Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
17-04-1938 - Giornata: 29 - Sanremo - Polisportivo Littorio


Sanremese US - Alessandria US 5 - 0 (1 - 0)
RETI: 18. Manna E. [Sa] , 48. Ruffini L. [Sa] , 81. Marchegiani M. [Sa] , 84. Ruffini L. [Sa] , 85. Ruffini L. [Sa]

Alessandria US Ceresa Ugo, Bigando Giovanni, Pernigotti Aldo, Caligaris Luigi, Parodi Pasquale, Ghidini Ferruccio, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Celoria Mario, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Soutschek Rudolf

Formazione avversaria
SANREMESE US: Lanfranco, Bertolotto, Gilardoni, Finelli, Biffi, Marchese, Ghiglione, Marchegiani, Ruffini, Imberti, Manna. All.: Wereb József.

Arbitro: Leoni Arturo (Milano)
Note
Infortunati Rosso [A] prima dell’inizio della partita (sostituito nel ruolo di terzino dall'attaccante di riserva Pernigotti), Vecchi [A] nel primo tempo e Ceresa [A] nel corso della ripresa. Angoli: 7-2. Spettatori: 2.500. Giornata calda, terreno secco. Inizio gara ore 15.00

Commento
La sconfitta dell’Alessandria è l’altro evento clamoroso del campionato. La Sanremese, squadra castigamatti del girone, ha compiuto un’altra prodezza talché si pensa che se questo suo menar botte da orbi alle squadre più in vista cominciava un po’ prima, la rosa dei candidati alla promozione avrebbe anche annoverata la squadra più sbarazzina del girone. Diamo pure atto di tutte le attenuanti che può accampare l’Alessandria: il campo ristretto, la sostituzione, avvenuta poco prima dell’incontro, di un terzino con un giocatore di ripiego inadatto al ruolo che doveva sostenere, l ’indisposizione di Vecchi e soprattutto, lo strappo muscolare da cui fu colpito il portiere; resta comunque inspiegabile lo scarso spirito agonistico che la squadra ha dimostrato sin dall’inizio del gioco. Squadra stanca, si dice ad Alessandria. Ma la stanchezza si rivela a metà partita e soltanto dopo che la compagine ha combattuto. A nostro avviso l ’Alessandria si lascia cogliere talvolta da un’ondata di apatia: essa ha bisogno di un uomo che la inciti, che la scuota. Il campionato non è ancora vinto: l’impetuoso ritorno del Modena – la sconfitta di Palermo è tutt’altro che una resa a discrezione — e il risorgere del Padova dimostrano che sono ancora possibili sorprese anche per la squadra capolista. (Augusto Rangone, «La Gazzetta del Popolo», 19 aprile 1938) La Sanremese ha vinto oggi una partita che non sarà facilmente dimenticata dalla massa imponente di tifosi accorsi al Littorio attratti dall’eccezionale avvenimento che l’incontro costituiva. La classe della capolista di fronte alla vittoria della Sanremese si può dire che sia scomparsa, tanto l’Alessandria è apparsa slegata nei vari reparti e priva di mordente nelle fasi che richiedevano maggiore incisività. I locali hanno così meritatamente riportato un’affermazione che con il punteggio copioso indica chiaramente anche la loro condotta di gioco. Anche la capolista è così caduta in modo ben diverso dalle altre squadre le quali sempre contennero la sconfitta nei limiti. Oggi invece i grigi hanno giocato ben al di sotto del loro valore, ma ciò non infirma la bella vittoria dei bianco-azzurri. Forse l’Alessandria non si aspettava di trovare un avversario così tenace, battagliero e deciso a non lasciarsi portar via punti. Al 18’ Manna riusciva a segnare su calcio piazzato un punto magnifico. Poi l’Alessandria si ritrovava un pochino, reagiva con rigore, ma mai portava pericoli nei pressi di Lanfranco. Nella ripresa poi i bianco-azzurri ripartivano all’attacco e al 3’ con una bella frecciata dello sbarazzino Ruffini la Sanremese consolidava il vantaggio sino a quando Marchegiani riapriva la serie dei punti al 36’. («Il Littoriale», 18 aprile 1938) SANERMESE-ALESSANDRIA 5-0 I bianco-celesti hanno conquistato una clamorosa vittoria sulla capolista del girone dopo novanta minuti di lotta entusiasmante. I grigi, presentatisi nella loro migliore formazione, tanto che la sola riserva Pernigotti aveva sostituito il contuso Rossi, hanno saputo resistere all’andatura indiavolata della Sanremese solo nel primo tempo, durante il quale Manna segnava il primo punto per i locali. Nella ripresa l’Alessandria si è disunita per cui i bianco-celesti hanno potuto concretare in altri quattro punti la loro superiorità ad opera di Ruffini al 3’, Marchesani al 36’, Ruffini al 39’ e al 40’. Vani sono stati i tentativi dei grigi per salvare l’onore. («La Stampa», 18 aprile 1938) LA BATOSTA DI SANEREMO Nelle nostre note di sabato scorso abbiamo scritto che la squadra locale aveva bisogno di una sveglia dopo le preoccupanti partite contro l’Anconitana ed il Taranto; invece i dirigenti hanno avuto ancora la speranza di vederla risorgere a Sanremo. Ed è venuta, proprio contro la Sanremese, la sconfitta più umiliante dell’annata. L’incidente occorso a Ceresa, il quale si è prodotto uno strappo muscolare dopo che aveva già subito 2 reti, non è un’attenuante sufficiente. Ad ogni modo sarebbe stato più opportuno farlo uscire dal campo quando era apparso nell’impossibilità di difendere validamente la rete. «Del senno di poi sono piene le fosse», ma, anziché portare a Sanremo Lombardo che era squalificato, poteva essere invitato Cavasonza o Turino. A Sanremo la difesa ha fatto del suo meglio. Ceresa ha parato, nel primo tempo, alcuni tiri destinati in rete, con rara bravura; Pernigotti ha fatto l’impossibile e Bigando ha fatto troppo il... mediano. La linea di sostegno grigia ha avuto, purtroppo, anche Parodi in giornata nera, la più brutta del campionato; Ghidini non è mai riuscito a liberarsi della palla con la sua solita sicurezza ed immediatezza. L’attacco ha giocato come a Verona e come contro il Taranto: scarso impegno, poca volontà di correre, una paura matta di scontrarsi con l ’avversario. L’Alessandria ritiene di poter battere gli avversari solo perché è la capofila del girone, mentre, proprio in questo finale di campionato, è doveroso e necessario impegnarsi a fondo giocando con la massima velocità per non farsi superare e per non fare pessime figure di fronte ad avversari di classe inferiore. PROVVEDIMENTI DISCIPLINARI – Dopo la pietosa esibizione di «menefreghismo» offerta dai giocatori dell’Alessandria nella partita di Sanremo, la Direzione della società ha multato tutti i giocatori, ad eccezione di Pernigotti e Vecchi, il primo una riserva che ha fatto di più del possibile, ed il secondo perché sceso in campo zoppicante. Inoltre, nessun premio sarà concesso ai giocatori in caso di un risultato pari contro il Padova; sarà applicata la multa in caso di sconfitta e accordato il premio di lire 400 in caso di vittoria. Anche nelle partite fuori sede saranno applicate identiche sanzioni e premio triplicato in caso di vittoria. I giocatori hanno tutta la possibilità di rifarsi moralmente e finanziariamente. (Andrea Canestri, «Il Piccolo», 23 aprile 1938) RISULTATI Cremonese-Spezia 1-3 Novara-Vigevano 1-1 Palermo-Modena 0-2 (a tavolino per intemperanze del pubblico; 3-2 sul campo) Pro Vercelli-Messina 3-0 Taranto-Padova 1-3 Venezia-Pisa 3-3 Verona-Brescia 2-1 Riposa: Anconitana CLASSIFICA: Alessandria* 38; Modena* 36; Novara 35; Padova 34; Venezia, Verona 32; Sanremese, Pisa 31; Anconitana 30; Pro Vercelli, Palermo 28; Vigevano 26; Spezia 22; Brescia 17; Cremonese 16; Messina* 15; Taranto 13. *: una gara in più IL PUNTO SUL CAMPIONATO Il «serrate» del torneo di Serie B non manca di far registrare dei risultati veramente a sorpresa, che ne rendono più che mai incerta la conclusione finale. Non altrimenti ci si possono spiegare e la sconfitta per qualche cosa come 5-0 toccata all’Alessandria a Sanremo e il pareggio casalingo del Novara col Vigevano, che nel corso del girone di ritorno aveva segnato soltanto tre reti in dieci partite, vincendone una sola, pareggiandone 5 e uscendo battuto nelle altre 4! Questa, se vogliamo, è un’ulteriore conferma che tanto l’Alessandria quanto il Novara accusano palesemente le fatiche della distanza. In sede di bilancio settimanale, non ha quindi perso troppo quota il Modena che, minorato nei ranghi per una disgrazia automobilistica che l’ha privato dei due titolari Pozzi e Franzoni nella fase cruciale del torneo, s’è difeso strenuamente a Palermo, ma ne è uscito battuto per 3-2; mentre il Padova, vittorioso a Taranto (quel Taranto che otto giorni prima aveva fatto vedere i «sorci verdi» alla capolista alessandrina), piano piano compie la sua strada, e vede sensibilmente aumentare le sue probabilità di piazzarsi al secondo posto. Per la retrocessione, sempre non ci sia più niente da dire dopo la vittoria degli «aquilotti» spezzini a Cremona, ché un margine di 5 punti li separa ormai dal Brescia, che rappresenta tuttora per lo Spezia la minaccia più immediata. («Il calcio illustrato», 20 aprile 1938) In seguito ad incidenti avvenuti sul campo di Palermo in occasione della partita col Modena, è stato applicato ai danni della società sicula l’articolo 40, e l’incontro è stato dato vinto agli ospiti. Il Modena, per conseguenza, scavalca il Novara ed il Padova e si insedia al secondo posto nella classifica del campionato di Serie B. («Il Littoriale», 21 aprile 1938)