Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
29-09-1935 - Giornata: 2 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Sampierdarenese AC 1 - 1 (0 - 1)
RETI: 82. Riccardi (I) G.[A] 41. Allegri E. [Sa]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Barale Oreste, Costenaro Gino, Milano Luigi, Busani Umberto, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Robotti Luciano, Gastaldi Settimo All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
SAMPIERDARENESE AC: Venturini; Ciancamerla, Bodini (II) Renato; Lancioni, Poggi (II) Ernesto Matteo, Bertini; Allegri, Busini (III) Antonio, Cappellini, Malatesta, Peretti. All.: Felsner Hermann

Arbitro: Caironi Camillo (Milano)
Note
Angoli: 5-3 Inizio gara ore 15:30

Commento
Alla presenza di un pubblico abbastanza numeroso si è disputato oggi l’atteso incontro che ha rivelato una vivace combattività nei due settori ma una scarsa preparazione tecnica e soprattutto la mancanza di un sicuro rendimento nelle linee attaccanti; in modo particolare quella dei grigi, legata, priva di direttive e capacità realizzatrici. I liguri da parte loro si sono dimostrati più attivi ed intraprendenti, ma anche il loto settore avanzato ha denunciato pecche non lievi. Le prime offensive sono partite dall’Alessandria con tiro insidioso dell’ala destra Busani deviato in angolo dal portiere. Pochi minuti dopo Allegri, ala destra rossonera, sferrava un tiro improvviso che Borelli, sulla linea fatale, deviava a Ceresa, il quale respingeva. Alternative elettrizzanti seguivano nei due campi, ma finivano al momento buono. Dopo due calci di punizione dal limite dell’area di rigore dei grigi, la Sampierdarenese coglieva il successo al 41’. Lancioni rompeva una trama avversaria sferrando un poderoso tiro che giungeva fino a Ceresa. Questi bloccava a terra il pallone, ma se lo lasciava sfuggire, cosicché Allegri sopraggiunto velocissimo non aveva difficoltà a sospingere in rete. Nella ripresa la Sampierdarenese si chiudeva in difesa per mantenere il prezioso vantaggio, riuscendo sempre ad infrangere vittoriosamente le ininterrotte offensive grigie. Però al 37’ il pareggio veniva conquistato: Barale da trenta metri lanciava un forte tiro che Venturini già si apprestava a parare in ginocchio, senonché Riccardi, uscito fuori da un groviglio di uomini, lievemente correggeva col piede la traiettoria della palla, la quale finiva nell’angolo opposto. Il successo spronava i grigi che si lanciavano minacciosi per cogliere il punto della vittoria. A pochi minuti dalla fine Riccardi sferrava un tiro che il portiere riusciva però a bloccare. Il risultato pari rispecchia in fondo il valore delle forze in campo. («Il Littoriale», 30 settembre 1935) La brillante giornata del calcio genovese, che torna decisamente… a farsi rispettare, si è completata col pareggio ottenuto dalla Sampierdarenese ad Alessandria. Ed anzitutto gioverà chiarire che i grigi, come poteva ragionevolmente ritenersi, non sono affatto, quest’anno, la squadra materasso sulla quale ad ognuno sarà lecito picchiare senza spiacevoli conseguenze. Tutt’altro: la partenza di Mosele, di Fenoglio e di quell’autentico asso ch’è Cattaneo (il nostro pubblico lo ha visto alla prova proprio l’altro ieri, quest’ultimo, e non ha potuto non apprezzarne l’intramontabile classe) ha richiamato in prima squadra dei giovani, che se non hanno la scaltrita perizia dei partiti, hanno però maggior freschezza, resistenza e passionalità agonistica. Farà caldo per ogni squadra, sul campo alessandrino, e sarà tutt’altro che facile, anche a squadroni titolati, l’uscirne non diciamo vittoriosi ma semplicemente imbattuti. La provincia, insomma, è dura a morire; e più la spennano e più si ripiuma, da quell’inesauribile vivaio di energie e di volontà ch’è sempre stata. La constatazione, che risponde ad una verità di fatto collaudata da quanti hanno assistito alla partita, rivela implicitamente il valore della prova offerta dai nostri: prova, nel suo complesso, notevolmente migliore di quella offerta una settimana fa al Littorio, benché anche contro il Napoli la Sampierdarenese abbia degnamente combattuto. Anche ad Alessandria, come già contro gli azzurri partenopei, la squadra cittadina avrebbe potuto vincere, se un’autentica combinaison di casi fortuiti non le avesse imposto il suo veto. Ricordate i due goal del Napoli? Più che da irresistibili azioni degli ospiti nacquero da due infortuni. Ad Alessandria è successo questo: che a sette minuti dalla fine, un pallone a mezz’altezza di Barale, che Venturini era già piazzatissimo ad avvinghiare, incontrava nella sua traiettoria un fianco di Riccardi che gli deviava la rotta facendolo schizzare in rete. Da notarsi che Riccardi nemmeno se n’è accorto e che, anzi, s’era scansato, nella speranza che la sfera potesse insaccarsi. Ma non ha fatto in tempo: sicché la sua azione, intenzionalmente passiva, è diventata suo malgrado non solo attiva, ma addirittura risolutiva. E la storia, o meglio, quel suo sottoprodotto ch’è la cronaca, ha freddamente quanto giustamente attribuito a lui la paternità del goal. Dove si vede, insomma, che anche sul campo dei grigi, insomma, che anche sul campo dei grigi la Sampierdarenese non ha avuta la fortuna della sua. Ma non importa. Ciò che vale è il constatare come la squadra esista e, di settimana in settimana, leghi sempre meglio. Ceppellini, sempre pericoloso e sbrigativo, non ha reso quanto era legittimo attendersi da lui: ma senza sua colpa. I presenti attestano, unanimi, che non è la buona volontà di figurare quella che gli ha fatto difetto. Forse, anzi, gli ha nuociuto il desiderio di strafare, per dimostrare degno dell’amnistia che lo ha beneficiato. Lancioni ha fatto una rentrée semplicemente spettacolosa e Venturini, quel Venturini forse troppo tartassato (anche da noi, lo confessiamo) per gli errori della sua prima partita al Littorio se n’è vendicato nel modo migliore: giocando, cioè, uno dei suoi migliori incontri. L’elogio, poi, va alla mediana in blocco, in cui Poggi e Bertini hanno lavorato molto bene, ed alle due ali: oltreché agli interni, benché tanto Busini che Malatesta si siano meglio comportati contro il Napoli, ed alla coppia dei terzini, precisa e potente. («Il Lavoro», 1º ottobre 1935) ALESSANDRIA-SAMPIERDARENA 1-1 L’incontro ha rilevato la mancanza di un sicuro rendimento nelle linee attaccanti; quella dei grigi è apparsa lenta, slegata, priva di direttive e di capacità realizzatrici; i liguri si sono dimostrati più attivi e intraprendenti, sebbene anche il loro settore avanzato abbia denunciato pecche non lievi. I due punti sono dovuti a infortuni dei portieri. Le prime offensive sono dovuti a infortuni dei portieri. Le prime offensive sono partite dall’Alessandria con un tiro insidioso di Busani, deviato in angolo dal portiere; pochi minuti dopo Allegri sferrava un tiro improvviso che Borelli sulla linea della porta deviava a Ceresa che poteva respingere. La Sampierdarenese coglieva il successo al 41’: Lancioni rompeva una trama avversaria e tirava in porta; Ceresa bloccava a terra il pallone, ma se lo lasciava sfuggire e Allegri non aveva difficoltà a sospingerlo in rete. Gli ospiti subivano nei restanti minuti un’ardita controffensiva grigia conclusasi con due bei tiri di Busani senza effetto. Nella ripresa gli ospiti si serravano in difesa per mantenere il prezioso vantaggio riuscendo sempre a infrangere vittoriosamente le ininterrotte offensive grigie, mancanti di mordente e di scatto nello spunto finale. Finalmente la Alessandria perveniva al pareggio al 37’: Barale, da una trentina di metri, lanciava un forte tiro che Venturini già si apprestava a parare in ginocchio; senonché Riccardi sbucava fuori da un groviglio di uomini e lievemente correggeva col piede la traiettoria della palla che finiva in rete. («La Stampa», 30 settembre 1935) IL RISULTATO PARI DI DOMENICA L’apertura del campionato al campo del Littorio non ha entusiasmato gli sportivi alessandrini. Le deficienze accusate durante gli allenamenti e nelle partite di preparazione sono, purtroppo, affiorate nell’incontro con la Sampierdarenese. L’Alessandria aveva l’impellente necessità di presentarsi al proprio pubblico in un assetto che rinfrancasse la fede, che riaccendesse la fiamma del sopito entusiasmo. Le cose sono andate in senso inverso. Il concetto tecnico del gioco alessandrino si è annebbiato, ma non per questo deve far presa la sfiducia. Le condizioni fisiche di qualche giocatore ha fatto stridere quei reparti che prima giravano agevolmente, il ritmo delle azioni procede col rallentamento e difetta l’amalgama che fa dei reparti una squadra armoniosa, travolgente. Il cammino è lungo e l’Alessandria ha tutte le possibilità di rimettersi in sesto. L’allenamento più graduale e qualche affermazione fuori casa varranno a rialzare il morale dei giocatori e degli sportivi locali. La sconfitta di Milano netta nel punteggio aveva confermato l’ottima struttura della rinnovata squadra di Lombardo. Mentre molti sportivi della vecchia guardia, con eccessiva facilità, credono al tracollo della gloriosa compagine grigia, noi riteniamo più opportuno peccare di ottimismo concedendo ampia fiducia agli sfortunati calciatori in casacca grigia smaniosi di ritornare alla ribalta nello splendore dei giorni migliori. Fatta questa parentesi passiamo a ,trattare la partita di domenica scorsa. Contro i liguri a quadri ringiovaniti, l’Alessandria non è riuscita a svolgere il gioco a terra, sua prerogativa e sicuro viatico per raggiungere un discreto rendimento. Riccardi nel primo tempo e Notti e Robotti nella ripresa hanno cercato inutilmente di tenere il gioco a terra. Il controllo sulla palla ha fatto difetto ai vecchi grigi. Ottimo e di sommo rendimento il gioco di Busani; magnifico e sfortunato il tiro di Notti nella traversa. La partita non merita eccessiva cronaca. Gioco equilibrato nel primo tempo con un goal fortunoso degli ospiti per accidentale errore di Ceresa: risveglio alessandrino nella ripresa, pareggio sospirato su scaltro tiro di Barale corretto da Riccardi. Goal di astuzia dell’attaccante alessandrino già fallito in un tentativo precedente, ma che è apparso a molti fortunoso. Finale disordinato per l’eccessivo distacco tra Busani e Riccardi che ha lasciato la pericolosa ala destra grigia inoperosa. Crescente gioco di Robotti che ha rifornito e in varie occasioni sostituito Gastaldi con continuità e intelligenza. Gioco abulico di Gastaldi che noi crediamo in condizioni fisiche non perfette. Pubblico corretto che ha incoraggiato ripetutamente la squadra e che è pronto a salutare l’immancabile risveglio dei rappresentanti lo sport calcistico alessandrino. Sono stati tirati 8 calci d’angolo, 5 contro gli ospiti e 3 contro l’Alessandria. Arbitro energico Caironi di Milano. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 5 ottobre 1935) RISULTATI: Ambrosiana-Milan 1-1 Fiorentina-Bologna 0-1 Genova 1893-Roma 2-1 Lazio-Triestina 3-2 Napoli-Brescia 1-0 Palermo-Bari 2-1 Torino-Juventus 2-2 CLASSIFICA: Bologna 4; Juventus, Lazio, Milan, Napoli 3; Brescia, Genova 1893, Palermo, Roma, Sampierdarenese, Triestina 2; Alessandria, Ambrosiana, Bari, Torino 1; Fiorentina 0 MARCATORI 4 gol: Piola (Lazio) 3 gol: Busidoni (Triestina) 2 gol: Arcari (Milan), Borel F. (Juventus), Colaussi (Triestina), Fedullo (Bologna)