da breve distanza da Rallo e palla in rete. Poi passano parecchi minuti, troppi, di superiorità alessandrina; la testimoniano quattro angoli. Quando lo Spezia sembra riaversi subisce il pareggio per un vero infortunio di Camerario: Ghezzi tira a rete spiovente dall’estrema ala, il portiere spezzino cerca rinviare di pugno, ma sbaglia il tempo e la palla finisce in rete. Lo Spezia ora gioca meglio dell’avversario, ma l’attacco continua a deludere; ad ogni modo, Morsenti, con spunto personale, al 40’ batte imparabilmente Bulgheri. Dopo 4’ di gioco della ripresa le squadre sono ancora alla pari; Ghezzi ha ancora segnato dall’estrema sinistra. I grigi si chiudono in difesa e con molto merito, un po’ di fortuna portano in salvo il punteggio. Dello Spezia ottima come sempre la difesa, la mediana non è ancora in sesto, ma si sta riprendendo e l’attacco fino a che non disporrà di un valido centro non concluderà nulla di buono. Centroattacco, mediocentro e terzini sono stati gli uomini migliori dell’Alessandria. L’arbitraggio non ha soddisfatto. («Il Littoriale», 15 ottobre 1940) IL SIGNIFICATIVO PAREGGIO DI DOMENICA SCORSA Sul difficile campo spezzino l’Alessandria ha imposto il risultato pari costringendo la squadra ospite ad una serrata difesa sul finale della gara. La rete iniziale segnata dagli avversari ha sorpreso la retroguardia grigia ma nel resto della partita la nostra difesa ha brillato di viva luce. Petermann, benché a corto di allenamento, ha giocato con inattesa sicurezza e precisione. La mediana ha fatto cose superbe. Pochettini dopo un inizio incerto si è ripreso in modo da non far rimpiangere l’assente Ghidini; Giuberti sempre in crescendo si è imposto all’attenzione del pubblico e degli avversari; Caligaris è in grande forma. Complessivamente una mediana di buon rendimento. L’attacco non lega ancora alla perfezione. Foglia è stato il più brillante e le due reti sono scaturite da due azioni di Ghezzi, la seconda ottenuta con un tiro di rara potenza. Il risultato conferma i buoni propositi dei grigi e fa capire a chi di dovere che per meritarsi il posto in squadra, bisogna avere fiato per 90 minuti e giocare senza fronzoli e con volontà. Krappan è un uomo pratico che esige da ogni atleta il massimo del rendimento. («Il Piccolo», 19 ottobre 1940) RISULTATI: Anconitana-Vicenza 3-1 Brescia-Reggiana 2-1 Fanfulla-Lucchese 1-1 Modena-Macerata 4-0 Padova-Udinese 1-2 Savona-Pisa 2-0 Siena-Pro Vercelli 2-0 Verona-Liguria 3-2 CLASSIFICA: Brescia, Modena 4; Fanfulla, Savona, Siena 3; Alessandria, Anconitana, Lucchese, Macerata, Reggiana, Spezia, Udinese, Verona 2; Liguria, Padova, Pro Vercelli 1; Pisa, Vicenza 0. Il punto sul campionato Soltanto Brescia e Modena mantengono il punteggio pieno. Il Fanfulla si fa bloccare in casa dalla Lucchese mentre Macerata e Reggiana perdono, secondo logica, rispettivamente a Modena e Brescia. In realtà la cosa che sorprende di più in questo inizio di campionato è il comportamento del Liguria. Accreditato dei favori del pronostico al pari dell’altra retrocessa Modena, l’undici genovese domenica scorsa ha impattato in casa con lo Spezia, oggi è caduto a Verona 3-2 ritrovandosi così ad inseguire da una posizione certamente con consona alle sue aspirazioni. Sono le anomalie di inizio stagione e sicuramente la squadra riuscirà a riprendersi ed a recuperare.