Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1940/1941
Serie B
27-04-1941 - Giornata: 29 - Reggio nell'Emilia - Mirabello


Reggiana AC - Alessandria US 1 - 0 (0 - 0)
RETI: 47. Bernardi [Re]

Alessandria US Roggero Secondo, Pietrasanta Piero, Petermann Franco, Bigando Giovanni, Parodi Pasquale, Foglia Mario, Cerutti Enrico, Accatino Aldo, Celant Romolo, Zaio Aldo, Ghezzi Renato All.: Krappan Otto

Formazione avversaria
REGGIANA AC: Vasirani, Duo, Campari, Montanari, Bernardi, Gatti, Bianchi (I) Giovanni, Bonesini, Violi, Carnevali, Biagini. All.: Vanicsek János.

Arbitro: Gamba Agostino (Napoli)
Note
Angoli: 3-6. Spettatori: 3.000 Terreno buono Inizio gara ore 15:30

Commento
Partita giocata in tono minore dalle due compagini ormai al sicuro da ogni pericolo di retrocessione. Gli ospiti, temibili in special modo nelle trasferte, hanno segnato una lieve supremazia nel primo tempo, senza riuscire peraltro a superare lo stretto e vigile sbarramento opposto dalla difesa e dalla mediana locali, come sempre in ottima forma. Dal canto suo l’attacco granata si è molto disunito per l’incidente capitato subito in partenza a Violi, il coordinatore del reparto. I primi quarantacinque minuti sono risultati pertanto scialbi e monotoni. Solo a tratti i grigi sono riusciti ad impegnare il portiere reggiano e mai seriamente. Nella ripresa la Reggiana, col ritorno di Violi, se pur menomato, al centro della linea di punta, ha acquistato in incisività ed in penetrazione, creando e dando vita ad ottime azioni che mancavano però nel tiro conclusivo, debole e impreciso. Cosicché la decisione della gara si è avuta su calcio d’angolo quando al 3’Bernardi, insuperabile in queste contingenze, non si è lasciato sfuggire l’occasione propizia per portare in vantaggio i propri colori. Nel restante della contesa i locali hanno dominato in continuità, ma l’azione, pregevole a metà campo e ben condotta, sfumava nel tiro conclusivo sempre inefficace a battere il vigile Roggero. In definitiva partita di scarso interesse, cui ha concorso anche l’inesatta ed imprecisa giornata del direttore di gara, che ha diretto la contesa da metà campo, spostando solo raramente nel luogo dove si svolgeva l’azione; per cui ne sono nati notevoli errori di valutazione in danno dell’una e dell’altra squadra. Tra i migliori in campo citeremo oltre i terzini granata, mirabili per intesa ed affiatamento, il sempre in gamba Bernardi ed all’attacco Violi, pur azzoppato, Bonesini che ha disputato una bellissima partita, e Biagini. Degli ospiti si sono segnalati Parodi per la bella continuità, Foglia e l’estremo guardiano Roggero, che ha sbrigato assai bene il lavoro avuto. Dopo pochi minuti dall’inizio Violi si fa male e passa all’ala destra, sostituito al centro dell’attacco da Bianchi I. Nella ripresa la linea di punta granata si schiera nella formazione di partenza. Dal canto suo l’Alessandria rivoluziona la linea di punta per un incidente occorso nel primo tempo al mediano Bigando. Questi si sposta all’ala destra, lasciando il suo posto ad Accatino, sostituito a sua volta da Celant. Nel reparto di sinistra Zaio e Ghezzi si scambiano pure di posto. (Aldo Miari, «La Gazzetta dello Sport», 29 aprile 1941) Un’altra vittoria ed un avvicinamento più decisivo alla teorica quota di salvezza, raccolta la quale la Reggiana non avrà più a penare e potrà giocare le sue ultime partite con tutta tranquillità d’animo, orgogliosa di avere brillantemente assolto, in anticipo sul traguardo d’arrivo, il suo compito, che è quello di poter concludere con una brillante classifica questo suo primo campionato di ritorno nella Serie B. Virtualmente, la battaglia sostenuta e combattuta dalla Reggiana sino ad ora, in un’alternativa di vicende che l’hanno vista più battere l’insegna della vittoria o dell’affermazione che non della sconfitta, può ritenersi vinta con il nuovo successo riportato sulla veloce e tecnica compagine alessandrina. La Reggiana anche questa volta ha tenuto fede alla tradizione, per essa preziosissima, vincendo quel confronto che la classifica e la forza dell’ospite aveva fatto ritenere piuttosto incerta e difficile. Il distacco fra le due compagini sul terreno di gioco del Mirabello è risultato più teorico che effettivo, perché la Reggiana ha saputo annullarlo con una ripresa che, assicurandole il punto della vittoria, ha dimostrato l’intatta capacità di recupero della sua pur compromessa formazione. All’opposto della ripresa, il primo tempo è risultato piuttosto grigio ed incerto, poiché in esso i nostri hanno tenuto una condotta cincischiante, specie all’attacco e nella mediana. D’altronde questo primo tempo non poteva risultare migliore anche perché, mentre è da tener conto del forzato spostamento di Violi all’ala destra a causa di uno strappo iniziale e del comportamento incerto di Bianchi al centro, dove non riusciva a incidere in nessun senso, nella mediana il gioco propulsivo e d’intesa andava facendosi luce molto lentamente e, per riflesso, ricadeva sulla linea dei terzini dove Duo, dolorante ad una gamba, faticava a dare lubrificazione all’arto e a mettersi in movimento con scatto e sicurezza. D’altra parte c’era una Alessandria che manovrava con estrema leggerezza e disinvoltura sul centrosostegno – l’efficacissimo Parodi – e su due ali veloci ed insidiose (soprattutto Cerutti è stato nel primo tempo costante ed insidioso) dando vita ad un irrompente gioco che mobilitava l’intero schieramento di prima e di seconda linea. E poiché l’offensiva alessandrina è risultata particolarmente costante nella prima mezz’ora si spiega come la nostra difesa, reiteratamente impegnata, abbia dovuto battersi più d’una volta per salvare la rete dall’insidia del tiro o dal pericolo della mischia, deviando in angolo ogni palla minacciosa. E queste palle in angolo furono ben sei, delle quali due ad opera del bravo Vasirani, che in ambo le occasioni – la prima in salto, la secondo un tuffo, con una tempestiva uscita – salvò realmente la rete. Ma tutto questo dire della compagine grigia, che aveva valso a rendere più alterne ed emotive le fasi del gioco nella prima mezz’ora, andò calando di intensità sul finire del tempo, proprio in coincidenza col risveglio granata. Se l’attacco alessandrino aveva messo a repentagli la sicurezza della rete di Vasirani, quello granata andò più vicino alla possibilità di segnare quando, al 25’, Bianchi, raccogliendo di testa un preciso centro di Violi, batteva la palla contro il palo, anziché in rete. Dopo questo fallito tentativo, lo schieramento granata andò riprendendosi, ristabilendo l’ordine nei reparti, coordinando le azioni, suscitando iniziative e galvanizzando a poco a poco tutte le sue energie. Durante questo periodo di risveglio, e precisamente al 42’, un difensore avversario commetteva un fallo di mani che, per fortuna sua e della squadra cui apparteneva, l’arbitro non rilevò. La Reggiana nella ripresa apparve subito più disinvolta e sciolta nei movimenti, perché il ristabilito equilibrio all’attacco, con il ritorno di Violi al centro e di Bianchi all’ala destra, proiettò anche sul settore mediano una diretta possibilità di intesa e di collaborazione, mentre in difesa la calma e la sicurezza ristabilivano la solidità del reparto. Aumentando così automaticamente, su tutta la linea dello schieramento, i concittadini non faticarono eccessivamente a costringere in angolo per la terza volta la difesa di Roggero. E fu proprio sulla battuta di questo calcio d’angolo, al 3’, che Bernardi di testa metteva in rete con estrema abilità, rendendo vano anche il tentativo di rimando di Roggero. Nelle intenzioni granata questo gol non doveva che essere una premesse ed infatti lo fu, ma soltanto in linea teorica, poiché i successivi sforzi dei reggiani – sottolineati da una prepotenza di gioco e di pressione incontrastati, che hanno avuto la loro più eloquente dimostrazione nelle belle e gagliarde azioni condotte per tutta la ripresa, con tale slancio e perfezione da rendere il gioco stesso a più riprese entusiasmante – restarono senz’esito, pur sfiorando il gol nuovamente con Violi, Biagini e Bianchi I, mentre Bonesini e Carnevali, poco dopo la mezz’ora consumavano due palle preziosissime sotto rete. Poiché la Reggiana ha dimostrato di meritare questa vittoria, lo scarto più o meno sensibile del punteggio non conta. Contano i due punti guadagnati, che ora portano la Reggiana proprio a immediato rincalzo dell’avversaria battuta. L’Alessandria, che oltre ai diversi richiamati (Ghidini, Caligaris, Fibbi, Rampini) mancava anche di Giuberti squalificato, ha giocato nello stile che le è proprio la prima mezz’ora di gioco, un gioco fatto di tocchi delicati e precisi, che mette in movimento tutto un sistema veloce di passaggi in profondità che, in men che non si dica, rovesciano letteralmente una situazione e ne creano un’altra, altrettanto rapidamente conclusa, giacché gli attaccanti grigi, dei quali si è distinto il trio di destra, non stanno a studiare la distanza o la posizione, ma sparano e bersagliano da ogni punto, quasi sempre dal limite. E per rendere più insidioso il bersaglio, imprimono alla traiettoria del tiro un arco a mezz’altezza che fa giungere la palla quasi all’altezza della traversa. Fu così che per poco due di questi tiri non finirono in rete. Ma dopo questa mezz’ora il loro ardore sparì, per riaffiorare, ma solo sporadicamente, sul finire dell’incontro, nell’intento ancora possibile di raggiungere il pareggio. Ma tutto fu inutile, non solo perché Vasirani l’avrebbe nuovamente impedito, ma perché non lo hanno permesso i due terzini, che nel secondo tempo tennero spazzata la loro area con l’autorità di un gioco controllatissimo. Fra gli avversari meritano di essere ricordati il centrosostegno, le due ali, l’ottimo Roggero, Bigando che ha giocato valorosamente pur con un braccio malconcio per una caduta e Petermann. Tra i nostri, oltre a Milo, che è stato con Bonesini il miglior uomo in campo nel primo tempo, meritano di essere citati Bernardi, brillante ed esuberante come nelle prime partite, Violi, che è stato il perno vivificatore del dinamico gioco della prima linea nella ripresa, avendo avuto preziosi collaboratori, le due ali, Bonesini e lo stesso Bernardi, nonché Gatti che si è riabilitato dalle incertezze del primo tempo. In altro settore anche Duo ha avuto una ripresa stupenda, Montanari ha saputo tenere validamente la propria ala, mentre Carnevali, un po’ alla mercé degli avversari nel primo tempo, si è distinto brillantemente nella seconda parte. Il solo Vasirani, che è stato l’uomo sicuro in ogni intervento, ha avuto poco o nulla da fare nella ripresa. L’arbitro Gamba, che non aveva iniziato male la direzione tecnica dell’incontro, si è perduto sul finire del primo tempo ed ancora nella ripresa in decisioni non sempre precise e felici che hanno indisposto il pubblico numeroso presente all’incontro. Alla partita hanno pure presenziato numerosi eroici feriti dell’ospedale militare di San Pellegrino, fatti segno al loro giungere in campo da una nutrita manifestazione di simpatia che si è ripetuta nell’intervallo, allorché le due squadre riunite li hanno salutati romanamente, ed alla fine. Ad essi sono stati offerti dall’Eccellenza il Prefetto e dall’Associazione Calcio Reggiana, che si onorava di averli ospiti, sigarette e rinfreschi. (Giber, «Il solco fascista», 28 aprile 1941) REGGIANA-ALESSANDRIA 1-0 I grigi hanno tenuto duro per tutto il primo tempo durante il quale si è verificata alcuna segnatura. Il punto della vittoria dei reggiani è stato segnato al 3’ della ripresa da Bernardi. («La Stampa», 28 aprile 1941) Successo netto, se pur di stretta misura, ma adeguato alla sagace condotta dei granata che hanno sensibilmente prevalso per concezione di manovra e tessitura di azioni. La Reggiana, infatti, ha avuto ragione del sistema difensivo avversario, mercé un gioco più ordinato, a passaggi pronti e avveduti, con maggiore fiato e velocità. L’unità ospite, intraprendente e risolutiva nelle sue veementi controffensive, si è trovata nell’impossibilità di incidere con profitto le sue vivaci trame, poiché si è vista di fronte un Vasirani in vena di prodezze che ha bloccato con stile ed audacia palloni da gol. Da parte dell’undici vincente, insieme allo spettacoloso estremo difensore, vanno citati il validissimo Bernardi, l’instancabile Montanari e il massiccio Duo. I migliori dell’Alessandria sono apparsi Bigando, Petermann, Celant e Ghezzi. («Il Littoriale», 29 aprile 1941) REGGIANA-ALESSANDRIA 1-0 Questa volta i grigi sono ritornati a mani vuote. La giovane compagine emiliana, conoscendo le doti combattive dell’Alessandria nelle partite fuori sede, ha giocato con prudenza in difesa per tutto il primo tempo, riuscendo a contenere le rabbiose incursioni dei compagni di Parodi. Dopo la superiorità alessandrina, è scaturito il contrattacco dei reggiani nella ripresa, fortunosamente conclusosi al 3’ per merito di Bernardi. Nulla da fare per l’ottimo Roggero. Nel restante della partita entrambe le squadre hanno avuto occasioni da rete: i grigi non hanno saputo approfittare di azioni propizie a pochi passi dalla rete avversaria e le sferzate dei reggiani si sono infrante contro l’ottimo giuoco del nostro difensivo. («Il Piccolo», 3 maggio 1941) RISULTATI: Anconitana-Liguria 3-4 Brescia-Macerata 2-0 Fanfulla-Verona 5-1 Lucchese-Pisa 2-0 Padova-Modena 2-2 Savona-Spezia 1-0 Udinese-Pro Vercelli 1-1 Vicenza-Siena 1-1 CLASSIFICA: Liguria 42; Brescia, Modena 40; Savona 37; Padova 33; Siena, Vicenza 32; Alessandria 30; Reggiana 29; Lucchese, Pisa 27; Fanfulla, Udinese 24; Spezia, Verona 23; Anconitana 21; Macerata 20; Pro Vercelli 18 Il punto sul campionato FRA I CADETTI Il problema della promozione sempre da risolvere Gli ultimi della classifica e le loro pene A cinque giornate dalla fine del torneo dei cadetti ha ancora i suoi due problemi essenziali: quelli del la promozione e della retrocessione, totalmente da risolvere. Date un'occhiata alla testa della classifica. Domenica scorsa, con la netta vittoria del Modena sul Brescia, la situazione sembrava schiarirsi. Invece no. Il Brescia, ieri, approfitta tao del pareggio del Modena a Padova, ha, battendo il Macerata, raggiunto i canarini, e si è affiancato ad essi. Tutto da rifare. Bisognerà proprio attendere l'ultima scorbutica trasferta degli «azzurri», quella di domenica prossima a Momigliano, per veder definita una buona volta la faccenda della promozione? Pare di si, ma non lo si può giurare. Il settore dei disperati Adesso guardate il settore di coda, quello dei disperati... Due sole squadre, di quelle fino a ieri pericolanti, possono dirsi al sicuro: Pisa e Lucchese. Le altre (astraendo sempre dalla Pro Vercelli da tempo condannata) e cioè Udinese, Fanfulla, Spezia, Verona, Anconitana e Macerata sono li, fra coloro che son sospesi... Un giorno le direste salve, un altro ..non scommettereste per loro neppure un ventino. Giocano all'altalena, a quanto sembra, ma è un gioco rischioso che può lasciare le sue conseguenze. Per questo non ci sentiamo, per ora, di dire quali di esse andrà a tener compagnia alla Pro Vercelli; certo Macerata e Anconitana navigano in cattive acque, ma le altre proprio vi sembra stiano meglio? A Padova il Modena ha trovato pane per suoi denti (2-2). Forse i «gialli», dopo la clamorosa sconfitta dei bianco-rossi otto giorni or sono a Verona, credevano di sbrigarsela con una certa facilità approfittando del fatto che la squadra era al completo. Invece no; l'orgoglioso Padova ha voluto far dimenticare al suol sostenitori la brutta pagina veronese e s'è difeso ed ha preso gagliardamente, procurando agli uomini di Banfi, con il «nullo», un piccolo dispiacere. Avere, infatti, nuovamente al fianco la compagine bresciana non è proprio uno spasso, per quanto ieri quest'ultima, di fronte al modesto Macerata, non abbia fatto molta bella figura battendolo. (2-0) senza troppo convincere. Se giocherà cosi domenica contro il Liguria chissà come andrà a finire. La stessa cosa, del resto, si deve dire proprio del Liguria, stentato vincitore (4-3) bui campo del l'Anconitana. E' stata, questa, una partita' strana che in fondo ha messo In risalto il deciso proposito dell'unità marchigiana di tentare il salvataggio ad ogni costo. Ben quattro reti, due per parte, sono state segnate nei primi dieci minuti e ad opera di due soli uomini: Magni per i genovesi e Torti per gli anconitani, due uomini che sono stati poi i protagonisti della partita. Infatti, Magni realizzò ben tre gol contribuendo cosi notevolmente al successo del suoi colori, mentre Torti sbagliò un «rigore».., contribuendo in questo modo alla sconfitta dell'Anconitana. Se quel pallone non andava fuori chissà cosa poteva succedere. Sarebbe stato un bel colpo per l'Anconitana... e per i tifosi lìguriani! I savonesi in ribasso Altro colpo mancato è stato quello dello Spezia a Savona, dove è stato battuto per 1-0, ma dove s'è visto parare anche un calcio di rigore. L’aspra rivalità regionale ha qui avuto buon gioco per dar luogo ad una partita incandescente, ma francamente dal Savona ci si poteva attendere di più e di meglio. Evidentemente la compagine di Orth non è più quella di qualche settimana fa e dovrà rassegnarsi a far da spettatrice alla lotta per la promozione. A sua volta lo Spezia ha visto allontanarsi un'altra possibilità di salvezza, come il Verona, che gli sta alla pari in classifica e che ieri se le è buscate secche (5-1) in casa del sorprendente Fanfulla, quasi al sicuro. E notare che l'unico gol veronese è stato segnato su autorete. L'Udinese, un'altra squadra che In questo periodo ha una fame smisurata di punti, ha dovuto invece inaspettatamente dividere la posta (1-ì) con la sempre ammirevole Pro Vercelli. Ci sono proprio cose che non si spiegano. Pino a ieri i friulani avevano fatto benino, ed eccoli che vanno ad inciampare in casa con la condannatissima «Pro». Per il resto, la giornata registra risultati regolari. Regolare la sconfitta di netta misura (0-1) dell'Alessandria -a Reggio Emilia, regolari il pareggio (1-1) fra Vicenza e Siena e la vittoria (2-0) della Lucchese sul Pisa. Mar. (La Stampa - Mar, 28/04/1941)