Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1937/1938
Serie B
19-06-1938 - Giornata: 2 - Torino - Filadelfia
Spareggio


Novara AC - Alessandria US 3 - 2 (3 - 0)
RETI: 17. Mariani P. [No] , 36. Piola P. [No] , 44. Rizzotti E. [No] 51. Massiglia A.[A], 89. Parodi P.[A]

Alessandria US Ceresa Ugo, Turino Giuseppe, Rosso Alberto, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Bigando Giovanni, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Celoria Mario, Coscia Aristide, Vecchi Eligio All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria
NOVARA AC: Caimo; Mazzucco, Galimberti; Bercellino, Mornese, Galli; Piola Paolino, Mariani, Torri, Versaldi, Rizzotti. All.: Patti Enrico-Marucco Giustiniano.

Arbitro: Dattilo Generoso (Roma)
Note
Angoli: 3-5. Spettatori: 5.000. Giornata calda e serena, terreno ottimo. Inizio gara ore 16:30.

Commento
Con il risultato della seconda partita di qualificazione sono stati definitivamente assegnati i due posti nella Serie A. Vengono promosse alla serie superiore il Modena e il Novara. L’incontro fra queste due squadre viene, quindi, ad assumere soltanto un valore dimostrativo, agli effetti della classifica finale. Con il punteggio negativo, e più ancora con il comportamento in campo tentennante e incerto, l’Alessandria ha seguitato a dimostrare di non essere riuscita a superare quel periodo di annebbiamento che aveva cominciato a denunciare sul finire del campionato e confermato nel torneo qualificatorio. Ieri, come gioco, il Novara è stato di una linea superiore all’avversaria, la quale ha però saputo discretamente equilibrare le sorti in virtù di molto coraggio e di parecchia audacia, non corroborata, però, dalla necessaria precisione e chiarezza di vedute. Il Novara mancava del terzino Bonati, indisposto all’ultimo momento. L’Alessandria aveva apportato alcune modifiche nel suo schieramento, lasciando a riposo il laterale Caligaris, chiamando Turino in difesa e avanzando Bigando in seconda linea. Gli azzurri potevano, quindi, considerarsi in condizioni d’inferiorità rispetto agli avversari. La partita ha visto un inizio a tutta andatura da parte dei grigi, al quale i novaresi hanno saputo far fronte con ordine e molta calma. Il gioco degli azzurri ha preso, poi, a potenziarsi man mano. Un errore del portiere Ceresa ha messo il Novara in vantaggio. Si era al 17’ di gioco allorché un fallo di Turino dava modo a Mornese di battere astutamente una punizione; la palla era con prontezza girata di testa da Mariani, Ceresa tardava a gettarsi in tuffo e il primo punto veniva segnato nell’angolo basso della rete grigia. La reazione era subitanea e Robotti si produceva in un forte tiro. Era poi il novarese Piola a mancare una facile occasione, imitato, al 24’, dalla mezz’ala alessandrina Coscia. Al 34’ Ghidini, sparando da lontano, per poco non batteva Caimo: la palla rimbalzava contro un montante. Al 36’ nuovo goal novarese; fuga di Torri, il quale pareva si aggiustasse abilmente il pallone con la mano, passaggio a Piola e tiro di questi nell’angolo basso, a sinistra del portiere. Con due goal al passivo l’Alessandria cercava di rimediare con molta foga ma con un gioco scarsamente realizzatore. Un minuto avanti la fine del tempo il Novara perveniva al suo terzo successo. Versaldi lanciava Rizzotti, il quale svolgeva tutta l’azione da solo: faceva avanzare Turino, lo scartava con abilità. Ceresa usciva a sua volta ma veniva battuto sul tempo. Malgrado il grave passivo, la Alessandria prendeva ad attaccare con insistenza all’inizio della ripresa, ottenendo solo dei calci d’angolo. Era al 6’ che i grigi pervenivano a segnare: un traversone di Vecchi trovava Massiglia pronto a girare di testa a rete. Occorre però precisare che il guardalinee, prima che l’ala grigia si muovesse aveva agitato la bandierina per segnalare il fuori gioco. I grigi incoraggiati dal successo, si slanciavano in continui attacchi, ma la squadra novarese sapeva abilmente ripiegare, lasciando solo a tre uomini di prima linea l’incarico di contrattaccare appena possibile. Caimo doveva, in questo periodo, fornire alcune apprezzatissime parate, una delle quali, veramente notevole. Verso la fine anche la pressione alessandrina si andava affievolendo; la stanchezza cominciava a farsi sentire da tutte e due le parti. Il Novara applicava anche la tattica del temporeggiamento. Un minuto prima della fine i grigi accorciavano di nuovo la distanza, ma non potevano fare di più: ancora traversone di Vecchi, uscita a pugno di Caimo; sulla respinta entrava Parodi, di testa, il quale mandava, di rimbalzo, la palla nella porta incustodita, malgrado il disperato tentativo di un difensore novarese per salvare all’ultimo momento. (Umberto Maggioli, «La Stampa», 20 giugno 1938) L’Alessandria, contrariamente a quanto aveva lasciato intravvedere con il suo franco comportamento nel corso del torneo nazionale, è stata esclusa dalla promozione. Battuta la scorsa settimana allo stadio di San Siro non ha saputo cogliere contro la seconda avversaria, la squadra novarese, quel successo che sarebbe valso a rimetterla in lizza. L’undici grigio ha perduto l’incontro nel corso del primo tempo durante il quale, dopo un inizio che pareva dovesse far volgere le sorti a suo favore, ha incassato tre palloni senza poterne restituire uno solo. La partita ha avuto un sensibile capovolgimento di situazione nella ripresa. L’Alessandria ha avuto, in tale seconda fase, qualche periodo di predominio, ma la sua superiorità non scaturiva da azioni congegnate con ordine e chiarezza. Pur costretto a difendersi, il Novara non si sbandava ma ribatteva azione per azione con ordinaria calma e portando anche, verso la porta di Ceresa, delle serie minacce. Quasi tutti gli uomini in maglia azzurra, complessivamente, anche quando hanno dovuto lavorare a difesa della propria rete e del proprio vantaggio, hanno mostrato di saper manovrare con una più chiara visione degli scopi finali da conseguire. Molto ardore, ma anche parecchia precipitazione nelle file alessandrine. Il primo punto novarese si può considerare un mezzo infortunio del portiere Ceresa, il quale non aveva la prontezza di uscire a tempo per bloccare l’insidioso tiro di Mariani. Le altre due segnature non sono però imputabili al portiere dei grigi. Tra gli azzurri uno dei migliori ha saputo essere Mornese mentre, per la continuità del rendimento e l’impegno, ha saputo farsi notare il laterale Bercellino. Non sempre sicuri i due terzini ma, in complesso, più che onesti lavoratori. Caimo, abbastanza impegnato nel periodo della supremazia alessandirna nel corso della seconda parte della ripresa, ha fornito una serie di parate di ottima classe. Nel complesso il Novara deve la sua vittoria al migliore comportamento del quintetto di attacco, composto da elementi pronti nelle decisioni e abbastanza precisi nella esecuzione delle diverse operazioni del gioco. Il comportamento di tutti gli atleti in campo, malgrado la eccezionale importanza della posta in palio, è stato esemplare, il che ha molto facilitato il compito dell’arbitro Dattilo. In tutto sono stati battuti cinque calci d’angolo contro la porta novarese e tre contro quella dei grigi. L’incontro ha avuto un inizio molto vivace. Le due opposte prime linee scendevano alternativamente verso le rispettive aree avversarie abbozzando minacce contro i due portieri. Un angolo contro Novara subito ricambiato contro la porta grigia. La maggiore penetratività dell’attacco azzurro si delineava, intanto, man mano che il tempo trascorreva. Al 17’ si aveva l’azione del primo goal novarese. Per un fallo commesso dal terzino Turino la relativa punizione veniva battuta da Mornese; la palla spioveva nei pressi di Mariani, il quale, girandola di testa, la inviava nell’angolo basso della porta, approfittando del ritardo di Ceresa nel gettarsi in tuffo. Subito dopo, però, in una folata di contrattacco alessandrino, Robotti faceva fischiare il pallone poco fuori dei pali. Una buona occasione veniva mancata da Piola, al 21’, e lo stesso faceva Coscia, al 24’. Al 34’, Ghidini, con un secco tiro da lontano, colpiva in pieno il montante destro della porta di Caimo. Due minuti dopo, al 26’, Torri si faceva luce fra i terzini avversari. Pareva che il centravanti azzurro aggiustasse leggermente il pallone con un tocco della mano; il passaggio andava a Piola, il quale non aveva difficoltà ad avvicinarsi vieppiù alla rete avversaria e infilarvi il pallone con un tiro raso terra in angolo. La reazione dei grigi era pronta anche questa volta, ma vana. Un minuto prima della fine del tempo Versaldi allungava a Rizzotti, il quale fuggiva veloce sulla sinistra. Il terzino Turino gli si faceva incontro ma veniva scartato. Ceresa tentava l’uscita ma l’estremo novarese, con molta abilità, lo batteva sul tempo con un tiro molto angolato. La ripresa vedeva presto l’inizio di una buona riscossa alessandrina. Robotti e Ghidini non riuscivano in due pericolosi tentativi. La prima segnatura alessandrina arrivava al 6’. Un traversone di Vecchi veniva raccolto da Massiglia, di testa, e trasformato in goal. Occorre notare che l’inizio di tale azione era contrassegnato dall’agitare della bandierina da parte del guardialinee, che voleva così segnalare all’arbitro come l’ala grigia partisse da posizione non del tutto regolare. La superiorità dei grigi si delineava sempre più ma i novaresi riuscivano a difendersi con parecchio ordine. Presto da ambo le parti si cominciavano a manifestare i primi segni della stanchezza e il gioco perdeva di tono. Un minuto prima della fine Vecchi spediva ancora un traversone al centro. Caimo usciva e respingeva di pugno ma, sul rimbalzo, Parodi entrava di testa e non aveva difficoltà a segnare a porta vuota, malgrado l’estremo tentativo operato da un difensore azzurro per salvare quali sulla linea. (Nereo Squarzini, «La Gazzetta dello Sport», 20 giugno 1938) Quando scese in campo, l’Alessandria apparve una squadra già rassegnata. Fin dalle prime battute di gioco si vide che l’orgasmo e il disordine guidavano gli attacchi degli alessandrini ai quali la sconfitta ad opera del Modena deve avere fatto l’effetto di una mazzata. Prima che sul valore tecnico ed atletico il Novara vinse così l’incontro dal lato psicologico. Pronti nello scatto, sempre primi sulla palla, giocando con un ritmo indiavolato, a trame larghe e rapidissime, i novaresi s’imposero all’avversaria tentennante e cercando invano di coordinare, secondo i canoni della tecnica, qualche azione degna di rilievo. Tuttavia nel primo quarto d’ora pur subendo la pressione avversaria, i grigi contennero l’ardore degli azzurri. Al 17’ però, su punizione da trenta metri, battuta spiovente da Mornese, Mariani, solo, a due metri dal portiere, poté comodamente deviare di testa la palla nella rete di Ceresa che sorpreso tardava nel tuffo. L’Alessandria allora partì all’attacco con otto uomini poiché la mediana si inserì nella prima linea; la tattica le fu fatale. Di contropiede, Rizzotti, Torri e Piola portarono infinite volte lo scompiglio nella incerta difesa avversaria e passarono ancora due volte al 36’ con Piola che batteva da pochi passi Ceresa su preciso allungo di Torri, alle spalle dei terzini (l’azione era viziata da un fallo di mani del centro attacco ma l’arbitro non lo rilevò) e al 45’ quando Rizzotti strinse al centro e pressato da due avversari e dal portiere uscitogli incontro deviò in corsa di testa la palla facendola rotolare entro la porta incustodita. Nella ripresa gli alessandrini misero più ordine e più idee nel gioco. Al 5’ su azione dell’infaticabile Vecchi, Massiglia benché in fuori gioco negato dall’arbitro, mise a segno il primo pallone per i grigi. Poi il Novara badò a vivere sul vantaggio dato che Mornese andava calando paurosamente. L’Alessandria non seppe approfittare del vuoto nel centro dello schieramento azzurro e man mano che il tempo passava, si lasciò nuovamente prendere dall’orgasmo e dallo scoramento. Ma è solo al 43’ che con un fortunoso colpo di testa Robotti segna la seconda rete alessandrina ricevendo la palla da Caimo che respingeva di pugno un centro di Vecchi. Per dovere di cronaca, aggiungeremo che Ghidini, nel primo tempo, prese in pieno l’incrocio dei pali con un forte tiro da lontano e che nella ripresa Turino fu ammonito dall’arbitro per un brutto fallo ai danni di Torri. L’arbitro Dattilo alle prese con una partita scabrosa condusse in porto l’incontro con regolarità. («Il Littoriale», 20 giugno 1938) Pareva impossibile che l’Alessandria con 9 punti di vantaggio sul Modena e con un calendario molto più facile che non il Novara ed il Modena potesse comportarsi con tanta mediocrità di rendimento da farsi escludere in modo umiliante dalla promozione. La cruda realtà ha avuto conferma domenica a Torino contro gli azzurri di Mornese. La partita, per conto nostro, è stata pregiudicata da Ceresa. Questo portiere non aveva convinto a Vercelli, anzi ci aveva fatto paura a Vercelli; ad Alessandria, contro il Novara, la rete segnata ai grigi non ci aveva convinto; a Milano l’orgasmo di Ceresa è stato eccessivo; a Torino è avvenuto il tracollo in modo inspiegabile. Un portiere, che è stato a difesa della Nazionale, ha definito la prima parata errata di Ceresa «un tuffo col rallentamento» ed il comportamento nel prosieguo della partita è stato pessimo. Non aggiungiamo altro. A Torino la squadra ha giocato discretamente e per poco non ha sfiorato il pareggio, che del resto sarebbe stato meritato. («Il Piccolo», 25 giugno 1938)

Spareggio

Novara AC - Alessandria US 3 - 2 (3 - 0)

RETI:

17. Mariani P. [No] , 36. Piola P. [No] , 44. Rizzotti E. [No] 51. Massiglia A.[A], 89. Parodi P.[A]

Alessandria US

Ceresa Ugo, Turino Giuseppe, Rosso Alberto, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Bigando Giovanni, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Celoria Mario, Coscia Aristide, Vecchi Eligio

All.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria

NOVARA AC: Caimo; Mazzucco, Galimberti; Bercellino, Mornese, Galli; Piola Paolino, Mariani, Torri, Versaldi, Rizzotti. All.: Patti Enrico-Marucco Giustiniano.

Arbitro: Dattilo Generoso (Roma)

Note

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2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Spareggio

Novara AC - Alessandria US 3 - 2 (3 - 0)

RETI:

17. Mariani P. [No] , 36. Piola P. [No] , 44. Rizzotti E. [No] 51. Massiglia A.[A], 89. Parodi P.[A]

Alessandria US

Ceresa Ugo, Turino Giuseppe, Rosso Alberto, Ghidini Ferruccio, Parodi Pasquale, Bigando Giovanni, Massiglia Armando, Robotti Luciano, Celoria Mario, Coscia Aristide, Vecchi EligioAll.: Cattaneo Renato

Formazione avversaria

NOVARA AC: Caimo; Mazzucco, Galimberti; Bercellino, Mornese, Galli; Piola Paolino, Mariani, Torri, Versaldi, Rizzotti. All.: Patti Enrico-Marucco Giustiniano.

Arbitro: Dattilo Generoso (Roma)

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