Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1926/1927
Div. Nazionale
05-12-1926 - Giornata: 9 - Cremona - Giovanni Zini
Girone B


Cremonese US - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 35. Cabrini L. [Cr]

Alessandria US Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Bruno Mario, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
CREMONESE US: Compiani, Ravani (II) Attilio, Ravani (I) Ottorino, Puerari (III) Giovanni, Borgo, Bonizzoni, Poli, Albertoni, Bodini (I) Ercole, Cabrini, Tansini. All.: Payer Eugen

Arbitro: Minoli Edgardo Cesare (Torino)
Note
Espulso nel secondo tempo Puerari [C – gioco scorretto] Uscito per infortunio al 80’ Cabrini [C]. Angoli: 2-2 Inizio ore 14,30

Commento
ACCANITA CONTESA E VITTORIA DEI RINATI CREMONESI Il pubblico delle grandi occasioni ha assistito oggi all'incontro fra \| griglo-rossi della Cremonese ed i grigi alessandrini, La guigne che fino ad oggi ha perseguilato l'équipe grigio-rossa è stata — finalmente! — frustrata ed i giuocatori unionisti, scesi in campo in una nuova formazione, hanno potuto cogliere il tanto sospirato trionfo, magnificamente imponendosi agli uomini (pur saldi) di Banchero. Partita regolarissima, snella, elegante, veloce in entrambi i tempi, o meglio, fino a dieci minuti prima del fischio della fine, giaccché, al 35’ del secondo tempo il giuoco è diventato pesante, falloso ed ha perduto la sua bellenza anche a cagiono della irruenza del grigi che pur di segnare, tutto hanno tentato. In questi ultimi dieci minuti proprio Cabrini — l'uomo migliore della giornata, la nuova mezz'ala il cui debutto è stato davvero un trionfo — ha dovuto abbandonare per una contusione riportata in uno scontro con Viviano. La Cremonese ha vinto bene; se la linea dei suoi mediani avesse maggiormente sorretto la linea del forwards, indubbiamente i cremonesi avrebbero raccolto più frutti ed i goals sarebbero stati di più. I grigiorossi si avviano, quindi, all'auspicato assestamento: sicura la difesa e sicura la linea di sostegno, gli altaccanti sono stati oggi più proficui e più amalgamati ché il ritorno in squadra di Albertoni (le vecchie casacche non si smentiscono mai!) e di Tansini ed il giuoco più veIoce delle ali hanno dimostrato che la Cremonese può e deve ritornare la temuta squadra dell'anno scorso. E dopo Cabrini, Compiani ha giuocato la sua migliore partita chè, specie nel secondo tempo, i grigi tutto hanno osato (con la loro svelta linea di attacco) pur di pareggiare. Gli ospiti sono stati degni della forma e sebbene azioni su azioni slegate e senza continuità si siano susseguite in entrambi i campi, la partita è assurta, in taluni momenti, alla passionalità dei grandi matehes, forti nell'attacco i grigi difettano, a nostro avviso, nella difesa; il duo Ravani è parso più forte del duo Viviano-Costa, Quattro corners ha fischiato Minoli, che ha arbitrato assai bene; due contro l'Alessandria e due contro il Cremona e proprio in uno dei corners contro l'Alessandria (al 37’ del primo tempo) Cabrini ha potuto infilare la rete di Curti dopo di aver preso a volo il ball tirato da Poli. I ventidue uomini sono stati degni tutti del massimo elogio; ché tutti hanno giocato con gran cuore è fino all'ultimo fiato. (La Gazzetta dello Sport) CREMONESE BATTE ALESSANDRIA: 1 A 0 La partita era attesa con ansia da tutto il pubblico di Cremona sportiva non solo perché si sapeva che la squadra dei grigio-rossi sarebbe scesa in campo in una nuova formazione, ma anche perché una mancata vittoria avrebbe forse irrimediabilmente tolto alla Cremonese la speranza di salvarsi dalla retrocessione. A parte l’energia e la buona volontà dimostrata da tutti gli uomini cremonesi, le lacune sono ancora gravi e tali da destare delle serie preoccupazioni in vista degli incontri che i grigio-rossi dovranno sostenere nel girone di ritorno. La squadra dell’Alessandria ha lasciato una buone impressione in tutto il suo complesso; e oggi si è battuta con tutte le sue forze segnando anche una certa superiorità sulla Cremonese per il numero delle azioni pericolose portate sotto la rete di Compiani, che arrestò magnificamente cinque o sei pericolosissimi tiri. Questo non impediva però che i cremonesi al 30.o minuto del primo tempo, per merito di Cabrini, segnassero il punto della vittoria su corner tirato da Poli. In sostanza si è avuta una maggior aggressività nelle azioni dei grigi contro una maggior pressione molto meno pericolosa esercitata dai grigio rossi. La vittoria ha premiato i più tenaci: quegli atleti che oggi sopra ogni cosa superbamente la vollero e la ottennero. Sull’arbitraggio dell’avv. Minoli è meglio tacere per non dirne male. (Corriere dello Sport) L’ALESSANDRIA BATTUTA A CREMONA L'Alessandria, che mancava di Gandini, si è lanciata decisamente all'offensiva sin dall'inizio, ma le sue belle azioni in linea non hanno dato frutto per l'imprecisione nel tiro in porta. Poi l'iniziativa dell'attacco è passata ai cremonesi, che hanno mantenuto una certa superiorità per tutto il primo tempo. Un corner contro l'Alessandria e uno contro il Cremona al 9° e al 21° minuto non hanno avuto effetto. Il Cremona ha segnato il suo goal dopo una ferie di insistenti attacchi al 30° minuto, su azione seguita a un calcio d'angolo, con un forte tiro raso a tera di Cabrini. Nel secondo tempo l'appesantirsi del giuoco, specialmente da parte della squadra alessandrina, ha contribuito a rendere la partita poco piacevole. Cabrini ha dovuto essere portato fuori dal campo perché colpito da un calcio. Puerari è stato espulso dall'arbitro per una rude carica. Tuttavia, si sono registrate anche alcune fasi strenuamente combattute. L'Alessandria ba avuto un finale pericoloso, senza però giungere al pareggio. La compagine cremonese, che sta ritrovando l'efficienza di un tempo, ha potuto contare su un reparto d'attacco notevolmente migliorato. L'inclusione di Albertoni. accorto distributore del giuoco, ha conferito alla prima linea maggiore coesione e decisione. Arbitro Minoli. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) LA CREMONESE BATTE L’ALESSANDRIA Alla presenza di un pubblico numerosissimo e su un terreno in perfette condizioni, si è svolta oggi la partita che ha segnato la prima vittoria cremonese dopo un lungo periodo di crisi e di sfortuna L'innesto del vecchio Albertoni ha giovato a legare il gioco del centro Bodini con quello dell'ala destra Poli. A mezza ala sinistra fu riprovato il giovane Cabrini che svolse all'inizio un gioco piuttosto deficiente mentre dopo aver segnato il goal della vittoria divenne il più efficace e pericoloso attaccante cremonese. Tansini che ritornava dopo parecchie settimane di forzata inattività per uno strappo muscolare, dimostrò di essere ancora In condizioni menomate e il suo rendimento fu scarso. Buoni come al solito Bodini e Poli. La linea di sostegno fu deficiente al centro e a destra durante il primo mezzo tempo. Il goal della vittoria fu segnato al 35.o minuto del primo tempo. Ravani e Combiani costituirono la barriera insormontabile contro cui si infransero tutti gli attacchi alessandrini anche nei momenti in cui furono pia insistenti e pericolosi. Non è quindi da sorprendersi se l'Alessandria non abbia potuto segnare nemmeno il punto che le avrebbe valso il prezioso pareggio, risultato massimo al quale oggi avrebbe potuto sperare. Le azioni offensive deil grigi alessandrini furono quasi sempre iniziate e condotte con un notevole collegamento, velocità e sicurezza sulla palla, ma mancavano di decisione nell'area di rigore. (La Stampa) U.S. CREMONESE BATTE U.S. ALESSANDRIA 1 A 0 Anche oggi la sfortuna ha toccato i colori concittadini incappando nell’infelice giornata di Borgo e Puerari. I piemontesi mostrarono una deficienza al centro per la mancanza di Gandini e furono poco sicuri in difesa, mentre la prima linea filò omogenea, mettendo lo scompiglio nella stringente area di rigore ben vigilata dagli ottimi Ravani e dal felino Compiani, In seguito ad un corner a favore dei grigio-rossi fu Cabrini che al 36’ ebbe l’ambito onore di segnare il goal della vittoria. Il Cabrini fu anche un lavoratore indefesso: eseguì il doppio gioco di offesa e di difesa, intuì i rapidi spostamenti con Tansini, tanto da figurare il migliore della prima linea e fu perciò al 35’ della ripresa che Viviano lo mise fuori uso. Albertoni collegò il gioco coi propri forwards e riuscì diverse volte a rendere libero l’un po’ indeciso Poli, sì da farlo viaggiare indisturbato e minaccioso su Curti. In complesso la prima linea così formata se non ha rifulso ha però lasciato a sperare che con un po’ più di affiatamento dovrà in avvenire far parlare di sé. L’avvocato sig. Minoli ha dimostrato di essere più adatto alla difesa di cause forensi che non a quelle sportive. (Il Calcio (Genova) del 11 dicembre 1926 – Sandro B.) Una nuova sconfortante giornata di delusione per i colori “grigi” I CREMONESI LANCIATI ALLA RICONQUISTA DEL TERRENO PERDUTO NELLE PARTITE INIZIALI RIESCONO A PASSARE ATTRAVERSO LE SCREPOLATURE DELLA COMPAGINE “GRIGIA” Un’altra dolorosa battuta d’arresto hanno dovuto subire i grigi in questo tormentato girone d’andata. Tecnicamente la partita è stata una ben povera cosa. Il gioco duro e falloso instaurato dai cremonesi e controbattuto dai grigi nei limiti del possibile, ha alterato la regolarità di svolgimento delle azioni di attacco. L’Alessandria è stata l’ombra della bella compagine di inizio di stagione e non tutti i suoi uomini hanno dato l’impressione di impegnarsi a fondo. Gli halfs laterali ed il centro avanti si sono dimostrati i punti più deboli della squadra. Banchero è di una lentezza esasperante. Il suo gioco continuamente arretrato, spezza l’assieme della linea attaccante, dando origine a due distinti settori di destra e di sinistra, facilmente neutralizzati dalle opposte difese. Dal centro vanti dovrebbero avere vita tutte le iniziative e gli sviluppi delle azioni a metà campo, ed il loro coordinamento nei pressi dell’area di rigore avversaria per dar modo di piazzare il tiro finale all’uomo meglio appostato. È ciò che Banchero ha fatto sino a poco tempo fa ed ora non è più in grado di fare per la lentezza nel mettersi in azione e per il suo inguaribile difetto di voler troppo palleggiare, attirandosi addosso gli avversari che gli paralizzano ogni libertà di movimento. L’attacco, privato così del suo fulcro direttivo e cooperatore, diventa come un ventaglio sprovvisto del perno di rotazione: basta un soffio di resistenza per sconvolgerne le trame disarticolate ed inconsistenti. È affiorato così il gioco individuale, che ha dato buone armi in mano ai rudi avversari, specie nella loro area di rigore continuamente minacciata, sebbene non in modo serio e pericoloso. Un difetto non lieve dei nostri avanti, rilevato in precedenti partite e maggiormente risaltato domenica, è quello di preoccuparsi più dell’uomo che della palla, tentando di sfuggire alla carica dribblando l’avversario, con grave danno alla celerità ed alla scioltezza dell’azione in pieno sviluppo. Pare a noi più prudente e redditizio il rapido smarcamento e il pronto passaggio all’uomo libero. Si eliminano gli incontri duri, si dà maggio r chiarezza al gioco e si evita il ristagnamento delle azioni, che permette l’accorrere dei mediani in difesa. È un difetto che crediamo scomparirà col ritorno della prima linea alla bella intesa che ha saputo strapparci grida di sincera ammirazione. (Lo Sport di Alessandria, 9 dicembre 1926 – Il Tifoso) NEL CAMPO DEL FOOT-BALL Un problema urgente: rinnovare la prima linea Le ultime speranze di una riscossa della squadra grigia dopo l’insuccesso contro il Torino, si sono del tutto perdute domenica scorsa a Cremona, ove i grigi, nonostante la loro superiorità di classe, non hanno saputo dominare i grigio-rossi. Quali le cause? A Cremona il blocco difensivo ancora una volta ha giuocato una partita superba : benché privo di Gandini, ch’era sostituito da Papa, il quale fu il vero perno della squadra, esso ha saputo contenere brillantemente l’offensiva dei grigio-rossi, permettendo a questi ultimi di segnare un solo goal in seguito ad un calcio d’angolo. Le cause dell’inattesa quanto ingloriosa sconfitta si debbono unicamente attribuire alla linea attaccante che non ha seriamente impegnato il portiere avversario, ed ha anche sciupato occasioni facilissime. Crisi o fallimento di un sistema attaccante. L’inizio del campionato era stato per la squadra concittadina, veramente trionfale e sorprendente. Dopo avere inflitto sconfitte clamorose a squadroni forti e ritenuti imbattibili, si era insediata al primo posto della classifica, considerata da tutta l’Italia sportiva come la rivelazione dell’annata. Oggetto di particolari commenti era specialmente il quintetto attaccante che in sei partite era riuscito a segnare ben venti goals: punteggio questo raggiunto da nessun’altra squadra. Quale forza penetrativa aveva raggiunto la linea attaccante alessandrina? Quale sarebbe stata la difesa capace di contenere l’offensiva dei cinque avanti? Si domandavano gli sportivi della nostra città e di tutta Italia. Nessun nome di grido, nessuna celebrità del calcio era fra i cinque avanti, eppure la linea marciava a spron battuto, sconvolgendo ogni ostacolo. Il sistema di giuoco del quintetto era basato su passaggi brevi, rapidi, precisi, allargato a metà campo alle ali, e ristretto nell’area di rigore ai tre uomini di centro: un giuoco sconcertante e ubriacante, che si concludeva colla segnatura a pochi passi dalla rete. Infatti un solo goal è stato segnato con un tiro da oltre dieci metri, da Ferrari, col Bologna. Era questo un segno indubbio della forza penetrativa del quintetto attaccante ma di un’assoluta mancanza di tiratori potenti. Poi venne il match col Livorno che provocò la delusione più amara. I cinque attaccanti avevano dovuto segnare il passo. Si imprecò alla mala sorte, al cattivo arbitraggio, alla fortuna della difesa amaranto e si sperò in una pronta ripresa. Il match col Torino lasciò tutti perplessi. La linea attaccante non funzionava più. Mancava ad essa un uomo di azione, un centro attacco che sapesse trascinare la linea e che sapesse infondere ad essa un sistema proprio, un giuoco vivo, concludente. Le due ali rimanevano sovente inoperose, il giuoco si restringeva al trio centrale che si perdeva in inutili palleggi e non puntava mai decisamente sulla porta avversaria. Dov’era il giuoco travolgente delle precedenti partite? Ma ancora si sperò e si lasciò intatta la formazione della squadra. Nuova e più emozionante delusione. Questa volta la deficienza penetrativa si era estesa dal centro attacco a tutta il trio centrale che peccò di conclusione, di decisione e di precisione nell’azione finale. Non solo, ma limitò il giuoco a sé stesso, trascurando le ali che avrebbero potuto insidiare maggiormente la rete avversaria. E’ vero che le azioni erano condotte con la solita tecnica a metà campo, ma poi si perdevano nell’area di rigore dove il campo d’azione era limitato e dove si rendeva necessaria un’azione decisiva. Di qui le due domande: crisi di uomini o fallimento di un sistema d’attacco? Io trovo più logica la prima domanda, giacché il sistema d’attacco impostato, come era all’inizio del campionato, è il più irresistibile, il più sconcertante ed il più attivo dei sistemi. La nostra linea d’attacco è priva di un trascinatore e di tiratori e pecca soprattutto di altruismo. La mania di segnare per trovarsi alla testa della classifica dei cannonieri, ha messo nei tre uomini di centro un tale orgasmo da far dimenticare ogni dovere verso la squadra e la cittadinanza. L’ambizione personale è subentrata al giuoco di squadra con gran danno alla collettività. La necessità di una riforma. All’inizio del campionato ho più volte detto che alla linea attaccante della squadra grigia, mancava un trascinatore e che Banchero non aveva tutte le doti per coprire tale ruolo. Le partite che si sono susseguite parevano darmi torto, ma ora si affaccia più evidente la verità di questa affermazione. E ’ vero che fra tutti i giuocatori non ve n’è uno solo che abbia doti di centro attacco, ma è anche vero che Banchero è il meno adatto. La sua esasperante lentezza provoca un rilassamento in tutta la linea. Coll’attuale sistema di giuoco delle squadre italiane, è necessario che le azioni siano svolte colla massima celerità (vedi il giuoco del Torino, del Milan, del Livorno, del Padova, ecc.). La nostra linea invece ha un sistema di giuoco, sia pure tecnico, ma esasperatamente lento. Solo le due ali hanno doti di velocità, ma quando esse giungono nella linea di fondo, il trio centrale è ancora lontano e non può raccogliere le loro precise centrate. Si rende perciò necessaria una riforma, sia pur lieve, della linea attaccante. Non vogliamo però innalzarci a consiglieri della mente direttiva della squadra, giacché ad essa è preposto un uomo che per il suo passato e le recenti luminose prove, gode la fiducia di tutta la cittadinanza sportiva, ma vogliamo solo sperare che un rimedio pronto e radicale sia effettuato. Basterebbe un colpo di scure e la diligenza riprenderebbe come prima e forse meglio di prima, il cammino della gloria. (Il Piccolo, Teresio Pelizza, 11/12/1926) RISULTATI: Bologna-Andrea Doria 0-0 Cremonese-Alessandria 1-0 Livorno-Padova 5-0 Milan-Fortitudo Pro Roma 4-0 Torino-Sampierdarenese 6-1 CLASSIFICA: Torino°, Milan, Livorno p . 12, Bologna 10, Alessandria, Padova 9, Sampierdarenese 8, Andrea Doria° 7, Cremonese 6, Fortitudo 3 °una partita in meno Il punto sul campionato Nel girone B. dopo il Torino, troviamo con l'identico punteggio Milan e Livorno. La squadra milanese dopo un inizio disastroso, tanto che si taceva battere sul suo campo dalla Sampierdarenese, ha saputo portarsi ai primissimi posti con una marcia sorprendente. Quando si pensi che il Milan già passato sui difficili campi del Torino, del Livorno e del Padova dove ha conquistato cinque punti, si può concludere che la squadra milanese ha buone probabilità di piazzarsi per in finale. In questo girone, a parte il Torino il quale sembra ormai sicuro, sono in lotta per il secondo e terzo posto oltre al Milan, Livorno. Alessandria, Padova e Bologna. Gli ex-campioni d'Italia ieri si sono fatti imporre il match nullo dalla Doria battuta domenica scorsa a Genova dalla Fortitudo. Questo risultato - l'unica sorpresa vera della giornata - dice che la crisi bolognese che si credeva superata dopo la vittoria di Sampierdarena, non è ancora finita. Con tutte le sue cattive giornate però il Bologna ancora bene in lotta ed ha tutt'altro che perdute le speranze di piazzarsi nel terzetto di testa E noi crediamo che i bolognesi faranno un girone di ritorno, migliore di quello d'andata. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)

Girone B

Cremonese US - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)

RETI:

35. Cabrini L. [Cr]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Bruno Mario, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

CREMONESE US: Compiani, Ravani (II) Attilio, Ravani (I) Ottorino, Puerari (III) Giovanni, Borgo, Bonizzoni, Poli, Albertoni, Bodini (I) Ercole, Cabrini, Tansini. All.: Payer Eugen

Arbitro: Minoli Edgardo Cesare (Torino)

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2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone B

Cremonese US - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)

RETI:

35. Cabrini L. [Cr]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Bruno Mario, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

CREMONESE US: Compiani, Ravani (II) Attilio, Ravani (I) Ottorino, Puerari (III) Giovanni, Borgo, Bonizzoni, Poli, Albertoni, Bodini (I) Ercole, Cabrini, Tansini. All.: Payer Eugen

Arbitro: Minoli Edgardo Cesare (Torino)

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Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Bruno Mario, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

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