Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
17-10-1937 - Giornata: 6 - Pisa - Littorio


Pisa AC - Alessandria US 2 - 0 (2 - 0)
RETI: 13. Bertoni (I) S. [Pi] , 15. Bertoni (I) S. [Pi]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Rosso Alberto, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Bigando Giovanni, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Torti (II) Luigi, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
PISA AC: Vannucci; Marchi, Pasolini; Colombari, Tonali, Mongero; Nicolini, Sala V., Bertoni (I) Sergio, Ponzinibio (II) Franco, Faccenda (II) Natale. All.: Ging József.

Arbitro: Pirovano Luigi (Monza)
Note
Infortunati: 5’ Robotti [A], 52’ Sala [P], passati entrambi all’ala destra Angoli: 9-2. Spettatori: 3.500 o 4.300, a seconda delle fonti Tempo bello, terreno elastico Inizio gara ore 15.00

Commento
Il Pisa ha finalmente detto una chiara frase sulle sue possibilità e sugli sviluppi che intende dare al suo campionato 1937-38. La vittoria contro la massiccia compagine alessandrina infatti più che nel risultato numerico si definisce nella netta superiorità che, durante novanti minuti, i pisani hanno esercitato e nella fluidità tattica e tecnica delle azioni dei cinque suoi attaccanti. Erano trascorsi appena 15’ dal via, che Bertoni – oggi come non mai intraprendente, preciso e deciso – assicurava alla propria squadra il vantaggio che doveva dare fisionomia all’esito finale. Seguivano da allora reazioni grigie – rare e poco pericolose per la verità – contenute con disinvoltura dalla difesa neroazzurra ed alle quali gli ospitanti sembravano dare scarso peso; emanava in realtà, dagli alessandrini, la fiducia e la convinzione di poter colmare il divario materializzato da due punti di scarto e difettava altresì in loro, la incisività e la forza di penetrazione. Sicché il gioco stazionava in massima parte nella zona difesa da Ceresa, che aveva modo di esibirsi in belle e, talvolta, spettacolose parate. Al 13’ del primo tempo, il condottiero dell’attacco pisano, riprendendo di testa un pallone di Faccenda (calcio di punizione) violava la rete avversaria. Due minuti dopo era ancora Bertoni che, ben servito da Ponzinibio, con agile finta, sfuggiva alla guardia di due grigi e saettava magistralmente in porta. Punto da manuale, per astuzia e finezza esecutiva. Seguiva una serie di angoli (9) contro l’Alessandria – tutti senza esito –, un palo di Bertoni ed alcune neutralizzazioni di Ceresa, a documentazione della pressione neroazzurra, pressoché senza soluzione di continuità. Il risultato tuttavia non mutava sino alla fine. Abbiamo riportata netta la sensazione che il vantaggio iniziale abbia reciso le ali alle speranze alessandrine. In effetti l’undici ospite non ha palesato che saltuariamente doti di pericolosità ed anche la mediana, per solito fortissima, ha avuto il torto di giocare troppo addossata ai terzini e – segnatamente nella prima metà della gara – di lasciare in balia di se stessa, perdendola di vista, la linea attaccante. Senza dubbio, il migliore uomo l’ha avuto nell’estremo difensore, autore di brillantissime parate. Sul Pisa desideriamo non scendere a particolareggiati commenti. Tutta la squadra ha funzionato a dovere e ha convinto. L’insieme gira sul formidabile asse Tonali-Bertoni e gira bene. Ed è perciò che accomuniamo tutti – senza distinzioni preferenziali – nell’elogio e nel riconoscimento più schietto. L’incontro ha avuto in Pirovano di Monza un direttore perfetto. («La Gazzetta dello Sport», 19 ottobre 1937) PISA-ALESSANDRIA 2-0 Bella e significativa vittoria dei neroazzurri sul temuto «undici» piemontese. L’Alessandria ha confermato la sua fama di squadra robusta e volitiva, ma ha dovuto inchinarsi nel corso del primo tempo al miglior gioco del Pisa, il quale ha marcato due punti, su tiri di Bertoni al 13’ e al 15’. In seguito i grigi si sono fatti minacciosi, ma la difesa pisana non si è lasciata sorprendere. Dopo il riposo il comando è rimasto al Pisa, malgrado i grigi si siano prodotti in ripetuti e insidiosi attacchi. («La Stampa», 18 ottobre 1937) Domani alle 15 sul Campo del Littorio ALESSANDRIA-VERONA La prima linea, assente Torti, sarà guidata da Celoria. Il Verona dal 1929 milita nella serie B e tutti gli anni porta l’attacco alla promozione. Forlivesi, Chiecchi e per ultimo Olivieri sono stati messi alla ribalta dal calcio veronese. Lo scorso anno sono stati ceduti al Milan Remondini ed Antonini ed in compenso il centro attacco Zandali ha lasciato le file rosso-nere per passare nel Verona. Squadra veloce e volitiva, dopo il Novara è quella che ha segnato di più. Il Messina ha insaccato a Verona 6 reti ; il Palermo 3. Solo a Novara i giallo-blu veronesi sono stati battuti con punteggio netto dagli azzurri (4-0). Contro gli uomini di Zandali l’Alessandria, che dovrebbe aver superato il periodo di annebbiamento, tenterà di giocare una partita più convincente delle precedenti e far sentire il peso della sua classe. Il punto portato via dal Modena può pesare sulla sorte della squadra di Lombardo e deve servire di monito per l’avvenire. Torti non giocherà La situazione dell’Alessandria è tutt’altro che fortunata. Torti, dopo la partita di Palermo, ha sempre risentito la contusione al ginocchio ed ora è in condizioni di dover stare in assoluto riposo per molto tempo; per giunta Rorida, centro-attacco di riserva, reo di aver firmato anche il cartellino del Derthona, per ordine federale, potrà giocare per l’Alessandria solo dopo il 1° gennaio. Dopo gli allenamenti di mercoledì e giovedì, svoltisi sotto la pioggia, la squadra sarà in canuto con la sola variante di Cloria a centro-attacco. Questo giocatore, un po’ scosso nel sistema nervoso, va migliorando; nel ruolo di condottiero faticherà meno che in quello di interno e dovrà quindi giocare una buona partita. Resta però ancora l’incognita Robotti che, rimasto contuso nei primi minuti di gioco a Pisa, collauderà domani mattina le condizioni dell’arto ferito. Mancando anche Robotti saranno effettuati altri rimaneggiamenti non ancora decisi; saranno in tale caso probabili lo spostamento ad interno di Marsiglia e l’esordio come ala destra di Maggi. Ecco la più probabile formazione: Ceresa, Lombardo e Rosso; Caligaris, Parodi e Bigando: Massiglia, Robotti, Celoria, Coscia e Vecchi (Il Piccolo, 23/10/1937) RISULTATI: Cremonese-Taranto 1-0 Messina-Sanremese 1-1 Modena-Anconitana 1-1 Palermo-Spezia 2-1 Pro Vercelli-Padova 0-0 Venezia-Novara 1-0 Verona-Vigevano 1-1 Riposa: Brescia CLASSIFICA: Novara 10; Anconitana, Venezia, Vigevano 9; Alessandria 8; Pisa, Modena, Palermo, Verona 7; Padova, Pro Vercelli 5; Messina 4; Sanremese, Taranto 3; Cremonese* 2; Spezia 1; Brescia* 0. *: una gara in meno. IL PUNTO SUL CAMPIONATO Due pareggi e due sconfitti, due gol marcati e cinque subiti: bilancio disastroso per le squadre di testa. Lo si potrebbe dire se non si considerasse che le squadre che hanno fermato i primi vantano come questi diritti alla promozione o per lo meno ad uno die posti preminenti della classifica. Venezia, Verona, Modena e Pisa hanno dimostrato di valere le altre meglio classificate: ecco tutto. […] Vigevano e Anconitana hanno difeso la loro posizione, ma quel che pesa sono le sconfitte, con tanto di zero all’attivo, delle finora imbattute Novara e Alessandria. I successi del Venezia e del Pisa sono infatti indiscutibili […]: l’innesto di Allemandi non solo conferisce al Venezia potenza in difesa, ma cambia volto a tutta la compagine: gli uomini più realizzatori della Serie B non solo non fatto breccia, ma si vedono superati dall’attacco veneziano che comanda per tutto il primo tempo […]. Ancora più secca – per il punteggio e per la fisionomia della gara – è la sconfitta dell’Alessandria. Si era detto che i grigi giocassero in campo avversario le loro migliori partite; il successo del Pisa […] risulta perciò ancora più convincente, pur se a poterlo chiamare così era già sufficiente il dominio che i neroazzurri hanno continuamente esercitato sui grigi. (Alberto Valentini, «Il Littoriale», 20 ottobre 1937)