Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1927/1928
Div. Nazionale
09-10-1927 - Giornata: 3 - Alessandria - campo degli Orti
Girone A


Alessandria US - Padova AC 3 - 1 (2 - 0)
RETI: 29. Cattaneo R.[A], 40. Banchero (I) E.[A], 90. Banchero (I) E.[A] 57. Vecchina G. [Pa]

Alessandria US Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PADOVA: Latella; Mion, Danieli; Zanninovich, Wilfling (II) Mario, Favaron; Geremia, Serdoz (I) Oliviero, Vecchina, Guarnieri, Bonello (II) Vittorio. All.: Bell Charles Oliver.

Arbitro: Sguerso Tomaso (Savona)
Note
Espulso: 83’ Cattaneo [A]. Angoli: 6-0. Pubblico numeroso. Inizio gara ore 15:00. Un minuto di silenzio, al 5’, in memoria del deputato Roberto Forni, scomparso il 7 ottobre 1927 in un incidente di volo.

Commento
La squadra grigia, sorretta dall’entusiasmo del suo pubblico, alla presenza dei dirigenti, raggianti per le due precedenti vittorie, si è trovata di fronte oggi un avversario molto più duro di quanto non si aspettasse. Per la prima mezz’ora di giuoco, il Padova ha «girato» forse più dell’Alessandria, in un vorticoso alternarsi di azioni leggere e guizzanti sotto le due porte. Poi, gli uomini di Banchero sono passati d’autorità per due volte, dando l’impressione d’essere i padroni della partita. Il Padova non è stato dello stesso parere. Ottenuto il suo goal con un tiro spettacoloso di Vecchina, ha puntato al pareggio con energia sorprendente, controbattendo azione per azione gli sforzi della squadra alessandrina. Solo verso la fine i grigi hanno coronato la loro meritata vittoria con reiterati attacchi che hanno portato alla segnatura del terzo punto negli ultimi secondi del tempo di ricupero. La partita, magistralmente diretta dall’arbitro Sguerso di Savona, è stata giuocata con cavalleria e con la preoccupazione tecnica di arrivare al successo attraverso il giuoco. Le due squadre hanno potuto snodarsi e mettere in luce le loro qualità di primissimo ordine. L’Alessandria ha confermate le sue doti di equilibrio e di fusione, il Padova ha supplito alle manchevolezze del giuoco d’attacco con una velocità superiore e con espedienti tattici indovinatissimi, quale quello di tenere il pallone sempre alto, giuocato quasi al volo. Una buona partita, equilibrata e serena… a prescindere dagli immancabili e pur deprecabili dieci minuti di nervosismo nel momento critico dell’incontro, quando sul campo gravava l’ombra del pareggio, speranza per gli uni, spauracchio per gli altri, sovreccitante per tutti. L’espulsione di Cattaneo, più scorretto che colpevole, avvenuta al 38’ della ripresa, ha sedato gli animi. La squadra alessandrina ha riportato la palma grazie al suo stile superiore. Ha tenuto più a lungo il dominio del pallone, ha segnato a suo favore i corners dell’incontro, sei. Avalle ha svolto magnificamente il doppio giuoco; ha trovato in Lauro un collaboratore prezioso, specialmente nella difensiva. Prodigo di energie e generosissimo, l’onnipresente Lauro ha un solo difetto… che è un eccesso. Si lascia trascinare dall’azione fino a lasciar scoperto il suo posto. Qualche minuto di farraginosa difesa agli inizi della partita sono nati da questo errore di esuberanza. In difesa, Curti è stato poco impegnato e Viviano ha raccolto i maggiori onori. La più brillante forza dell’Alessandria risiede nell’attacco, che oggi ha costituito la vera ragione di superiorità nei confronti del Padova: Cattaneo ne è il più sagace elemento ed il maggiore dei Banchero la catapulta che realizza; gli altri assecondano l’azione dei compagni, dando vita a un giuoco armonico, vario, continuo che è la caratteristica dell’Alessandria dernier cri. Ma quali magnifici combattenti i patavini! Pochi elementi dei vecchi, e non i più famosi a dire il vero, giacché anche Fayenz era oggi assente per contusioni. Un gruppo di giovani che faranno indubbiamente della strada. In prima fila, un asso, Vecchina, e quattro giovani individualmente buoni ma, per il momento, privi di una sicura fusione di giuoco, e che quindi si limitano a far piovere palloni su palloni sul piede di Vecchina, magnifico palleggiatore e potente tiratore. Forse, la linea renderebbe di più se Vecchina tenesse meno la palla e desse maggiore autonomia ai compagni. Nelle linee arretrate, il Padova possiede un baluardo e una forza propulsiva di primo ordine. Latella, incerto nella presa, ha però salvato qualche ardua situazione; ottima la coppia Mion-Danieli, pronti e sicuri sulla palla e sull’uomo; legatissima la linea mediana, che ha peraltro bisogno di perfezionale la misura degli allunghi alla prima fila, fatti quasi tutti in profondità. Ha eccelso, in questo ruolo, Zanninovich, una delle più belle figure di giuocatore di questa partita ben disputata. Già si è detto dell’andamento della partita. Nel periodo iniziale, il Padova sferra potenti tiri di Serdoz e di Vecchina, sfiorando i pali. L’Alessandria sembra presa dall’orgasmo e abbozza più che svolgere le sue azioni, cosicché solo al 24’ può effettuare con Ferrari il primo tiro, alto. Al 29’ realizza il primo goal, su mischia: il pallone, battuto e rimesso da diversi giocatori, è infilato in rete da Cattaneo. Al 40’, il secondo, nato da una fuga di Chierico: il centro è raccolto da Cattaneo, che spara forte; Latella respinge a mani aperte e Banchero I colloca in rete. L’identico errore di presa si ripete al 9’ della ripresa, ma Latella questa volta si riprende a tempo e salva bene. Al 12’ Vecchina sorprende con una finta e un tiro violentissimo la vigilanza di Curti, riportando le squadre 2-1. Da questo momento, sarà guardato anche più strettamente e sarà vano il suo mirabolante ma ostinato palleggio. Al 22’ Latella salva un sicuro goal buttandosi sul piede di Banchero I, che sta per sfruttare un traversone di Chierico. Il portiere riceve un duro colpo, che gli fa sanguinare il viso. Al 26’ Danieli cerca lo scontro con Banchero I, ed entrambi accusano la contusione. È il momento dei nervi, sedati dal fermo contegno dell’arbitro. Al 4’ di ricupero, Banchero I raccoglie a volo un centro di Chierico e segna il terzo goal. Subito dopo, la fine. (Mario Zappa, «La Gazzetta dello Sport», 10 ottobre 1927) La tradizione che vuole l’Associazione Calcio di Padova lottare strenuamente per la conquista della vittoria sul difficile campo degli Orti ha ripetuto ieri un altro episodio di brillante affermazione contro i giocatori grigi. L’inizio era stato incerto e molto precipitato d’ambo le parti: si lottava accanitamente nei due campi senza una precisa direttiva e sagace coesione, difatti alcune facili occasioni svanirono sotto la rete di Latella e di Curti per i difetti e le incertezze predette. Poi, l’attacco grigio cominciò ad entrare in piena azione, con vigore e disciplina; al 24’ un forte tiro di Ferrari veniva respinto dal palo; quindi, un corner contro il Padova sanzionava la maggiore abilita ed attività dei grigi, che coglievano il primo successo al 29’: Banchero II, sfuggendo agli avversari, passava la palla a Ferrari e questi a Cattaneo che sferrava il tiro decisamente; il pallone ritornava a pochi passi dal portiere e ancora Cattaneo raccoglieva e segnava imparabilmente. Ora gli alessandrini hanno il comando delle azioni e le impongono incontrastatamente: Banchero I ed il fratello minore impegnano da vicino l’estrema difesa patavina che si salva in corner al 42’ e 43’, finché Banchero I, concludendo una bella fuga di Chierico ed un susseguente tiro di Cattaneo respinto da Latella, segna per la seconda volta. Ancora un calcio di punizione contro il Padova e poi l’arbitro fischia il riposo. Al quinto minuto di gioco era stato fermato il gioco per un minuto in segno di cordoglio e di raccoglimento per l’immatura perdita dell’on. Forni di Novara. Nella ripresa, i grigi hanno ancora un buon predominio sugli avversari che si difendono egregiamente spostando anche a volte l’offensiva in campo grigio, ma senza esito d’ambo le parti finché, al 12’, una fuga incontenuta del velocissimo Vecchina riesce conclusiva per i colori biancorossi: il valoroso centroavanti padovano può sferrare un lungo e forte tiro contro la rete di Curti, che inutilmente tenta la parata. Momentaneo risveglio offensivo degli alessandrini che ottengono alcuni calci d’angolo infruttuosi, mentre un tentativo di Banchero I si frange per l’audace intervento di Latella che, impossibilitato ad evitare lo scontro con il forward grigio, riceve un colpo al viso. Dopo tre minuti di sospensione, Latella riprende il suo posto ed il gioco ripete episodi emozionanti e ininterrotti di lotta sostenuta e velocissima. Il finale è veramente drammatico: il Padova è ora lanciato in pieno per tentare il pareggio e profonde tutte le sue energie e possibilità in tale contingenza; il pubblico, numeroso, segue con ansia le alterne vicende e teme l’avverarsi del temuto risultato. Cattaneo, ad aggravare le apprensioni dei supporters grigi, è espulso dal campo e le sminuite forze dei concittadini sembra debbano facilitare l’ardimentoso compito degli indomiti avversari. L’Alessandria però si riprende egregiamente e, a pochi secondi dalla fine, Banchero I, su centro di Chierico, riesce, col più bel tiro della giornata, battere per la terza volta il Padova. («La Stampa», 10 ottobre 1927) Un’altra bella, significativa vittoria ha riportato oggi la squadra alessandrina sulla forte compagine padovana, scesa sul campo degli Orti con bellicosa velleità di successo. È stata una partita veramente interessante per la grande mobilità delle azioni e per lo spirito battagliero profuso dai ventidue atleti in campo. L’Alessandria ha giuocato un bel match come individualità, ma è mancata nella coesione; il Padova ha stupido per la sua ottima forma. Si attendeva, per tradizione, una squadra estremamente combattiva, ma non si prevedeva tale potenza di inquadramento. La partita ha entusiasmato per tutti i novanta minuti il pubblico numeroso, che ha vissuto momenti veramente emozionanti. Della squadra grigia, i migliori furono Lauro, Avalle, Banchero e Cattaneo, del Padova la difesa, il centro half e il centro forward. L’arbitro Sguerso di Savona ha diretto assai bene ed è stato preciso nelle sue decisioni. La partita ha inizio alle ore 15 precise. Subito, il Padova si fa notare per la vivacità del suo giuoco e al 3’ Geremia sbaglia una facile occasione. Al 5’ l’arbitro sospende la partita per commemorare, con un minuto di silenzio e di raccoglimento, la tragica morte dell’on. Roberto Forni, presidente del Novara. Subito dopo, le azioni si riprendono vivacissime: più tecniche e conclusive quelle dei grigi, più veloci ma meno redditizie quelle padovane. Per tutto il primo tempo è un alternarsi di azioni da un campo all’altro. L’Alessandria ottiene due goal contro zero del Padova. Il primo è segnato al 29’ da Cattaneo che, in una mischia, sfrutta una debole parata del portiere Latella su tiro di Banchero II. Il secondo goal è segnato da Banchero I: l’azione è partita da Chierico, che mette la palla al centro; Cattaneo, di testa, la indirizza in goal; Latella respinge a mani aperte e Banchero I è pronto a segnare imparabilmente. Nella ripresa, l’Alessandria ha una leggera superiorità; ciononostante, subisce un goal con un tiro da venti metri che sorprende il portiere alessandrino. I grigi si mantengono sempre all’attacco, ma non riescono a segnare che all’ultimo minuto della partita. L’azione era stata combinata da Chierico che, fuggendo lungo la linea laterale, è riuscito a convergere al centro un magnifico pallone; Banchero I raccoglie al volo e segna per la terza volta per la sua squadra. («Corriere dello Sport», 10 ottobre 1927) La partita di campionato tra le due grandi rivali si è svolta oggi alla presenza di una folla enorme che, dopo aver trepidato per la bella partita, ha salutato con altissime grida ed acclamazioni la vittoria dei beniamini. Il match è stato condotto velocissimo da ambo le parti con una leggera prevalenza dei grigi, specie nel primo tempo. Dopo cinque minuti dall’inizio, l’arbitro Sguerso del Savona ha fatto sospendere la partita ed ordinato un minuto di silenzio in memoria dell’on. Forni, morto in seguito ad un tragico incidente di volo. Rimessa la palla in gioco, gli alessandrini conducono vivaci azioni che fruttano un goal al 20’, segnato imparabilmente da Cattaneo in seguito ad una mischia sotto la porta di Latella. In seguito, Banchero al 44, su azione conclusiva tra Chierico e Cattaneo, porta a due i punti per i grigi. Nella ripresa, i padovani si fanno più animosi ed una fuga di Vecchina, al 12’, permette agli ospiti di segnare da venti metri. Il gioco si fa vivace e gli ospiti si difendono bene cercando il pareggio, specie quando i concittadini, ridotti in dieci uomini per l’espulsione di Cattaneo al 37’, premendo sulla difesa grigia, e pare che da un momento all’altro debba uscire il goal del pareggio. Ma, anche per sfortuna, i padovani non riescono ad infilare la porta di Curti e, sul finire della partita, i grigi, su magnifica centrata di Chierico, possono segnare il terzo punto con Banchero. (V.C., «Il Calcio», 15 ottobre 1927) La partita, accanita e alquanto fallosa, è stata incerta sino alla fine. Nel primo tempo, le azioni si alternarono con sorprendente rapidità da un campo all’altro e l’Alessandria, superiore in stile e in tecnica, segnava due punti per merito di Cattaneo e Banchero I al 28’ e al 39’. Nella ripresa, il Padova riusciva a contenere l’offensiva avversaria e a minacciare a più riprese la porta di Curti, finché, all’11’, con un tiro di Vecchina da oltre venti metri, segnava un bellissimo goal. Animati da questo primo successo, i padovani tentavano energicamente di giungere al pareggio e, favoriti dall’espulsione di Cattaneo per giuoco falloso, insistevano per una decina di minuti all’attacco. Ma l’Alessandria si riprendeva poi e costringeva gli avversari ad una serrata difesa. Prima della fine, Banchero I segnava il più bel goal della giornata con un tiro fortissimo. («Corriere della Sera», 10 ottobre 1927) Il campo degli Orti, rimesso in alcuni punti a nuovo, ha visto domenica la prima vittoria della squadra grigia: vittoria colta attraverso una difficile contesa e meritata per la superiorità di classe dimostrata nei novanta minuti di giuoco. È così la terza partita che la squadra grigia termina vittoriosamente, e ancora lontana appare la giornata in cui essa sarà costretta segnare il passo nella sua marcia vittoriosa. Colla vittoria di domenica, l’Alessandria ha decisamente, in unione al Genoa, preso il comando del girone A. Posizione che difficilmente abbandonerà, perché ha finora dimostrato di essere, di tale posto, la squadra più degna. Le minacce che potranno portarle il Genoa, il Milan, la risorta Pro Vercelli e l’ancora fermo Torino, la troveranno pronta a difendere strenuamente tale posizione ed a non cederla che a costo di qualunque sacrificio. L’Alessandria, ne siamo convinti, saprà ovunque imporre la sua classe, perché questo lo vuole la legge che disciplina il suo giuoco e la sua incontrastabile volontà. Il pronostico della vigilia prevedeva fra Alessandria e Padova una partita estremamente combattiva. È, del resto, una tradizione che queste due squadre rendano le partite incerte fino alla fine. Ed .il pronostico ha avuto la più felice conferma. Il Padova, che pareva nettamente inferiore ai grigi, si è invece affermato una squadra di classe, forte in tutti le sue linee ed ottimamente amalgamata. Di questa sua potenza è rimasta sorpresa la squadra grigia che, nei primi veliti minuti, ha stentato a mettersi in moto. Poi, la classe dell’Alessandria si è imposta in modo netto ed in contrastato con due goals segnati da Cattaneo e Banchero, fino a lasciar prevedere una sua netta affermazione. Nel secondo tempo, però, le cose mutarono: i padovani apparvero ancora più aggressivi e, dopo aver segnato un goal di sorpresa, tentarono a più riprese di strappare il pareggio. È stato solo all’ultimo momento della partita che la linea attaccante grigia, in una sua ultima meravigliosa azione, stroncava le velleità padovane. Nel suo complesso, la partita è stata, se non un gioiello di tecnica, certo un vero combattimento. Il pubblico ha così avuto modo di sbizzarrirsi in emozioni, di gioire e soffrire, di illudersi e deludersi per le alterne vicende dell’incontro. Partita veramente elettrizzante ed emozionante, che ha affascinato il pubblico numerosissimo sino a trascinarlo alle più clamorose esplosioni di gioia. La passione, nel pubblico grigio, è quest’anno più forte, più colorita che mai. È, del resto, pienamente giustificata dalla potenza della squadra grigia, che saprà dare in avvenire ancora più grandi soddisfazioni. La squadra padovana ha lasciato nel pubblico alessandrino una profonda impressione. La crisi da cui era travagliata fin dallo scorso anno è stata in pieno superata. Oggi, il Padova si presenta fortissimo e degno, in tutto, del suo brillante passato sportivo. Lasciati liberi alcuni giuocatori di grido, ha colmato i vuoti con giovani atleti esuberanti di energie e di volontà. Cosicché, oggi il Padova può ben dirsi una squadra di primo ordine perché ad esso non mancano i numeri per poter combattere e vincere i più temuti squadroni d’Italia. È una squadra organica, combattiva, non ancora raffinata in quella tecnica che in passato è stata la sua miglior dote, ma in compenso dotata di una ferrea volontà di voler far sempre bene. Con questi elementi, il Padova non tarderà a riprendere il suo antico splendore. Contro i grigi ha dimostrato di essere già sulla via, nelle prossime partite non mancherà indubbiamente di confermare la sua classe. E noi non ci stupiremmo se, nel girone di ritorno, il Padova dovesse trovarsi in lotta per la conquista di una piazza d’onore. Dopo le vittorie di Vercelli e di Reggio, il pubblico alessandrino attendeva molto di più dalla squadra grigia. Attendeva cioè di assistere ad un gioco tecnico impeccabile, ad una larga segnatura di goals, ad un vero trionfo dei grigi. I goals sono venuti (tre sembrano più che sufficienti), il trionfo dei grigi non è mancato (la vittoria costituisce sempre, più o meno, un trionfo), ma non si è visto il giuoco tecnico. Effettivamente, la squadra grigia non possiede ancora quel perfetto assieme di squadra che, nella scorsa annata, costituiva la sua miglior dote. Domenica, la squadra sembrava slegata. C’era, è vero, un po’ d’intesa fra uomo e uomo, ma mancava il collegamento fra linea e linea. La seconda linea sembrava più preoccupata di difendersi che di sorreggere l’attacco. Pochi davvero furono i passaggi dei mediani agli avanti. E le confuse, disordinate respinte, finivano quasi sempre sui piedi degli avversari. È vero che il Padova non lasciava un attimo di tregua e che la velocità e la resistenza dei suoi atleti apparvero superiori ad ogni aspettativa, ma anche nella partita di Torino, contro la Juventus, l’Alessandria aveva contro una difesa agguerrita, eppure le sue azioni erano sempre chiare e collegate fra una linea e l’altra con una tecnica ammirevole da stupire lo stesso pubblico torinese. Non vogliamo con questo dire che l’Alessandria abbia perduto della sua efficienza, anzi vogliamo dedurre che essa non abbia ancora raggiunto il suo miglior grado di forma e che potrà fare molto di più appena sarà nella pienezza dei suoi mezzi. Ad annullare le preoccupazioni per la poco soddisfacente prova tecnica della squadra, contribuisce il fatto che buona parte dei giuocatori hanno completamente soddisfatto per il loro ottimo grado di forma. Da Lauro, in condizioni mai raggiunte finora, ad Avalle, in continuo miglioramento nel suo nuovo ruolo di centrosostegno; da Banchero, sorprendente per la sua aggressività e potenza, a Cattaneo, astuto, felino e quanto mai pericoloso; dal potente e preciso Viviano all’irruente Costa. Chierico e Ferrari sono ancora un po’ in ritardo, ma già in condizioni buone, e lasciano prevedere in un loro prontissimo risveglio. Bertolini sempre volonteroso e redditizio. Banchero II, oltre alla famigliarità coi compagni, ha già acquistato in astuzia e non tarderà, appena avrà il fiato sufficiente, a rivelarsi un ottimo attaccante. Di Curti abbiamo già parlato altre volte; domenica non ha avuto campo di rivelare la sua classe eccelsa perché poco impegnato. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 15 ottobre 1927) RISULTATI: Cremonese-Napoli 5-0 Genoa-Lazio 4-0 Milan-Reggiana 2-2 Torino-Pro Vercelli 0-1 Riposa: Brescia CLASSIFICA: Alessandria, Genoa 6; Cremonese 5; Milan, Padova 3; Pro Vercelli, Napoli 2; Brescia, Reggiana, Torino 1; Lazio 0. una gara in meno Il punto sul campionato La terza giornata del campionato non ha voluto farsi... battere dalle due precedenti. E cosi anche ieri si sono registrati molti risultati non del tutto previsti. La nota principale è data ancora dalla nuova cattiva prova del Torino che si è fatto battere sul suo campo dalla Pro Vercelli. I campioni d'Italia hanno iniziato il torneo molto male. Nella classifica mentre le prime squadre, quelle dell'Alessandria e del Genoa, hanno sei punti, il Torino con un solo punto è addirittura relegato nelle ultime posizioni. Regolari appaiono le vittorie dell'Alessandria, della Cremonese e del Genoa. Sorprende invece il match nullo strappato dalla Reggiana sul campo del Milan a San Siro. L'undici milanese che aveva finito il primo tempo con due goals di vantaggio, si è fatto raggiungere poi per la svogliatezza di qualche suo uomo fra i migliori. Questa «fiacca» in una squadra che si è sempre distinta per l'animo e la buona volontà dei suoi uomini, è perico1osa e occorrerà che i dirigenti milanisti sappiano agire con energia anche contro i «super giocatori» che non fanno il proprio dovere. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)

Girone A

Alessandria US - Padova AC 3 - 1 (2 - 0)

RETI:

29. Cattaneo R.[A], 40. Banchero (I) E.[A], 90. Banchero (I) E.[A]
57. Vecchina G. [Pa]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PADOVA: Latella; Mion, Danieli; Zanninovich, Wilfling (II) Mario, Favaron; Geremia, Serdoz (I) Oliviero, Vecchina, Guarnieri, Bonello (II) Vittorio. All.: Bell Charles Oliver.

Arbitro: Sguerso Tomaso (Savona)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone A

Alessandria US - Padova AC 3 - 1 (2 - 0)

RETI:

29. Cattaneo R.[A], 40. Banchero (I) E.[A], 90. Banchero (I) E.[A]57. Vecchina G. [Pa]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PADOVA: Latella; Mion, Danieli; Zanninovich, Wilfling (II) Mario, Favaron; Geremia, Serdoz (I) Oliviero, Vecchina, Guarnieri, Bonello (II) Vittorio. All.: Bell Charles Oliver.

Arbitro: Sguerso Tomaso (Savona)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

29. Cattaneo R.[A], 40. Banchero (I) E.[A], 90. Banchero (I) E.[A]
57. Vecchina G. [Pa]

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Avalle Edoardo, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Banchero (II) Ettore, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo