Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1940/1941
Serie B
02-03-1941 - Giornata: 21 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Modena Calcio 1 - 1 (1 - 0)
RETI: 7. aut. Braglia R. [Mo] , 80. Spadoni D. [Mo]

Alessandria US Bulgheri Attilio, Bigando Giovanni, Petermann Franco, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Caligaris Luigi, Rosso Angelo Triestino , Robotti Luciano, Pietruzzi Mario, Rampini Sergio, Ghezzi Renato All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
MODENA CALCIO: Sentimenti (IV) Lucidio, Manni, Braglia, Galli, Braga, Bazzani, Colaussi (I) Giordano, Notti (I) Alfredo, Sentimenti (III) Vittorio, Spadoni, Cristina. All.: Notti (I) Alfredo

Arbitro: Coletti Giuseppe (Treviso)
Note
Angoli: 3-3 oppure 3-4, a seconda delle fonti. Pubblico numeroso e rumoroso Giornata grigia, terreno soffice ed erboso Inizio gara ore 15.30

Commento
I grigi hanno avuto in mano il successo fino a pochi minuti dalla fine dell’ardente partita, grazie al tenue vantaggio conquistato all’inizio e che aveva resistito a tutte le sgroppate dei canarini, apparsi nel complesso della velocissima tenzone più tecnici e sperimentati nel manovrare la palla e profondere i loro attacchi offensivi. Invero, dopo i primi minuti di pretta marca alessandrina in cui Rosso, su passaggio di Parodi, sfiorava per un soffio la porta di Sentimenti IV, poco dopo Ghezzi sferrava un forte tiro a fil di palo che il guardiano giallo-blu riusciva con un balzo prodigioso a deviare in angolo. Nella successiva azione sorgeva una mischia e lo stesso Ghezzi segnava di testa il punto acclamatissimo. Immediata reazione modenese, interrotta a tratti da puntate di Pietuzzi e Robotti, ma l’attacco si svolgeva prevalentemente nella metà campo alessandrina ove Bigando e Petermann, in buona giornata, sorretti dalla mediana sempre presente, sbarravano costantemente il passo agli avversari. Degni di nota un tiro fortissimo di Cristina, respinto dall’asta superiore, e un altro di Notti, bloccato in tempo da Bulgheri. Sul finire della ripresa i grigi manifestavano un vivace risveglio che li portava a minacciare nuovamente la rete modenese, ma Rosso prima e Pietruzzi dopo venivano travolti in area di rigore mentre si accingevano a concludere le loro azioni, senza che i gravi falli venissero puniti. Nella ripresa l’Alessandria attaccava decisamente, otteneva due calci d’angolo e le minacce si profilavano sempre più insistenti per la porta modenese. Un tiro di Rosso era ancora respinto dal palo; un altro di Robotti, alto verso l’angolo sinistro, era bloccato con un acrobatico volo da Sentimenti; ancora un forte tiro di Parodi scuoteva l’asta superiore a portiere battuto. Ed ecco il finale emozionante: una discesa modenese sulla sinistra che pareva per nulla preoccupante: alcuni passaggi inconcludenti finché la palla perveniva a Spadoni, che rapido da pochi passi la spediva in rete. Era il pareggio ed il crollo delle speranze grigie fino allora nutrite. A valutare bene tutti gli elementi della disputa il risultato, in fondo, rispecchia l’andamento del gioco poiché i modenesi hanno attaccato in prevalenza, con maggiore ordine e tecnica, dimostrandosi più affiatati, pratici e stilistici. In compenso, i grigi hanno giocato con molto slancio e, pure rilevando le note deficienze nella linea attaccante, avrebbero potuto, con un pizzico di fortuna, anche terminare in vantaggio. («Il Littoriale», 4 marzo 1941) All’esatto scoccare del quarantacinquesimo minuto del secondo tempo il triplice fischio dell’arbitro, sanzionante, con la fine del gioco il risultato di parità, trovava le opposte squadre ancora a piena andatura ed era o sembrava possibile anche il risultato a sorpresa. Parità: e la decisione che solitamente lascia la bocca amara agli interessati oggi risponde perfettamente all’andamento della partita e premia, ed insieme colpisce, i meriti ed i demeriti delle due squadre apparse equivalenti sulla linea del rendimento se in quella strettamente tecnica. Il risultato, lo abbiamo già detto, risponde a giustizia. Ha attaccato di più il Modena, con periodi di pressione notevole, con foga e puntiglio, con ferma volontà di segnare, con idee chiare e precise, senza orgasmo di sorta, ma l’Alessandria ha bravamente contenuto le sfuriate avversarie passando a sua volta all’attacco, costringendo la difesa modenese ad un lavoro niente affatto facile e leggero arrivando anche, durante il primo quarto d’ora della ripresa, a dare l’impressione di condurre a suo piacere la partita. È stato però questione di poco momento perché il Modena è corso ai ripari arginando prima, e controbattendo poi, la foga avversaria con pari autorità e con maggiore chiarezza e precisione di gioco. È appunto in questa fase di rottura e distruzione del gioco avversario che il Modena ha meritato il pareggio ed ha sfiorato la vittoria, perché, è opportuno affermarlo, il Modena non doveva perdere e poteva , se non proprio doveva vincere. Però alla superiorità complessiva che i modenesi hanno dimostrato non ha fatto riscontro pari incisività di attacco che pure, e può sembrare un paradosso, è stato il reparto migliore della squadra. Ma, e la cosa è risaputa, gli attaccanti modenesi giocano bene, conoscono l’arte dello smarcamento, sanno trovarsi con ben dosati passaggi, hanno anche notevole forza di penetrazione ma difettano di capacità conclusive. E, si noti, individualmente quasi tutti gli attaccanti modenesi sanno tirare, ma la forza realizzatrice manca al quintetto nel suo insieme. Infatti l’attacco modenese costruisce ottimamente a metà campo ma giunto in area avversaria indugia troppo nella ricerca di raffinate, ma sterili trame di gioco che consentono l’intervento decisivo all’opposta difesa. Sembra quasi che i modenesi abbiano il timore di assumersi la responsabilità del tiro, oppure che, presi da improvviso rimorso per i tentennamenti precedenti, vogliano tirare ad ogni costo, e si vedono così fitte serie di passaggi a pochi metri dalla rete oppure tiri da lontano che nulla dicono e nulla possono dire. Poche, pochissime volte abbiamo visto i modenesi arrivare con due o tre passaggi sotto la rete di Bulgheri per decisamente concludere, senza fronzoli o inutili ricami, ed una di queste discese volanti, tutta foga e decisione, ha portato al punto di Spadoni veramente bello, ed un’altra ha visto il pallone respinto dal palo. Gli alessandrini al contrario giocano in modo assai più sbrigativo pur facendo della tecnica, e sotto porta tirano o quanto meno tentano la via della rete e la difesa avversaria è impegnata in modo rude anche se non molte sono le situazioni da rete che costruiscono. Questi in succinto gli insegnamenti della partita che ha visto una sfuriata iniziale dell’Alessandria che ha segnato il suo punto al settimo minuto, una pronta ma sterile reazione modenese, alterne vicende di attacco con predominio del Modena per tutto il resto del primo tempo. Nella ripresa per il primo quarto d’ora ha prevalso, ed anche in modo abbastanza netto, l’Alessandria, ma il Modena ha avuto un franco ed autorevole recupero che lo ha portato al pareggio al trentacinquesimo minuto. Il finale è stato velocissimo con tutte e due le squadre in cerca di reciprocamente sopraffarsi. Reparto per reparto le due opposte difese si equivalgono, la seconda linea alessandrina supera quella avversaria, mentre le posizioni si invertono per gli opposti attacchi. Per quanto riguarda il comportamento degli atleti modenesi Sentimenti IV ha avuto alcune parate alte di classe ed in complesso un buon rendimento anche se qualche uscita è apparsa azzardosa. I terzini hanno fatto un’onesta partita più decisi che esatti, più mobili che tempisti. Il loro inizio è stato incerto (e si è avuta l’azione della rete alessandrina) ma si sono poi ben ripresi in seguito. Migliore Manni di Braglia. La seconda linea ha avuto in ombra Galli che, ad alcune ottime cose nel primo tempo ha alternato, specialmente nella ripresa lunghi momenti di inattività mentre Braga e Bazzani hanno giocato con foga anche se tecnicamente inferiori agli avversari diretti. La prima linea ha mostrato Cristina in ottime condizioni, uno dei migliori, Sentimenti III, per quanto guardato a vista, sempre pericoloso, Notti elemento coordinatore e sempre pronto a suggerire il tema d’attacco ai compagni di linea, mentre Colaussi ha alternato alcune buone azioni a notevoli manchevolezze. Resta infine Spadoni, uno dei migliori, che vuole un discorso a sé. Ha fatto ottime cose (compreso il punto), ha compiuto una massa enorme di lavoro con la sua opera di spola, è corso in auto alla seconda linea tutte le volte, ed erano parecchie, che la situazione lo richiedeva. Ma il molto fare porta anche allo strafare e a volte si è notato un vuoto fra Cristina e Sentimenti III. Un maggior controllo di Spadoni nelle sue scorribande sul campo, porterebbe certamente ad un miglioramento di tutta la prima linea modenese, almeno come capacità realizzatrici, perché il bravo interno ha mostrato di sapere anche tirare a rete. Degli alessandrini il reparto migliore è stata la linea mediana, forte specialmente in Ghidini ottimo, per quanto rude. Sullo stesso piano di quella modenese la difesa (buono Bulgheri specialmente ammirato in un intervento a valanga su Cristina ormai solo davanti alla porta). L’attacco alessandrino ha avuto i suoi uomini migliori in Ghezzi e Pietruzzi. Buono anche Robotti. Arbitro attento ed energico anche se alle volte troppo meticoloso, Coletti. Numeroso il pubblico fra il quale molti militari, Terreno asciutto e complessivamente buono. Angoli uno per l’Alessandria e due per il Modena nel primo tempo, due per parte nella ripresa. Ha segnato nel primo tempo l’Alessandria al 7’ su azione confusa seguita ad un angolo contro il Modena, e risolta dopo lunga mischia, da Pietruzzi mentre Braglia, nel tentativo di difesa, ha sfiorato di testa il pallone. Il Modena ha pareggiato al 35’ della ripresa con Spadoni, dopo una magnifica discesa di Cristina e Colaussi. Il Modena ha colpito il palo al 20’ del primo tempo con un tiro di Cristina dopo ammirata discesa di Braga. Nella ripresa palo di Parodi al 38’. Nessun incidente; gioco deciso e rude, ma privo di scorrettezze. (Cesare Grattarola, «Il Resto del Carlino», 3 marzo 1941) IL PAREGGIO DI DOMENICA Anche il Modena non è stato battuto al campo del Littorio. L’Alessandria con questo risultato ha perduto ogni possibilità di tentare la lotta per la promozione. Oltre al punto perduto, è emersa troppo evidente la differenza di classe delle due squadre; è grave questo rilievo, ma sarebbe maggiormente grave falsare la realtà della situazione. Contro il Modena, la nostra squadra ha iniziato a grande andatura. Il sestetto di retroguardia, rimessosi in sesto, ha giocato una bella partita. Forse leggermente arretrata era la mediana. Parodi era preoccupato dei terzini; invece Bigando ha disputato un partitone e Petermann ha svolto un gioco mobilissimo e deciso. Chi è crollato è stato l’attacco che sotto l’assillo della reazione avversaria si è disunito ed ha giocato nel primo tempo con troppa continuità sulla sinistra, dove Rampini fin dai primi minuti aveva accusato difficoltà nella corsa e non azzeccava un passaggio; i suoi allunghi a Ghezzi, imprecisi, finivano a portata di Broglia che con facilità stroncava tutte le azioni. Rosso che aveva lasciato l’impressione iniziale ottima, nel primo tempo ha avuto pochi palloni; Robotti si era spostato verso il centro e sempre troppo arretrato; Pietruzzi quando si trovava in possesso della palla non trovava in linea i compagni; Rampini, nella smania di rimediare a un passaggio errato, pieno di grande volontà e di poche possibilità fisiche, si è trovato persino qualche volta all’ala destra. Mancanza di collegamento del reparto causata anche dal fatto che Robotti e Rampini, avendo giocato in questo campionato in vari ruoli, si dimenticano durante la partita il posto che è stato loro affidato durante la giornata. Alla fragilità di impostazione del trio centrale si aggiunga il minor rendimento di Ghezzi che non è più l’elemento pericoloso, sicuro di sé, e desideroso di entrare a contatto dell’area avversaria per puntare in rete con potenza; in quanto a Rosso non si poteva attendere di meglio; si è vista un’ala giù di forma ma che non tarderà a riprendere l’elasticità d’azione dei suoi tempi migliori. In tali condizioni, l’attacco non poteva travolgere la ben guernita difesa modenese, che oltre alla bravura di Sentimenti IV ha avuto la cooperazione dei pali che hanno respinto tiri insidiosissimi. La rete per i grigi (scaturita in seguito a calcio d’angolo provocato da un tiro di Ghezzi e in un’azione confusa sotto la rete di Sentimenti che aveva visto Pietruzzi, Rampini e Ghezzi a contatto con la palla contesa e definitivamente deviata in rete dal terzino Braglia) aveva messo l'Alessandria in vantaggio al 7’ del primo tempo e la pronta, magnifica reazione avversaria pareva destinata a non dare frutti. Se al 42’ l’arbitro Coletti, dimentico delle più elementari norme che regolano il gioco del calcio, avesse concesso il rigore per il duplice fallo di Braglia su Rosso e di Manni su Pietruzzi, la partita avrebbe forse preso un’altra piega. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 8 marzo 1941) Pareva prendesse il volo. Chappan, evidentemente, aveva esagerato. I grigi da cinque domeniche non vincono né in casa, né fuori. Dopo la serie d’oro è venuta la serie di stagno. L'attacco non segna più. A Savona zero reti, a Siena zero, con lo Spezia una sola, quella del pareggio, a Verona due, contro il Modena zero: l’unica rete del pareggio l’ha segnata Braglia (autorete). Novità dei grigi? È ritornato Rosso che dopo la brillante annata 1939-40 non si era più visto. Militare. Sarà un buon apporto in seguito per l’attacco alessandrino che da due domeniche gioca con la recluta Pietruzzi al centro. Pietruzzi rappresenta il quinto centravanti messo in campo da Chrappan (Cerutti, Robotti. Rampini e Foglia si erano succeduti nell’ordine). Sarà l’ultimo? (Mario Grassi, «La Gazzetta dello Sport», 4 marzo 1941) RISULTATI: [18. giornata] Savona-Pro Vercelli 1-0 (giocata il 27 febbraio 1941) [21. giornata] Anconitana-Padova 0-2 Liguria-Macerata 6-1 Lucchese-Siena 1-0 Pisa-Spezia 0-0 Pro Vercelli-Verona 0-1 Reggiana-Fanfulla 2-0 Udinese-Savona 0-1 Vicenza-Brescia 2-2 CLASSIFICA: Brescia 30; Liguria, Modena, Savona 28; Siena 25; Vicenza 24; Alessandria 23; Padova 22; Lucchese, Pisa, Reggiana 20; Spezia 18; Anconitana, Fanfulla, Macerata, Verona 16; Udinese 15; Pro Vercelli 13 Il punto sul campionato Nella Serie B La lotta per la promozione comincia a farsi serrata Aumentano gli avversari per il Brescia Una giornata che sembrava relativamente tranquilla quella di ieri. Ed eccoti Invece una serie di risultati interessanti che, se non hanno apportato sensibili variazioni in classifica, hanno però contribuito a precisare ulteriormente le posizioni in testa e in coda della graduatoria stessa. Al comando la lotta per la promozione va restringendo sempre più il suo campo e facendosi serrata. L'Inaspettata e In certo qual modo clamorosa sconfitta del Siena a Lucca (0-1) ha tolto dal cerchio delle squadre favorite un'unità che fino a Ieri si era dimostrata delle più meritevoli di stima. Tre punti separano, Infatti, ora, il Siena dal trio Liguria-Savona-Modena e cinque dal Brescia. Saran molti, saran pochi,, noi non vogliamo discutere; ma certo 1 bianco-neri dovranno faticare assai per riprendere il terreno perduto ieri, se poi ci riusciranno. Morale, quattro sole squadre rimangono in lizza per la conquista dei due posti privilegiati del torneo. Stupirà la nostra sicurezza; ma vi diremo che abbiamo l'Impressione che d'ora in avanti queste quattro squadre lotteranno coi denti per non cedere di un pollice e per non perdere il diritto di contendersi la promozione. Oramai esse fanno gruppo a sé e non permetteranno fin quando è possibile che nel gruppo s'Intrufoli qualche estraneo. in quanto poi a sa- Sere quali delle quattro andranno in Serie A è cosa che vedremo in seguito... Un nuovo competitore Intanto c'è da constatare che per il Brescia sono cresciuti gli avversari diretti. Prima si consideravano sempre è soltanto Liguria e Modena. Ora alla coppia classica si è aggiunto, con le due vittorie riportate sulla Pro Vercelli e sull'Udinese nello spazio di quattro giorni, anche il Savona. Ciò che fa la compagine affidata al' l'esperta guida di Orth è sorprendente. Matricola del torneo, ha puntato i piedi fin dal principio ed è venuta su attraverso una serie di affermazioni del tutto con vincenti. Niente di trascendentale nel suo gioco; non cerca lo stile, non fa del virtuosismo, ma, come un po' tutte le squadre liguri, si butta allo sbaraglio, punta al sodo, vuole il gol. Cosi, ora, dopo 21 giornate di campionato, si trova ad avere il miglior quoziente-reti di tutti ed a vantare appena 15 gol al passivo. Questo è il nuovo competitore del Brescia. E ieri, questo sorprendente Savona ha- colto una preziosa e significativa vittoria (1-0) sul sempre temibile campo dell'Udinese. Non è stato un successo facile perché la squadra del sistema, per quanto mal ridotta — è al penultimo posto In classifica — si è difesa bene; ma infine il solito gol dell'ex-juventino Tornasi, che già aveva risolto a favore del biancoblu la partita recupero con la Pro Vercelli, ha dato la vittoria al Savona. Non eguale fortuna hanno avuto 11 Brescia a Vicenza e il Modena ad Alessandria. La squadra della città del Palladio, confermando le precedenti brillanti prove, ha opposto alla solida compagine bresciana una tenace resistenza (2-2) sfiorando anche il successo, come fanno fede i due pali colpiti da Marchetti. Il risultato non ci stupisce perché il Vicenza è destinato a giocare un grande ruolo nel girone di ritorno. Per il Brescia esso vuol dire mantenersi a tiro immediato degli Inseguitori che tenteranno nelle prossime settimane di raggiungerlo, approfittando di una serie di incontri tutt'altro che leggeri per la capolista. Infatti le rondinelle domenica dovranno andare sul campo di quel Padova che, da 5 domeniche senza sconfitte, ha colto ieri una bella vittoria (2-0) ad Ancona; poi, dopo aver ospitato il Fanfulla, al recheranno a Savona e quindi riceveranno il Siena. Non c'è da star allegri... Il Modena ha rischiato di perdere ad Alessandria (1-1) il vantaggio conquistato con la vittoria sul Liguria, otto giorni or sono. Infatti, i « grigi », sebbene non ancora nelle Toro migliori condizioni di rendimento e col portiere titolare a riposo, hanno assediato per un lungo periodò la porta dei «gialli», e solo la sfortuna, quella sfortuna che da tempo li perseguita, ha impedito che essi cogliessero un successo che sarebbe stato doppiamente significativo. C'è da compiacersi comunque con gli uomini di Chrappan e la loro notevole affermazione che prelude ad una "promettente ripresa. Al Modena l'avvertimento che le difficoltà non sono ancora finite. Sei squadre in pericolo L'ultimo componente del quartetto di avanguardia, il Liguria, se l'è invece cavata a buon mercato seppellendo sotto una valanga di gol (6-1) il povero Macerata. E' stato questo l'unico alto punteggio della giornata perchè se osservate il quadro dei risultati vedrete che di reti per il restò se ne sono segnate assai poche. Cosi è stato, come s'è già detto, a Lucca dove il Siena, dopo sei domeniche attive, ha perso per 1 a 0 in una partita alimentata dall'ardente rivalità regionale; cosi a Reggio Emilia dove il Fanfulla è uscito battuto per 2 a 0, cosi a Pisa dove nero-azzurri e spezzini non sono riusciti a superarsi (0-0) e cosi Infine a Vercelli, dove i. «bianchi» hanno preso il colpo di grazia (0-1) dal loro compagni di sventura del Verona. Povera «Pro»! Ma, a parte la Pro Vercelli definitivamente condannata, esattamente quali saranno le squadre che scenderanno in Serie C non è dato ancora di indovinare. Sei unità sono in pericolo: Spezia, Fanfulla, Verona, Macerata, Anconitana, Udinese. Tutte possono ancora sperare e tutte possono disperare... Dipenderà dal calendario e soprattutto da quanto sapranno fare nelle venienti settimane. Fra tutte, ci sembrano in grado di salvarsi Spezia, Fanfulla e Verona. Ma chi vivrà, vedrà. (La Stampa - Mar, 03/03/1941)