Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
17-11-1935 - Giornata: 8 - Genova - Luigi Ferraris


Genova 1893 AC - Alessandria US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Ferrero Francesco, Parodi Pasquale, Milano Luigi, De Stefanis Piero, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Robotti Luciano, Croce Aldo All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
GENOVA 1893 AC: Bacigalupo (III) Manlio; Agosteo, Vignolini; Bonilauri, Fillola, Orlandini; Gobbi, Vojak (I) Antonio, Libonatti, Ciferri, Ferrari Giuseppe Carlo. All.: Orth György.

Arbitro: Mazza Aniello (Torre del Greco)
Note
Spettatori: 3.000 Tempo di burrasca, terreno ai limiti dell’impraticabilità Inizio gara ore 14.30

Commento
GENOVA-ALESSANDRIA 0-0 C’è voluta tutta la buona volontà dell’arbitro Mazza perché l’incontro tra il Genova e l’Alessandria potesse effettuarsi malgrado il campo letteralmente allagato ed i rovesci di pioggia che infuriavano con una veemenza straordinaria anche all’inizio della partita. L’incontro è riuscito assai animato ed interessante, specialmente nel secondo tempo, durante il quale, ad una maggiore intraprendenza dell’attacco rossoblù, l’Alessandria ha contrapposto una ordinata ed efficace difesa, alla quale hanno dato un valido contributo anche Riccardi e Robotti, che hanno giuocato quasi sempre arretrati. Compresa la possibilità di strappare un pareggio, l’Alessandria ha adottato la tattica che aveva le maggiori probabilità di riuscire e limitò il suo compito a controllare da vicino le mosse degli avversari, lasciando alle due ali e a Notti l’iniziativa di portare qualche minaccia nell’area genovese. La solida e massiccia difesa grigia ha avuto buon giuoco a neutralizzare le azioni dei minuscoli attaccanti rossoblù. Dell’Alessandria è piaciuta soprattutto la difesa. Ceresa, benché non troppo impegnato, ha compiuto qualche bella parata, dimostrando colpo d’occhio infallibile, presa ferrea e scatto felino. Pronti e sicuri nei rimandi i terzini; ottimo, continuo e resistente il mediocentro Parodi, il miglior uomo della seconda linea. Sacrificato Riccardi in un giuoco prevalentemente difensivo che è stato comunque di sicuro giovamento alla squadra, l’attacco non è stato molto attivo e soltanto nel primo tempo Robotti e Notti hanno impegnato Bacigalupo. Il Genova ha tenuto bene sul terreno infame, meglio, forse, di quanto ci si aspettava. Quando si è detto che la difesa, portiere e terzini, ha svolto egregiamente il suo lavoro, c’è ancora da rilevare l’ottimo comportamento della mediana e specialmente di Fillola, che se l’è cavata ottimamente anche su un terreno che non gli è certo familiare. Bene anche Orlandini finché lo ha sorretto il fiato; assai continuo ed attivo Bonilauri. All’attacco l’anziano Libonatti, Ciferri e Gobbi sono stati i migliori. Brevi cenni di cronaca. Si inizia mentre infuria un acquazzone violentissimo. Non si può parlare di azioni di giuoco perché la palla non asseconda la volontà dei giocatori e si invischia sul terreno. Al 14’, su azione Notti-Croce, Robotti tira fuori di poco e al 20’, su calcio di punizione, Ferrari alza la palla sotto la porta di Ceresa, ma Gobbi fallisce l’intervento di testa. Tiro debole di Robotti e facile parata di Bacigalupo al 24’. Il primo angolo della giornata è contro l’Alessandria, al 36’: nulla di fatto. Al 40’ un’occasione d’oro malamente perduta: allungo di Bonilauri a Ferrari, questi si incunea tra due avversari, scarta un terzino e da cinque metri spara a Iato. All’inizio della ripresa la pioggia ha una tregua. Il Genova attacca e ottiene subito un angolo, infruttuoso. Al 4’ seconda occasione per il Genova mancata: centro di Ferrari dinanzi ad uno schieramento che comprende Vojak. Borelli e Gobbi, la palla sfugge a Vojak ed a Borelli, giunge a Gobbi appostato a tre metri dalla porta, tiro raso terra bloccato proprio di misura da Ceresa. I grigi fanno qualche apparizione nell’area rossoblù e al 17’ Bacigalupo è impegnato in una bella parata da un tiro di Riccardi su allungo di Parodi. Un calcio d’angolo per parte senza eccessivi pericoli per le rispettive difese; poi, nell’ultimo quarto d’ora, continui, insistenti, rabbiosi attacchi rossoblù che si infrangono contro lo sbarramento difensivo alessandrino. («La Stampa», 18 novembre 1935) La partita si è svolta sotto una pioggia continua che a volte ha assunto le caratteristiche di un vero diluvio. Il maltempo che da qualche giorno imperversa su Genova ha fatto sì che il campo di gioco dello stadio di Marassi fosse ridotto in condizioni pietosissime, tanto che la partita precedente fra le riserve del Genova e la Loanese fu senz’altro rinviata. Sembrava che la stessa sorte dovesse toccare all’incontro fra grigi e rossoblù, ma, dopo un lungo sopralluogo fu deciso di iniziare la partita. Il fondo del campo pantanoso non ha permesso molta stabilità agli atleti, che dovettero fare dei veri prodigi di acrobazia per limitare al minimo le scivolate a terra. Così, anziché assistere a congegnate azioni, si vedeva la palla sospita in avanti con veri sforzi. In tale ambiente era impossibile che il rendimento fosse normale e così dopo novanta minuti di estenuante lotta i giocatori dovettero ritornare agli spogliatoi senza che alcun punto fosse stato segnato. Eppure le occasioni non sono mancate, specialmente al Genova che, verso la fine, ha chiuso gli avversari nella loro area. I rimandi, poiché la palla era pesantissima, e spesso trattenuta in laghetti d’acqua, erano inefficaci e le mischie si susseguivano con facilità, ma di punti non se ne videro tanto più che gli alessandrini rinviavano continuamente a lato, pur di salvare il risultato bianco. Il Genova, reduce dalla brillante vittoria di Palermo, voleva, di fronte al proprio pubblico, disputare un incontro convincente, ma le condizioni del terreno non glielo hanno permesso. Parlare di colpe ai giocatori non è il caso poiché tutti gli atleti con uno spirito di bandiera invidiabile hanno tentato di tutto pur di uscire vittoriosi dall’incontro. Durante il primo tempo, e buona parte della ripresa, anche i grigi hanno tentato la via del goal, ma non vi sono riusciti: visto poi che gli sforzi per poter passare risultavano vani, si sono poi chiusi in una prudente difesa che ha dato i suoi frutti. Poco pubblico ha assistito all’incontro. Le prime azioni hanno il potere di divertire gli spettatori poiché la palla anziché essere docile ai colpi degli atleti, prende le direzioni più impensate. I giocatori scivolano e molto spesso sembra di assistere ad un incontro di pallanuoto. La pioggia continua a venir giù a rovesci. Non molto ricco è il taccuino in fatto di annotazioni. Comunque spulciamo quelle che furono le azioni più pericolose, e che avrebbero potuto dare una vittoria. Il primo ad attaccare è il Genova, che con un’azione Libonatti-Ferrari impegna Ceresa. L’Alessandria risponde con Robotti che manda fuori di poco. Al 20’ un fallo contro i grigi è tirato da Ferrari, che invia lungo sulla destra, ma Gobbi sbaglia il tempo e perde l’occasione propizia. Dopo azioni alterne, senza pericolosità, si ha al 36’ il primo angolo della giornata, contro l’Alessandria, che non avrà esito. Al 40’ la più facile occasione si presenta al Genova; Bonilauri avanza ed allunga al centro, i terzini grigi hanno un attimo di indecisione, Ferrari piomba sul pallone, è a pochi metri da Ceresa, completamente libero, e manda a lato! La ripresa si inizia con un angolo contro l’Alessandria ma il centro di Ferrari è mandato a lato da Fillola. Al 17’ azione pericolosissima dei grigi: la palla viaggia da Parodi a Riccardi il quale tira potentemente in porta, ma Bacigalupo riesce a toccare il pallone mandandolo alto sulla sinistra, Croce di testa manda fuori. Risposta genovese. Ferrari al 28’ calcia una punizione, un difensore grigio sbaglia in pieno l’intervento e la palla sembra stia per varcare la linea della porta grigia quando, toccato terra, vi si ferma dando modo a Ceresa di salvarsi in gioco pericoloso. Qualche azione alessandrina è frustrata dai continui fuori gioco di De Stefanis. Al 36’, al 37’ ed al 41’ si hanno tre calci di punizione contro l’Alessandria, pericolosissimi, ma infruttuosi. I grigi si difendono a denti stretti e riescono a chiudere l’incontro in parità. («La Gazzetta dello Sport», 18 novembre 1935) La partita tra il Genova e l’Alessandria si è svolta su un campo reso oltremodo pantanoso a causa delle forti piogge cadute in questi giorni; un campo che aveva tutti i requisiti fuorché quello di servire per una partita di calcio. Però l’arbitro Mazza non è stato di questa opinione; e malgrado l’imperversare di un uragano ha fatto iniziare ugualmente l’incontro. Quello che sia stata la partita è facile immaginare se si pensa che in vaste zone il terreno era ridotto in condizioni impossibili e la palla malgrado i lodevoli sforzi dei giocatori non aveva la possibilità di rimbalzare. In queste condizioni il controllo del pallone non poteva essere che difficilissimo ed è perciò naturale che le azioni di assieme siano state pochissime da ambo le parti. Malgrado ciò l’incontro è riuscito interessante specialmente nel secondo tempo durante il quale, ad una maggiore intraprendenza dell’attacco rossoblù, l’Alessandria ha contrapposto una ordinata ed efficace difesa. Certo l’Alessandria è stata agevolata nel suo compito difensivo dall’assetto assai prestante della sua inquadratura, contro la quale i minuscoli attaccanti rossoblù non hanno potuto far nulla. Il Genova ha avuto però diverse occasioni per segnare, due delle quali facilissime e mancate proprio per un soffio. Ma a contri fatti il risultato bianco non è ingiusto e torna a tutto merito dei grigi che invero si sono molto prodigati per uscire imbattuti dalla contesa. («Il Littoriale», 18 novembre 1935) L'AFFERMAZIONE DEI GRIGI A GENOVA Anche a Genova, su di un campo ridotto in un pantano dalla pioggia torrenziale, i grigi sono riusciti a passare imbattuti nonostante le serie intenzioni dei forti avversari. L’affermazione degli alessandrini non è stata ottenuta mediante una partita giocata nella propria area di rigore per salvaguardare col gioco ostruzionistico il risultato pari: i grigi, come contro l’Ambrosiana, hanno lottato a campo aperto tentando la via della rete con azioni ottimamente congegnate anche se le ali, Croce e De Stefanis, sono state inferiori all’attesa. Come i neroazzurri di Meazza furono contenti di lasciare il campo del Littorio con la divisione dei punti, i genovesi sono stati lieti del risultato conseguito. Il comportamento della squadra di Lombardo è stato esemplare; tutti gli atleti a seconda del loro grado di forma, lottarono con tenacia contro i forti avversari e le asperità del terreno. Sui 22 giocatori in campo è emerso Parodi per la chiarezza ed il rendimento del suo gioco sfoggiati in tutti i 90 minuti della estenuante partita. All’attacco Robotti si è confermato un elemento prezioso per il collegamento del reparto sinistro con la mediana, tenace e pericoloso nell’area avversaria. De Stefanis all’ala destra non ha fatto grandi cose; il ragazzo ha ottime qualità fisiche e tecniche ma non è ancora maturo cosicché nel ruolo di estrema destra, spinto dall’istinto del centroattacco, ha provocato un numero eccessivo di fuori gioco frustrando involontariamente le azioni dei compagni. Croce non ha avuto idee chiare e ciò stupisce perché il tortonese è intelligente e considerandosi fuori posto come ala sinistra non dovrebbe lasciarsi trascinare dall’impulso di voler strafare. Croce dovrebbe imitare Busani nel gioco lineare, sbrigativo ed essenzialmente manovrato in profondità. La difesa ha resistito saldamente. Ottimo Lombardo contro i suoi vecchi compagni; inesauribile Borelli che stenta però a ritrovare la sicurezza dello scorso anno; magnifico per continuità e rendimento Milano; anche Ferrero ha giocato con maggior continuità e scioltezza. Notti e Riccardi hanno brillato per le azioni svolte nell’area avversaria, sfoggiando un gioco vario che ha messo a dura prova la difesa avversaria. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 23 novembre 1935) RISULTATI: Ambrosiana-Juventus 4-0 Bari-Napoli 0-0 Bologna-Roma 2-0 Fiorentina-Brescia 1-0 Lazio-Milan 2-2 Torino-Sampierdarenese 3-0 Triestina-Palermo 5-0 CLASSIFICA: Bologna 15; Torino 12; Genova 1893 10; Ambrosiana, Juventus, Milan, Roma 9; Napoli, Triestina 8; Alessandria, Brescia, Fiorentina, Lazio, Palermo, Sampierdarenese 6; Bari 3 MARCATORI 11 gol: Meazza (Ambrosiana) 9 gol: Piola (Lazio) 6 gol: Silano (Torino) 5 gol: Busidoni (Triestina)