Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
06-10-1935 - Giornata: 3 - Palermo - Littorio


Palermo AC - Alessandria US 1 - 0 (1 - 0)
RETI: 32. Palumbo C. [Pa]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Ferrero Francesco, Costenaro Gino, Milano Luigi, Busani Umberto, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Parodi Pasquale, Gastaldi Settimo All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
PALERMO AC: Provera; Faotto, Lo Prete; Ziroli, Santillo (I) Gennaro, Capitanio; Castellani, Bonesini, Palumbo, De Manzano, Carnevali. All.: Lelovics Gyula.

Arbitro: Pizziolo Achille (Firenze)
Note
Spettatori: 6.500. Inizio gara ore 15:00. Le fonti sono in assoluta contraddizione tra loro riguardo la formazione dell’Alessandria. In particolare, «La Gazzetta dello Sport» riporta uno schieramento anomalo con centromediano Croce (di mestiere ala, citato nelle formazioni prepartita come riserva), interno destro Svageli (centravanti) e interno sinistro Robotti (assente, secondo «Il Piccolo», per impegni militari). Il Littoriale» e «La Stampa» indicano invece centromediano Costenaro e mediano destro Riccardi I, non presenti in campo secondo la rosea. Mentre «La Stampa» conferma Robotti interno sinistro, «Il Littoriale» riporta in quel ruolo Parodi; lo stesso quotidiano torinese, peraltro, indica mediano destro Barale in luogo di Ferrero. Infine, pur non riportando una formazione completa, «Il Piccolo» conferma in buona parte quella del «Littoriale». I giornali di quei giorni non chiariscono le ragioni di tanta confusione; unico contributo utile potrebbe essere una breve notizia comparsa il 28 settembre 1935 sul «Piccolo» secondo cui «sono stati chiamati alle armi Riccardi e Costenaro, appartenenti alla 3ª categoria: entrambi vennero destinati all’11ª Artiglieria Divisionale». I due potrebbero pertanto aver mancato la trasferta per impegni militari (come effettivamente capitato a Celoria e, forse, Robotti) confermando almeno in parte quanto riportato dalla «Gazzetta dello Sport».

Commento
L’incontro odierno non è stato che di conferma alla brutta esibizione dei rosaneri di domenica scorsa. Il Palermo attraversa un periodo preoccupante, sia come preparazione collettiva che come grado di forma dei singoli; molti uomini non rendono quello che potrebbero nelle fila rosa e la squadra, più che di manovre di linee, vive di prodezze individuali di giocatori che a sprazzi danno qualcosa di concreto. Sebbene fosse scesa in campo a ranghi incompleti e sebbene l’inquadratura fosse rimaneggiata in tutte le linee, il Palermo non merita alcuna attenuante per il gioco abulico svolto nella prima mezz’ora e per gli errori che ha accumulato durante il resto dell’incontro. L’Alessandria non è stata da meno dell’avversario e sebbene abbia mostrato idee più chiare all’attacco, non è mai apparsa all’altezza dello scorso anno. Partita brutta, quindi gioco scadente e, quel che è peggio, nessuna tattica prestabilita da parte di ambedue le squadre. Le mediane hanno forse la parte più grande nella responsabilità della mancanza di idee dei due attacchi: i compagni di Santillo e quelli di Costenaro non hanno certo brillato né nel gioco difensivo né in quello di attacco. Le difese si sono discretamente districate dalle azioni, per altro non affatto irresistibili, degli attaccanti avversari e sono uscite dalla contesa senza infamia e senza lode; le due linee avanzate non hanno mai dato la sensazione di un’eccessiva pericolosità in area di rigore e soltanto hanno vissuto per puntante personali, quella rosa, e monotonamente poggiante su Busani, quella grigia. La dimostrazione più lampante di quanto affermiamo è che i due portieri hanno avuto pochissimo lavoro ed hanno toccato rarissime volte il pallone. Provera ha mostrato la sua classe in una respinta di pugno in una mischia creatasi in seguito a calcio d’angolo. Calmo e tempestivo Faotto, fra i migliori in campo; Lo Prete ha avuto un forte rivale nel giovane Busani che ha avuto anche qualche ottimo intervento. Giù di forma Santillo, Capitanio e Ziroli il quale ultimo ha giocato in un ruolo non suo. La linea avanzata ha avuto De Manzano attivissimo, specialmente quando ha giocato ad interno nel gioco di costruzione ed il goal palermitano è nato da un suo potente tiro. Palumbo è stato intraprendente, ma ha evitato i contatti con l’avversario. In ombra Castellani e Bonesini; volenteroso, ma troppo leggero Carnevali. L’Alessandria ha avuto in Ceresa un portiere dalla presa debole, e due terzini discreti colpitori. La mediana ha spesso girato a vuoto e solo Ferrero è da segnalare per la sua tenacia. All’attacco ammiratissimo Busani che ha creato per i compagni le migliori occasioni da goal. Buoni combattenti le due mezze ali: più tecnico Riccardi di parodi, pericolo ma troppo impreciso Gastaldi. Per Notti potremmo ripetere quello che abbiamo già detto per Palumbo: i due centroavanti si somigliano nel gioco oltre che nel fisico. Si inizia alle 15:07 agli ordini dell’arbitro Pizziolo di Firenze. Il Palermo scende in campo a ranghi incompleti e precisamente mancante di Riccardi Cassese e Pittaluga, ma anche l’Alessandria lamenta l’assenza di Celoria. I grigi passano subito all’attacco e ottengono al primo minuto un corner su tiro al volo di Notti. Busani attivissimo effettua al 2’ un traversone al centro non raccolto dai compagni. Al 5’, su ennesima centrata dell’ala destra grigia, Notti spezza la difesa rosa con una finta e Gastaldi sbaglia da pochi metri un sicuro goal. All’8’ su un tiro di punizione contro i rosa, la palla passa alta sulla traversa. Il Palermo tenta qualche incursione sull’area dei grigi e Palumbo viene atterrato. Una serie di falli a metà campo e poi un tiro alto di Carnevali e all’11’ uno di Palumbo parato da Ceresa. La squadra non si solleva dalla mediocrità: un bel colpo di testa di Carnevali sotto porta, al 19’, ed una buona occasione perduta dai rosa su un calcio di punizione battuto da Ziroli al 20’. Azioni inconcludenti e prive di mordente fino al 32’. È in questo minuto che si ha il goal palermitano: Santillo effettua un passaggio sulla destra, dove Castellani è pronto a mandare a De Manzano, il rosa tira fortissimo da trenta metri ma la traiettoria è deviata dalle spalle di un terzino avversario; Palumbo, appostato fra i difensori, si impossessa del pallone e saetta in rete. Il successo galvanizza i rosa i quali ritornano ancora in area grigia. Su un tiro di De Manzano al 37’ Ceresa effettua una debole respinta e Palumbo e Castellani si ostacolano a vicenda; il primo rovescia verso la porta, ma la palla sorvola la traversa. Continua pressione rosa condotta da De Manzano e da Palumbo i quali non realizzano per precipitazione. Al 43’ l’Alessandria ottiene un corner che sarà nullo. Nella ripresa. al 2’ si ha un bel tiro di Bonesini che batte su uno spigolo: il pubblico grida al goal ma il pallone è uscito fuori. L’Alessandria manca subito dopo una buona occasione su un’uscita a vuoto di Provera e l’arbitro deve quindi intervenire per infrenare rudezze da ambo le parti. Azioni alterne fino al 10’ quando Palumbo viene atterrato al limite dell’area. Il conseguente tiro di punizione di Bonesini non ha effetto. Lo stesso, al 26’, effettua un forte tiro che passa a lato di poco. Al 30’ Gastaldi opera una brillante fuga, spezzata da Faotto. Un calcio d’angolo al 34’ contro Palermo che Provera salva di pungo su un groviglio di uomini. Ziroli e De Manzano ora si scambiano di posto, e lo stesso fanno Bonesini e Castellani. Il Palermo non guadagna gran che da queste variazioni dell’inquadratura, anzi è l’Alessandria che preme in area rosa alla ricerca del pareggio. Ma Faotto spezza di testa due pericolose incursioni degli ospiti. Ultimo sprazzo del Palermo al 41’ su azione Bonesini-Ziroli e poi la fine sul risultato di stretta misura. Oculato ma non sempre preciso l’arbitraggio di Pizziolo. («Il Littoriale», 7 ottobre 1935) Al 33’ del primo tempo tutto era deciso. Il Palermo ha avuto il destro di acciuffare il vantaggio grazie ad un tiro violento di Palumbo che già in precedenza aveva messo in serio allarme i difensori grigi. Poi la gara si è cristallizzata in una situazione di virtuale equilibrio di forze, e sono emerse le buone disposizioni delle opposte difese. Di qua una squadra, la palermitana, lacera a colpi risoluti e precisi le trame di gioco degli avversari e nei momenti di minore tensione delle loro offensive, contrattacca a lunghe falcate appoggiandosi tutto su Palumbo, sempre su Palumbo che guida, coordina, lotta e dà la fisionomia a tutto il quintetto rosa. Di là l’altra squadra, l’alessandrina, sfoggia tutti i suoi migliori numeri di slancio, di intraprendenza, di resistenza fisica, ma in are di rigore manca dell’atleta e del mordente che sono necessari per scavalcare la barriera rappresentata più che dal metodico Lo Prete, da quell’autentico colosso di Faotto, atleta forte e furbo, possente ed infaticabile. Il Palermo ha giocato soprattutto una partita di coraggio. Quattro atleti – Palumbo, Faotto, De Manzano e Ziroli – hanno dato ad una squadra, per più versi ancora slegata nell’ossatura, l’intraprendenza sufficiente per vincere. L’Alessandria ci è sembrata in fase di assestamento. La compagine è viva ed agile e bisogna seguire il suo ritmo per evitare grossi guai. Il reparto di retroguardia ha disputato una partita solida ed equilibrata. Tra tutti sono apparsi i migliori Notti e le due ali che costituiscono una perenne minaccia per il settore arretrato del Palermo. Si entra subito nella sfera d’azione della gara con un tiro fulmineo di Notti che costringe Provera a salvare in angolo. Al 4’ ancora gli ospiti tirano a rete (Robotti), dopo una azione manovrata dalla destra. Un minuto dopo gli attaccanti alessandrini, tutti in linea, danno l’allarme alla difesa dei rosa: Gastaldi, da pochi metri, sbaglia il bersaglio tirando a lato. Il Palermo appare scosso e l’incerto esordio di Lo Prete rende nervosi tutti nella zona di difesa, assalita a raffiche dall’attacco grigio. In pochi minuti però i padroni di casa si riprendono guadagnando terreno. Al 12’ un tiro folgorante di Palumbo su passaggio di Bonesini costringe Ceresa ad una bloccata miracolosa. Un palo di Carnevali, poi la gara ristagna in una zona di tranquillità. Al 28’ Palumbo tira in rete concludendo un triangolo Santillo-De Manzano-Carnevali; libera Borelli. Al 33’il gol risolutivo della giornata. La palla, manovrata da Castellani con precisa centrata, perviene a De Manzano; il passaggio radente a Palumbo è perfetto per scelta di tempo. Il centravanti salta Borelli, raggiunge il pallone e segna con un tiro secco. Il Palermo persiste nell’offensiva ed al 38’ De Manzano tira su Ceresa. Il portiere salva con difficoltà rinviando debolmente; sul pallone salta Palumbo che rovescia, inviando sopra la traversa. Ancora tiro di Palumbo (40’), ed infine Lombardi devia in angolo un pallone insidioso del centroattacco rosa. La ripresa incomincia con un rapido capovolgimento di fronte. Spigolo di Bonesini (2’). Gli ospiti rispondono con un attacco in linea e con un tiro di Gastaldi. Sul pallone rasoterra entra a vuoto Provera, mentre la sfera, a porta incustodita, ristagna a pochi centimetri dal limite fatale; salva Faotto. Si scatenano i rosa e nello spazio di due minuti Ceresa deve fermare tre palloni; dieci minuti di franca attività del Palermo. Si deve giungere alla mezz’ora per vedere la compagine alessandrina distendersi e passare al contrattacco. In questo periodo di gioco rifulge la classe di Faotto mentre il serrate degli uomini di Notti si manifesta con tiri rabbiosi, con scatti, con un susseguirsi di azioni ammiratissime, che però non premiano il prodigarsi degli atleti. («La Gazzetta dello Sport», 7 ottobre 1935) PALERMO-ALESSANDRIA 1-0 Assenti Riccardi Cassese e Piccaluga, la squadra rosanera ha dovuto presentarsi in campo in formazione di fortuna e a questo si deve aggiungere la cattiva forma che attualmente attraversano alcuni atleti. Le prime battute sono in favore dei grigi che tirano un calcio d’angolo al 2’ e si lasciano sfuggire una buona occasione. I rosaneri reagiscono e Palumbo impegna Ceresa in un’applaudita parata; un tiro di De Manzano è respinto dalla traversa. Il giuoco stagna a metà campo e solo i grigi riescono ad effettuare delle belle azioni che li portano vicino alla rete palermitana. Al 32’ il Palermo segna: rimessa in giuoco di Castellani, la palla passa a Bonesini e nuovamente a Castellani; quindi a Santillo e a De Manzano, che la allunga a Palumbo, spostatosi sulla destra; questi, con un tiro angolato, batte Ceresa. I rosaneri prendono coraggio e bilanciano le azioni grigie. Ripreso il giuoco, i rosaneri attaccano e un forte tiro di Bonesini è respinto dal palo. I grigi, riprendendosi, iniziano un giuoco serrato, costringendo i rosaneri ad una vigile difesa. Il giuoco diventa falloso e l’arbitro interviene energico. L’attività dell’attacco grigio impegna la difesa del Palermo e Provera e Faotto si distinguono in questo periodo che conclude l’incontro. («La Stampa», 7 ottobre 1935) LA SCONFITTA DI PALERMO La terza partita di campionato non ha detto nulla di nuovo circa il comportamento della squadra grigia. A Palermo l’Alessandria ha perduto un’ottima occasione di strappare il pareggio ed anche la vittoria. La squadra siciliana, presentatasi in campo con alcune riserve, ha giocato una partita senza infamia e senza lode, ma ha trovato di fronte gli alessandrini slegati ed inconcludenti. La squadra grigia non ha potuto contare su Robotti, Celoria e Barale ed ha allineato Ferrero a mediano destro e Parodi a mezz’ala sinistra. Va segnalato il ritorno in forma di Borelli, l’ottimo accordo tra Ferrero e Lombardo, il migliorato gioco di Riccardi ed il crescente rendimento di Busani, il miglior uomo in campo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 12 ottobre 1935) RISULTATI: Bologna-Ambrosiana 3-0 Brescia-Torino 2-2 Juventus-Lazio 2-1 Milan-Fiorentina 1-0 Roma-Napoli 1-0 Sampierdarenese-Genova 1893 1-2 Triestina-Bari 4-1 CLASSIFICA: Bologna 6; Juventus, Milan 5; Genova 1893, Palermo, Roma, Triestina 4; Brescia, Lazio, Napoli 3; Sampierdarenese, Torino 2; Alessandria, Ambrosiana, Bari 1; Fiorentina 0 MARCATORI 4 gol: Busidoni (Triestina), Piola (Lazio) 3 gol: Borel F. (Juventus), Schiavio (Bologna) 2 gol: Arcari (Milan), Brossi (Bari), Chizzo (Triestina), Colaussi (Triestina), Fedullo (Bologna), Palumbo (Palermo), Schiavetta (Brescia), Silano (Torino)