Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Coppa Italia
26-12-1937 - Giornata: 1 - Torino - Benito Mussolini
Ottavi di Finale


Juventus - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 14. Tomasi E. [Ju]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Rosso Alberto, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Bigando Giovanni, Pernigotti Aldo, Robotti Luciano, Torti (II) Luigi, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
JUVENTUS: Bodoira; Foni, Rava; Depetrini, Monti, Varglien (I) Mario; De Filippis, Varglien (II) Giovanni, Borel (II) Felice Placido, Tomasi, Bellini. All.: Rosetta Virginio.

Arbitro: Mastellari Raffaele (Bologna)
Note
Qualificata ai quarti di finale: Juventus. Nel secondo tempo Depetrini [J], infortunato, passa all'ala destra, De Filippis si sposta a interno e Varglien II retrocede a mediano. Angoli: 8-0 (3-0). Spettatori: 4.000. Terreno ghiacciato, giornata fredda ma serena. Inizio gara ore 14:30.

Commento
JUVENTIUS-ALESSANDRIA 1-0 La tradizione tecnica dei grigi di fronte alla classe dei bianconeri. Il giuoco di questa gara, ottavo di finale per la Coppa Italia, è stato vivace ed interessante, ma la cosa sua più bella è stata la resistenza dell’Alessandria a lasciarsi eliminare, il rifiuto, anzi, dell’Alessandria stessa brillantemente, e fattivamente opposta a capitolare senz’altro. Fu incompleta la squadra dei grigi. Dalla formazione annunciata mancavano le due ali, Massiglia e Celoria, sostituite rispettivamente da Pernigotti e Vecchi. Nonostante ciò, per due terzi della durata del primo tempo gli ospiti hanno avuto dalla loro e la iniziativa e la prevalenza. Sospinti a gran voce dal pubblico, nelle file del quale gli alessandrini erano ben numerosi, essi non mostravano nessun timore reverenziale per il gran nome dell’avversario; parlavano con esso da pari a pari, giungendo soventissimo a mettere la difesa bianconera di fronte a situazioni imbarazzanti. Buon per la Juventus che l’intera estrema difesa in blocco, Bodoira, Foni e Rava e, davanti ad essa, il sempre verde Monti, si mostravano in ottima disposizione. Di avanzate ne inscenava anche la Juventus, e di situazioni da rete ne riusciva a far maturare parecchie; ma ogni volta, in area di rigore, al momento buono, i suoi uomini di punta cadevano nelle due solite esagerazioni, o l’esitazione o la precipitazione. Così per De Filippis, così per Bellini, così principalmente per Borel. Da parte sua, poi il portiere Ceresa, bloccava con bel colpo d'occhio e prontezza i palloni che arrivavano fino a lui. IL PUNTO DECISIVO – Verso il quarto d’ora giungeva il punto, che, solo e soletto, doveva tracciare il risultato della giornata. Doveva essere una mezz’ala, Tomasi, non un uomo di punta a segnare. Su un’azione che, in sé, non aveva proprio l’aria di essere particolarmente pericolosa, Tomasi, giunto all'altezza dell’area di rigore, dava finalmente esempio di decisione e sparava forte e basso in porta. Il pallone picchiava nel vicino montante, deviava a semicerchio dietro la schiena del portiere, e, pur accennando a rientrare in campo verso l’altro estremo della porta, varcava nettamente la linea della rocca difesa da Ceresa. Lungi dal mostrarsi avviliti dall’insuccesso subito, gli alessandrini continuavano a combattere con impegno e vigore, mantenendo a lunghi tratti il giuoco nella metà campo ed anche nell’area di rigore avversaria. Al momento finale delle azioni, però, i suoi avanti o mostravano inesperienza o erano efficacemente tenuti a freno da una difesa, che come si è detto, giuocava in modo magistrale. Al riposo di metà tempo si giungeva senza incidenti degni di nota, ma con predominio generico alessandrino. Anche i primi cinque minuti della ripresa vedevano gli ospiti in vantaggio, diremo così, territoriale di giuoco. Poi era il turno della Juventus di dominare a lungo. Ad un dato momento Depetrini zoppicante, passava ad occupare il posto di ala destra. Alla posizione di mediano destro retrocedeva Varglien II, e Bellini veniva trasferito a destra. Le occasioni di aumentare il bottino non mancavano ai bianconeri, ma, precisamente come nel primo tempo, esse venivano tutte sciupate. Azioni lente, movimenti aggrovigliati, titubanze dove era necessaria una frecciata, tiri fuori bersaglio, e qualche bella parata di Ceresa. Verso il termine, l’Alessandria, che dall'andamento delle cose pareva avesse ritratto la convinzione che l’acciuffare il pareggio non era affatto fuori delle sue possibilità, tornava vivacemente alla carica e, giuocando in bello stile, giungeva più di una volta a dar filo da torcere alla difesa juventina. In realtà, il pareggio fu ad un soffio dall’essere ottenuto, quando, ad un paio di minuti dal termine, su un’irruzione a giuoco largo, Vecchi allungava a Torti, e questi, senza esitazione, lasciava partire un forte tiro basso. Bodoira rispondeva con la migliore parata della giornata. La partita terminava coll’Alessandria tutta protesa in avanti, in un energico tentativo di raddrizzare il risultato della partita. GLI OSPITI SONO PIACIUTI - È caduta in piedi, questa Alessandria che giuoca ora molto meglio che un paio di mesi fa. In pura linea tecnica, e principalmente in quanto a lavoro costruttivo, essa si è comportata meglio della squadra che le stava di fronte, che pure appartiene a divisione superiore. L’attacco manovra bene, gli uomini sanno smarcarsi, e la squadra tutta ha una sana concezione di come mettere in moto l’ingranaggio della prima linea. E Ceresa è un bel portiere. Fatto consolante, l’Alessandria, pur nella stagione del decadimento di categoria, tiene fede al suo programma produttivo. Merita simpatia e successo, lo sforzo che essa sta facendo. La Juventus ha condotto una partita ottima in difesa, involuta all’attacco, ma volenterosa in ogni settore. Bodoira non fece un errore. Foni fu uno degli uomini più a posto della squadra; Rava sta ritrovando fiducia in se stesso, e Monti sta ringiovanendo. Il terreno presentava ieri difficoltà tutt’altro che lievi ai giuocatori. Gelato e durissimo sul fondo, esso era sgelato e viscido alla superficie. Guai a corrervi su in modo impetuoso ed a grandi falcate. Lo studio del come serbare l’equilibrio e la padronanza del campo è tutto, su un simile terreno. Ne sanno qualche cosa quelli «davanti» d’ambe le squadre che mancarono ieri facili occasioni per aver voluto fare le cose d’impeto al momento decisivo delle azioni. Giornata fredda, ma serena. Pubblico discretamente numeroso. In tribuna d’onore il Federale. Gioco corretto e privo del benché minimo incidente. (Vittorio Pozzo, «La Stampa», 27 dicembre 1937) Malgrado abbia attaccato in prevalenza, la Juventus è riuscita a battere la Alessandria soltanto per un goal. Ciò è dipeso sia dalla poca consistenza del gioco fornita dalla prima linea bianconera, sia dalla decisa e ordinata difesa che posseggono gli alessandrini. Della Juventus i migliori sono stati Monti, bene coadiuvato dai suoi colleghi di reparto, e i due terzini. Dell’Alessandria da citare Rosso, Lombardo e il centro mediano Parodi. In prima linea il più attivo è stato Vecchi. Robotti ha tirato qualche volta, ma troppo da lontano. Torti ha avuto poche occasioni. A un minuto dalla fine il centroavanti grigio per poco non riusciva a pareggiare le sorti dell’incontro e ad imporre i tempi supplementari; il suo tiro bruciante veniva parato però con bello stile da Bodoira. La partita si iniziava con un calcio d’angolo contro la porta juventina correva un pericolo: un rito di Robotti finiva fuori di poco. La Juventus ristabiliva la sua superiorità di attacchi e al 14’ segnava l’unico goal della giornata. Tomasi entrava in possesso della palla, irrompeva in area di rigore, scavalcava un difensore e tirava debolmente. La palla filava contro la base del paletto, alla destra di Ceresa, rimbalzava e andava a toccare la rete nell’angolo opposto. Al 17’ il portiere alessandrino doveva prodursi in una difficile parata, su girata di testa di Borel II. Angolo contro Alessandria al 21’ e al 22’. Solo al 42’ si aveva una discreta azione dei grigi: il tiro di Torti, sferrato da vicino, finiva però addosso a Bodoira. La ripresa vedeva la pressoché continua pressione dei torinesi, che però non aveva alcun esito. Solo al 28’, a seguito di un tiro di punizione, Robotti alzava maldestramente un pallone che avrebbe potuto essere sfruttato. Calci d’angolo contro la porta di Ceresa al 15’, 30’, 31’, 32’ e 34’. Ad un minuto dalla fine Bodoira sventava il pericoloso tiro sferrato da Torti. Terreno leggermente fangoso, tempo ideale. («La Gazzetta dello Sport», 27 dicembre 1937) La Juventus ha eliminato l’Alessandria con il minimo scarto che occorreva per vincere l’incontro; poi, quasi paga del risultato conseguito, non è più riuscita a mettere a segno un tiro pericoloso. Sono stati invece gli avversari che hanno assediato la porta bianconera e due tiri, uno di Robotti nel primo tempo, l’altro di Torti sul finire, hanno minacciato la squadra bianconera, e fatto temere il pareggio. Tutta la partita può essere sintetizzata nell'azione che ha dato alla Juventus il successo e nei due felici tentativi alessandrini per raggiungere l’avversaria. Che poi la Juventus abbia attaccato più a lungo nel primo tempo e l’Alessandria nel secondo, questo non altera la situazione ed il nostro giudizio sul giuoco che ha lasciato sempre a desiderare. L’attacco della Juventus non in buona giornata si è perso in un labirinto e per rimediare al disordine non è bastata l’azione efficace e poderosa di Monti. Con un po’ di intraprendenza l’attacco dell’Alessandria sarebbe riuscito a pareggiare, ma gli avanti che imbastivano delle buone azioni a metà campo non riuscivano mai a sottrarsi al controllo della difesa bianconera. La squadra dei grigi rivela sempre il suo difetto di origine: bel gioco a metà campo, azioni bene architettate ma scarso senso di realizzazione. Il centravanti Torti che tornava in squadra dopo un incidente, non è riuscito a dare autorità al gioco della prima linea, mentre nella mediana si è distinto Parodi lento ma preciso nei passaggi e nella difesa Lombardo ha peccato parecchie volte di indecisione. La Juventus presentava le ali invertite nei loro ruoli. Attacca nei primi minuti la squadra bianconera, costringendo i grigi in angolo. Un passaggio di Borel II a Tomasi permette a questi di incunearsi fra i terzini per operare un tiro non forte ma che manda il pallone a battere contro la facciata interna del palo destro; da questa di rimbalzo sull’altro e quindi nella rete. Poco da segnalare in seguito, di notevole se si eccettua un tiro di Robotti che obbliga Bodoira ad un bel volo per respingere. Nel secondo tempo Depetrini, che risente di un colpo alla gamba passa all’ala destra, De Filippis si sposta a interno e Varglien II retrocede a mediano. Anche in questo tempo che brilla per gioco sconclusionato, nessuna azione merita rilievo se si eccettua quella di Torti al 44’, che impegna seriamente Bodoira. Non troppo preciso Mastellari di Bologna. («Il Littoriale», 27 dicembre 1937) Al 14’ un bel passaggio di Borel II a Tomasi permette a questi di incunearsi tra i terzini e di operare un tiro non forte ma che manda a battere la palla contro la faccia interna del palo destro e quindi in rete. Poco da segnalare di notevole se si eccettua un bel tiro di Robotti che obbliga Bodoira a un acrobatico volo per respingere. Nella ripresa, in cui il giuoco si fa ancora più sconclusionato, nessuna azione di rilievo. («Il Lavoro», 27 dicembre 1937) LA BELLA PROVA DI TORINO Ancora una volta la Juventus ha avuto ragione dell’Alessandria. La tradizione è stata rispettata, con un punteggio magro ma sufficiente per chiudere la porta in faccia all’Alessandria per ciò che riflette la Coppa Italia. A Torino i compagni di Lombardo si sono trovati a disagio sul terreno gelato e quando cominciarono ad adattarsi alle condizioni del fondo del campo, nella rete di Ceresa era già rotolata la più fortunosa palla a sancire la vittoria dei bianco-neri. Il resto della partita non ha servito che a mettere in bella mostra l’ottimo gioco degli alessandrini, la giornata felicissima di Foni, Rava e Bodoira e l’onnipresenza di Monti. Tra le file degli alessandrini, ed in ispecial modo nel primo tempo, giocarono al di sotto del loro valore Torti, Caligaris, Coscia e Lombardo. Torti ha fallito un’occasione a causa del terreno che lo ha costretto a calciare col corpo curvato in avanti e sul finire dell’incontro ha effettuato un tiro di rara potenza che Bodoira è riuscivo a sventare con una parata di gran classe. Coscia nel primo tempo non è riuscito a mantenersi in equilibrio ma si è prodotto in un crescendo magnifico; non ha saputo sfruttare un preciso passaggio di Torti perché ancora incerto nel tiro. Robotti ha lavorato con continuità, è stato il più prodigo, ma non è ancora a posto come aggressività nell'area di rigore. Vecchi ha lavorato bene ma non ha azzardato il tiro a rete. Ottima la prova di Pernigotti, veloce, intraprendente ed in perfetta intesa con Robotti; ha impegnato Bodoira con un tiro trasversale improvviso e forte. Nella mediana Parodi ha lavorato con ordine, ma nei confronti di Monti ha girato come una pellicola vista col rallentamento. Superba la partita di Bigando, il migliore dei nostri. In difesa Rosso ha giocato la migliore partita della stagione. Ceresa è notevolmente migliorato ma si fida troppo nel valutare la traiettoria della palla quando questa è vicina ai suoi pali e non deve imparare l’errato sistema di respingere a mani aperte. Lombardo sul terreno ghiacciato si è trovato a disagio. Nonostante queste manchevolezze l’Alessandria ha superato in linea tecnica la forte squadra avversaria mettendo in risalto quel gioco di squadra che la distingue dalle consorelle della Serie B. La squadra locale può giocare e rendere molto di più di quanto ha fatto a Torino. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 1º gennaio 1938)

Ottavi di Finale

Juventus - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)

RETI:

14. Tomasi E. [Ju]

Alessandria US

Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Rosso Alberto, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Bigando Giovanni, Pernigotti Aldo, Robotti Luciano, Torti (II) Luigi, Coscia Aristide, Vecchi Eligio

All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria

JUVENTUS: Bodoira; Foni, Rava; Depetrini, Monti, Varglien (I) Mario; De Filippis, Varglien (II) Giovanni, Borel (II) Felice Placido, Tomasi, Bellini. All.: Rosetta Virginio.

Arbitro: Mastellari Raffaele (Bologna)

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Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Ottavi di Finale

Juventus - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)

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14. Tomasi E. [Ju]

Alessandria US

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JUVENTUS: Bodoira; Foni, Rava; Depetrini, Monti, Varglien (I) Mario; De Filippis, Varglien (II) Giovanni, Borel (II) Felice Placido, Tomasi, Bellini. All.: Rosetta Virginio.

Arbitro: Mastellari Raffaele (Bologna)

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