Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
13-10-1935 - Giornata: 4 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Brescia FBC 5 - 0 (3 - 0)
RETI: 4. Riccardi (I) G.[A], 25. Celoria M.[A], 40. Croce A.[A], 66. Riccardi (I) G.[A], 79. Busani U.[A]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Ferrero Francesco, Parodi Pasquale, Milano Luigi, Busani Umberto, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Celoria Mario, Croce Aldo All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
BRESCIA FBC: Peruchetti; Tamietti, Caligaris; Gasparini, Valenti, Locatelli; Schiavetta, Provaglio, Rier, Albini, Correnti. All.: Caligaris Umberto

Arbitro: Scotto Mario (Savona)
Note
Infortunato: 50’ Celoria [A], uscito dal campo per venti minuti. Angoli: 9-3. Spettatori: 2.500. Giornata mite, terreno viscido per le piogge recenti. Inizio gara ore 15:00. «Il Littoriale» e «La Stampa» attribuiscono la quarta rete dell’Alessandria a Riccardi I, «La Gazzetta dello Sport» a Croce.

Commento
L’Alessandria è risorta proprio quando la situazione si era fatta critica. Alle incerte partite iniziali s’era aggiunta l’impossibilità di allineare Costenaro e Barale, indisposti e contusi. Ciononostante la squadra grigia ha ritrovata se stessa e ha svolto il gioco tecnico dei tempi migliori. Incluse in squadra le riserve Parodi, Ferrero e Croce, l’Alessandria ha condotto una partita magnifica superando nettamente la compagine bresciana in linea tecnica e in forza di volontà. Gli ospiti, sorpresi dal baldanzoso inizio alessandrino, non sono riusciti a legare le azioni e gli avversari, ottenuto il primo goal al 4’ e spronati dal successo, hanno aumentato il ritmo di gioco sino a sconvolgere le difese avversarie. Gli azzurri si trovarono inaspettatamente di fronte ad una squadra superba di brio e travolgente nelle azioni manovrate in profondità e hanno quindi deluso l’aspettativa. L’attacco grigio, ottimamente rifornito dalla mediana con passaggi rasenti, ha dominato a piacimento i compagni di Caligaris. I cinque goals segnati a Peruchetti erano imparabili mentre il portiere azzurro nel corso della partita ha dovuto parare o deviare in corner tiri pericolosi di Celoria, Busani e Croce. Poche squadre avrebbero oggi resistito al massacrante lavoro imposto dalla squadra alessandrina smaniosa di assicurarsi un posto più sicuro in classifica e in felice giornata. Parodi nel ruolo di centrosostegno ha fatto buone cose smistando ottimamente palloni agli avanti. Il suo debutto si deve ritenere più che probatorio. Croce all’estrema sinistra ha lavorato con volontà e intelligenza, dimostrandosi conclusivo e veloce. Tra gli azzurri abbiamo notato la poca consistenza della mediana e il gioco troppo comune dell’attacco per poter aver ragione di Lombardo e di Borelli in netto progresso di forma. Volenteroso Caligaris e Rier del Brescia. I grigi meritano l’elogio in blocco. L’Alessandria inizia la partita contro sole, ma minaccia subito la rete avversaria. Al 4’ su calcio di punizione tirato da Milano e respinto dalla traversa, Riccardi di testa mette in rete. Al 10’ il Brescia è in angolo, ma si libera per un intervento di Caligaris. Al 17’ un minaccioso contrattacco bresciano termina con un tiro alto di Provaglio. Due corner consecutivi contro il Brescia dimostrano la superiorità dell’attacco alessandrino. Al 25’ registriamo il secondo goal della giornata su azione manovrata tra Riccardi, Busani e Notti. La palla finisce a Celoria che segna con un tiro trasversale di rara potenza: goal spettacolare. Registriamo ancora un tiro di Celoria, parato, alcuni vani tentativi di contrattacco degli ospiti respinti dalla mediana e dalla difesa alessandrina. Al 41’ su azione in linea tra Riccardi, Notti e Celoria, Croce riceve la palla e mette in rete: terzo punto alessandrino. Prima del termine del primo tempo il Brescia è ancora costretto in corner. Nella ripresa al 6’ Celoria nel tentativo di raggiungere la palla che esce dalla linea di fondo cade, si produce una ferita ed esce dal campo. Al 7’ il Brescia è un angolo e si salva miracolosamente. La stessa punizione tocca all’Alessandria un minuto dopo: è Borelli che sventa l’insidia passando a Parodi. In seguito al passaggio di Notti, Croce tira sul portiere che para. Rientra Celoria al 17’ colla testa fasciata e il suo ingresso è salutato da una magnifica azione degli alessandrini che ottengono il quarto goal su azione impostata da Riccardi e conclusa da Croce. Corner contro l’Alessandria e altro corner contro il Brescia non hanno effetto. Al 34’ registriamo l’ultimo goal alessandrino: Croce riesce a centrare dalla linea di fondo e Busani mette immediatamente in rete. Questo punto è contestato dai bresciani che ritengono che l’ala destra alessandrina abbia effettuato il centro raccogliendo la palla oltre la linea di fondo. L’arbitro mette fine alle discussioni concedendo il goal. («La Gazzetta dello Sport», 14 ottobre 1935) ALESSANDRIA-BRESCIA 5-0 Il ritorno di Celoria in squadra ha conferito all’attacco grigio maggior decisione e spirito aggressivo, tanto che la estrema difesa azzurra, malgrado i ripetuti interventi spettacolosi di Peruchetti, è stata per ben cinque volte nettamente battuta dagli avanti locali, i quali indubbiamente hanno disputato ieri il miglior incontro dell’annata. Partiti di scatto al fischio iniziale, gli alessandrini hanno tosto scompigliato le linee avversarie. Al 4’ su calcio di punizione da oltre 20 metri, Milano ha inviato la palla contro il montante, ha ripreso Riccardi che, di testa, ha segnato imparabilmente il primo punto. Altri vivacissimi attacchi nella metà campo del Brescia si sono in seguito sviluppati incontenuti e gli azzurri, dopo avere subito tre calci d’angolo, al 25’ hanno incassato il secondo punto, per merito di Celoria che, con una cannonata da venti metri, ha reso vano qualsiasi intervento di Peruchetti. Al 40’ altra magnifica azione in linea dei grigi: rapidi palleggi tra Notti, Riccardi, Celoria che ha tagliato la palla in corsa a Croce; questi, dopo avere avanzato ancora di qualche passo, con un potente tiro trasversale ha segnato il terzo punto. Nella ripresa, dopo pochi minuti di giuoco, Celoria ha dovuto essere trasportato fuori del campo per una ferita al capo prodottasi cadendo e solo verso il 20’ l’aitante attaccante grigio ha fatto ritorno, con la testa fasciata. Benché così menomato, il pugnace giocatore ha attivamente collaborato con i compagni e, al 21’, una nuova interessantissima trama svolta da Notti dava modo a Riccardi di segnare il quarto punto. Qualche ritorno offensivo bresciano, alimentato dal tenace e battagliero Caligaris, ha fruttato alcuni attacchi sotto la rete di Ceresa, conclusisi in due calci d’angolo. L’ultimo punto della giornata è stato ottenuto al 35’: su azione di Croce, la palla è stata manovrata da Notti, che ha lanciato in piena corsa Busani: questi si è audacemente incuneato tra i terzini, battendo in pieno Peruchetti, malgrado il suo disperato intervento. («La Stampa», 14 ottobre 1935) Il ritorno di Celoria in squadra ha conferito all’attacco grigio maggiore decisione e spirito aggressivo tanto che l’estrema difesa azzurra, malgrado i ripetuti interventi spettacolosi del portiere, è stata per ben cinque volte nettamente battuta dagli avanti locali. Partiti di scatto al fischio iniziale gli alessandrini sviluppando trame organiche e perfettamente manovrate hanno scompigliato le linee avversarie. Così al 3’ su calcio di punizione da oltre venti metri Milano ha effettuato un tiro bene diretto verso il portiere; Riccardi di testa ha segnato imparabilmente il primo punto. Altri vivacissimi attacchi nella metà campo bresciana si sono sviluppati incontenuti e gli azzurri, dopo avere subito tre calci d’angolo, al 25’ hanno incassato il secondo punto per merito di Celoria che con una cannonata da venti metri ha reso vano qualsiasi intervento di Peruchetti. Al 40’ altra magnifica azione in linea dei grigi; palleggio tra Notti, Riccardi e Celoria, questi taglia la palla in corsa a croce, che segna il terzo punto. Prima della fine del primo tempo il Brescia ha dovuto incassare altri due nuovi calci d’angolo. Nella ripresa delle ostilità, dopo pochi minuti di giuoco, Celoria ha dovuto essere trasportato fuori del campo ferito al capo e solo al 20’ ha fatto ritorno, con la testa abbondantemente fasciata. Benché menomato, il pugnace giocatore ha attivamente collaborato con i compagni. Al 21’ una nuova interessantissima trama di Notti dà modo a Riccardi di segnare il quarto punto. Qualche ritorno offensivo del Brescia alimentato dal tenace e battagliero Caligaris ha fruttato alcuni attacchi sotto la rete di Ceresa e due calci d’angolo. L’ultimo punto della giornata è stato ottenuto in modo sorprendente. Su azione di Croce la palla è stata in seguito manovrata da Notti che ha lanciato in piena corsa Busani: questi si è audacemente incuneato fra i terzini battendo in pieno Peruchetti, malgrado il suo ultimo disperato intervento. La partita ha segnato il ritorno alle antiche prerogative della classica scuola alessandrina. Giuoco prevalentemente a terra senza fronzoli e inutili palleggi e con rapide folate radenti. Tra i grigi ha giocato al centro della linea mediana, al posto di Costenaro, l’inesperto Parodi, un biondo ragazzone che ha palesato in tale ruolo buoni mezzi e tendenza a migliorarli. Onesto il comportamento del laterale destro Ferrero che sostituiva Barale. All’ala sinistra, assente Gastaldi, ha giocato Croce che si è disimpegnato assai bene. Del Brescia, poco da dire. Si è difeso accanitamente tenendo il campo con la tradizionale energia. Ha evitato una sconfitta che avrebbe potuto essere più clamorosa; ma l’attacco nulla di buono ha saputo costruire, e Ceresa non ha avuto soverchio lavoro. Pubblico poco numeroso, ma in compenso entusiasta per l’ottima prova di Croce. («Il Littoriale», 14 ottobre 1935) UNA CONVINCENTE VITTORIA Domenica sera gli sportivi alessandrini hanno tirato un sospiro di sollievo. La squadra grigia che aveva tentennato a Milano, deluso al campo del Littorio contro la Sampierdarenese e perduta un’ottima occasione a Palermo, si è scossa di dosso l’apatia e la confusione per marciare con magnifica forza di volontà e tecnica ammirevole verso la più luminosa delle affermazioni. Battere la difesa azzurra con cinque punti a zero significa possedere estro, forza di propulsione e saldezza nei reparti. I cinque avanti bresciani che avevano battuto l’Ambrosiana e presa d’assalto la rete del Torino difesa da Maina in grande giornata, non sono riusciti mai a rendersi pericolosi. L’ardimentosa compagine di Caligaris non è esistita nei confronti dell’Alessandria; e il punteggio avrebbe potuto essere ancora più forte. Quale miracolo ha fatto sì che la sterile squadra grigia raggiungesse un risultato così clamoroso? La squadra bresciana scesa in campo nella migliore formazione, si è trovata di fronte ad undici uomini decisi a vender cara la pelle. L’assenza di Costenaro e Gastaldi, che avevano ancora giocato a Palermo, metteva la nostra squadra in condizioni di inferiorità; Parodi era al suo debutto quale centrosostegno ed il volonteroso Croce, passando dall’ala destra all’ala sinistra, avrebbe trovato maggiori difficoltà nell’esordio in divisione nazionale. La lodevole volontà di risorgere ha spronato i grigi a compiere il miracolo; una sconfitta contro il Brescia poteva segnare il crollo della squadra, cosicché abbiamo rilevato prodigi insperati. Lombardo, l’anziano tanto discusso, balzò alla ribalta sfoggiando acume e scioltezza d’azione e Croce, la recluta, giocò con consumata perizia. Celoria, tenuto una settimana a riposo, scese in campo con una voglia matta di riconquistarsi il posto e riuscì nell’intento lottando con abnegazione e sfoderando la potenza di tiro che, messa maggiormente in opera, dovrebbe classificare la brillante mezz’ala sinistra tra i cannonieri non solo della propria squadra ma della massima divisione. Notti lavorò in sordina coordinando con intelligenza e perfetta azione in profondità; non ha lavorato per la platea ma per la squadra. Così Riccardi, mobilissimo e astuto; la maggior riserva di fiato gli ha permesso di svolgere il gioco di spola e di far trottare Busani. L’ala destra grigia sostituisce degnamente Cattaneo; svolge un gioco differente dal popolare «Ciaplén», ma anch’egli ha classe e intelligenza da vendere. Busani è serio e modesto e sarà uno dei grigi che in avvenire porteranno il loro contributo tra gli azzurri. Milano che non perde più le occasioni in inutili palleggi si avvicina alla forma migliore. Parodi non è Costenaro, ma in linea tecnica sa far bene e l’Alessandria in questo giocatore intelligente ha trovato l’uomo che potrà sostituire in ogni momento Costenaro senza dover ricorrere a… danneggiare Borelli. Ferrero duro, serio, taciturno, coscienzioso, ha giocato con accorgimento e continuità. Non possiede lo slancio di Barale ma è suscettibile di perfezionarsi. Borelli incomincia a far scintille; qualche sventola parte fuori tempo a causa di una sommaria preparazione, ma presto Borelli tornerà ad imporsi come dominatore. Lombardo è tornato l’uomo scaltro ed insormontabile: il capitano dei grigi doveva acquistare solo in velocità. Ceresa è ottimo quanto sfortunato; ha bisogno di effettuare qualche parata spettacolosa, per rinfrancarsi di fronte al pubblico alessandrino. L’ottimo funzionamento della squadra locale è scaturito dal gioco radente; se i grigi praticassero sempre il gioco a terra ed in profondità, poche squadre potrebbero fermarli. Tutti i goal alessandrini s’insaccarono nella rete avversaria dopo azioni manovrate con palla a terra e passaggio dosato al compagno piazzato in avanti per l’azione conclusiva. In tal modo i goal si fanno anche senza tiri spettacolosi. Marchina quando segnò 20 goal in un anno nell’Alessandria non possedeva il tiro di Piola, ma il senso della posizione, la calma e la cooperazione tecnica dei compagni. I grigi domenica hanno tenuto la palla a terra (il terreno viscido non permetteva il rimbalzo); speriamo vi riescano anche in avvenire, non foss’altro per dimostrare che non si può smentire il gioco tecnico dei grigi e per fare qualche incasso a… largo punteggio nelle importanti e prossime partite casalinghe. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 19 ottobre 1935) RISULTATI: Ambrosiana-Palermo 4-0 Bari-Milan 0-2 Fiorentina-Sampierdarenese 1-1 Genova 1893-Juventus 1-1 Lazio-Roma 0-1 Napoli-Bologna 0-1 Torino-Triestina 5-3 CLASSIFICA: Bologna 8; Milan 7; Juventus, Roma 6; Genova 1893 5; Palermo, Torino, Triestina 4; Alessandria, Ambrosiana, Brescia, Lazio, Napoli, Sampierdarenese 3; Bari, Fiorentina 1 MARCATORI 5 gol: Busidoni (Triestina) 4 gol: Borel F. (Juventus), Meazza (Ambrosiana), Piola (Lazio) 3 gol: Colaussi (Triestina), Riccardi G. (Alessandria), Schiavio (Bologna), Silano (Torino)