Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
19-09-1937 - Giornata: 2 - Messina - Gazzi


Messina AC - Alessandria US 1 - 2 (0 - 0)
RETI: 89. Scategni G. [Me] 63. Vecchi E.[A], 86. Vecchi E.[A]

Alessandria US Ceresa Ugo, Turino Giuseppe, Rosso Alberto, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Celoria Mario, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Torti (II) Luigi, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
MESSINA AC: Bonamartini; Del Torto, Zamboni; Brioschi, Viani (I), Lumia; Fossati, Peternel, Dusi, Scategni, Gastaldi. All.: Migliorini Cesare.

Arbitro: Tonnetti Giovanni (Roma) [Lamonica, Salerno]
Note
Espulso: 73’ Caligaris [A] (da successivo comunicato D.D.S.; le cronache riportarono erroneamente Robotti) Angoli: 3-7. Spettatori: 3.000 o 5.000, a seconda delle fonti Tempo asciutto, terreno buono Inizio gara ore 15.30

Commento
L’Alessandria è passata sul campo del Messina con una regolarità e una disinvoltura tali che il punteggio (2 a 1) non indica esattamente. La forte compagine piemontese ha fornito una partita brillantissima per fattura e concezione di gioco. Il Messina non ha potuto opporre che azioni fatte con poco criterio e con puntate veloci. Il primo tempo si chiedeva a reti bianche pura avendo il Messina marcato una leggera superiorità. La ripresa veniva affrontata dall’Alessandria con maggior decisione e con azioni tecnicamente più limpide. A seguito di una forte pressione in area messinese, al 18’ della ripresa si aveva un angolo a favore dei grigi che, battuto da Massiglia, veniva mutato in goal da Vecchi che ha sorpreso con un tiro a parabola il portiere messinese. I messinesi si disuniscono per subire la superiorità degli avversari che si trovano così spesso a tu per tu col portiere locale. In una mirabile azione di linea Vecchi al 41’ batte da pochi passi il portiere locale per la seconda volta. Pronta reazione del Messina che riesce ad ottenere il goal della bandiera al 44’ su punizione battuta da Scategni. («La Gazzetta dello Sport», 21 settembre 1937) MESSINA-ALESSANDRIA 1-2 Partita veloce ed interessante, giocata con impegno da entrambe le antagoniste. Il primo tempo, assai combattuto, si è chiuso 0-0, per merito particolare della difesa grigia, la quale ha avuto in Ceresa un portiere brillantissimo. Nella ripresa l’Alessandria si è fatta aggressiva, approfittando di un periodo di rilassamento del Messina, ed al 18’ Vecchi ha infilato con un violento pallone la rete di Bonamartini. La reazione dei giallorossi non ha avuto successo per la ferrea resistenza dei grigi, i quali, ancora su azione di Vecchi, hanno ottenuto un secondo punto al 41’. L’Alessandria, che era ridotta a dieci uomini per la espulsione di Robotti, avvenuta al 28’, si è rinserrata nella sua area e solo al 44’ Scategni è riuscito a segnare il punto dell’onore per Messina. («La Stampa», 20 settembre 1937) LA VITTORIA DI MESSINA NEI RILIEVI DEL NOSTRO INVIATO Nella precedente corrispondenza da Palermo scrissi che la squadra alessandrina aveva palesato doti morali e di forza quali da tempo più non era dato riscontrare in essa. Ora, a partita finita col Messina, ancor più vivo è nel mio cuore lo spettacolo di forza che questi ragazzi seppero dare. Con un calore opprimente da noi non conosciuto (il famoso scirocco che piega le gambe) e contro una squadra che non ha lesinato nessun colpo e nessun mezzo per ottenere il successo, la squadra di Celoria ha vinto; vinto bene, dimostrandosi di almeno due classi superiori all’antagonista. Il risultato non rispecchia l’andamento della gara, poiché il punto messinese fu ottenuto oltre il tempo, dopo passati i minuti di ricupero, quando si giocava in nove uomini per l’espulsione di Caligaris, e per l’infortunio di Turino, il quale, colpito in pieno da un calcio, si reggeva a mala pena in piedi. Il punto dei messinesi fu infatti di Turino, il quale entrò come poté tra Gastaldi e Scategni, colpì la palla col parastinco mandandola nell’angolo della porta difesa dal bravo Ceresa. Parlarvi della gara sarebbe una cosa inutile. Tutti bene, tutti da lodare. Vecchi promosso cannoniere scelto; due reti di prepotenza ed un palo. (Mario Grassano, «Il Piccolo», 25 settembre 1937) Il Messina costretto a cedere nel secondo tempo alla maggiore classe dell’Alessandria L’Alessandria è uscita dal campo di Gazzi, dopo novanta minuti di gioco veloce e rabbioso, con una vittoria, vittoria meritatissima che premia una squadra apparsa superiore sia nella concezione che nella estrinsecazione dei temi tattici. Questa è la prima constatazione che si può fare dopo aver assistito all’incontro tra i grigi e i bianchi messinesi. Non siamo accecato dalla passione calcistica a tal punto da non riconoscere questa verità lampante. Avevamo scritto durante la settimana sulla «Gazzetta» che la partita non solo si presentava difficile, ma che il Messina si sarebbe trovato addirittura di fronte una compagine di Serie A. Non ci siamo sbagliati affatto perché tutto l’andamento dell’incontro ha avuto questa fisionomia. I bianchi è vero che hanno tenuto magnificamente testa agli avversari per tutto il primo tempo, è anche vero che essi si sono battuti con impeto, con coraggio, con una volontà decisa, ma l’Alessandria si è mantenuta salda difendendosi con calma, con una sicurezza tranquilla, respingendo tutti gli attacchi, mordendo di tanto in tanto con controffensive improvvise e ripiegando quindi di nuovo con abile manovra sulle posizioni di partenza. Non ha avuto neppure per un istante il timore di poter essere aggirata perché lo schieramento si stendeva con precisione geometrica controllando tutte le mosse degli avversari. Fu una partita bellissima, condotta con un ritmo indiavolato in cui la tattica e la superiorità della squadra alessandrina hanno avuto modo di rifulgere in maniera netta ed inconfondibile. Rendiamo omaggio di tutto cuore a questa valorosa compagine. Se lo merita perché mai una vittoria fu così legittima. L’Alessandria ha avuto ragione perché ha saputo saggiamente distribuire le sue forze. Fu questo un aspetto della sua superiorità nei confronti del Messina. Ma, come abbiamo detto sopra, la squadra alessandrina possiede anche altri numeri che messi sulla bilancia dei valori l’hanno fatta pendere dalla sua parte. La sua omogeneità, il suo gioco chiaro, lineare, l’armonia fra i vari reparti, tutto contribuisce a dare all’Alessandria la fisionomia di una squadra di Serie A e non delle ultime. Quanto agli uomini vanno tutti elogiati, ma un elogio a parte meritano Ceresa, Turino, Parodi, Vecchi, Torti e Massiglia. L’anziano Vecchi è stato il trionfatore della giornata, la sua alta classe si è rivelata in tutto il suo fulgore e i due gol segnati sono stati due piccoli capolavori per stile, per rapidità e per scelta di tempo. («La Gazzetta del Lunedì» di Messina, 20 settembre 1937). RISULTATI: Brescia-Novara 0-2 Modena-Venezia 0-0 Padova-Pisa 5-1 Palermo-Cremonese 2-0 Pro Vercelli-Verona 2-1 Sanremese-Anconitana 0-1 Spezia-Vigevano 0-2 Riposa: Taranto CLASSIFICA: Novara, Vigevano, Anconitana 4; Palermo, Venezia, Alessandria 3; Padova, Verona, Messina, Pro Vercelli, Pisa 2; Modena 1; Taranto, Sanremese, Brescia, Cremonese, Spezia 0 *: una gara in meno IL PUNTO SUL CAMPIONATO La seconda giornata non vive soltanto delle prove che hanno confermato nel Novara, nell’Alessandria e nel Venezia i candidati alla lotta per la promozione: si incastrano tra la prima e le altre, due «matricole» ed una squadra che per avere rinunziato agli «assi» in favore dei giovani, merita anch’essa particolare attenzione […]. Nessuno pretenderà che Vigevanesi ed Anconitana abbiano possibilità di promozione; ma il loro autoritario inizio nasconde già una severa minaccia per le «anziane» della categoria […]. I successi in trasferta delle due «reclute» raccolgono l’approvazione della critica, che non ha dato nessuna attenuante agli sconfitti in casa, se non quella di essere stati battuti da avversari che hanno già trovato la chiave del loro gioco. I Vigevanesi, che avevano già piegato il Modena, passano chiaramente a Spezia; potremmo parlare di «tradizione» confermata, ma in effetto vi è stata da parte dei bianco-azzurri l’imposizione di un ottimo sistema di giuoco e di una tattica brillante, mentre gli spezzini son mancati del tutto come sistema, e la cattiva giornata di qualche uomo ha fatto il resto. Gli aquilotti non possono neppure sperare di rifarsi a breve scadenza […]. [Dei successi di Alessandria, Venezia e Palermo, il] più significativo – che chiude col più lusinghiero e fertile bilancio la prima trasferta siciliana di una squadra continentale – è quello dei grigi alessandrini. Al Messina era stato raccomandato di non incoraggiare l’Alessandria ad osare: quarantacinque minuti di sterile dominio dei siciliani hanno invece fatto intravedere ai grigi la possibilità di andare oltre le loro pretese: il Messina non ha resistito ai colpi di un così accorto competitore ed ha piegato le ginocchia e buon per esso che ha trovato almeno il suo portiere in buona giornata. L’Alessandria, più ancora che il Novara, ha già fatto intravedere come bene basate siano le sue speranze per un suo ritorno in Serie A. («Il Littoriale», 22 settembre 1937)