Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
22-09-1935 - Giornata: 1 - Milano - San Siro


Milan FC - Alessandria US 2 - 0 (2 - 0)
RETI: 15. Arcari (III) P. [Mi] , 44. Arnoni V. [Mi]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Barale Oreste, Costenaro Gino, Milano Luigi, Busani Umberto, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Celoria Mario, Gastaldi Settimo All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
MILAN FC: Zorzan; Perversi, Bonizzoni; Bertolotti, Bortoletti (I) Antonio Gino, Cresta (I) Luigi, Arcari (III) Pietro Sante, Moretti, Gabardo, Zidarich (I) Mario, Arnoni. All.: Baloncieri Adolfo

Arbitro: Bertoli Nereo (Vicenza)
Note
Rigore sbagliato: 74’ Arcari III. Spettatori: 9.000. Inizio gara ore 15.00

Commento
L’apertura della stagione ufficiale ha coinciso, allo stadio di San Siro, con il ritorno, senza limitazione di colpi, del caldo estivo. Il che ha in parte disorientato il numeroso pubblico presente (c’erano signore col pelo sulle spalle e signori con tanto di giacca sotto il braccio) e ha alquanto smorzato l’impeto del gioco verso il termine della gara. Questa è terminata con la vittoria più netta che mai i rossoneri siano riusciti a realizzare contro i grigi alessandrini; e in verità il punteggio rispecchia grosso modo la superiorità dei locali, alquanto dubbia nella prima mezz’ora dell’incontro, ma sempre più sicura e palese di minuto in minuto, fino a culminare in una ripresa a tutto vantaggio milanista. I grigi potevano forse aprire la segnatura della giornata, approfittando del loro buon periodo e della sconcertante irrisolutezza della difesa avversaria; ma in compenso il Milan meritava qualche rete in più nel corso della ripresa. L’uno e l’altro periodo sono del resto stati caratterizzati dalle imprese bellissime dei portieri, meritatamente applauditi: Zorzan ha fatto un esordio da autentico asso nei ranghi della massima categoria, sfoggiando un repertorio vasto e sicuro. In linea teorica la squadra alessandrina ha tenuto fede alle sue abitudini svolgendo un gioco veloce, consecutivo, equilibrato. È sembrata alquanto a corto di allenamento sul fiato e perciò meno pronta a sfruttare le occasioni favorevoli sotto rete. Anche Costenaro, che nella prima parte dell’incontro ha costituito il perno della miglior mediana che fosse in campo, si è sfuocato nella ripresa. Gioco esatto e veloce in casa grigia, tanto a metà campo quanto in offensiva; e fra gli attori hanno emerso Ceresa, Lombardo, Costenaro, Milani, Celoria e Busani. Quest’ultimo ha corrisposto con precisione alla fiducia dei compagni che sovente lo hanno smarcato con bell’efficacia. Notevoli anche qualche folata di Barale e qualche azione potente e decisa del sempre brillante ma poco attivo Notti. Il Milan ha presentato la novità più interessante all’attacco; non tanto la presenza dei due nuovi acquisti del Sud America e di Zidarich quanto per il tono affatto diverso dal solito assunto dal gioco. L’autorevolezza di Gabardo nella distribuzione e nel tiro a rete, la potenza di Zidarich, la sobrietà e la calma dei movimenti sotto rete hanno dato all’azione dei rossoneri un’efficacia maggiore di quanta non fosse raggiunta altre volte con l’impeto fromboliere che era nelle caratteristiche milaniste. Lo stesso Arcari, che di quella scuola era il massimo esponente, ha mostrato di trovarsi a suo agio nel nuovo sistema, dividendo con Arnoni gli onori della segnatura e sfoggiando la consueta prontezza di scatto. Ben sorvegliato dagli avversari, il bersagliere ha fatto meglio in principio di gara che nel finale; al contrario di Gabardo che a un inizio temporeggiatore ha fatto seguire un secondo tempo meraviglioso di stile, potenza e acume tattico. Non altrettanto bene impostate le linee di retroguardia milaniste. Alla mediana, assente Rigotti, si deve fare il merito di una intensa attività, ma il complesso del lavoro ha difettato di organicità, specialmente quando si trattava di coadiuvare la difesa. L’istinto e la smania di fare portava i Bertoletti e i Cresta a sostituirsi al terzino anziché assecondarne l’azione. Cosicché il migliore dei tre (a parte qualche irruenza) è stato la riserve Bortolotti. Ottimo lavoro ha svolto Bonizzoni. In complesso la squadra milanista, che ha bisogno di curare alquanto il collegamento fra la difesa e gli uomini di punta, ha mostrato di avere una parola nuova e sicura da dire nella manovra offensiva. La sua partita d’oggi, velocissima senza cadere nel convulso, è una buona promessa. La gara ha un inizio di marca grigia e i rossoneri si ammucchiano nella loro area, senza riuscire ad allontanare la palla perché troppo vuoto si crea tra i difensori e gli attaccanti. A un calcio d’angolo provocato dal traversone di Busani fa però riscontro un esatto allungo che mette Moretti libero davanti al portiere; ma il tiro (10’) è respinto da Ceresa. Fuori bersaglio va anche un tiro di Gastaldi su traversone di Busani. Il gioco è velocissimo e a metà campo la preminenza dei grigi è netta, mentre la meno frequenti incursioni di Arnoni, lanciato da Gabardo, trovano mobilissima e risoluta la difesa grigia. E siamo ancora in periodo di prevalenza alessandrina quando Arcari realizza il suo punto (15’) sfruttando con magnifico scatto un pallone respinto da Lombardi; il suo tiro fortissimo rimbalza su Ceresa, ma lo stesso Arcari ricupera il pallone e mette dentro. Fin verso la mezz’ora non muta l’aspetto della gara, se non nel senso che la difesa milanista va rinfrancando sotto la continua, metodica pressione avversaria; qualche folata di Arcari e un calcio d’angolo sono le risposte milaniste al prevalere dei grigi. Ed ecco al 35’ un’azione Barale-Notti che Celoria conclude con un tiro formidabile da vicino; la presa laterale, in tuffo, di Zorzan, è un capolavoro. Poi il Milan gravita tutto all’attacco: calcio d’angolo al 43’ su tiro di Moretti; rete al 44’ su allungo di Bertoletti ad Arcari, traversone raso terra, finta di Gabardo, entrata fulminea e tiro radente secco preciso di Arnoni, che infila l’angolino a sinistra di Ceresa; ancora calcio d’angolo di salvataggio al 45’ su tiro di Gabardo. La ripresa, Moretti ha scambiato il posto con Zidarich, si apre con un’impresa personale di Gabardo che palleggia, superando di finte e di scrolloni, tre avversari, e spara su Ceresa. Il portiere respinge; ne nasce una mischia; nulla di fatto. Ora è il Milan che domina, in virtù soprattutto del calmo palleggio Gabardo-Zidarich; la difesa grigia però tien bene il colpo e non lesina, specialmente su Arnoni e su Arcari, qualche entrata in forza; riesce anche a far scattare qualche contrattacco e contro Notti che fila sulla rete Perversi entra deciso; due calci d’angolo contro il Milan, azioni vuote di Arnoni che non arriva a tirare o calcia fuori, una cannonata di Zidarich ben bloccata da Ceresa. Ma l’Alessandria risponde: un tiro di Riccardi sfugge a Zorzan, che però ripara a tempo buttandosi sul pallone mentre Riccardi ripete il tiro; poi, al 26’, fuga della coppia Celoria-Notti e tiro formidabile di quest’ultimo. Zorzan ha ancora una parata sensazionale e disinvolta. Al 29’, su un’ennesima incursione di Arcari bloccata in forza dai difensori, l’arbitro decreta un calcio di rigore che lo stesso Arcari rende vano, tirando sul portiere. A dire il vero tanta punizione non sembrava intonata al presunto fallo. Forse l’arbitro ha inteso fare… la somma algebrica di numerose precedenti irregolarità svoltesi in area. La partita non ha seguito; il Milan non riesce a segnare, pur prevalendo e pur ottenendo due calci d’angolo. Negli ultimi minuti anche Bonizzoni scende all’offensiva; ma gli tocca retrocedere d’urgenza per la fuga di Busani. L’Alessandria non tollera… certe confidenze. (Mario Zappa, «La Gazzetta dello Sport», 23 settembre 1935) Il Milan ha iniziato la serie di partite casalinghe con un netto e franco successo a spese dell’Alessandria. Tuttavia non si può affermare che i rossoneri abbiano pienamente soddisfatto. Al migliore giuoco della prima fila ha fatto riscontro l’incerto comportamento della mediana e la stessa linea dei terzini non è apparsa in piena efficienza, specialmente Perversi. È stato per questo che specie nel secondo tempo gli attaccanti alessandrini hanno potuto, a più riprese, minacciare la rete milanista e c’è voluta tutta la bravura di Zorzan per evitare che essi segnassero almeno il punto della bandiera. A parte queste lacune, il Milan ha meritato pienamente il successo per l’effettivo miglioramento dell’attacco dove una volta raggiunto un maggiore affiatamento il rendimento dovrebbe essere completo. Gabardo ha comandato la linea con chiarezza di idee ed intelligenza smistando palloni bellissimi alle ali; Zidarich ha sparato pericolosi e violenti palloni. Buono anche il comportamento di Arnoni in netto progresso. L’Alessandria, malgrado la perdita di parecchi dei suoi migliori uomini della passata stagione, svolge ancora il suo giuoco piacente e armonioso, ma è un giuoco troppo elementare per non essere neutralizzato. Si sono fatti ammirare Celoria, Busani e il giovanissimo portiere Ceresa. Al 7’ dopo un bel tiro di Zidarich parato in angolo da Ceresa, i grigi ottengono un angolo e tre minuti dopo Moretti, solo a due passi, tira nelle mani del portiere. Il Milan si porta in vantaggio al 15’: rimessa laterale di Cresta, il pallone finisce ad Arcari che ostacolato da Costenaro tira ugualmente in porta, il pallone finisce ad Arcari che ostacolato da Costenaro tira ugualmente in porta; Ceresa para, ma la palla gli sfugge, Arcari è pronto a riprendere e mettere in rete. Il secondo punto per i rossoneri viene al 44’: Bortoletti lancia Arcari che opera un traversone alla parte opposto del campo; raccoglie Arnoni e con tiro al volo segna il secondo punto. La ripresa, più varia come fasi di giuoco, è tuttavia sterile. Neppure un calcio di rigore concesso dall’arbitro è concretato, perché Arcari lo mette nelle braccia del portiere che devia in angolo. («Il Littoriale», 22 settembre 1935) MILAN-ALESSANDRIA 2-0 Il Milan ha vinto perché il suo attacco si è dimostrato più pronto e realizzatore. In quanto a giuoco l’Alessandria non è stata certo inferiore: anzi, nel trattamento del pallone e nell’impostazione a metà campo, i grigi hanno fatto vedere le cose migliori della giornata. Ma le precise ed accorte trame di approccio smarrivano, in area di rigore, impulso e direttiva, cosicché la difesa milanista, forte in Bonizzoni e fortissima in Zorzan, ha avuto quasi sempre buon giuoco, nonostante gli evidentissimi squilibri. Invece gli avanti rossoneri, meno armonici nelle elaborazioni offensive, ma rapidi nel cogliere gli attimi favorevoli, sono riusciti ad imprimere, alle spalle dell’ottimo Ceresa, i segni della loro efficace attività. Gabardo, palleggiatore e stoccatore di doti non comuni, ha difettato talvolta di tenacia nel corpo a corpo; forse deve ancora assuefarsi alle caratteristiche del giuoco italiano. Arnoni ha compiuto il suo lavoro con diligenza, segnando anche un goal eccellente; Zidarich ha rifulso a tratti dimostrandosi comunque utile ed intraprendente. L’Alessandria ha palesato le doti tradizionali di stile: pallone a terra, compattezza di movimenti, azioni ben congegnate. I due interni Riccardi e Celoria hanno terminato in crescendo, Notti si è dimostrato l’elemento più pericoloso. Buoni gli altri reparti. Sotto il sole ancora estivo – che poi alla distanza si farà sentire – le due squadre iniziano la loro fatica. L’Alessandria prevale e ottiene un corner; il Milan ha qualche scatto offensivo, uno dei quali, al 10’, mette Moretti a due passi dal portiere. Il tiro è precipitoso e colpisce in pieno Ceresa, che para. Il primo goal giunge al 15’. Dalla sinistra, il pallone spiove davanti ad Arcari, che tira: il portiere respinge corto, l’ala destra rossonera riprende e lancia in rete. Due calci d’angolo a favore del Milan bilanciano un bel tiro di Celoria parato magistralmente da Zorzan. Al 43’, goal di Arnoni su azione Bortoletti-Arcari. Poco prima della fine, un tiro di Gabardo viene alzato in angolo dal portiere. Nella ripresa, il Milan schiera Moretti mezzo sinistro e Zidarich mezzo destro. L’Alessandria complessivamente prevale, ottiene due calci d’angolo, ma l’occasione migliore l’ha ancora il Milan, che al 29’ fruisce di un rigore per fallo su Arcari. Tira lo stesso Arcari, ma Ceresa è pronto ad alzare in angolo. Gli ultimi sforzi dei grigi non hanno esito, nonostante il lungo manovrare nell’area di rigore avversaria. («La Stampa», 23 settembre 1935) Domini si riapre il campo del Littorio ALESSANDRIA-SAMPIERDARENA La sconfitta dell’Alessandria a Milano costituisce il crollo di una tradizione che da anni tornava a tutto nostro favore. La cronaca ha però ottimamente commentato il comportamento della nostra squadra, prossima a riprendere il suo regolare rendimento. Sul campo di San Siro il reparto d’attacco non ha marciato d’intesa sul settore sinistro; Milano che contro i granata era stato il miglior uomo in campo, si è imbattuto in una giornata non troppo felice e la coppia dei terzini è apparsa ancora a corto di lavoro. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 28 settembre 1935) RISULTATI: Bari-Lazio 1-1 Bologna-Genova 1893 4-1 Brescia-Ambrosiana 1-0 Juventus-Palermo 3-1 Roma-Torino 1-0 Sampierdarenese-Napoli 2-2 Triestina-Fiorentina 5-1 CLASSIFICA: Bologna, Brescia, Juventus, Milan, Roma, Triestina 2; Bari, Lazio, Napoli, Sampierdarenese 1; Alessandria, Ambrosiana, Fiorentina, Genova 1893, Palermo, Torino 0 MARCATORI 2 gol: Borel F. (Juventus), Busidoni (Triestina) 1 gol: Arcari (Milan), Arnoni (Milan), Busini (Sampierdarenese), Colaussi (Triestina), Dalberto (Roma), Fedullo (Bologna), Gringa (Fiorentina), Maini (Bologna), Menti (Juventus), Mian (Triestina), Palumbo (Palermo), Peretti (Sampierdarenese), Piola (Lazio), Rocco (Triestina), Rossetti (Napoli), Rossini (Bari), Sansone (Bologna), Schiavetta (Brescia), Schiavio (Bologna), Stabile (Genova), Venditto (Napoli)