Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1926/1927
Div. Nazionale
07-11-1926 - Giornata: 5 - Milano - San Siro
Girone B


Milan FC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 72. rig. Barzan [Mi] 7. Banchero (I) E.[A]

Alessandria US Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
MILAN FC: Rossoni, Schienoni, Barzan, De Franceschini, Pomi, Hajos, Cevenini (V) Carlo, Marchi, Ostromann, Savelli, Paride. All.: Burgess Herbert

Arbitro: Lenti Cesare (Genova)
Note
Giornata di pioggia, terreno pantanoso e sdrucciolevole Inizio ore 14,30

Commento
L’ALESSANDRIA SULLE ORME DEL SUO GLORIOSO PASSATO I grigi costretti al “match” pari per un calcio di rigore Ancora una volta la squadra grigia, nello splendore della sua invidiabile potenza e contro l’insidia del terreno avversario e di un campo fangoso in perfetto contrasto col suo giuoco tecnico ed eccessivamente leggero, si è vista sfuggire la vittoria a pochi minuti dalla fine per un calcio di rigore. Decisamente la squadra alessandrina quando giuoca su un campo avversario non ha fortuna. Come a Padova, così a Milano ha giuocato una partita superba di tecnica e di stile, non priva di passionale combattività e scevra di ogni durezza di giuoco : e come a Padova ha dovuto subire, proprio negli ultimi minuti della partita, il volere della sfortuna. Tuttavia, un « match » pari, strappato sull’immenso campo del Milan e contro una squadra più forte di quanto era prevedibile, costituisce ugualmente per l’Alessandria un trionfo. I grigi potevano e dovevano vincere per la superiorità tecnica e per il maggior numero di azioni condotte sotto la porta avversaria, ma considerando lo stato del terreno sul quale essi non potevano svolgere a loro agio il giuoco di passaggi rasi a terra, bisogna convenire che il risultato pari rappresenta una vittoria. Ed i trecento « supporters » grigi convenuti a Milano, pur affermando che una vittoria dei grigi avrebbe meglio rispecchiato il valore delle forze in campo, non celavano una certa soddisfazione per il risultato pari. Con la partita di domenica la squadra alessandrina rafforza sensibilmente la sua posizione in classifica. Pur avendo ceduto il primato al Padova vittorioso della Cremonese, essa si trova attualmente in una posizione certamente invidiabile. Sommare sei punti con sole due partite giuocate in casa è un patrimonio discreto che ben poche squadre possono vantare. Infatti solo il Torino, il Livorno e la Sampierdarenese vantano lo stesso punteggio e lo stesso numero di partite giuocate in casa, mentre il Padova pur essendo in testa alla classifica ha giuocato tre partite sul proprio campo. Il vantaggio della squadra padovana viene quindi sensibilmente a ridursi. La lotta, dopo la quinta giornata, è entrata nel suo pieno sviluppo e l’Alessandria, assurta di colpo al primato del calcio italiano, sarà chiamata a sostenere la dura contesa con tutte le sue forze per difendere la posizione conquistata in questo inizio di stagione. Tutti conoscono il grande impegno che pongono gli undici atleti quando si tratta di difendere i propri colori, per cui non v’è dubbio die, persistendo l’attuale forma, essi sapranno raggiungere il più ambito ed invidiabile posto. La partita di domenica, se pure non è stata delle più belle, a causa del terreno viscido, ha entusiasmato le migliaia di appassionati per la grande mobilità delle azioni ,e per il superiore impegno degli atleti in campo Nel primo tempo l’Alessandria dominò tecnicamente gli avversari con azioni superbamente collegate fra uomo e uomo e con una mirabile precisione nel tiro in goal. I rosso-neri, sorpresi e scombussolati dal preciso giuoco dei grigi, subirono per oltre 20 minuti la prevalenza alessandrina. Poi attaccarono con grande decisione la porta grigia impegnando seriamente l’atletico Curti. In questo primo tempo l’Alessandria segnava un magnifico goal, frutto di una azione ottimamente condotta dalla linea attaccante. Nella ripresa il giuoco fu ancora comandato dai grigi che per una inspiegabile sfortuna non riuscirono ad aumentare il punteggio benché fossero favoriti dalle incerte parate del portiere milanista. Il Milan verso la fine si riprendeva e riusciva a pareggiare grazie ad un calcio di rigore. La squadra alessandrina ha ancora fornito una ottima esibizione del suo bel giuoco suscitando grande ammirazione fra il pubblico milanese. Essa sta decisamente conquistandosi, attraverso i campi d’Italia, il favore di tutte le folle sportive, per II suo giuoco tecnicamente superbo e privo di ogni durezza, e per la grande mobilità degli atleti. Nella partita di domenica tutti gli undici uomini sono stati all’altezza della situazione. I migliori furono Curti e Papa. Il primo più volte impegnato da potenti tiri di Paride, Cevenini e Savelli, ha assolto il suo compito con raro intuito e con una vera maestria, salvando in corner tre palloni che sembravano imparabili e suscitando l’ammirazione e l’applauso del pubblico. 11 secondo è stato una vera colonna della squadra. Per la sua attitudine al terreno pesante, egli ebbe il compito assai facilitato e brillò per tutta la partita. Superbo in difesa, fu anche di prezioso ausilio alla linea attaccante alla quale fornì con rara precisione ottimi palloni. Pure ammirevole il giuoco di Viviani e Costa sempre pronti, decisi e potenti e del trio centrale d’attacco. Scarsamente efficiente il giuoco di Kostza e di Chierico nel secondo tempo. Il Milan ebbe la sua colonna nei due terzini, di cui Barzan fu il migliore uomo in campo. Unicamente a questo atleta il Milan deve il risultato conseguito. Egli fu superiore ad ogni elogio e per tutta la partita ha brillato di viva luce. Il giuoco del Milan, improntato, come vuole la sua tradizione, a grande velocità, acquista di partita in partita notevole efficienza e fra non molto i rosso-neri saranno temibilissimi avversari delle migliori compagini del girone B. (Il Piccolo, 13/11/1928) AMMIRATA PARTITA DEGLI ALESSANDRINI A MILANO La partita si è svolta sotto un cielo temporalesco e sopra un terreno pantanoso e viscido che ha notevolmente compromesso lo sviluppo tecnico delle azioni, Di ciò hanno sofferto le linee d'attacco: la milanista ha perduto nel fango il tradizionale spunto di velocità che compensa la sommaria elaborazione dei suoi temi di gioco; l'alessandrina, dopo una sapiente e ammirevole concatenazione di passaggi, ha perduto la vena nel guizzo finale che frutta il goal. Il match, guastato dalle anormali condizioni del cielo e del campo, ha tuttavia interessato vivamente la folla raccolta nella maestosa tribuna. È finito alla pari è il risultato può ritenersi regolare nonostante la manifesta superiorità stilistica della squadra alessandrina: ma la squadra piemontese, fornita di un gioco tecnicamente assai rimarchevole, non è riuscita a mettere a profitto la pessima, inspiegabile giornata del portiere Rossoni; dall'altra parte l'atletico Curti ha sventato con parate sensazionali i rari ma pericolosissimi tiri degli attaccanti milanesi. Questi rilievi concorrono appunto a legittimare il match nullo. Molta curiosità precedeva il debutto dei grigi in campo milanese, Ebbene: è stato facile accorgersi che la squadra di Gandini batte un ritmo ben più vigoroso di quello che le costò, mesi or sono il rischio del capitombolo. È, prima di tutto, una squadra che ha un mirabile assetto tecnico, Si direbbe quasi che, tra le squadre piemontesi della provincia, è quella che possiede in grado minore la combattività angolosa e la rudezza istintiva. Gioca un football chiaro, ben congegnato, spesso armonioso, L'attacco è la risultante del lavoro razionale e collegato di cinque giocatori e marcia su un fronte aperto è riccamente manovrato, Alla linea, oggi, è mancata la risolutezza nelle conclusioni in area dirigore e il guaio è stato la causa evidente della sterilità di un attacco stilisticamente molto pregevole. La squadra, inoltre, è solida è sicura in difesa per quanto Gandini, combattente inesauribile, non abbia avuto la giornata più felice, Dei mediani Lauro ci parve oggi il più attivo e redditizio. I terzini giocarono con calma, potenza e precisione, Costa respinse al volo dei bellissimi palloni, Il portiere è una colonna della squadra. Sfoggiò qualche bloccata perfetta. Si liberò da qualche mischia con la forza di un gladiatore, Nè Curti è un portiere cui basti la rimessa in gioco a grande parabola: preferisce collocare il pallone, di braccio, sul piede di un terzino o di un mediano libero cosicchè la rimessa in gioco si concatena immediatamente ad un'azione d'attacco: un portiere di classe. Il Milan. a parte lo stato ipnotico del suo valoroso guardiano, ha avuto anche oggi nei reparti di retroguardia la forza della squadra. Barzan ne è il franco dominatore e Schenoni è del padovano un emulo gagliardo, Al gioco discontinuo e talvolta disorientato di Pomi fecero riscontro la buona prova di Hajos e l'attività di De Franceschini. Quanto all'attacco, la linea funzionò come una forbice senza il perno che raccorda la lame. Le azioni ebbero movimento e vigore fin quando le ali tennero il pallone: ma svanirono non appena il pallone capitò sul fronte del trio centrale, Questo settore della squadra fu impari al suo compito per difetto di ordine, di intuito e di scatto, Al 7' di gioco l'Alessandria sì aggiudicò il suo goal: una vigorosa e brillante azione in linea, apertura all'ala, centro di Chierico, errore di piazzamento di Rossoni e il piede di Banchero che adagia il pallone nella rete. Il Milan, in ardente contrattacco, ottiene due corners a favore; poi, al l7’, Cevenini V scavalca tre avversari, stringe al centro a spedisce un tiro magnifico su Curti; il portiere, fulmineo, devia in corner. Il Milan continua nella sua pressione, ma si fa sistematicamente ributtare indietro dai terzini e dai mediani alessandrini. Fruisce ancora di un corner. Poi l'Alessandria fila al comando del match e lo conserva fino alla chiusura del tempo con una serie copiosa di attacchi bellamente congegnati, ma neutralizzati dal lavoro dei terzini milanisti e dalla indecisione dei forwards. Rossoni si libera a fatica di tutti i palloni che gli vengono spediti. Nella ripresa il gioco perde quota: il terreno si fa sentire. Passano molti minuti insignificanti. Le forze si bilanciano. Ed ecco un brutto momento per i grigi: Costa, addossato alla metà campo, si lascia scappare Cevenini V che crea sotto Curti una situazione infernale. Salva, con un tiro laterale, Papa. Un minuto dopo, 27’, il Milan pareggia. Mischia sotto Curti. Il tiro poderoso di Paride provoca un fallo di mano nell'area fatale. L'arbitro dà il penalty e Barzan converte nonostante il disperato tuffo di Curti. Null'altro di notevole fino alla chiusura. Al 33° Ferrari con un tiro lungo e parabolico colpisce lo spigolo alto della casa di Rossoni, mentre a pochi secondi dal fischio finale Marchi perde una comoda occasione di segnare. Dell'arbitro Lenti può rilevarsi qualche errato apprezzamento di «fuori gioco»: un segnalinee nel primo tempo, sventolò la bandierina quando un attaccante alessandrino era ancora nettamente al di qua del terzino avversario: e l'arbitro fischiò, su quella testimonianza ufficiale, l'offside. Comunque sono nèi. Il sig. Lenti diresse la partita con fermo polso e con prontezza di decisioni tecniche. (La Gazzetta dello Sport – b. r.] UN PREZIOSO MATCH NULLO DEI GRIGI L’Alessandria ha affrontato senza troppa fortuna il campo dei rosso-neri; la partita, disputata sotto una pioggia insistente e noiosa, in un terreno faticosissimo avrebbe forse dovuto ricompensare gli alessandrini che hanno combattuto un primo tempo magnifico. Il pareggio conseguito dal Milan su penalty infondendo nuova foga nelle file concittadine ha in campo avverso avuto conseguenze sensibili sul morale della squadra che ha dovuto subire la prevalenza degli aspiranti. L’Alessandria forse non si è trovata a suo agio completo sul vastissimo campo, poco confacente allo stile di gioco di passaggi rapidi e terra in linea; e ciò nonostante ha potuto condurre un bellissimo match che ne ha confermato pienamente la classe ed ha ribadito la sua buona forma. Il Milan dopo aver subito la prevalenza avversaria al primo tempo, arginando però gli attacchi dei grigi, ottenuto il fortunato pareggio ha avuto uno scatto magnifico e passando all’attacco con tradizionale foga ha ristabilito l’equilibrio terminando l’incontro in ottime condizioni. La cronaca. Nonostante lo stato del terreno l’inizio è velocissimo. I grigi sviluppano delle azioni basate sui classici passaggi rapidi e precisi e prendono in velocità i rosso-neri che stentano a trovare l’accordo. Il portiere milanista è subito chiamato al lavoro: Rossoni non dimostra però la solita precisione di presa ed il goal dell’Alessandria segnato da Banchero dopo quattordici soli minuti di giuoco lo trova completamente spostato. Il vantaggio conseguito sprona vieppiù gli alessandrini che aumentano la pressione e stringono gli avversari nelle maglie delle loro azioni. I rosso-neri reagiscono a sprazzi, ma trovano i backs avversari, sicuri e potenti, pronti a rompere ogni discesa degli avanti mentre i sostegni alessandrini in ottima giornata riforniscono continuamente i loro attaccanti. La fisionomia del match non muta fino al termine della prima ripresa che termina quindi con l’unico punto per i grigi. Il Milan, per nulla scosso dall’inizio sfavorevole, si presenta nella ripresa ben deciso a superare lo svantaggio, e si getta nella battaglia con irruente vivacità; i rosso-neri trovano ora l’intesa e riescono ad intessere qualche azione di ottima fattura. La loro offensiva trova avversari affaticati che marciano ora in tono minore; ma la mancanza dell’attacco è compensata dalla solida difesa. Qualche buona discesa dei grigi non manca però di impegnare Rossoni; ma l’attacco milanista, brillantemente trascinato da Savelli e Paride, è ben rifornito e sostenuto da Barzan. La prevalenza fa presentire maturo il pareggio e questo avviene su penalty per fallo di mano di Viviano al 27’. È Barzan che con un potente tiro ottiene il pareggio per la sua squadra. I rosso-neri spronati dal successo insistono nell’attacco nel rimanente tempo di gioco; ma la prima linea manca sovente qualche occasione buona ad appare inferiore agli altri elementi della squadra, che hanno brillato in tutta la ripresa. Dell’Alessandria ottimo il gioco di Gandini, redditizio quello di Costa e Cattaneo. (Corriere dello Sport) MILAN ED ALESSANDRIA ALLA PARI La bella squadra alessandrina non ha potuto spuntarla sul campo del Milan ed ha dovuto accontentarsi di una giusta partita pari. I grigi dell'Alessandria avevano iniziato con fortuna l'accanita battaglia; dopo qualche azione veramente ottima per tecnica ed intesa, pervenivano a segnare il loro unico goal all8° minuto in seguito ad un netto errore del portiere milanese. Il pallone giunto alto sul centro, bene inviato dalla sinistra, è sfuggito al pugno di Rossoni che, uscito dalla rete tempestivamente, ha però mancato il non difficile colpo in pieno: cosi il pallone, è arrivato all'ala destra che l'ha rinviato subito al centro. Banchero se l’è trovato sul piede mentre tutta la difesa milanista s'era disorganizzata e la porta avversaria ora ancora senza guardiano: non ha avuto cosi eccessive difficoltà a cogliere il goal. Gli uomini del Milan hanno avuto il merito di non demoralizzarsi affatto; anzi hanno cominciato, dopo questo insuccesso, a contrattaccare seriamente e il pareggio non è venuto solamente per la grande abilità del portiere alessandrino, Curti, che tra l'altro ha salvato in corner due potentissimi tiri di Paride e di Cevenini 5° ed ha bloccato con sicurezza sorprendente un improvviso tiro di De Franceschini. L'Alessandria ha risposto agli attacchi milanisti con l'ottimo giuoco degli avanti, fornendo alcuno belle azioni offensive, meno veloci di quelle del Milan ma più tecniche e condotte con maggior intesa. L'arbitro Lenti ha malamente fermato queste azioni due volte, per due inesistenti fuori giuoco. Abbiamo però l'impressione che questo per noi errate decisioni arbitrali non abbiano tolto nessun punto all'Alessandria, la quale non ha potuto segnare ulteriormente, più che altro, per l'imprecisione dei tiri o per il giuoco superbo di Barzan - ben coadiuvato dal coraggioso Schenoni - che ha saputo neutralizzare gli errori di Rossoni, spiegati solo dal fatto che questi si è presentato in campo con uno strappo muscolare alla gamba destra. Comunque il primo tempo terminava col vantaggio di un punto per gli alessandrini, vantaggio giustificato dal maggior assieme o dalla maggior tecnica degli ospiti, giustificato anche se Curti è stato ben più seriamente impegnato di Rossoni. Il Milan poteva però pareggiare nella ripresa su calcio di rigore. Inevitabile. Dopo una serie di attacchi e di contrattacchi su entrambi i campi, con la caratteristica della maggior velocità per quelli milanisti, e della miglior intesa per quelli alessandrini, l'azione decisiva si svolgeva al 25° minuto cosi: un impetuoso attacco del Milan giungeva irresistibile nell'area estrema dell'Alessandria; un piede deviava il pallone verso Paride che prontissimo tirava fortemente in goal; ma la palla era fermata nettamente con la mano del terzino destro alessandrino. L'arbitro concedeva il calcio di rigore che Barzan tramutava nel sospirato punto del pareggio. Il goal suscitava l'entusiasmo del pubblico e dava maggior animo ai giocatori del Milan che tentavano ancora l'attacco, con vivacità. Un calcio di punizione fortissimo di Barzan era deviato in corner dall'ottimo Curti. Si aveva poi qualche azione alessandrina; ma il Milan prevaleva per vivacità anche se qualche suo uomo - come Marchi - era già vinto dalla battaglia furiosa e se De Franceschini ad ottimi momenti accostava incomprensioni di giuoco incredibili. Proprio all'ultimo, pochi secondi prima del fischio della fine, il Milan non coglieva la vittoria per un incredibile errore di Marchi che a due metri dalla porta sbagliava un sicuro goal. Ma la sorte era giusta perché l'incontro nullo premiava equamente entrambe le squadre creatrici, nella giornataccia battuta dalla pioggia e su un campo alquanto pantanoso, di un giuoco vivace molto interessante. L'Alessandria, come dicemmo, più tecnica e meglio amalgamata se pur meno veloce, ha riconfermato la sua attuale efficienza. Portiere ottimo, due saldi terzini anche se qualche volta imprecisi, centro sostegno continuativo e redditizio e prima fila eccellente, che può superare qualunque difesa. i cui uomini però difettano nel tiro in goal; senza questo difetto ieri essi avrebbero potuto battere il menomato Rossoni. I sostegni laterali non sono pari a Gandini. Data la giornata col portiere non in efficienza, e senza Santagostino, il Milan ha giocato un'ottima partita ed ha meritato il match nullo anche se una piccola differenza di classe - complessiva come squadra - esiste a favore dell'Alessandria. Abbiamo visto tutti gli uomini giuocare con anima, con coraggio, con ardore. Questo conta, questo segnaliamo con piacere- come indice sicuro della marcia della squadra del Milan verso un avvenire pieno di promesse, anche se l’inquadratura della squadra non è delle più perfette. Hajos ha condotto un intelligente secondo tempo ed è apparso come il migliore dei sostegni. Ma Pomi nella difficile partila, non ci è spiaciuto del tutto. De Franceschini, invece, ripetiamo, ha giuocato con poca intelligenza e non ha saputo sfruttare i suoi magnifici mezzi. Gli avanti, fra altro, hanno avuto il torto di allargare poco alle ali - che sono ottime -; giuoco questo che avrebbe potuto far loro sfruttare saggiamente la larghezza del campo amico. L'arbitraggio di Lenti, se si tolgono i due errori del primo tempo, può considerarsi buono. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio – e.d.) I numerosi supporters alessandrini che avevano sfidato l’inclemenza del tempo per seguire la squadra del cuore non sono rimasti delusi. La squadra ah funzionato come meglio non avrebbe potuto. L’Alessandria ha convinto anche quei pochi che ancora elevavano qualche riserva sulla forza reale del suo gioco. Ammirevole la fusione tra le diverse linee e la magnifica intesa tra i cinque uomini dell’attacco. Di essi il solo Koszta non si è trovato a suo agio sul fondo acquitrinoso e non ha reso tutto ciò che era possibile attendersi dal suo valore. Per prontezza di intuito e scaltrezza di impostazione degli attacchi ha primeggiato Cattaneo, sempre più preciso e pericoloso. Banchero è stato l’atleta regolare ed instancabile, indifferente alla fatica e tetragono ai colpi avversari. Ha fatto filare Chierico con certi traversoni stupendi di precisione, che hanno strappato l’applauso. Ferrari non si è smentito e ha messo bene in evidenza l’alta classe del suo gioco. Chierico, dopo un superbo primo tempo, ha ceduto affranto nella ripresa, complice la dolorosa contusione riportata. Dei mediani, Papa è stato il migliore per il senso della posizione e per l’abile distribuzione della palla. Gandini, quadrato e forte, e Lauro, impetuoso e ovlitivo, hanno bene ocmpletato la linea che si è meritata le incondizionate lodi degli spettatori. Costa e Viviano non hanno avuto un attimo di incertezza liberi, e pressati dagli avversari, hanno spazzato la loro area con una potenza veramente insospettabile. Curti va citato all’ordine del giorno. Niuna lode può sembra sufficiente a chi lo ha visto all’opera ed ha ancora impresse nella mente le sue perfette parate. Con tali atleti, la squadra, cementata da una eccezionale forza di volontà e bruciata dal fuoco dell’entusiasmo, non potrà non marciare inflessibilmente verso una meta sempre più alta. (Lo Sport di Alessandria del 11 novembre 1926) RISULTATI: Bologna – Torino 1-1 Cremonese – Padova 0-2 Livorno – Andrea Doria 2-1 Sampierdarenese – Fortitudo 3-1 CLASSIFICA: Padova, Livorno p. 7, Sampierdarenese, Alessandria, Torino 6, Bologna 5, Cremonese, Andrea Doria, Milan 4, Fortitudo 1. Il punto sul campionato È un'autentica sorpresa la conclusione del match Cremonese-Padova. I padovani balzano cosi soli al comando del girone B, lasciando indietro squadre come quelle del Torino, dell'Alessandria, del Livorno e della Sampierdarenese. Vincere a Cremona è compito difficilissimo anche quest'anno che i cremonesi appaiono in leggero declino. In questa stagione solo il Torino ha potuto passare vittorioso su quel campo: e per un calcio di rigore. Nelle altre partite la Doria e la Fortitudo hanno subito due onorevoli sconfitte sui difficili campi di Livorno e di Sampierdarena. Il Milan è riuscito a imporre all'Alessandria il match nullo e questo per la squadra milanese, data l'attuale forza degli alessandrini, è già un buon risultato. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)

Girone B

Milan FC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 1)

RETI:

72. rig. Barzan [Mi] 7. Banchero (I) E.[A]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

MILAN FC: Rossoni, Schienoni, Barzan, De Franceschini, Pomi, Hajos, Cevenini (V) Carlo, Marchi, Ostromann, Savelli, Paride. All.: Burgess Herbert

Arbitro: Lenti Cesare (Genova)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone B

Milan FC - Alessandria US 1 - 1 (0 - 1)

RETI:

72. rig. Barzan [Mi] 7. Banchero (I) E.[A]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

MILAN FC: Rossoni, Schienoni, Barzan, De Franceschini, Pomi, Hajos, Cevenini (V) Carlo, Marchi, Ostromann, Savelli, Paride. All.: Burgess Herbert

Arbitro: Lenti Cesare (Genova)

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Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

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