Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
23-02-1936 - Giornata: 20 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Triestina US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Borelli Michele, Barale Oreste, Parodi Pasquale, Milano Luigi, Busani Umberto, Robotti Luciano, Svageli Pietro, Celoria Mario, Gastaldi Settimo All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
TRIESTINA US: Tricarico; Geigerle, Loschi; Kufersin, Castello, Spanghero (II) Luigi; Pasinati, Chizzo, Mian, Rocco, Colausig (II) Gino. All.: Tóth István.

Arbitro: Caironi Camillo (Milano)
Note
Angoli: 6-2 oppure 3-3. Spettatori: 4.000. Terreno pesantissimo e acquitrinoso. Inizio gara ore 15:00.

Commento
Partita stregata per i grigi, che hanno dominato a loro talento gli animosi avversari per almeno 80 minuti del durissimo incontro senza riuscire a prevalere anche nelle contingenze in cui nessuno avrebbe giurato sulla invulnerabilità della rete triestina. Al 1’ Busani mandava al centro un pallone spiovente che metteva in apprensione tutta la difesa alabardata: nel campo opposto Colaussi tentava pei suoi colori la stessa opera, effettuando una fuga impressionante, ma il tiro dall’estremo limite del campo risultava inefficace. La pressione alessandrina prendeva maggiormente consistenza e vigore poco dopo, in seguito all’intraprendenza di Busani, pericoloso con le sue azioni personali o in collaborazione con Svageli e Robotti. Celoria, invece, appariva troppo lento e sfuocato e Gastaldi attivo sì, ma indeciso a concludere. Serie mischie si accendevano sotto la rete triestina al 12’, al 15’ e al 20’, quando il portiere alabardato pareva nettamente battuto dall’intensità dei tiri degli attaccanti grigi, senonché i pali o gli stinchi degli avversari, che facevano fitto argine davanti la porta assaltata, o qualche altra fortunosa circostanza evitava la resa della roccaforte degli ospiti. Notiamo al 26’ un magnifico tiro in corsa di Svageli da venti metri effettuato a fil di palo: Tricarico riesce con la punta delle dita a deviare il pallone in angolo. Al 29’ una sventola di Gastaldi colpisce la faccia interna del palo ed il pallone schizza fuori dal lato opposto, dove è piazzato il portiere. Poi si ha un momentaneo capovolgimento delle azioni. Al 30’, in seguito ad una rimessa laterale, Lombardo falliva il rimando ed allora, incalzato, allungava malamente il pallone a Ceresa. Questi usciva di corsa dai pali, si avventava sulla palla coprendola colle mani e col capo, mentre sopraggiungeva veloce Rocco, che colpiva al viso il disgraziato portiere. Questi rimaneva a terra per alcuni minuti, poi si riprendeva mentre i suoi compagni infittivano gli attacchi: al 37’ un tiro di Svageli dal lato opposto del portiere trovava nella sua traiettoria la schiena di Busani. Subito dopo Busani sferrava un altro tiro da una quindicina di metri ed ancora il palo si incaricava di frenare il pallone. Nella ripresa i grigi hanno dominato ancora per oltre mezz’ora, mettendo in continua apprensione tutta la squadra avversaria, asserragliata in difesa. Davanti a quella selva di difensori implacabili e quasi irriconoscibili per il fango che li ricopriva, la lotta ha ripreso vanamente il suo ritmo più alto ed emotivo e la rete di Tricarico è stata bombardata dai tiri di Busani, Gastaldi, Svageli e Robotti, ma invariabilmente gli ospiti si sono salvati. («La Stampa», 24 febbraio 1936) La Triestina ha lasciato il campo alessandrino con un prezioso e meritato punto. Su di un campo estremamente fangoso e quindi adatto maggiormente al gioco degli alessandrini, la compagine rossoalabardata ha tenuto ottimamente il confronto arginando con calma il travolgente gioco della squadra alessandrina. I grigi non hanno però avuto molta fortuna: alcuni ottimi tiri sfiorarono il bersaglio ed altri che apparivano imparabili trovarono il portiere Tricarico pronto a mandare in angolo con parate sorprendenti. Occorre anche rilevare che dove l’intervento di Tricarico non poté troncare i tentativi alessandrini si trovarono per tre volte i pali della casa triestina a rimettere in gioco tiri da rete inviati da Svageli, Gastaldi e Busani. La superiorità alessandrina è stata notevole come numero di attacchi e di pericolosità nell’azione, ma la squadra triestina non si è mai accartocciata nella propria area ed è riuscita con improvvisi spostamenti di fronte a rimettere in imbarazzo la difesa alessandrina. La squadra locale è stata notevolmente indebolita sul settore sinistro per le precarie condizioni fisiche di Celoria sceso in campo febbricitante. Tra i grigi Barale, Robotti e Milano furono i più continui nell’estenuante lavoro di rifornimento; Svageli a centroattacco alternò tiri insidiosissimi a certezze marchiane; notevolmente migliorato Gastaldi e magnifico Busani che è stato il miglior alessandrino in campo. La difesa dei grigi, pure attraverso qualche incertezza, ha saputo sventare le insidiose azioni di Colaussi, Mian e Rocco. Ceresa è stato poco impegnato, ma sempre vigile. Dei 22 giocatori in campo il migliore è stato Tricarico; anche Castello, Loschi e Kufersin emersero nei confronti dei compagni. Colaussi all’ala sinistra ha insistito troppo nel voler liberarsi di Barale; in questo duello la «vecchia volpe» alessandrina ha avuto nettamente la meglio. I primi a portare minaccia sono i grigi per merito di Busani. Colaussi risponde con una fuga meravigliosa resa vana da Barale. Al 2’ su azione Celoria-Svageli, Gastaldi tira con estrema potenza: la palla sfiora il montante. Due centri consecutivi di Busani provocano pericolose situazioni nell’area di Tricarico. Al 18’ dopo un angolo contro l’Alessandria un perfetto allungo di Robotti a Svageli mette Busani in condizione di tiro: la palla traversa tutto il fronte della rete avversaria e finisce fuori a fil di palo. Al 28’ Milano toglie la palla dalla destra triestina e rimette a Parodi che smista sulla sinistra: breve tocco di Celoria e tiro radente di Gastaldi, Tricarico è in tuffo ma la palla trova il palo che respinge. Subito dopo in un brillante contrattacco provocato da Castello, Lombardo passa indietro al portiere: la palla si arresta nel fango e Celoria è costretto a tuffarsi tra i piedi di Mian per salvare la pericolosa situazione. Dopo tiri parati di Rocco, Busani e Svageli termina il primo tempo. Nella ripresa l’Alessandria sfiora il successo al 1’ e ricacciata nella propria area di rigore trova Parodi pronto a deviare a Robotti: Busani si libera di due avversari ed offre a Svageli la più bella palla di rete; il centroattacco alessandrino fallisce il tiro e la palla colpita di striscio rotola alla destra del portiere: il palo arresta la sfera di cuoio sulla linea bianca. Due tiri deboli di Robotti, a lato, e serrati attacchi alessandrini. Gli ospiti sfiorano il successo al 32’ su calcio d’angolo tirato da Colaussi. Ceresa non può afferrare la palla troppo alta; raccoglie Rocco di testa che manda nelle mani del fortunato portiere alessandrino. Abbiamo registrato sei calci d’angolo, tre per parte. («La Gazzetta dello Sport», 24 febbraio 1936) Partita stregata per i colori grigi che hanno dominato a loro talento gli animosi avversari per almeno ottanta minuti, del durissimo incontro senza riuscire a prevalere anche nelle contingenze in cui nessuno avrebbe giurato sull’invulnerabilità della rete triestina. Già al 1’ Busani mandava al centro uno spiovente pallone che metteva in apprensione la difesa dei granata. Nel campo opposto Colaussi tentava la stessa impresa, ma il tiro riusciva inefficace. La pressione alessandrina prendeva ora maggiore consistenza e vigore e tutto l’attacco era lanciato in pieno contro l’agguerrita difesa avversaria. Serie minacce si accendevano sotto la rete triestina dal 12’ al 22’ ininterrottamente. Poi un magnifico tiro al 26’ sferrato in piena corsa da Svegali da almeno 20 metri a fil di palo, trovava Tricarico pronto con la punta delle dita a deviare in angolo. Al 29’ un tiro potente di Gastaldi colpiva la faccia interna del palo e schizzava fuori dal lato opposto ove era piazzato il portiere granata. Poi al 30’, in seguito a una rimessa laterale a metà campo, Lombardo falliva il rimando e allora, incalzato, allungava e non esattamente il pallone a Ceresa: questi usciva di corsa dai pali, si avventava sulla sfera di cuoio colpendola con le mani e con il corpo mentre sopraggiungeva in corsa Rocco il quale anziché fermarsi, colpiva con potente calcio al viso il disgraziato portiere. Questi rimaneva a terra dolorante per alcuni minuti, poi si riprendeva; il gioco assumeva subito un nuovo aspetto. Cannonata al 37’ di Svageli dal lato opposto del portiere, senonché la sfera di cuoio trovava nella sua traiettoria improvvisamente la schiena di Busani la deviava a lato. Un minuto dopo Busani sferrava un altro tiro da una quindicina di metri che era fermato dal palo. Nella ripresa i grigi hanno dominato per oltre mezz’ora e una decina di volte almeno la rete di Tricarico è presa di mira da tutti gli attaccanti grigi; ma sempre le gambe dei difensori, i pali compiacenti o la dea Fortuna hanno contribuito a determinare il miracoloso salvataggio. Al 30’ Ceresa veniva impegnato per la prima volta e si salvava con una certa difficoltà. Due calci d’angolo contro gli alabardati riportavano nuovamente l’offensiva contro la Triestina che sventava questa nuova minaccia e finiva imbattuta, l’estenuante contesa. («Il Littoriale», 24 febbraio 1936) Partita stregata per i grigi che nonostante abbiano dominato gli avversari per quasi 80’ di giuoco del durissimo incontro non sono però riusciti a prevalere anche nelle contingenze in cui più nessuna giurava sulla invulnerabilità della rete triestina. Due volte i pali della rete triestina hanno respinto palloni destinati in rete e in tutto l’incontro Ceresa è stato impegnato soltanto tre volte. («Il Lavoro», 24 febbraio 1936) ALESSANDRIA-TRIESTINA 0-0 I grigi di fronte alla Triestina non sono riusciti a segnare nemmeno una rete. La partita è stata più che sfortunata per i calciatori locali che, nonostante l’aggressività del reparto destro, finirono di vedere le loro possibilità annullate dalla bravura del portiere avversario e dai pali della rete di Tricarico. Le situazioni pericolose create dai grigi nell’area avversaria sono state numerose ed ottimamente condotte. Busani è stato il più pericoloso; Robotti, attivissimo e costruttivo, tarda ancora a liberarsi con maggior prontezza della palla; Svageli ha effettuato due tiri che qualificano il centroattacco: il primo bolide trovò Tricarico pronto a deviare fortunosamente in angolo ed il secondo girato magistralmente urtò contro la schiena di Busani e la palla deviò a lato. Svageli non ha fatto grandi cose ma, nonostante fosse ancora ferito al capo, ha lavorato di testa con aggressività e continuità. Celoria, insolitamente fermo, è stato l’ombra del torello instancabile delle precedenti partite e il reparto sinistro ne ha risentito notevolmente e così pure a Svageli è mancato il rifornimento di azioni in profondità. Gastaldi ha giocato meglio del solito ma può rendere molto di più. La mediana grigia ha tenuto bravamente il campo. Barale immobilizzò Colaussi, il più pericoloso, con un gioco accorto e sicuro; Parodi dominò come sempre nel fango ma fu inferiore a Castello, più scaltro nello smistare con allunghi alti la palla e più mobile. Milano, in seguito al minorato rendimento di Celoria, ha dovuto faticare maggiormente. Il trio difensivo è rimasto imbattuto pur trovandosi di fronte ai rossoalabardati che sono i primi nella casella delle reti segnate. Domenica Celoria era fermo come era stato fermo Riccardi nella partita col Palermo, ed è stato scritto dai resocontisti che Celoria era sceso in campo febbricitante. È risultato invece che Celoria stava benissimo e in proposito l’istruttore dei grigi ha fatto una mezza inchiesta. Se Celoria era indisposto avrebbe potuto giocare Abbaneo, e tra le riserve, se non andiamo errati, ci dovrebbero essere due giocatori che promettono bene: Notti e Riccardi. Ceresa ha parato in tuffo un passaggio di Lombardo. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 29 febbraio 1936) RISULTATI: Ambrosiana-Roma 5-1 Bari-Sampierdarenese 1-1 Bologna-Juventus 2-1 Fiorentina-Napoli 2-0 Genova 1893-Brescia 2-0 Lazio-Palermo 3-0 Torino-Milan 2-1 CLASSIFICA: Bologna 28; Juventus, Torino 26; Ambrosiana 23; Fiorentina, Lazio, Roma, Triestina 21; Bari 20; Genova 1893 19; Alessandria 18; Milan, Napoli, Palermo 17; Sampierdarenese 15; Brescia 10 MARCATORI 19 gol: Meazza (Ambrosiana) 17 gol: Piola (Lazio) 11 gol: Gabetto (Juventus) 10 gol: Rocco (Triestina) 9 gol: De Vincenzi (Ambrosiana)