Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
19-03-1939 - Giornata: 24 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Anconitana-Bianchi US 4 - 0 (1 - 0)
RETI: 31. Parodi P.[A], 49. Cresta (I) L.[A], 56. Massiglia A.[A], 70. Parodi P.[A]

Alessandria US Cassetti Bruno, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Fibbi Arrigo, Cresta (I) Luigi, Varona Pietro, Taverna Dante All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
ANCONITANA-BIANCHI US: Garbo; Ratti, Pincelli; Ghetti, Bruscantini, Bonazzi; Liguera, Varoli, Torti (II) Luigi, Zuccotti, Cristina. All.: Hirzer Ferenc

Arbitro: Salvatori Lelio (Roma)
Note
Espulso: 87’ Zuccotti [An] Angoli: 6-2. Pubblico numeroso Giornata assolata ma fredda, vento a tratti, terreno ottimo Inizio gara ore 15.00

Commento
Posta di fronte all’impellente necessità di vincere e davanti ad una compagine tecnica, sbrigativa, veloce, per nulla preoccupata di giocare su terreno avversario, la pattuglia grigia ha trovato l’estro delle giornate migliori, ha lottato sullo stesso piano organico e stilistico dei campioni in maglia rossa ed ha vinto il suo più arduo incontro di questa affannosa ripresa. Ha vinto con uno scarto netto ed elevato, manovrando con trame piacevoli e sostenute, svolte con tatto e bravura, da richiamare le forti emozioni del passato. Nel primo tempo le forze si sono equivalse, sia per quantità che per qualità d’attacchi; le due squadre manovrando liberamente a linee spiegate. Lanciate entrambe alla conquista del successo hanno profuso le loro forze e volontà al conseguimento di questa meta. Alle folate irruenti di Torti, di Zuccotti, di Varoli e Cristina rispondevano energicamente Taverna e Massiglia, Fibbi e Cresta, il quale segnava al 25’ un magnifico punto annullato. L’azione però stringeva assiduamente sotto la rete di Garbo e al 31’ a seguito di due calci d’angolo consecutivi, Parodi segnava irresistibilmente il primo punto. Il primo tempo si chiudeva con un tiro spettacoloso di Torti, tenacemente affiancato da Bigando, che mandava la palla a fil di palo. La ripresa vedeva subito un assalto ordinato e spedito sotto la porta di Garbo. L’azione parte da Taverna che smista a Varona e questi a Cresta il quale riesce a incunearsi tra i terzini e segnare al 5’ il secondo punto. All’11’ altra folata offensiva di Taverna che dal fondo campo manda al centro la palla. Fulmineo interviene Massiglia che al volo spara una cannonata non vista dal portiere. Così è ottenuto il terzo punto. Al 25’ è ancora Massiglia che folgora la rete con un potente pallone. Stavolta il portiere riesce a deviare in angolo e nel susseguente calcio d’angolo Parodi interviene nel folto della mischia sorprendendo Garbo e segnando il quarto punto. Ormai la pattuglia rossa è smontata e delusa e non dà più segni di efficace reazione. Taverna effettua un preciso tiro a fil di palo deviato dal portiere in angolo. Massiglia su passaggio di Varona segna il più bel punto della giornata che viene annullato per fuori gioco. Poi al 30’ Torti sprona i compagni e corre alla riscossa e per parecchi minuti il gioco si svolge animatissimo in area alessandrina. Gli ospiti dominano con trame pregevoli e precise ed ottengono due calci d’angolo. Segnano anche un punto annullato per fallo precedente; impegnano a più riprese l’estrema difesa grigia. Al 42’ Zuccotti è stato espulso per carica nei confronti di Parodi. Malgrado la netta sconfitta subita l’Anconitana, di cui si conoscono per esperienza le doti preclari che informano la sua struttura, è apparsa un complesso di prim’ordine, saldo, robusto, deciso e preciso nel suo compito da svolgere. Oggi è stata superata in velocità e in prontezza nell’azione degli attacchi offensivi. Non per questo viene sminuito il valore dei dorici che escono sconfitti per la prima volta nel confronto con gli alessandrini. («Il Littoriale», 21 marzo 1939) La squadra alessandrina ha finalmente colto una netta vittoria che servirà a rinfrancare moralmente i giocatori. L’affermazione è tanto più notevole in quanto ottenuta contro la squadra dorica, che ha sfoggiato una salda impostazione delle azioni. Di fronte all’incalzante e sconcertante susseguirsi di attacchi della squadra grigia, la difesa anconitana ha dovuto abbassare bandiera per quattro volte. Le quattro reti segnate non pesano su errori della difesa anconitana: anzi l’esame della squadra ospite ci porta a concludere che detto reparto è stato il migliore della compagine. La mediana, con Bruscantini al centro e priva di Finotto, non ha giocato una delle sue migliori partite, mentre gli avanti, a contatto con la vigile difesa alessandrina che ha avuto in Petermann l’uomo migliore, non sono riusciti a legare il gioco ed a renderlo pericoloso. Dell’Alessandria anche il trio di sostegno ha giocato una buona partita e l’attacco con Cresta nel ruolo di condottiero per l’assenza di Pietruzzi, ha avuto ragione della salda difesa anconitana. La prima rete alessandrina è stata realizzata al 31’ del primo tempo da Parodi con un colpo di testa. Nella ripresa al 4’ Cresta mette in rete irresistibilmente; all’11’ Massiglia batte il portiere anconitano con un tiro imparabile. Infine su calcio d’angolo Parodi segna di testa al 25’. Due minuti dopo Massiglia manda nuovamente in rete ma l’arbitro Salvadori annulla per discutibile fuori gioco. («La Gazzetta dello Sport», 20 marzo 1939) ALESSANDRIA-ANCONITANA 4-0 I grigi hanno riportato una netta vittoria battendo con largo punteggio i forti dorici. I grigi hanno svolto trame offensive pregevolissime che hanno imbrigliato la robusta difesa avversaria. Nel primo tempo, in seguito ad un calcio d’angolo, Parodi ha segnato al 31’. Nella ripresa ha segnato al 5’ Cresta, che giocava da centroattacco al posto di Pietruzzi infortunato. Quindi Massiglia, all’11’, su centro di Taverna, ed ancora Parodi, al 25’, su calcio d’angolo. («La Stampa», 20 marzo 1939) LA CONVINCENTE VITTORIA DI DOMENICA SCORSA Finalmente il pubblico alessandrino ha potuto lasciare il Campo del Littorio soddisfatto. Questa volta la sfortuna non ha messo lo zampino, l’Alessandria non ha avuto l’obbligo di tirare calci di rigore e quindi tutto è andato per il meglio, con la logica vittoria della squadra effettivamente più forte in campo. Il crollo dell’Anconitana non è stato provocato da una rabbiosa offensiva dell’Alessandria costretta a lottare coi denti per salvarsi dalla retrocessione, ma da una superiorità tecnica della squadra di Cattaneo benché rimaneggiata all’ultimo momento nel reparto offensivo. L’Anconitana ha svolto un gioco manovrato ed ha lottato fino all’ultimo minuto non rassegnata a cadere così in malo modo, ma nei confronti della squadra grigia in giornata di vena ha dovuto piegarsi ad una sconfitta che non ammette attenuanti. I grigi sono stati poco minacciati dall’attacco avversario; ciò nonostante Cassetti ha parato con prontezza un improvviso tiro di Zuccotti ed ha tolto a Varoli la palla con un tuffo sulla linea dell’area di rigore dopo una felicissima uscita. Attento Bigando ed insuperabile Petermann che si trova in una forma spettacolosa. Parodi, Ghidini e Caligaris hanno giocato una grande partita; Parodi più sciolto che nel passato si è distinto nel gioco offensivo segnando magistralmente due reti di testa. L’attacco ha fatto grandi cose anche se Varona e Fibbi si sono lasciati sfuggire varie occasioni da rete. Massiglia, benché ostacolato dall’abile Pincelli, ha dato al centro pericolosi palloni. Fibbi è stato l’organizzatore degli attacchi e si è incaricato di portare l’offensiva in campo avversario con palleggi sconcertanti che hanno smarcata la difesa avversaria. Cresta I fuori posto nell’inconsueto ruolo di centroattacco ha avuto l’accortezza di impegnare i terzini dal 1’ al 90’. Alcuni suoi passaggi volanti a Massiglia e a Taverna hanno creato situazioni pericolose per la forte difesa granata. Varona ha lavorato con volontà ma, toccato duro all’inizio della partita, è apparso provato dalla fatica. Taverna ha confermato le doti di giocatore di grande avvenire, portando al centro dalla linea del fondo, al volo ed in velocità, palloni preziosissimi. Complessivamente l’Alessandria ha palesato possibilità di potersi imporre alle pur combattive avversarie. Il suo gioco è stato magnifico di intraprendenza e veloce negli spostamenti. L’ottima giornata delle ali, lanciate con frequenza dall’instancabile mediana, ha fatto sì che la salda difesa ospite capitolasse sotto il travolgente martellamento dei grigi. Vittoria preziosa quindi perché raggiunta in un periodo critico, e questa affermazione non dovrà restare isolata ma segnare l’attesa ascesa della sfortunata squadra di Cattaneo. Le reti sono state segnate da Parodi (2) entrambe di testa in seguito a calci d’angolo, da Cresta e da Massiglia su azioni in linea. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 25 marzo 1939) RISULTATI Casale-Spezia 0-1 Padova-Venezia 1-1 Palermo-Verona 4-0 Pisa-Fanfulla 1-1 Pro Vercelli-Fiorentina 1-1 Sanremese-Atalanta 0-1 Siena-Salernitana 3-2 Vigevano-Spal 2-0 (giocata a Lodi) CLASSIFICA: Atalanta 34; Fiorentina 32; Siena 31; Venezia 28; Anconitana, Pro Vercelli 27; Pisa, Sanremese, Verona 25; Fanfulla, Palermo, Spezia 23; Alessandria, Padova, Spal 22; Vigevano 20; Salernitana 15; Casale 8 Il punto sul campionato Tra i cadetti L'Atalanta minaccia di rovinare il Campionato Proprio cosi. L'Atalanta minacela di rovinare il torneo del cadetti. L'unica grossa, autentica novità della giornata di ieri l'ha fornita proprio la compagine bergamasca espugnando il campo della Sanremese e battendo quei biancoazzurri che finora in casa loro erano apparsi irresistibili. In tal modo, essendo la Fiorentina stata costretta alla divisione della posta sul' campo vercellese, l'Atalanta si consolida al comando della classifica con due punti di vantaggio sulla squadra toscana... e con tutte le intenzioni di voler continuare. Converrete con noi che, di questo passo, il campionato di Serie B rischia di perdere il suo interesse. L'Atalanta, squadra seria, vuol forse seguire le orme del Bologna dominatore incontrastato nella divisione maggiore ? Con tutto ciò, non c'è ancora da disperare perché il campionato è ancora lungo. Certo, però, la vittoria di ieri peserà assai sul futuri sviluppi del torneo. Si attendeva con estrema curiosità la partita di Sanremo per giudicare fin do ve potevano giungere le possibilità bell'attuale capolista, possibilità che finora, siamo sinceri, non erano apparse grandissime. L'unità Bergamasca, è vero, aveva avuto pure le sue disgrazie, ma, nel complesso, non era riuscita a convincere completamente. Bella squadra, si diceva, ma difetta di potenza e di continuità. Anche le ultime sue vittorie, tre in casa (Salernitana, Pisa e Alessandria) e due fuori (Casale e Vigevano) non avevano servito a fugare del tutto quest'impressione, dato forse anche, a parte il Pisa, il valore delle avversarie. Una grande squadra Ieri era un'altra cosa. Avversaria era quella Sanremese che finora, con pochi mezzi (finanziari) ma con una volontà e una passione miracolose, aveva tenuto degnamente 11 suo posto. Sul suo campo, poi, la squadra ligure sapeva moltiplicare le sue energie e diventava squadra pericolosa per chiunque. Ebbene, su questo campo-tabù l'Atalanta è riuscita a passare chiaramente. Non diciamo sia stata una vittoria facile. Le cronache parlano, infatti, di tenace resistenza sanremese, di parecchie occasioni perdute dal bianco-azzurri. La prima linea ligure, che mancava di Acquarone indisposto, s'è smarrita più volte sotto la porta di Borgioli. Ma, comunque, l'Atalanta è passata, e quello che conta, in sostanza, è il risultato. La compagine lombarda, che poteva finalmente disporre di Ninoiosi all'estrema sinistra, ha prodotto una grande impressione di potenza; tutti i reparti, a cominciare dalla difesa, sono apparsi a &osto, affiattati, registrati. E una incommensurabile fiducia anima gli uomini di Bergamo, quella fiducia che serve a far superare con tranquilla sicurezza le prove più dure. L'Atalanta è ridiventata veramente lo squadrone d'un tempo e difficile sarà d'ora innanzi contrastarle il passo. La Sanremese, da parte sua, non deve imprecare alla mala sorte. La fiera resistenza opposta alla capofila del campionato torna già intanto a suo onore, che non molti avrebbero saputo fare altrettanto. E poi, molto tempo rimane ancora ai generosi bianco-azzurri per riprendersi e puntare a quella posizione di avanguardia che spetta loro per le Indubbie prove di classe fornite. Non dimentichino, gli uomini di Ghiglione, che le maggiori squadre titolate devono proprio passare per il campo del «torio. Non minori emozioni ha fornito l'altro grande confronto della giornata fra Pro Vercelli e Fiorentina. Peccato che la partita aia stata guastata dall'incidente toccato a Di Benedetto, che ha costretto praticamente la Fiorentina a giocare tre, quarti dell'incontro con dieci uomini. Con tutto ciò, il risultato non si deve considerare irregolare perché se molte occasioni furono malamente perse dai «bianchi», altrettanto fecero i «viola» che nel complesso produssero una scialba impressione. Fu, come si prevedeva, una partita di combattimento dove rifulsero soprattutto le doti agonistiche dei vercellesi, i - quali, sostenuti dal loro gran cuore, vogliono ora riprendere il terreno perduto nel girone di andata. I «bianchi» non anno colto la rivincita sulla Fiorentina, come desideravano ardentemente, ma sono giunti però a fermarla parzialmente ed è già una bella impresa. La Fiorentina deve essersi accorta che il cammino che porta alla promozione non è cosparso di rose; dopo la mezza disavventura di Ferrara ieri è venuta quella di Vercelli. Lo sfortunato Padova H Venezia l'ha scampata bella sul campo Appiani, gremito di una folla inconsueta, il Padova, che aveva molteplici ragioni per dimostrare dinanzi alla grande rivale che l'« antico valor non è ancor spento, s'è visto, infatti annullare due reti di Degli Eposti e di Orzan, mentre il Venezia coglieva il goal del pareggio in perfetta «zona Cesarlni»: a 30 secondi, cioè, dal termine della partita. Inutile dire che la contesa fu aspra..lente combattuta; a parte il tradizionale antagonismo esistente fra le due maggiori esponenti del calcio veneto, varano altre notissime ragioni che contribuivano a fare del confronto quasi una questione d'onore. E' finito in parità. E, se si considerano le attuali possibilità delle due squadre, non c'è chi non veda come il risultato, sfortuna a parte, debba considerarsi regolare. Una grande impresa, ammettiamolo, ha compiuto 11 Venezia, ma una maggiore ancora l'ha realizzata il Padova, pareggiando con una compagine che, a più riprese, s'è dimostrata degna delle squadre di rango del girone. Dunque, contenti tutte due. Il male è che il Padova, col mezzo insuccesso di ieri, non riesce a districarsi da quella zona pericolosa nella quale naviga assieme allo Spai e all'Alessandria. Quest'ultima, vittoriosa con un punteggio insolito a spese della Anconitana, ha dato a vedere di essersi brillantemente ripresa, ma non basta ancora. Occorrerà insistere su questa strada, perché il pericolo della retrocessione, ad onta di tutto, permane più vivo che mal. Date un'occhiata alla classifica e ve ne accorgerete immediatamente. Escluse Casale, Salernitana e Vigevano, ormai irrimediabilmente condannate, vi sono le tre citate squadre a quota 22 ed altre tra:Palermo, Spezia e Fanfulla, a quota 28. Da queste sei dovrà uscire la compagine che andrà a far mesta compagnia a Casale, Salernitana e Vigevano nel salto in serie C. La vita non è facile per tutte perché tutte devono ancora affrontare ardui cimenti. Se l'Alessandria, dopo la bella prova di eri, appare degna di rimanere tra i cadetti, altre ve ne sono che reclamano lo stesso diritto e che lo difenderanno a denti stretti. Ritorneremo una prossima volta su questa lotta affannosa che si sta combattendo In coda alla classifica, posta la salvezza; certo si può prevedere fin d'ora che darà luogo ad episodi densi di emozione. (La Stampa - Mar, 20/03/1939)