Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1940/1941
Serie B
26-01-1941 - Giornata: 16 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Fanfulla AC 4 - 0 (2 - 0)
RETI: 34. Foglia M.[A], 54. Foglia M.[A], 82. Rampini S.[A] 37. aut. Lovagnini E. [Fa]

Alessandria US Roggero Secondo, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Caligaris Luigi, Cerutti Enrico, Robotti Luciano, Foglia Mario, Rampini Sergio, Celant Romolo All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
FANFULLA AC: Barbieri, Cerri, Lovagnini, Spirolazzi, Astorri, Pagni, Colaneri, Subinaghi, Rota, Crola, Bramanti. All.: Marchi Giuseppe

Arbitro: Zambotto Antonio (Padova)
Note
Infortunato al 70. Celant [A] Tempo gelido con nebbia, terreno fangoso per la neve ed il disgelo Inizio gara ore 15:00

Commento
Giornata grigia sul campo del Littorio ridotto a tratti ad una vasta palude per la neve e il disgelo, tale da costringere i giocatori a sforzi immani. A tratti folate cupe di nebbia hanno ammantato la Stadio da far temere una sospensione delle ostilità, che tuttavia sono giunte in porto senza inconvenienti. L’Alessandria in ottima forma in tutti i settori, ha nettamente dominato nel primo tempo, tanto che Roggero non è stato mai impegnato. Il gioco si è svolto prevalentemente nella metà campo dei bianco-neri, i quali hanno subito in questa prima parte della disputa ben dieci calci d’angolo ed altrettanti calci di punizione, mentre le robuste offensive dei grigi non sempre sono riuscite a concentrarsi per la lotta accanita sostenuta dagli ospiti. Finalmente, dopo una nuova estenuante mischia sotto la rete di Barbieri, verso il 34’ Foglia ha trovato il giusto spiraglio fra quella selva di gambe ed ha segnato il primo punto. Tre minuto dopo, una secca stoccata di Robotti, malgrado il tentativo di Lovagnini, che anzi ha corretto la traiettoria del pallone, ha portato alla conquista del secondo punto. Nella ripresa, nuova minaccia grigia, e Foglia, a conclusione dell’undicesimo calcio d’angolo, ha ottenuto con un colpo di testa il terzo gol. Reazione dei bianco-neri i quali passano al contrattacco e smistano veloci offensive verso Roggero, impegnato ora in alcune parate a terra ed in alto assai applaudite. Al 25’ Celant è duramente colpito ad una gamba e viene portato fuori a braccia. Altra reazione del Fanfulla, che si concreta in due calci d’angolo contro i grigi, i quali appaiono stanchi e assai provati per la grande attività sino allora profusa. Infine, nuovi contrattacchi alessandrini, altri due calci d’angolo a loro favore – tredici in tutto – e quarto gol segnato da Rampini di testa al 37’ a seguito di un’entusiasmante lotta sotto Barbieri. La nebbia si infittisce sempre più, ma ormai siamo alla fine e la bella vittoria alessandrina è salutata dagli applausi dell’esiguo pubblico accorso. («Il Littoriale», 28 gennaio 1941) L'ALESSANDRIA ALLA PROVA DEL FUOCO Durante la partita di domenica scorsa l'ala destra del Fanfulla, insidiosa e veloce, aveva indispettito Caligaris perché dopo averlo sottoposto a spunti di velocità, non riusciva a tirare in rete. Ad un certo punto «Caliga» dice all’avversario: “Guarda, si fa così, alla bersagliera”. Ed impossessatosi del pallone lo scaraventò verso la propria rete con un tiro radente che costrinse Roggero – ex marinaio – a parare con un tuffo in un mare di fango. Il Fanfulla che era venuto ad Alessandria per ottenere un risultato «positivo» ha lasciato il Campo del Littorio battuto a largo punteggio dopo aver giocato strenuamente, e con eccessiva rudezza col tacito consenso dell'arbitro. Il contegno della difesa bianco-nera, che per salvare le difficili situazioni ricorse a qualunque mezzo pur di fermare gli avversari e la palla, con entrate irregolari e con le mani, non ha reso nervosa la squadra alessandrina. Contro tutto e contro tutti, i grigi anno pressato con una continuità superba. Robotti e Rampini trascinatori inesauribili, serviti egregiamente da una retroguardia sicura e costruttiva, costrinsero la estrema difesa lodigiana ad un lavoro estenuante. Nella prima mezz’ora di gioco ben 8 calci d’angolo documentavano la pressante superiorità della rinnovata squadra di Parodi ed al 34’ ebbe inizio la serie delle reti. Roggero attento e sicuro non ha avuto molto lavoro. Bigando si è distinto in alcune entrate tempestive, ma quando la squadra cammina si sente più mediano che terzino ed ha tendenza a spingersi in avanti. Petermann nel primo tempo è apparso fermo, ma nel secondo tempo, mentre gli altri calavano, egli si riprese con sicurezza. La mediana è stato un blocco perfettamente azionante: Ghidini, Parodi e Caligaris, esperti, combattivi e manovratori sconcertanti hanno fornito gli avanti con discernimento, stroncando le rabbiose azioni offensive degli ospiti. L’attacco è rifulso per il gioco degli interni e l’azione penetrante, insistente e realizzatrice di Foglia che incomincia a prendere dimestichezza nel difficile ruolo ed a vedere la rete (4 in due partite). Cerutti, nel ruolo di ala e nel fango, pur giocando con volontà non rende come nel suo ruolo abituale. Celant decisamente non ha fortuna nelle azioni decisive; cosa che succedeva anche a Ghezzi negli scorsi anni. Bisogna però ricordare che questo giocatore è ala destra e non ala sinistra e per avere un riferimento di quanto possa rendere un giocatore in un ruolo non suo basta risalire di qualche domenica allorché Robotti giocava centro-attacco. Chrappan si è recato ad assistere alla partita Liguria-Savona; durante la partita Alessandria-Fanfulla ha funzionato quale allenatore Dadone ed abbiamo notato che il compito è stato eseguito fedelmente. Le reti sono state segnate da Foglia, autorete su tiro di Robotti nel primo tempo e da Foglia e Rampini, entrambe di testa, su calci d’angolo tirati magistralmente da Robotti, nella ripresa. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 1° febbraio 1941) RISULTATI: Liguria-Savona 1-1 Lucchese-Anconitana 3-0 Macerata-Siena 0-2 Modena-Spezia 1-0 Pisa-Brescia 4-3 Pro Vercelli-Padova 3-0 Udinese-Reggiana 2-2 Vicenza-Verona (sospesa sul 2-0 e rinviata al 6 febbraio 1941) CLASSIFICA: Brescia, Modena 23; Liguria 22; Alessandria, Savona 20; Siena 18; Vicenza* 17; Pisa 16; Reggiana 15; Fanfulla, Lucchese, Macerata 14; Padova, Udinese 13; Anconitana 12; Pro Vercelli 11; Spezia* 10; Verona** 9. *: una gara in meno Il punto sul campionato TRA I CADETTI E' il momento dell'Alessandria Una meravigliosa ripresa - Le prodezze del Savona e una nuova disavventura del Brescia L'altalena continua Prima c'è stato il Liguria a tener compagnia al Brescia al comando della classifica e il Modena era alle costole; ora è quest'ultimo che s'è affiancato agli azzurri approfittando della loro clamorosa sconfitta a Pisa mentre il Liguria segue alle calcagna. Stranezze di questo movimentato campionato dei cadetti che non lascia dormire i suoi tifosi e che ogni domenica coi suoi risultati si diverte a mandar all'aria i più ponderati pronostici. Per intanto sbaglierebbe di grosso chi, fin d'ora, affermasse che la lotta per l'agognato premio della promozione è ristretta alle prime tre della graduatoria e cioè Brescia, Modena e Liguria. Ci son per lo meno altre quattro squadre che possono entrare in gara da un momento all'altro approfittando di qualche ruzzolone delle suddette; 11 Savona, che ieri ha opposto una strenua resistenza al Liguria sul campo di Cornigliano costringendo l'autorevole avversario alla divisione del punti, l'Alessandria, protagonista di una sorprendente ripresa, il Siena, che è riuscito ad espugnare lo stregato campo del Macerata e 11 Vicenza, compagine fornita di estro e di iniziativa capace delle imprese più impensate. Di queste, una citazione speciale merita l'Alessandria. E' la squadra del giorno nel torneo dei cadetti. E' l'unica che in queste ultime settimane si sia dimostrata la più regolare e continua infilando una serie di 6 partite consecutive senza perdere (le sta vicino solo il Modena con 5 partite attive). E' l'unità che ha ritrovato finalmente l'omogeneità e l'inquadratura migliore e sta risalendo posizioni su posizioni con uno slancio impressionante, La ripresa dei "grigi,, Partita abbastanza bene, la compagine alessandrina ha poi avuto una lunga parentesi di grigiore anche per gli infortuni toccati a Ghezzi, Fibbi e Ghidini, tre del migliori giocatori, tolti di squadra per parecchio tempo. L'« undici » affidato alle cure di Chrappan, durante questo periodo, è andato avanti come ha potuto dando molte delusioni ai suoi tenaci sostenitori. Poi, finalmente, dopo una brutta partita in casa con la Lucchese, e venuta la vittoria sul campo di Udine che ha segnato la ripresa. Una ripresa miracolosa, caratterizzata da brillanti affermazioni esterne prima e poi, finalmente, dalla significativa vittoria in casa sul Brescia, seguita ieri da quella non meno appariscente sul forte Fanfulla, che appena otto giorni fa aveva clamorosamente battuto il Liguria. Fino a ieri, infatti, 1 « tifosi » alessandrini avevano tutte le ragioni per non essere contenti delle esibizioni casalinghe della loro squadra. In sette incontri disputati sul suo campo l'Alessandria aveva regalato ben 4 punti agli avversari e dei 18 punti in classifica ben otto erano stati conquistati In partite esterne. Ma ieri, ripetiamo, dopo la vittoria di misura sul Brescia, è venuto il grande successo atto ad annullare le residue ragioni di malumore del tifosi e a mandarli anzi in estasi... Quattro a zero! E' da tempo che l'Alessandria non vinceva così nettamente, con tanto scarto di gol, con tanta sicurezza, con tanta baldanza. La compagine, rinforzata dal rientro di Ghezasi, ha ritrovato, con l'omogeneità e l'equilibrio in tutti i reparti, l'antico spirito e la piena fiducia in se stessa. Ora dinanzi ad essa si presenta una strada nuova, una strada che può portarla dritta verso il sospirato traguardo della promozione. Ma bisogna «tenere». A cominciare da domenica Ventura, in cui- i « grigi » saranno impegnati a Savona in una difficile partita contro la fortissima squadra locale. . Il risultato di Pisa Che il Savona sia veramente forte ed abbia i numeri per aspirare a più alte conquiste lo ha dimostrato ancora ieri a Cornigliano battendosi come un leone di fronte alla massiccia Liguria. La compagine di Bollano ha sudato le tradizionali sette camicie per tener a freno lo slancio offensivo degli uomini di Orth, e deve essersi convinta che il cammino fra i cadetti è tutt'altro che facile, anche se si è in piena forma. E domenica prossima dovrà andare a Siena. V'immaginate che razza di duello all'ombra della torre del Mancia, con un Siena pienamente lanciato e imbaldanzito da una vittoria sul campo di Macerata che finora, in quindici giornate di campionato, nessuno era riuscito a cogliere? Il Brescia ha perduto con l'onore delle armi sul munito campo pisano, di fronte ad una compagine trasformata da una nuova sistemazione nella linea d'attacco e dopo una partita emozionante. Quando si è andati tanto in alto, ogni campo diventa pericoloso; è quello che deve pensare il Brescia che, appunto per la sua miracolosa carriera, mobilita ogni domenica contro di sé anche le unità più modeste, ansiose di tener testa e possibilmente battere l'avversario illustre. Certo, è da un pezzo che gli azzurri non raccoglievano tanti palloni in fondo alla loro rete e il fatto dà da pensare perché la difesa del Brescia, con quella del Savona, era considerata una delle difese di ferro del girone. La grossa sconfitta, prevista solo in parte, mette per intanto il Brescia nella condizione di dover dividere nuovamente il suo posto di primato con il Modena. Tutto sommato, non è situazione gradita perché i «gialli» vanno ora veramente forte anche se Ieri hanno battuto lo Spezia solo con un magro 1 a 0 e con un gol segnato su calcio di rigore. La lotta per la promozione, decisamente, riserva ancora fasi assai emozionanti. La Pro Vercelli è ritornata alla vittoria con un chiaro successo sul Padova che deve confortare e incitare i giocatori bianchi. Il Padova non è squadra da trascurare anche se ora risulta in piena crisi. Continuare quindi su questa strada; non è detto che i bianchi non riescano a ritrovarsi e a sfuggire al pericolo della retrocessione, pericolo tuttora presente. Bene pure la Reggiana che è riuscita a strappare il «pari» sul sempre munito campo dell'Udinese. (La Stampa - Mar, 27/01/1941)