Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1935/1936
Serie A
19-04-1936 - Giornata: 27 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Bari US 2 - 0 (0 - 0)
RETI: 65. Robotti L.[A], 84. rig. Busani U.[A]

Alessandria US Ceresa Ugo, Lombardo Umberto, Turino Giuseppe, Barale Oreste, Parodi Pasquale, Milano Luigi, Busani Umberto, Robotti Luciano, Gastaldi Settimo, Riccardi (I) Giovanni, Celoria Mario All.: Stürmer Karl

Formazione avversaria
BARI US: Cubi; Antonelli, Marini; Braga, Battistoni (V) Giovanni, Lovetti; Costantino, Rossini, Brossi, Marchionneschi, Ferrero Luigi. All.: Kuttik András.

Arbitro: Caironi Camillo (Milano) [Leoni, Limido]
Note
Angoli: 6-2. Spettatori: 2.000. Giornata estiva, terreno solido e rimbalzante. Inizio gara ore 14:00 (in anticipo per contemporaneità col 2º Concorso Ippico Nazionale). «Il Littoriale» attribuisce la prima rete a Busani.

Commento
L’ALESSANDRIA DEVE BATTERE LA LAZIO PER CONSERVARE LA POSSIBILITA' DI RIMANERE IN DIVISIONE NAZIONALE A Dopo la Bari ecco la Lazio sul campo dei grigi. Le compagini che nel girone di andata avevano in inflitto nette sconfitte all’Alessandria stanno pagando lo scotto una ad una. Ora è la squadra di Piola clic si presenta per la resa dei conti. Gli azzurri laziali hanno sommato fin ora 26 punti cioè 2 di più dell’Alessandria e quindi potrebbero essere raggiunti proprio come è successo alla Bari. domenica scorsa. nella partita di rivincita. La Lazio è ottimamente impostata e non teme le insidie dei campi avversari. Piota costituisce un pericolo per tutte le difese e ne fa fede il numero delle reti segnate dall’attacco azzurro: 45 contro 28 segnate dai grigi. Ma c’è un ma: tutte le squadre che vantarlo cannonieri eccelsi, si fanno spesso sorprendere in difesa; così la Lazio ha subito 39 reti e l’Alessandria solo 32. I grigi sono quindi più regolari, si accontentano delle vittorie di misura e cedono di poco agli avversari. Domani la partita sani magnifica e combattuta con slancio da entrambe le squadre. Una sconfitta per la Lazio significherebbe entrare nella zona del pericolo e dividere con l’Alessandria le preoccupazioni delle ultime due partite. La Lazio dovrà giocare ancora a Napoli e ricevere la Fiorentina che anche essa, con 26 punti, non è ancora a posto. Domenica scorsa gli azzurri di Piola sono riusciti a stento a fermare il Bologna sul pareggio e nella ripresa i compagni di Schio hanno tenuto in mano le redini della partita. Contro tali avversari, i grigi, consci dell'importanza decisiva dell’incontro, giocheranno con maggior scioltezza ed il trio centrale fornirà senza dubbio una prova migliore di domenica scorsa e ne uscirà un’affermazione degna del buon nome del calcio alessandrino in questo campionato, che è stato mediocre per tutte le squadre, comprese quelle che vanno per la maggiore (Il Piccolo, A.C., 25/04/1936) L’incontro Alessandria-Bari ha avuto inizio alle ore 14 per permettere agli sportivi alessandrini di assistere nello stesso pomeriggio anche alla seconda giornata del secondo Concorso Ippico Nazionale. Nel primo tempo le squadre hanno terminato a reti inviolate, nonostante la netta superiorità alessandrina. La compagine barese, che aveva svolto un gioco guardingo, aveva lasciato l’impressione di poter terminare la partita imbattuta. Ma nella ripresa i grigi, per merito di una azione individuale di Busani che offriva a Robotti una palla da rete, riuscivano a mettersi in vantaggio ed a condurre con autorità tutto il resto dell’incontro. I grigi erano scesi in campo privi di Notti, sostituito degnamente da Robotti e non si trovavano nella giornata migliore. Celoria in ispecial modo si comportò con lentezza ed indecisione. Parodi, privo della cooperazione delle due mezze ali, riuscì ugualmente a frenare le minacciose azioni dei biancorossi. Busani è stato il migliore elemento dell’attacco. Perfetto il trio difensivo. Della squadra pugliese si distinsero Cubi, Battistoni, Marchionneschi e Ferrero. Nel primo tempo non si registrano azioni degne di note. Due angoli contro la Bari e uno contro l’Alessandria. Tiri senza convinzione di Robotti, Busani, Ferrero e Rossini. Nella ripresa, dopo due calci di angolo contro i biancorossi, Busani raccoglie un passaggio di Riccardi, si libera di due avversari e smista al centro, dove Robotti colloca in rete. Al 39’ Antonelli ostacolo Robotti nell’area di rigore, nell’attimo in cui sta per calciare in rete: l’arbitro decreta il rigore che Busani realizza con un tiro nell’angolino della rete di Cubi. («Il Piccolo» di Genova, 20 aprile 1935) La partita, condotta con estremo vigore nei due campi in relazione alla disagevole posizione in classifica di entrambe le contendenti, si è risolta nella seconda parte della ripresa, dopo un furioso accanito assalto dei grigi alla difesa barese, che sino ad allora aveva sostenuto vantaggiosamente tutte le raffiche degli avversari. Il primo punto segnato da Busani, frutto di una irresistibile azione della insidiosa ala alessandrina, in stretta collaborazione con Riccardi, Robotti e Celoria, ha determinato l’abbandono della tattica difensiva fino allora assunta prevalentemente dagli ospiti, i quali sono corsi al contrattacco lanciando tutti gli uomini della linea avanzata a tentare la sorte nei pressi della rete di Ceresa, ma senza risultato. Eppure gli alessandrini, mancanti di Notti infortunato, avevano sfoderato in dall’inizio la più aperta velleità offensiva e già al 3’ Cubi era chiamato d’urgenza a bloccare un pallone di Riccardi che aveva la sigla del punto. Poi era la volta di Marchionneschi a tentare la sorte in campo opposto, e per ben due volte nello spazio di un minuto gli attaccanti non riuscivano nell’intento deviando la palla a lato. Il Bari subiva poi al 30’ un calcio di punizione e si lanciava successivamente all’attacco, cosicché Milano, pressato da Costantino, deviava in angolo. Da questo calcio di punizione scaturiva una serrata mischia nei pressi della rete di Ceresa nel corso della quale Battistoni indirizzava un insidioso pallone a fil di palo nella casa alessandrina e che il portiere prodigiosamente con le dita protese riusciva ad allontanare fino a Barale. Nella ripresa già al 1’ Robotti era davanti a Cubi, minaccioso e veniva mandato a gambe all’aria malamente. Seguiva un terzo calcio d’angolo e poi un quarto al 9’ contro il Bari che appare provato ormai dalla dura resistenza fino allora opposta; mentre l’Alessandria preme sempre più decisa per ottenere la vittoria. Al 20’ una magnifica azione di Riccardi, Robotti e Celoria mette le ali ai piedi di Busani, che supera l’estremo sbarramento dei biancorossi e batte con una stoccata irresistibile Cubi, invano lanciatosi in tuffo. Subito dopo, mentre riprendeva più accanita la disputa, Gastaldi e Busani colpiti assai duro dovevano lasciare il campo per qualche minuto. I grigi riprendevano a dominare ed ottenevano due altri calci d’angolo, e al 39’ segnavano il secondo punto su calcio di rigore. L’azione era andata così: Parodi, il migliore uomo in campo, indirizzava un preciso allungo a Robotti che tutto solo partiva velocissimo contro Cubi; a pochi passi dal portiere il piccolo centroattacco grigio veniva per la terza volta travolto duramente e l’arbitro concedeva la massima punizione che Busani trasformava nel secondo punto. («Il Littoriale», 20 aprile 1936) La squadra barese dopo un sicuro gioco difensivo aveva dato l’impressione di poter raggiungere la fine della contesa a rete inviolata. L’ottima impostazione del sestetto di retroguardia biancorosso non aveva difficoltà a sventare le insidie degli alessandrini che per il gioco lento di Celoria, in cattiva giornata, non riuscivano a collegare le azioni e costringevano il prodigo Parodi ad un lavoro massacrante di rifornimento tra la mediana e l’attacco. A far crollare la difesa pugliese pensò Busani, che già prima aveva sciupato un pallone, pur trovandosi in difficilissima posizione e pressato com’era dagli avversari; una sua azione personale, perfetta di concezione e risolta in piena velocità, ha dato modo a Robotti di battere Cubi da pochi metri. Verso il termine della parttita l’Alessandria segnava la seconda rete su rigore. Tra gli ospiti, oltre la difesa, sono emersi Ferrero, Marchionneschi e Rossini. Costantino è stato l’ombra del giocatore di anni sono. Tra i grigi ottimo il trio difensivo composto da Ceresa, Lombardo e Turino; tattico Milano, inesauribile Barale e prodigo Parodi che è riuscito a lanciare i propri avanti con ottimi allunghi. Buona la prova di Riccardi nella ripresa, molto migliorato Gastaldi ed eccellente Busani. La prova di Robotti, centrosostegno, è stata ottima, in special modo nella ripresa. Riccardi, Gastaldi e Celoria hanno migliorato il gioco nel secondo tempo, dopo il primo punto alessandrino. L’Alessandria gioca contro sole e parte all’attacco. Parodi tira alto; tocca poi a Marchionneschi di mandare il pallone sulla traversa della casa di Ceresa. Magnifico centro di Ferrero, sciupato da fuori gioco di Costantino. Due tiri di Busani e Robotti fuori bersaglio. Angolo contro la Bari al 12’ e ottimo allungo di Busani a Robotti; il tiro è debole e Cubi para. Magnifico centro, al volo e in corsa, di Gastaldi e al 26’ su azione Robotti-Celoria-Busani l’ala destra alessandrina tira di poco a lato. Angolo contro i grigi e spiovente pericoloso di Battistoni che costringe Ceresa ad una parata alta. Un angolo contro la Bari e dopo un tiro a lato di Celoria termina il primo tempo. Nella ripresa l’Alessandria insiste ed obbliga gli avversari due volte in angolo, al 1’ e al 9’. Su allungo di Parodi a Barale, la palla giunge al centro a Robotti che, pressato da due avversari, riesce di testa a passare indietro a Riccardi: smistamento sulla destra a Busani, Lovetti prima e Marini dopo sono sorpassati da veloce palleggio del giocatore grigio che, libero, passa sulla linea di fondo indietro a Robotti: la palla finisce in rete, nonostante l’ottimo tentativo dell’ottimo Cubi (20’). Il successo migliora notevolmente il gioco degli alessandrini e l’attacco gioca ora con velocità ed intesa. Incertezza di Celoria davanti alla rete degli ospiti; angolo contro i biancorossi al 25’ ed altra discesa di Busani e tiro che attraversa tutto il fronte della rete di Cubi: raccoglie Gastaldi sulla sinistra che con un forte tiro manda nuovamente a Busani il quale, di testa, manda alto sulla traversa. Al 38’ Robotti obbliga Marini a mandare in angolo. Battistoni libera l’insidia ma Barale, magnifico di combattività e di rendimento, risospinge al centro, dove Celoria allunga in profondità a Robotti che scavalca Antonelli ed entra nell’area di rigore con la palla al piede: nell’attimo di calciare in rete il terzino barese carica l’avversario che capitombola. Caironi (che ha diretto l’incontro con oculatezza ed autorità) decreta il rigore. È, questo, il quinto calcio di rigore in tutto il campionato a favore dell’Alessandria: gli altri 4 sono stati tutti sciupati. Il compito, questa volta è toccato a Busani che saetta in rete nell’angolo alto della rete barese: 39’ di gioco. Finale di marca biancorossa. Angolo contro l’Alessandria e critica situazione salvata da Riccardi. Nella ripresa Gastaldi è stato fuori campo cinque minuti in seguito ad uno scontro con Antonelli. («La Gazzetta dello Sport», 20 aprile 1936) ALESSANDRIA-BARI 2-0 La partita, condotta con estremo vigore nei due campi, si è rivolta nella seconda parte della ripresa dopo un furioso, accanito assalto alla difesa barese, che fino allora aveva sostenuto vantaggiosamente tutte le raffiche offensive avversarie. Il primo punto segnato da Busani, frutto di una magistrale, astuta, irresistibile azione della insidiosa ala destra alessandrina in stretta collaborazione con Riccardi, Robotti e Celoria, ha determinato l’abbandono della tattica difensiva fino allora assunta prevalentemente dagli ospiti, i quali sono corsi al contrattacco, lanciando tutti gli uomini della linea avanzata a tentare la sorte nei pressi della rete di Ceresa, ma senza risultato, che anzi una nuova incursione di Robotti sotto a casa di Cubi faceva aumentare il bottino per cui i biancorossi negli ultimi minuti apparivano in balia dei grigi. Ecco le azioni dei due punti. Al 20’ della ripresa una magnifica azione di Riccardi, Robotti e Celoria metteva le ali ai piedi a Busani, che superava l’estremo sbarramento biancorosso e batteva con una stoccata irresistibile Cubi, invano lanciatosi in tuffo per fermare il velocissimo pallone. Subito dopo, mentre riprendeva più accanita la disputa, Gastaldi e Busani venivano duramente colpiti, tanto da lasciare il campo per alcuni minuti: i grigi riprendevano a dominare, ottenevano due altri calci d’angolo ed al 39’ segnavano il secondo punto su calcio di rigore. L’azione era andata così: Parodi, il miglior uomo in campo, indirizzava un preciso allungo a Robotti, che tutto solo filava velocissimo contro Cubi; a pochi passi di distanza dal portiere il piccolo centro attacco grigio veniva per la terza volta travolto duramente e l’arbitro concedeva la massima punizione, che Busani trasformava nel secondo punto. Gli ultimi cinque minuti hanno visto un susseguirsi accanito di attacchi e respinte ardite, ma l’esito non ha subito modificazioni. («La Stampa», 20 aprile 1936) RISULTATI: Brescia-Roma 1-1 Fiorentina-Ambrosiana 2-3 Lazio-Bologna 1-1 Milan-Juventus 2-1 Napoli-Triestina 2-2 Sampierdarenese-Palermo 2-0 Torino-Genova 4-4 CLASSIFICA: Bologna 35; Torino 34; Roma 33; Ambrosiana, Juventus, Triestina 31; Fiorentina, Lazio, Milan 26; Genova 1893, Napoli 25; Alessandria, Bari 24; Sampierdarenese 23; Palermo 22; Brescia 16 MARCATORI 24 gol: Meazza (Ambrosiana) 19 gol: Piola (Lazio) 13 gol: Gabetto (Juventus) 11 gol: De Vincenzi (Ambrosiana), Rocco (Triestina)