Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1926/1927
Div. Nazionale
19-12-1926 - Giornata: 10 - Genova - Campo della Cajenna
Girone B


Andrea Doria SG - Alessandria US 1 - 2 (1 - 1)
RETI: 14. Poggi I [An] 43. rig. Viviano A.[A], 82. Ferrari G.[A]

Alessandria US Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
ANDREA DORIA SG: Bacigalupo Manlio, Stemberg, Ravasio, Cornazzani, Parodi Mario, Montaldo, Neri Ettore, Poggi (II) Ernesto Matteo, Mandosso, Fontana Ettore, Rivolo.

Arbitro: Turbiani Giuseppe (Ferrara)
Note
Espulsi 71. Cattaneo [A – gioco scorretto], 87. Poggi [AD – gioco scorretto] Giornata di forte vento che ha disturbato i movimenti dei giocatori Inizio ore 14,17

Commento
VITTORIA DEI GRIGI SUL TERRENO DEI DORIANI E' indiscutibilmente un altro colpo di sfortuna che si è abbattuto sulla squadra doriana, sorpresa, alla vigilia del mateh tanto importante, dalla indisposizione di uno dei suoi uomini migliori: Cusano, Ma non solo la Doria ha dovuto affrontare la partita leggermente handicappata per l'assenza di Cusano, durante il corso del match, quando il tiro scoccato dal forward bianco-bleu avrebbe certamente violata la casa alessandrina, momentaneamente incustodita, tre compiacenti paletti hanno trattenuto la palla impedendo alla Doria di conquistare il goal. Sfortuna, dicevamo, alla quale la squadra doriana ha rabbiosamente reagito; ma ha dato di cozzo contro una muraglia di acciaio, La difesa alessandrina, infatti, è oggi stata una barriera insormontabile. Solamente per una volta, Poggi è riuscito a passare, nel primo tempo, Poi, la squadra doriana è stata sempre fermata a tempo da una meravigliosa coppia di terzini a da una attiva, velocissima, duttile linea di mediani. Il match è presto descritto. All'inizio, la Doria che gioca col vento in favore, preme sulla difesa avversaria, la quale resiste brillantemente, Solo una volta, si è lasciata sorprendere, da Poggi al 14' ed è stato il goal doriano. Alla mezz'ora del primo tempo, la Alessandria scatena una controffensiva serrata, che conduce a serie situazioni nell’area doriana. Ma Bacigalupo, in una giornata superba, e Ravasio e Stemberger, oggi veramente ottimi, frustrano tutto. Al 42’ ecco il pareggio alessandrino: un hand di Ravasio e penalty; tira Viviani, che segna. In questo primo tempo, la Doria è stata superiore, ma ha accusato chiaramente la mancanza di Cusano e la forma precaria delle due estreme specialmente di Neri. Netta ripresn i grigi attaccano per primi è vero, ma la Doria risponde, Gli attacchi delle due squadre sembrano colpi di ariete sulle rispettive difese. Contro vento, i doriani operano ancora il giuoco alto, ed è questo l'orrore madornale. Ciò nonostante, due pali respingono due insidiosissimi palloni. Alla mezz'ora i grigi che giuocano in dieci per l'avvenuta espulsione di Cattaneo iniziano il serrate. Al 37’ un fallo di Ravasio provoca una punizione contro la Doria sul limite dell’area di rigore. Centra Costa un pallone perfetto, interviene Ferrari a correggere la traiettoria della palla e Bacigalupo — ed ha parato fin qui palloni magnifici — deve raccogliere il ball in fondo alla rete. Fino a quel momento, ripetiamo, pur non essendo superiore, la Doria aveva precisamente bilanciato le azioni avversarie. L’ espulsione di Poggi, al 42’ e poi la fine. La Doria ebbe un portiere e due terzini in giornata superba; anche Cornazzani e Parodi tennero bene il loro posto, ma Montaldo fece rimpiangere Cusano. Degli attaccanti, Neri e Rivolo assolutamente giù di forma, I tre del contro alternarono buone azioni ad altre mediocrissime. L'Alessandria ebbe due terzini signori della palla. Il giuoco d'intesa fra mediani e terzini e tra forwards e mediani ed in fine fra uomo ed uomo, fu svolto assai brillantemente. Indubbiamente l'Alessandria fu, in linea tecnica, un punto al di sopra della Doria, che solamente all'inizio del match ebbe, specialmente nei forwards, i suoi momenti migliori. L'arbitro Turbiani della Spal foce del suo meglio, ma nell'ambiente accalorato non fu sempre felice nelle sue decisioni. (La Gazzetta dello Sport) ALESSANDRIA BATTE DORIA: 2 A 1 Incominciato bene per i doriani, il match è terminato colla vittoria degli ospiti che si sono dimostrati più furbi nello sfruttare le occasioni loro presentatesi. La squadra di Carcano, più robusta e più decisa della Doria, ha svolto un gioco rapido e veloce, con azioni più chiare e più pericolose. La Doria, per contro, pur avendo attaccato più a lungo, che non i suoi avversari, è stata più confusionaria nello svolgimento del gioco e meno pronta nel momento conclusivo dinanzi alla porta avversaria. Ma pur con questi difetti, i doriani avrebbero potuto ottenere almeno il pareggio senza l’accanirsi della sorte avversa bei loro confronti sotto la forma di paletti della porta avversaria, di un calcio di rigore a loro carico e di tanti latri particolari che hanno concorso a dare un nuovo dispiacere alla famiglia doriana ed a gettare la squadra in una poco piacevole posizione di classifica. Dei singoli giuocatori doriani, Bacigalupo e Stenberg furono i migliori. Qualcun altro lavorò bene, ma a tratti. Questo dicasi per la linea mediana che dopo un primo tempo eccellente, andò progressivamente calando nella ripresa fino a cedere completamente verso la fine quando invece era più necessaria la sua opera. L’attacco fu volonteroso ma impreciso ed ebbe nelle due alli due uomini insufficienti. La squadra vincente ebbe nei due terzini ed in Gandini gli uomini più redditizi. All’attacco, che lavora con molta velocità, le due ali furono gli uomini più pericolosi. Partita movimentata e non priva di incidenti a motivo dell’arbitro Turbiani della Spal, che solo nel secondo tempo si è deciso a frenare il gioco pesante. La Doria è la prima a mettersi i nazione e per un quarto d’ora il predominio è suo, Il goal della Doria è segnato al 14’: da un cross di Rivolo il pallone giunge sulla destra e Poggi con un tiro raso terra che sfugge a Curti, può segnare per i suoi colori. Per un altro quarto d’ora, i bianco-bleu continuano ad attaccare. Al 30’ Fontana, solo a tu per tu con Curti, non sa fare meglio che tirare in pieno sul portiere avversario. Risveglio alessandrino con due corners a loro favore ed un goal a vuoto salvato da Montaldo: al 37’ il palo laterale aiuta Curti a liberarsi da un tiro improvviso di Mandosso. I grigi pareggiano al 42’ in seguito ad un calcio di rigore concesso da Turbiani per avere Ravasio inavvertitamente toccata la palla con le mani; Viviani tira e segna imparabilmente. La ripresa è giuocata in prevalenza nella metà campo doriana e Bacigalupo può far sfoggio ripetutamente della sua abilità. La difesa bianco-bleu resiste bene alla pressione avversaria, mentre hanno invece calato in maniera sensibile mediani ed attaccanti. Al 26’ l’arbitro espelle l’alessandrino Cattaneo per gioco scorretto. Sembra che la Doria possa approfittare di questo fatto per cogliere il successo, ma dopo alcuni attacchi infranti dalla difesa avversaria, la Doria torna a ripiegare. Al 35’ un inutile fallo di Ravasio a danno di Koszta provoca un calcio di punizione contro la Doria. Il tiro di Koszta è raccolto da Ferrari che gira il pallone nella rete di Bacigalupo. È la fine. Nella compagine doriana avvengono alcuni spostamenti ma la difesa alessandrina non si lascerà sorprendere e a qualche minuto dalla fine Poggi, per un atto scorretto, si fa rimandare dall’arbitro, innanzitempo, negli spogliatoi (Corriere dello Sport) ALESSANDRIA BATTE ANDREA DORIA 2-1 Dopo un primo tempo in cui i doriani favoriti dal vento hanno saputo imporsi agli avversari per maggiore aggressività, l'Alessandria, più resistente dopo aver usufrutto di un calcio di rigore, ha potuto segnare nella ripresa un netto predominio che ha fruttato la vittoria. La partita, guastata in parte dal vento, è stata giocata piuttosto rudemente, e non è stata forse sufficientemente frenata dall'arbitro. La Doria ha avuto un inizio nettamente favorevole ed al 14° minuto ha segnato per opera di Poggi su traversone di Rivolo. Altre buone occasioni di segnare sono state sbagliate dai doriani mentre al 42° minuto, per fallo di mano di Ravasio, l'Alessandria ha beneficiato d'un calcio di rigore che Viviani ha trasformato in goal. Nella ripresa la Dona è andata lentamente cedendo e l'Alessandria ha potuto dominare, ma infruttuosamente, per la bella difesa opposta da Bacigalupo. Al 20° minuto l'arbitro ha espulso dal campo Cattaneo e la Doria non ha nemmeno saputo approfittare della diminuita efficienza degli avversari i quali al 35° minuto, su calcio di punizione tirato da Ferrari hanno ottenuto con Koszta il punto della vittoria. A tre minuti dalla fine anche il doriano Poggi è stato allontanato dal campo. Arbitro Turbiani. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio) ALESSANDRIA-DORIA: 2-1 Allo scoccare del 45.o minuto del primo tempo, la Dorla non aveva concretato in modo tangibile la sua leggera superiorità di giuoco. Si è imposta ai grigi fin dalle prima battute, ma non è riuscita ad ottenere la vittoria. Il primo tempo è finito l a 1, era prevedibile che nella ripresa, col vento a sfavore dello squadra doriana, non avrebbe più potuto migliorare il punteggio. L'Alessandria, conscia della importanza dell'incontro, e scesa a Genova al completo ed accompagnata da numerosi supporters. L'arbitro Turbiani è stato discusso, ma il suo operato non ha danneggiato né l'una né l'altra squadra. Il fischio di iniziò è dato alle 14,17 precise. Soffia una brezza da nord a favore del doriani. L'area di Curti è subito invasa. I grigi, al 9.o minuto, sono in corner. L'azione si capovolge contro il Doria. Gandini porta un pericoloso pallone sotto la porta di Bacigalupo; Banchero sbaglia il tiro. La minaccia è riportata ancora in campo bianco-bleu ed un discesa a ventaglio alessandrina finisce senza esito. Al dodicesimo minuto i doriani ottengono il loro goal. Un perfetto centro di Rivolo è raccolto da Poggi che spedisce a Curti, che ha un attimo di ritardo nella parata e non può far altro che raccogliere la palla in fondo alla rete. L'Alessandria, ritorna al contrattacco e scende con Chierico verso la rete doriana; un perfetto passaggio a Koszta, che sbaglia per pochissimo. Al 30.o minuto Fontana si trova a due metri da Curti, ma lo shoot è respinto. Il Doria si salva da una discesa alessandrina in corner, e riprende il comando della partita. La linea mediana sostiene egregiamente l'attacco. L'Alessandria tenta il pareggio. Gandini spinge i suoi uomini all'attacco. Banchero, che ha il pallone, sta per scoccare il tiro ma Bacigalupo con una felice uscita evita il pericolo. Al 42.o minuto avviene una intricata meléè in area doriana. Ravasio commette un fallo. Viene concesso il penalty, e Viviani segna il pareggio. L'Alessandria non può più perdere il match. Si riprende dopo dieci minuti di riposo. Banchero, attivissimo, impegna assai seriamente l'ottimo Bacigalupo. Il giuoco ha dicci minuti di equilibrio, poi, lentamente, la Doria perde terreno. Le casacche grigie si impegnano a fondo. Al 18.0 minuto, Bacigalupo è al lavoro; al 22.o, un corner contro il Doria. L'Alessandria inchioda le maglie bianeo-bleu nel loro, campo. Al 26.o minuto l'arbitro espelle Cattaneo. Ridotti in dieci uomini gli alessandrini sono sempre più minacciosi, Al 34.o minuto Ravasio è colto in fallo. Tira Koszta. Ferrari al volo rovescia nella rete bianco-bleu il ball. A questo smacco la Doria si accascia. L'arbitro espelle ancora Poggi. per una scorrettezza verso Curti. La squadra alessandrina, con calma olimpica attende la sua ora specialmente in difesa, attendendo il fischio finale che sanzioni la sua vittoria. (La Stampa) U.S. ALESSANDRIA BATTE ANDREA DORIA 2 A 1 La partita che aveva grandissimo valore per le due squadre in campo, è stata giuocata assai male. I concittadini, mancanti di Cusano han giocato un brillante primo tempo, quando cioè si trovavano con il vento in favore, ma questo troppo prodigarsi nei primi 45 minuti, costò loro la vittoria. Quando il vento aiutava gli uomini di Gandini, non tutti i bianco-bleu si trovarono in condizioni di arginare le azioni dei grigi e specialmente Montaldo e Cornazzani calarono sensibilmente. Anche la difesa peccò di indecisione e sicurezza ed a ciò è dovuto il secondo goal, parabilissimi. L’attacco non è esistito, Solo il piccolo Poggi seppe insidiare assai sovente l’estremo baluardo alessandrino mentre Neri e Rivolo sciuparono un’infinità di preziosi palloni. La squadra grigia, composta da atleti più prestanti ed astuti, ha saputo cogliere un’insperata vittoria. Tutti i suoi uomini giuocarono con continuità ma speciale menzione meritano Gandini, Viviani, Cattaneo e Chierico. I goal vennero segnati da Poggi su centro di rivolo al 14° minuto del primo tempo per i bianco-bleu; da Viviano su calcio di rigore per fallo di mano di Ravasio al 42°. al 35° della ripresa Ferrari su calcio di punizione tirato da Koszta, devia debolmente in rete. Indeciso e non sempre preciso l’arbitro Turbiani della Spal. (Il Calcio (Genova) del 25 dicembre 1926) UNA PREZIOSA VITTORIA DI MISURA DEI “GRIGI” L’Alessandria, con dieci uomini, strappa alla Doria i due punti dopo una lotta superbamente combattuta. Le incertezze dell’arbitro, l’ineducatissimo pubblico, la durezza del gioco e il dolce saluto doriano. […] L’incertezza dell’inizio trova una giustificazione dai coefficienti contrari: vento e sole. Indubbiamente troppo è stato risentito nell’inizio, l’incertezza di Gandini e nei primi trenta minuti di gioco la squadra ha deluso. Mancava l’entusiasmo e la volontà di vincere. Nel secondo tempo i nostri hanno primeggiato malgrado l’urto degli avversari La prima linea di è dimostrata in una delle sue migliori giornate. Cinque uomini legati in un tutt’uno meraviglioso. È la prima volta che assisto ad una unanimità d’intesa tra i componenti il nostro attacco. Il gioco distribuito alle ali con precisione da Banchero, ha trovato in chierico e Koszta due ottimi trascinatori. Anche i ltiro in porta è stato più sicuro e più preciso, da parte di tutti gli attaccanti. La linea mediana ha sfoggiato le sue doti di velocità e di resistenza. Gandini si è lasciato trascinare con eccessiva impetuosità nel gioco d’attacco. I terzini, dopo le prime incertezze, che hanno dato modo ai doriani di segnare, non sono venuti meno al loro valore indiscusso. Curti invece si mostra titubante nel rinvio della palla durante le azioni. Il rinvio coi pugni o il lancio della palla con le mani non sono certo consigliabili durante le azioni di difesa. La debolezza di rimando dà modo agli avversari di recuperare la palla e di riprendere l’attacco. Qualche difetto però rimane sempre. La nostra squadra non è costante nell’entusiasmo e nella buona volontà. Questa è una delle cause maggiori delle debacles precedenti; questa è una delle cause la cui responsabilità è in parte dovuta anche a quegli appassionati che si dimostrano troppo volubili nella loro emotività. (Lo Sport di Alessandria, 23 dicembre 1926 - Cadopi) LA GLORIOSA COMPAGINE GRIGIA HA RIPRESO LA SUA MARCIA VITTORIOSA La classe dei grigi domina l’irruenza doriana nell’infido campo genoano Nel numero scorso scrivevamo: «L’Alessandria non deve essere un bluf. Essa dovrà riprendere domani la sua marcia ascensionale». Oggi non dobbiamo più vivere nell’incertezza della vigilia, ma dobbiamo avere fiducia nelle forze dei «grigi» che domenica hanno combattuto e vinto una grande battaglia sportiva. Vincere sul campo doriano contro una squadra decisa ad imporsi ad ogni costo e davanti ad un pubblico eccessivamente scorretto, era una difficilissima impresa, ed i «grigi» l’hanno superata con discreta facilità. Sarà questo un indice del ritorno offensivo dell’Alessandria? Crediamo di si, giacché i «grigi» hanno dimostrato domenica di saper fare di pili di quanto è umanamente attendibile. Un incantesimo spezzato. Da quanto tempo la nostra squadra non vince su campo avversario? Bisogna tornare molto indietro. L’anno scorso strappò un solo « match » pari a Milano e subì dieci sconfitte; nella stagione 1924-25 riportò sei « match » pari (Livorno, Doria, Novara, Spai, Tortona, Mantova). L’ultima partita vinta dai «grigi» fuori campo è quella ottenuta a Bologna contro il G.S. Virtus nel febbraio; 1924. Per tre anni consecutivi, dunque, la squadra grigia è rimasta come soggiogata dall’avverso terreno. Ma finalmente l'incantesimo è stato spezzato e, quel che più conta, in una partita estremamente dura per l’energico impegno dei doriani che lottano disperatamente per rimanere nella Divisione Nazionale. Sarà questo l’inizio della ripresa dei grigi? Le partite che ancora rimangono da disputare fuori campo sono delle più difficili. ma non è del tutto chiusa la speranza per i «grigi». Essi hanno dimostrato ampiamente che quando non fanno difetto la volontà e la passione, sanno giungere al più insperato dei successi. Quello ottenuto domenica è un esempio che servirà indubbiamente. La vittoriosa partita. La partita di domenica ha avuto due fasi nettamente distinte, causate soprattutto dal vento fortissimo. Nel primo tempo i doriani furono leggermente superiori e si distinsero per l’impetuosità (qualche volta anche troppo precipitata) delle loro azioni ; i grigi opposero una serrata difesa per merito specialmente di Viviano, Costa e Gandini. I cinque attaccanti, se pure ostacolati dal vento, hanno ugualmente imposto il loro giuoco raso a terra ed hanno messo più volte in serio pericolo la rete doriana. Era un continuo alternarsi delle azioni da un campo all’altro : più frequenti quelle donane, ma sconclusionate e raramente pericolose; più rare quelle grigie ma in compenso condotte con precisione e con fine intuito sì da far pregustare ad ogni momento il tanto sospirato punto. Come i grigi giunsero al successo I grigi non furono per nulla smontati dal successo doriano, anzi trassero da questo incidente, forza e volontà, ed invasero a lungo il campo avversario. Fu solo a tre minuti dalla fine del primo tempo che essi ottennero il pareggio. Un tiro potente di un avanti trovava il portiere avversario spostato e la palla stava per entrare in porta, senonché un terzino biancò-nero trovava modo di respingerla con una mano. L’inevitabile calcio di rigore veniva concesso dall’inflessibile arbitro Turbiani e Viviano, con un potente calcio, mandava la palla nella rete. Un timido applauso dei pochi alessandrini salutava il pareggio che veniva a premiare gli undici atleti protesi in uno sforzo disperato. La ripresa ha capovolto la situazione. I «grigi» favoriti dal vento, hanno iniziato un assedio alla rete di Bacigalupo rimanendovi per tutto il tempo. Al loro giuoco fine e tecnico i doriani hanno op posto un giuoco duro, alle volte brutale. Cattaneo si è lasciato cogliere da un attimo di collera e per avere reagito ad una carica violenta è stato espulso lai campo, al decimo minuto. Rimasti in dieci, i «grigi» non allentarono la stretta, anzi le azioni si resero ancora più pericolose giacché il giuoco fu allargato continuamente alle ali e Chierico e Kostza si esibirono in fughe veloci ed in centrate perfette, ed in una di queste azioni, scaturì il goal della vittoria. Banchero, mentre dalla linea di rigore stava per piazzare il tiro, veniva gettato a terra. Il calcio di punizione tirato a parabola da Lauro trovava Ferrari piazzato a circa cinque metri dalla porta. Un inutile tentativo di uscita di Bacigalupo, un calcio al volo di Ferrari e la palla era in fondo alla rete. L’Alessandria aveva vinto. L’«Andrea Doria» non avrebbe più potuto pareggiare. Questa era l’opinione di tutti, avvalorata maggiormente dal superbo finale dei grigi che centuplicarono i loro sforzi per mantenere il successo conquistato meritatamente. Viviano il migliore uomo in campo. La squadra alessandrina, se pure ha giuocato una partita ottima, non ha però impressionato. Più volto abbiamo visto i «grigi» giuocare molto meglio. Ricordo che a Padova essi hanno stupito non solo il pubblico padovano ma noi stessi. Domenica invece è ancora mancato alla squadra quello, che dovrebbe essere (per il valore degli atleti che lo compongono) l’albero fruttifero : il trio centrale d'attacco. Il blocco difensivo è stato ancora una volta superiore ad ogni elogio. Il capitano dei grigi, ritornato dopo una breve assenza, ha ripreso la sua ottima forma ed è stato inesauribile per tutta la partita. I due laterali, dopo un primo tempo incerto dovuto alla irruenza degli attacchi doriani, seppero riprendersi nel secondo tempo e furono di costante ausilio tanto alla difesa quanto all'attacco. Curti salvò situazioni quasi disperate ed un potente tiro da quattro metri che pareva un sicuro goal. Il punto segnatogli non era imparabile, ma questa manchevolezza va del tutto dimenticata giacché durante la partita ha risolto felicemente situazioni pericolosissime. Chi più ha impressionato è stata la coppia dei terzini, e specialmente Viviano. Questo giuocatore, tanto modesto quanto grande, ha stupito pubblico e competenti, colle sue entrate tempestive ed irruenti, coi suoi rimandi spettacolosi, potenti e precisi; non un attimo di rilassatezza ha avuto in tutta la partita, non una sola volta gli avversari sono riusciti a sorpassarlo. Viviano è stato domenica la colonna della squadra ed a lui va in gran parte il merito della vittoria. Il giuoco degli attaccanti. Come ho già detto, è mancato domenica alla squadra, il trio d’attacco. Ancora una volta questa debolezza si è fatta sentire. In compenso Chierico e Kostza hanno portato attacchi su attacchi, sconvolgendo la difesa avversaria e procurando ai tre uomini di centro ottime occasioni. La squadra concittadina ha sempre avuto negli anni precedenti una grande penuria di ali per cui il giuoco era quasi sempre fossilizzato nel trio centrale. Si invocava allora la ricerca di due giuocatori adatti a tale ruolo come in tempo di siccità si invoca la pioggia. Oggi la squadra possiede tali doti non solo, ma anche l'attuale sistema di giuoco richiede uno sfruttamento del giuoco delle ali. E' quindi indispensabile che venga abbandonato il giuoco fra i tre uomini di centro e sia fatto il giuoco largo e a folate, basato sulla velocità dei due estremi. Si è inoltre riscontrato come i tre avanti non tentino mai di ostacolare il giuoco dei terzini ç del centro half avversari. E’ questa una grave manchevolezza che deve essere prontamente eliminata. Nel suo complesso però si è notato come il giuoco degli avanti sia sensibilmente migliorato in confronto alle partite contro il Livorno e il Cremona; e ciò è un buon indice del risveglio dei cinque avanti, che hanno compreso quale grave danno subirebbe l’Alessandria dalla loro inattività, ed un buon auspicio per le future durissime lotte. L’arbitro Turbiani ha diretto rincontro in modo superbo. Una volta tanto i «grigi» non hanno trovato nell’arbitro un avversario. (Il Piccolo, T.P., 24/12/1926) UNA PREZIOSA VITTORIA DI MISURA DEI “GRIGI” L’Alessandria, con dieci uomini, strappa alla Doria i due punti dopo una lotta superbamente combattuta. Le incertezze dell’arbitro, l’ineducatissimo pubblico, la durezza del gioco e il dolce saluto doriano. […] L’incertezza dell’inizio trova una giustificazione dai coefficienti contrari: vento e sole. Indubbiamente troppo è stato risentito nell’inizio, l’incertezza di Gandini e nei primi trenta minuti di gioco la squadra ha deluso. Mancava l’entusiasmo e la volontà di vincere. Nel secondo tempo i nostri hanno primeggiato malgrado l’urto degli avversari La prima linea di è dimostrata in una delle sue migliori giornate. Cinque uomini legati in un tutt’uno meraviglioso. È la prima volta che assisto ad una unanimità d’intesa tra i componenti il nostro attacco. Il gioco distribuito alle ali con precisione da Banchero, ha trovato in chierico e Koszta due ottimi trascinatori. Anche i ltiro in porta è stato più sicuro e più preciso, da parte di tutti gli attaccanti. La linea mediana ha sfoggiato le sue doti di velocità e di resistenza. Gandini si è lasciato trascinare con eccessiva impetuosità nel gioco d’attacco. I terzini, dopo le prime incertezze, che hanno dato modo ai doriani di segnare, non sono venuti meno al loro valore indiscusso. Curti invece si mostra titubante nel rinvio della palla durante le azioni. Il rinvio coi pugni o il lancio della palla con le mani non sono certo consigliabili durante le azioni di difesa. La debolezza di rimando dà modo agli avversari di recuperare la palla e di riprendere l’attacco. Qualche difetto però rimane sempre. La nostra squadra non è costante nell’entusiasmo e nella buona volontà. Questa è una delle cause maggiori delle debacles precedenti; questa è una delle cause la cui responsabilità è in parte dovuta anche a quegli appassionati che si dimostrano troppo volubili nella loro emotività. (Lo Sport di Alessandria, 23 dicembre 1926 - Cadopi) RISULTATI: Andrea Doria-Alessandria 1-2 Cremonese-Fortitudo 1-0 Padova-Bologna 0-2 Sampierdarenese-Milan 3-1 Torino-Livorno 8-0 CLASSIFICA: Torino p. 16, Milan, Bologna, Livorno 12, Alessandria 11, Sampierdarenese 10, Padova 9, Cremonese 8, Andrea Doria 7, Fortitudo 3 Il punto sul campionato Nel girone B Padova e Torino forniscono i risultati più significativi. Il Bologna vincendo sul terreno padovano si riporta minaccioso nel gruppo di testa. A parte il Torino, ormai indisturbato leader, tre squadre si battono per la conquista della seconda e della terza posizione: Livorno, Milan e Bologna. L'Alessandria, ieri vincitrice in campo doriano, è però vicina e sembra col Bologna la squadra fornita di maggiori probabilità. Il Livorno si è fatto battere a Torino per otto punti a zero: 4 questo un punteggio troppo grave che rivela l'instabilità di rendimento della pur ottima squadra livornese. Il Milan, dopo otto settimane di indiscussi successi, ha dovuto conoscere ieri, sul difficile terreno sampierdarenese, nuovamente l'amarezza della sconfitta. I milanesi non perdono però la loro ottima posizione d'avanguardia e non devono affatto demoralizzarsi: essi devono invece continuare senza tentennamenti per la buona via da tempo iniziata. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)

Girone B

Andrea Doria SG - Alessandria US 1 - 2 (1 - 1)

RETI:

14. Poggi I [An] 43. rig. Viviano A.[A], 82. Ferrari G.[A]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

ANDREA DORIA SG: Bacigalupo Manlio, Stemberg, Ravasio, Cornazzani, Parodi Mario, Montaldo, Neri Ettore, Poggi (II) Ernesto Matteo, Mandosso, Fontana Ettore, Rivolo.

Arbitro: Turbiani Giuseppe (Ferrara)

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Girone B

Andrea Doria SG - Alessandria US 1 - 2 (1 - 1)

RETI:

14. Poggi I [An] 43. rig. Viviano A.[A], 82. Ferrari G.[A]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Papa (II) Nicola, Koszta Imre, Cattaneo Renato, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

ANDREA DORIA SG: Bacigalupo Manlio, Stemberg, Ravasio, Cornazzani, Parodi Mario, Montaldo, Neri Ettore, Poggi (II) Ernesto Matteo, Mandosso, Fontana Ettore, Rivolo.

Arbitro: Turbiani Giuseppe (Ferrara)

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