Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
06-02-1938 - Giornata: 19 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Messina AC 5 - 1 (1 - 0)
RETI: 17. Massiglia A.[A], 51. Robotti L.[A], 69. Celoria M.[A], 72. rig. Robotti L.[A], 87. Robotti L.[A] 53. rig. Peternel A. [Me]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Rosso Alberto, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Celoria Mario, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
MESSINA AC: Bonamartini; Del Torto, Zamboni; Brioschi, Dusi, Lumia; Fossati, Scategni, Guasconi, Peternel, Villotti. All.: Migliorini Cesare.

Arbitro: Camisasca Bruno (Milano) [Premoli, Vacchelli]
Note
Infortunati: 84’ Villotti [M], 87’ Brioschi [M] e Zamboni [M], 88’ Peternel [M], 89’ Vecchi [A], tutti usciti dal campo Angoli: 3-4. Pubblico numeroso Giornata tiepida e primaverile, terreno pesante e fangoso Inizio gara ore 14.30

Commento
La differenza di valore fra i due undici non si è fatta subito sentire in quanto l’Alessandria ostentava la calma olimpica della squadra che si sente sicura del fatto suo e aspetta che i goal maturino col tempo come le nespole. Il Messina dal canto suo era deciso a difendersi con tutte le sue forze senza rinunciare però ad attaccare a sua volta. Il gioco poteva riuscire pericoloso per l’ospitante che al 7’ del primo tempo per poco non si vide battuta da un autogoal: azione di Villotti, centro, Ghidini ferma di petto rivolto alla porta pressato da Fossati. Il portiere esce mentre il pallone si avvia placido in rete; interviene Rosso a liberare lasciando l’impressione a qualcuno che il pallone avesse già varcato la linea bianca. Ma non si era trattato forse che di una mera impressione. Il primo punto dei grigi non ha tardato a venire: al 17’ Massiglia raccoglie un centro di Vecchi; il pallone passa sopra la testa dei difensori e l’ala può inviarlo verso la rete di Bonamartini, «tagliatissimo», sì da ingannare il portiere che, credendolo fuori, non tenta nemmeno la parata. I grigi però non hanno preso slancio da questo successo e sono ricaduti nella loro calma iniziale senza forzare il tono del gioco. Il Messina poteva rimettersi subitamente e tentare persino a sua volta la via della rete avversaria. Ma in due occasioni propizie Villotti commetteva l’ingenuità di sparare nelle braccia del portiere al 28’ e al 40’. E il primo tempo finiva così piuttosto fiaccamente. Anche i primi venti minuti della ripresa non sono stati entusiasmanti per quanto al 7’ si sia avuto il secondo goal alessandrino (Ghidini batte una punizione da 30 metri; Coscia è appostato fra i terzini e salta con questi, ma la sfera spiove alle sue spalle e Robotti, che sopravviene in corsa, la mette in rete al volo con un tiro di rara potenza) e due minuti dopo il goal messinese su calcio di rigore accordato da Camisasca per uno sgambetto di Rosso su Fossati. La punizione è stata trasformata da Peternel: tiro raso terra sulla sua destra. Nemmeno con questa rete che rimesso il Messina «in partita» i grigi si sono sentiti punti nel vivo. Hanno continuato a vivacchiare sull’esiguo vantaggio di una rete sino al 20’. A questo punto l’attacco alessandrino ha esploso come un vulcano ormai stanco di emettere solo del fumo, e quasi si fosse accorto che le velleità difensive e la resistenza degli avversari erano allo stremo delle energie, ha riversato su Bonamartini una serie di attacchi incandescenti che hanno prodotto il tracollo del Messina. Al 24’ Massiglia si faceva largo all’altezza dell’area di rigore e dopo uno scambio breve con Coscia fulminava in rete il terzo pallone. Subito dopo, su un felice duetto in area, Coscia manca il bersaglio di poco: tiro con l’esterno del piede destro verso l’angolo destro. Al 26’ palo di Vecchi; palla ripresa da Massiglia e messa fuori di una spanna. Al 27’ fallaccio di Del Torto su Robotti in area messinese. Rigore. Il tiro di Robotti non perdona e piega le mani al portiere: 4-1. Su un rovesciamento di fronte, Villotti, autore di una bella azione, rimasto a tu per tu col portiere, mette fuori. Al 43’ dopo l’uscita di Villotti, Zamboni e Lumia, l’ultimo goal dell’Alessandria. Se lo aggiudica Robotti con il più potente tiro della giornata da circa 25 metri: angolino. Dell’Alessandria mette conto di segnalare il comportamento brillante della prima fila negli ultimi venticinque minuti di gioco. Solo allora la squadra grigia ha espresso la sua classe per quanto non si possa ben dire sino a che punto il risveglio alessandrino abbia influito sul collasso dei siciliani e sino a che punto la spossatezza subentrata in questi ultimi abbia contribuito a mettere in risalto le qualità dell’undici di Parodi. Fatto sta che dal 20’ della ripresa in poi il Messina non è più esistito di fronte all’avversario: la squadra ha ceduto di schianto. Molto deve aver influito il terreno e un po’ le qualità di «fondista» dell’Alessandria i cui migliori atleti furono Robotti, Coscia, in primo grado e senza distinzione tutti gli altri quando la squadra ha incominciato a sfoggiare il suo gioco migliore. Del Messina Zamboni, Brioschi, Dusi, Lumia, hanno terminato la gara provatissimi avendo sopportato quasi tutto sulle loro spalle il peso della partita bene coadiuvati dagli interni e da Fossati (il miglior attaccante) solo nel primo tempo. Alla distanza lo sforzo dei quattro citati giallorossi si è fatto sentire e sarebbe bastato che i compagni li avessero coadiuvati un pochino più validamente perché l’incontro non fosse terminato con uno scarto di punti così rilevante. Camisasca, al suo secondo arbitraggio in Serie B, se l’è cavata benino (esatto e deciso sui «rigori» e sui fuori gioco); ha avuto il solo torto di fischiare alcune punizioni che tornavano a danno della squadra che avrebbe dovuto giovarsene. (Luigi Grassi, «La Gazzetta dello Sport», 7 febbraio 1938) ALESSANDRIA-MESSINA 5-1 Facile vittoria alessandrina, che si è conclusa con largo punteggio. Il primo punto è stato segnato al 17’ di gioco con un tiro di Massiglia che pareva destinato fuori dai pali, tanto che il portiere non ha tentato neppure la parata. Il secondo è stato segnato al 7’ dalla ripresa da Robotti su azione manovrata da Coscia. Il Messina ha ottenuto l’unico suo punto all’8’, con Peternel, su calcio di rigore in seguito a fallo di Rosso su Fossati; il terzo punto grigio è stato conquistato da Celoria al 24’, il quarto da Robotti al 27’ su calcio di rigore ed il quinto ancora Robotti al 42’ con una cannonata da oltre venti metri. Il Messina si è difeso bene all’inizio, poi ha attaccato nella ripresa, lanciato ardentemente alla conquista del pareggio dopo aver realizzato il calcio di rigore, ma non vi è riuscito, anche per la vigile difesa grigia. Poco prima della fine sono usciti dal campo quattro giocatori del Messina ed uno dell’Alessandria per duri scontri di gioco, tutti senza conseguenze. («La Stampa», 7 febbraio 1938) L’incontro odierno ha rilevato prevalentemente le stesse caratteristiche della disputa di domenica scorsa contro i palermitani: vittoria, cioè, dei grigi in proporzioni superiori allo svolgimento e al rendimento delle pattuglie in campo. Anche oggi gli ospiti sono stati sconfitti con forte punteggio, che non appare esatto indice dei valori. Nel primo tempo l’Alessandria è prevenuta alla marcatura di un solo punto, scaturito da una strana azione, che non aveva assolutamente la sigla del tiro a rete: quindi, infortunio del portiere siciliano, rimasto assente nell’attimo necessario per tentare quanto non è stato fatto. Nella ripresa, i grigi sono pervenuti tosto alla conquista di un secondo punto attraverso una fase veloce e risolutiva, ma un minuto dopo un grossolano fallo ai danni di Fossati ha permesso al Messina di risalire in parte lo svantaggio portandosi 2-1. Ed ecco sfoderare l’offensiva degli ospiti. Per un buon quarto d’ora i bianchi hanno chiaramente dominato, mentre i grigi hanno faticato non poco per contenere gli attacchi degli avversari, sovente sfocati nella fase definitiva. Poi costoro, a poco a poco, vista sfumare la possibilità del pareggio in seguito anche ad un terzo punto magistralmente segnato da Celoria su azione di contrattacco, hanno smorzato gli ardori combattivi. Parecchi dei migliori elementi hanno ceduto e Bonamartini ha dovuto raccogliere altri due palloni in fondo alla sua rete. Partita, dunque, disgraziata, che ha lasciato l’amaro in bocca agli ospiti i quali hanno lottato con coraggio e generosità, ma i loro sforzi non hanno sortito esito soddisfacente. Al 3’ Villotti, giunto solo a pochi passi davanti a Ceresa, spara una cannonata nelle mani del portiere. Al 7’altra beffa per il Messina: centro di Villotti, esce Ceresa mentre la palla batte contro la schiena di Ghidini e rimbalza proprio sulla linea fatale: Rosso si precipita e libera, quando gli ospiti già credeva di avere conquistato un punto. Al 17’ Massiglia, su centro di Vecchi ed intervento di Coscia, calcia debolmente la palla che pareva destinata a lato e che invece compie una curiosa traiettoria e si infila nell’angolo della porta mentre il portiere, sorpreso, non interviene affatto a tentare la parata. Nella ripresa l’Alessandria segna il suo secondo punto al 7’ con Robotti, che sferra una potente stoccata. Un minuto dopo Fossati è travolto in area di rigore da Rosso, e Peternel realizza il calcio di rigore. Si inizia una vigorosa offensiva degli ospiti, ma al 24’, su azione di contrattacco, Celoria segna il terzo punto, ed al 27’ è la volta di Robotti che viene travolto in area di rigore dai due terzini. Lo stesso Robotti segna il quarto punto su calcio di rigore. Scaramucce nei due campi, colpi da ambo le parti, uscite di giocatori ed infine al 41’ una cannonata di Robotti da oltre venti metri che lascia senza fiato il portiere sfiduciato. Poi la fine. Gioco veloce e corretto nel primo tempo, duro e falloso nella ripresa con cariche vivaci e scontri sostenuti. Al 42’ del secondo tempo sono usciti dal campo Zamboni e Brioschi ed un minuto dopo Vecchi, Villotti e Peternel, per incidenti di gioco senza gravi conseguenze. («Il Littoriale», 7 febbraio 1938) Come già il Palermo, il Messina ha abbandonato il campo del Littorio battuto con un netto scarto di quattro punti. Si è, a volte, troppo severi nel giudicare il comportamento della nostra compagine, eppure, i tifosi alessandrini domenica all’uscita dello stadio, non avevano tutti i torti di non essere troppo soddisfatti, non certo del punteggio, ma dell’andamento della partita. La «fiacca» che avevamo già, nella partita con il Palermo, lamentata, è ritornata domenica a dominare gran parte dell’incontro. Per essere sinceri non siamo riusciti a capire se la nostra squadra giocasse con la sicurezza di vincere o se vi fosse nelle file grigie qualcosa che non andasse, tant’era la lentezza con la quale la nostra compagine conduceva la partita. Sembrava che i giocatori grigi non si preoccupassero affatto dei risultato ed aspettassero che le occasioni favorevoli maturassero per forza propria. Nel primo tempo il Messina, irruente e veloce, non ha ceduto per niente alla nostra squadra, tanto è vero che abbiamo creduto per un momento di vedere la rete grigia in pericolo; fortunatamente Rosso ha tolto dalla linea bianca un pallone che pareva destinato ad insaccarsi. Da quel momento fino alla metà della ripresa è tutto un ricamo di azioni, a volte anche disordinate, da parte della nostra mediana e del nostro attacco, senza mai uno spunto di volontà, o decisione. Come abbiamo detto, la calma era diventata lentezza e confusione. A metà della ripresa, quando ormai le forze dei siciliani si erano infrante contro la nostra difesa, rivediamo il nostro attacco risorgere. Merito del… pubblico che incitava a gran voce i giocatori nostri. È stata la parte migliore della partita; la porta di Bonamartini ha subito fino alla fine il bersaglio continuo dei palloni di Vecchi e Massiglia. La prima rete era stata segnata da Massiglia al 17’ del primo tempo su passaggio di testa di Celoria. Al 7’ della ripresa Robotti consolida il vantaggio con un tiro al volo su passaggio di Coscia. Al 9’ Peternel salva l’onore del Messina realizzando un rigore concesso dall’arbitro. Su azione di Coscia-Celoria, quest’ultimo portava a tre il vantaggio e poco dopo, per fallo ai danni di Robotti in area da parte di Del Torto, lo stesso Robotti aumentava la distanza. Al 43’ ultimo e più bel punto della partita: è Robotti che fulmina da oltre 20 metri la porta di Bonamartini. Dobbiamo dire, a lode dei nostri, che essi hanno dimostrato ancora una volta di possedere una riserva di energie notevole e delle doti di forza ammirevoli. Del Messina è piaciuta soprattutto l’ala sinistra. Dei nostri, tutti sullo stesso piano quando si sono messi sul serio; come al solito Ghidini ha lavorato per tutta la partita da «cannone». (C.B., «Corriere di Alessandria», 8 febbraio 1938) SPEZIA-ALESSANDRIA Una difficile partita per i calciatori locali Anche il Messina è stato battuto con largo punteggio sul campo alessandrino dopo un incontro iniziato con calma, per la certezza da parte dei locali di poter disporre a piacimento della volenterosa avversaria. Il Messina per non essere travolto catastroficamente ha cominciato per primo ad attaccare insediandosi in modo sorprendente nella metà campo alessandrina. La tattica ha avuto buon gioco nel primo tempo, poi i grigi sono passati di forza sfoderando un gioco migliore e più redditizio. Le reti sono state segnate 3 da Robotti, delle quali una su rigore, da Massiglia e da Celoria. Arbitro, poco felice, Camisasca di Milano; insufficienti i segnalinee Vacchelli di Asti e Premoli di Genova. A Ceresa è stata segnata una rete realizzata da Peternel su rigore. («Il Piccolo», 12 febbraio 1938) RISULTATI: Anconitana-Sanremese 1-1 Cremonese-Palermo 1-2 Novara-Brescia 2-0 Pisa-Padova 0-0 Venezia-Modena 1-3 Verona-Pro Vercelli 1-2 Vigevano-Spezia 2-0 Riposa: Taranto CLASSIFICA: Novara 27; Alessandria 26; Padova 24; Pisa, Venezia 22; Anconitana, Verona 21; Modena, Vigevano 20; Sanremese, Palermo, Pro Vercelli 18; Spezia 13; Messina 11; Brescia, Cremonese 9; Taranto 5. *: una gara in meno IL PUNTO SUL CAMPIONATO Alcuni risultati hanno dominato la scena: in testa a tutti vi è quello della partita tra Venezia e Modena, la più grossa sorpresa della giornata. Il Venezia mancava di Allemandi squalificato; ma ciò non giustifica lo scacco subito ad opera d’una squadra nella quale era assente il terzino Marini. La colpa dello scarso rendimento della squadra veneta è stata addossata alla mediana; ma gli è che anche l’attacco deve avere fatto acqua, e il sostituto di Allemandi non ha retto all’azione travolgente del giovane attacco modenese. Il Pisa ha perduto contro il Padova il primo punto casalingo; il Padova ha adottato la tattica ostruzionista per raggiungere il pareggio: vi è riuscito anche perché l’attacco pisano sta mostrando di essere paurosamente calato. Il Padova con questo punto si fa minaccioso: tanto più che ha abbondanza di uomini che gli permettono di poter sostituire, senza danneggiare la squadra, coloro che sono fuori forma o stanchi; Marchi è attualmente uno dei migliori terzini italiani. In quel di Cremona il Palermo ha saputo vincere nettamente svolgendo un gioco superiore. La Pro Vercelli ha degli uomini in gamba ed è divenuta la spauracchio delle maggiori compagini. Il Bologna due anni fa vinceva fuori casa ma a casa non riusciva che ad infilare incontri nulli o sconfitte: così l’Anconitana quest’anno. Regolari le vittorie del Novara e dell’Alessandria, anche se per il Messina vi è la grossa attenuante dei giocatori infortunati. (Alberto Valentini, «Il Littoriale», 9 febbraio 1938)