Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1938/1939
Serie B
16-04-1939 - Giornata: 27 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Padova AC 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 1. Robotti L.[A]

Alessandria US Cassetti Bruno, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Cresta (I) Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Fibbi Arrigo, Robotti Luciano, Varona Pietro, Taverna Dante All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
PADOVA AC: Visintin; Chinol, Grassetto; Bettini (I) Gioacchino, Rossi Bruno, De Marchi; Degli Esposti, Pavan, Orzan (II) Ermenegildo, Cappello (IV) Gino, Menti (I) Umberto. All.: Tansini Mariano.

Arbitro: Fois Giuseppe (Roma) [Ambrosio, Zavattaro U.]
Note
Angoli: 3-4 oppure 3-5. Pubblico scarso. Giornata di sole. Inizio gara ore 16:30, posticipato per il contemporaneo svolgimento dell’XI Coppa Città di Alessandria di motociclismo.

Commento
L’Alessandria ha terminato l’incontro come il naufrago che si aggrappa al salvagente in balia dei marosi con tutta la forza della disperazione: al 2’ di gioco su rimessa breve del portiere e triangolo tra Fibbi, Varona e Robotti, questi batteva imparabilmente il portiere patavino. I grigi si sono avvinghiati a questa rete di vantaggio subendo a tratti, durante la partita e in particolar modo sul finale di essa, la netta superiorità della squadra biancorossa, affannosamente lanciata alla ricerca del meritato pareggio. Ripetutamente si sono verificate pericolose mischie nell’area di Cassetti che per l’ottimo lavoro svolto da Bigando, Petermann e Parodi, ed anche per la marchiana imprecisione di tiro degli avanti padovani, la rete alessandrina è rimasta inviolata. La squadra locale ha giocato sul livello della mediocrità come negli incontri di Spezia e di Casale ed ha fatto fremere gli zelatori per tutti i novanta minuti di gioco. Si sono distinti i giocatori delle due difese: tra gli alessandrini Ghidini è stato il migliore della mediana. Ottima la partita di Varona. Tra i padovani buono il gioco di Menti e Bettini. Laboriosi, ma imprecisi i componenti il trio centrale d’attacco. La mediana è stata il migliore reparto della squadra ospite. Dopo la rete iniziale dei grigi il Padova impegna Cassetti con tiri di Cappello e Pavan. Al 16’ un centro di Menti raccolto da Pavan è girato di testa, la palla sta per entrare in rete, ma l’intervento di Ghidini lo ferma sulla linea bianca. Azioni alterne e dal 25’ Robotti è travolto nell’area di rigore. Mentre i grigi reclamano la massima punizione, Rossi approfitta per allungare a Degli Esposti che veloce scende nell’area di rigore; Cassetti gli esce incontro, ma la palla lo sorvola e fortunosamente, saltellando, finisce contro il montante che manda a lato. Tiri di Ghidini, due incursioni pericolose dei padovani e poi nella ripresa il dominio della squadra ospite è quasi costante, ma la partita giunge al termine senza nulla di costrutto per i padovani. Giornata di sole e poco pubblico sul campo attratto dalla corsa motociclistica che si correva in Borgo Littorio; gioco vivace, sottolineato da alcune durezze dei difensori padovani. Le squadre hanno rimaneggiato gli attacchi sul finire della partita. (Andrea Canestri, «La Gazzetta dello Sport», 18 aprile 1939) Appena fischiato l’inizio i locali attaccano decisi, ma l’azione si spegne a lato; subito dopo però su rimessa del portiere la palla è fermata da Robotti a pochi passi dall’area di rigore: il centroattacco grigio allunga la sfera di cuoio a Fibbi e questi la ritorna immediatamente a Robotti, il quale avanza veloce di qualche metro, si insinua tra i terzini e spara nell’angolo destro un secco tiro conquistando il punto che sarà anche quello della vittoria. Il pubblico assiste così ad un duello emozionantissimo ripetentesi inalterato per tutti gli 89 minuti occorrenti per giungere alla sospirata meta. Dopo due magnifiche azioni mancate dai grigi, è la volta del Padova a farsi sotto minaccioso e Cassetti è chiamato a fermare un tiro insidioso di Orzan. Poi al 16’, mentre il portiere è tagliato fuori per una precedente respinta, Ghidini salva proprio dal limite fatale un pallone che sta per entrare in rete lanciato da Pavan. Al 25’ Robotti è travolto a pochi passi da Visintin, ma l’arbitro non concede la reclamata estrema punizione ed un minuto dopo la rete grigia è salva ancora miracolosamente: fuga di Degli Esposti, uscita a vuoto di Cassetti, ripresa del padovano che manda a lato a porta vuota un facile pallone. Nella ripresa l’iniziativa del gioco è prevalentemente da parte degli ospiti lanciati a tutt’uomo per vulnerare la rete grigia; la lotta è tremenda, furiosa, senza quartiere, non c’è un attimo solo di sosta: i grigi stretti in difesa del prezioso e pur tenue vantaggio conquistato, i biancorossi lanciati tenacemente per infrangere l’estremo baluardo avversario ove Petermann, Bigando e Parodi si sono generosamente profusi sino alla fine, permettendo così l’affrancazione della sudata vittoria. («Il Littoriale», 18 aprile 1939) I "GRIGI" NETTAMENTE SUPERIORI BATTONO IL FANFULLA 3-1 (2-0) La squadra alessandrina non ha certo meritato l’applauso del pubblico per il successo ottenuto contro la forte squadra padovana. Un sospiro di sollievo si è infatti elevato sul campo quando l’arbitro Fois mise fine alla indimenticabile partita. Del resto, quante volte la squadra grigia aveva avuto avversa la sorte ed era uscita battuta da incontri nei quali in linea tecnica aveva nettamente dominato? L’affermazione alessandrina è notevole soprattutto perché conseguita contro una diretta avversaria, forse la più forte, e perché le altre contendenti (Spezia, Pisa, Spal, Palermo e Fanfulla) hanno perduto terreno favorendo in tal modo un salto dei grigi al centro del gruppo. La squadra locale fuori forma, preoccupata di portare in salvo il prezioso vantaggio iniziale, segnato con calma e precisione al primo minuto di gioco da Robotti, si è scomposta sotto le raffiche veementi dei patavini e si è difesa varie volte affannosamente e disordinatamente. Questo comportamento ha fatto fremere il pubblico avvezzo a vedere l’Alessandria protesa all’attacco. Complessivamente la partita ha lasciato una impressione di fragilità nei reparti troppo sovente variati nelle formazioni. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 22 aprile 1939) RISULTATI: Anconitana-Spal 2-1 Atalanta-Verona 0-0 Fiorentina-Palermo 7-1 Pro Vercelli-Casale 2-0 Sanremese-Pisa 2-1 Siena-Fanfulla 1-0 Venezia-Spezia 3-0 Vigevano-Salernitana 2-0 CLASSIFICA: Fiorentina 37; Atalanta, Siena 36; Anconitana, Venezia 31; Verona 30; Pro Vercelli 29; Fanfulla, Sanremese 27; Alessandria, Palermo, Spezia 26; Pisa, Padova 25; Spal, Vigevano 24; Salernitana 17; Casale 9 Il punto sul campionato Tra i cadetti L'altalena continua in testa e in coda alla classifica Sostanzialmente la decima giornata del girone di ritorno non ha apportato grandi mutamenti alla situazione. Le previsioni erano per una giornata ci ordinaria amministrazione e cosi è stato. In testa e in coda alla classifica s'è avuto qualche leggero spostamento, ma non di valore decisivo. Se è vero, infatti, che l'Atalanta, con la sua parziale battuta d'arresto, ha perso un punto nei confronti della Fiorentina, nuova capolista del girone, è altrettanto vero che le possibilità, agli effetti della promozione, dell'unità bergamasca restano- Intatte, anche se la minaccia del Siena si è fatta più viva e vicina. Cosi in coda; l'Alessandria, battendo il Padova, ha compiuto un gran salto portandosi in buona posizione, ma nessuno si sentirebbe in grado di affermare, a sette giornate dalla fine del torneo, che il posto occupato dai grigi sia assolutamente sicuro e che la situazione nel... reparto agitati della graduatoria è definitivamente chiarita. La posizione dell'Alessandria L'unico reale beneficio che ha ritratto l'Alessandria con il suo successo è quello di aver interposto fra sè e le sue compagne di sventura (s'intende parlare della Spai e del Vigevano che ormai, lo sappiamo tutti, per Salernitana e Casale non c'è più nulla da fare) due altre squadre: il Pisa e il Padova, le quali per salvarsi, faranno fuoco e fiamme ai danni stessi di Spai e Vigevano. Tutto questo, naturalmente, subordinato al rendimento futuro della compagine di Roboni, rendimento che, a giudicare dalla partita di ieri, non e ancora dei più soddisfacenti. C‘è da tener conto, però, che i piemontesi avevano a che fare con un «undici» che anche recentemente, nel confronto con gli squadroni del torneo, s'era dimostrato del più pericolosi. Sappiamo tutti che il Padova, dopo una crisi che l'ha buttato assai giù moralmente e relegato in fondo alla classifica, s'è ripreso mirabilmente ed ha compiuto più di una magnifica impresa. Contro un siffatto avversario, che ha bisogno assoluto di non perdere, il compito non era facile Andata in vantaggio al primo minuto, con una rete di Robotti, l'Alessandria dovette poi fronteggiare la furiosa controffensiva del bianco-scudati e potete immaginare che razza di momenti passò la difesa grigia sotto la pressione di uomini decisi come i padovani Purtuttavia il bottino' cosi fulmineamente conquistato potè essere posto in salvo e questo è l'essenziale. I due punti di ieri hanno un valore immenso per l'Alessandria e questa adesso deve preoccuparsi soprattutto di non sciupare questo tesoro. Noi abbiamo "fiducia negli uomini di Cattaneo, soprattutto per il loro gran cuore, ma non bisognerà mollare un attimo. Delle altre squadre pericolanti la più brillante fu il Vigevano, ma anche la Spai, sebbene soccombente In quel di Ancona, merita una parola di plauso. Pensate che la compagine bianco-azzurra, essendo il terzino Pasta infortunatosi a 3 minuti dall'inizio, giocò praticamente tutto rincontro con dieci soli uomini. Ebbene, in queste condizioni essa seppe resistere validamente all'avversarlo contenendo la sconfitta in un limite onorevole. Anche per la squadra ferrarese, evidentemente, l'ultima parola non è ancora detta. Il Vigevano, da parte sua, si è sbarazzato con autorità della Salernitana, un undici che è sempre da considerare di riguardo. Quel Verona! Data un'occhiata al settore più delicato della classifica, che è anche ora il più interessante, veniamo alle vedette. L'Atalanta, dunque, non ha saputo piegare in casa sua, dinanzi al suo appassionato pubblico, il tenacissimo Verona. La cosa, in fondo, non ci sorprende molto. Otto giorni sono, facendo gli elogi del Verona, brillante vincitore del tradizionale rivale veneziano, mettevamo In guardia la Atalanta dal pericolo rappresentato da quest'unità salda, forte, animosa, cui l'unico torto è quello di essersi decisa a svegliarsi cosi tardi. La partita di ieri ha confermato quanto prevedevamo. L'Atalanta, sebbene abbia dominato per gran parte della contesa, non e riuscita a passare attraverso il poderoso schieramento difensivo. dei gialloblu. Una sola attenuante può avanzare l'undici bergamasco: quella dell'espulsione di Bonilauri al 34' del primo tempo, espulsione che lo ha privato di un elemento prezioso. Ma questo non è sufficiente per spiegare la magnifica affermazione del Verona, squadra dalle solide doti, destinata a dare più di un grattacapo alle compagini che ancora l'affronteranno. E fra queste, non lo dimenticate, ci sono il Siena e la Fiorentina. Del mezzo passo falso dell'Atalanta hanno intanto approfittato le stesse Fiorentina e Siena. La prima, vittoriosa con un largo punteggio sullo sfortunatissimo Palermo (la squadra siciliana terminò l'incontro con sette uomini soltanto), s'insedia sola al comando della classifica con un punto di vantaggio sulle immediate antagoniste,' la seconda, protagonista di una sconcertante partita col coraggioso Fanfulla (due reti segnate dai lodigiani furono annullate dall'arbitro Dellarcle per fuori gioco), si affianca all'Atalanta e ripone le sua candidatura alla promozione. Ma chi sa dire quale della tre sia la più degna di salire in Serie A è bravo!... (La Stampa - Mar, 17/04/1939)