Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1927/1928
Div. Nazionale
20-11-1927 - Giornata: 6 - Alessandria - campo degli Orti
Girone A


Alessandria US - Brescia FBC 4 - 1 (1 - 0)
RETI: 16. Ferrari G.[A], 61. Ferrari G.[A], 71. Banchero (I) E.[A], 83. Ferrari G.[A] 74. Barbieri (II) C. [Br]

Alessandria US Morando Clemente, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
BRESCIA: Trivellini (II) Giuseppe; Bellardi, Pasolini; Negri, Scaltriti, Frisoni (I) Berardo; Moretti, Frisoni (II) Evaristo, Prosperi (II) Ildebrando, Giuliani, Barbieri (II) Carlo. All.: Bellamy James Francis.

Arbitro: Mangano Ettore (Milano)
Note
Espulso: 49’ Pasolini [B]. Pubblico numeroso. Giornata piovosa, terreno pesante. Inizio gara ore 14:30 (14:40 effettive).

Commento
Anche gli azzurri bresciani hanno dovuto piegare le ginocchia di fronte al maggior valore dimostrato dai concittadini, che hanno regolato la squadra avversaria a loro piacimento. La partita si è disputata sotto una pioggia fitta ed insistente che aveva reso estremamente pesante il terreno degli Orti e si è risolta, come si è detto, in una nuova brillante affermazione degli alessandrini sugli uomini di Trivellini, lottanti strenuamente pur loro con la segreta speranza di giungere ad un risultato soddisfacente. E anche quando le sorti del duro incontro erano oramai nettamente designate a favore degli uomini di Gandini, lo spirito aggressivo degli azzurri non ha ceduto un attimo solo. Il pubblico, non troppo numeroso a cagione dell’inclemenza del tempo, ha seguito con inalterata passione l’avvicendamento dell’odierna partita, acclamando alla fine i vincitori. Alle 14:40 l’arbitro Mangano dà il segnale d’attacco: i grigi invadono subito l’area bresciana e al 2’, in una disperata situazione, la difesa azzurra commette un grosso fallo nell’area fatale; ma l’arbitro, come in altre contingenze identiche che si verificheranno in seguito, non concede il fallo e permette l’ulteriore svolgimento del gioco tra le giuste proteste degli spettatori. Il primo goal alessandrino non tarderà tuttavia a concretarsi regolarmente. Al 16’ infatti, su una lunga rimessa in gioco effettuata da Gandini, la palla giunge propizia sul piede di Ferrari che, a pochi passi dalla rete di Trivellini, segna imparabilmente. Seguono attacchi e controattacchi nei due campi con prevalenza di situazioni da parte degli alessandrini tra cui primeggia Banchero, attivissimo ed insidiosissimo, ma senza nulla di concreto. Nella ripresa, la porta bresciana è presa d’assedio: al 4’ Pasolini è espulso dal campo per una violenta, irregolare carica a Cattaneo e, per quanto ridotti a dieci, gli azzurri moltiplicano gli sforzi per mantenere inviolata la loro casa. I grigi, al 16’, segnano il secondo goal per merito di Ferrari, su azione di Avalle. Dieci minuti dopo, Banchero batte magistralmente Trivellini, segnando il terzo goal. Immediata reazione bresciana che coglie al 29’, in seguito ad una difettosa parata di Morando che si vede sgusciare di mano il viscido pallone, l’unico successo della giornata con un tiro di Barbieri. I grigi però si riprendono subito e al 38’ Ferrari, coronando una discesa di Banchero, segna il quarto ed ultimo punto. («La Stampa», 21 novembre 1927) L’incontro è stato una battaglia di superbi atleti in un mare di fango. Da una parte il rullo compressore alessandrino, che riusciva di forza ad innestare la sua poderosa marcia, e dall’altra gli irriducibili bresciani, che non si sono accontentati di difendersi ma che hanno insistito all’attacco, anche nel secondo tempo, parzialmente giuocato in dieci uomini. Alla pioggia caduta incessantemente per tutta la partita, ad alterare la struttura del giuoco s’è unito il non sempre sicuro arbitraggio del signor Mangano che, con alcune deliberazioni, ha sollevato le proteste del pubblico. I primi a tentare l’insidia sono gli ospiti; ma Viviano e Costa vigilano ed il pallone staziona a metà campo, subendo paurosi arresti per lo stato pessimo del terreno. I concittadini faticano ad impostare il loro brioso stile di giuoco, mentre gli ospiti, con un’andatura indiavolata, tengono saldamente il campo. Al 16’ Cattaneo si libera di Frisoni I e centra spiovente innanzi la porta bresciana dove Ferrari, incuneato fra i terzini, tocca leggermente deviando in rete; il pubblico ha avuto l’impressione di un autogoal di Pasolini e non si entusiasma del successo. Dopo dieci minuti, Chierico, tutto solo davanti alla porta di Trivellini, sciupa calciando a lato. Contrattacco rabbioso degli azzurri, poi Banchero, in giornata spettacolosa, scavalca Scaltriti e Pasolini e piomba solo di fronte al bersaglio. L’azione sembra conclusa, invece Pasolini si getta a terra avvinghiandosi alle gambe dell’attaccante grigio, trascinandolo nel fango. Il fallo solleva le proteste del pubblico. L’arbitro, peraltro, fa battere il pallone come punizione semplice oltre la linea bianca. Il giuoco riprende animoso e Giuliani, a pochi passi dalla rete, manda alto un facile pallone. Banchero, da 25 metri, impegna Trivellini, poi ritorna alla carica ed invia raso a terra a fil di palo. Morando (che sostituisce Curti) si libera con sicurezza da una puntata di Prosperi, poi Cattaneo manda alto di testa. Ancora un attacco grigio salvato da Trivellini e termina il primo tempo. La ripresa trova l’Alessandria meglio in linea e le azioni degli attaccanti sono fluide e concordi. Gli ospiti non cedono e passano alla loro volta all’attacco. Pasolini, passato sulla sinistra, carica rudemente Chierico, e l’arbitro, che lo aveva precedentemente ammonito, lo espelle dal campo. Al 15’ Ferrari, su passaggio di Avalle, saetta raso terra nell’angolo della porta avversaria; Trivellini, lanciatosi in plongeon, non riesce a trattenere la palla. Il pubblico applaude il magnifico tentativo del portiere bresciano e la perfetta azione grigia. Dopo un tiro a lato di Avalle, Banchero toglie la palla a Trivellini a terra nel fango e la porta in rete al 28’. Due minuti dopo, è Barbieri che giuoca lo stesso tiro a Morando, segnando per il Brescia. Al 38’ Ferrari porta a quattro i goals dell’Alessandria, e la fine giunge mandando in riposo i giuocatori estenuati dalla due fatica. Dell’Alessandria emersero Banchero, Ferrari e Bertolini; degli ospiti, Scaltriti e Trivellini. («La Gazzetta dello Sport», 21 novembre 1927) Gli azzurri bresciani sono usciti dal campo degli Orti, reso duro e pesante dalla pioggia di questi giorni, con una nuova sconfitta che avrebbe potuto essere anche più clamorosa se l’abilità di Trivellini e la fortuna compiacente non avessero fatto comunella ai danni dei concittadini. Comunque, il nuovo successo dei grigi, è più che lusinghiero e premia un’attività e una abilità raramente emerse in altre compagini che vanno per la maggiore. Giustamente, la squadra di Carcano si è insediata al comando del girone fin dalle prime battaglie e tutti gli avversari finora oppostile in casa e fuori sono crollati successivamente senza possibilità o attenuanti di sorta. Così, anche i campioni della Leonessa, per quanto abbiano gagliardamente combattuto fino alla fine ed abbiano profuse energie e volontà ammirevoli, non hanno saputo sfuggire alla sorte che loro incombeva, ed anno dovuto far ritorno a casa con l’amarezza di una sconfitta apparsa regolare e conforme all’andamento del duro e faticoso match. Per la cronaca, i goals sono stati segnati al 15’ del primo tempo da Ferrari e al 16’ del secondo tempo ancora da Ferrari per i grigi, mentre Banchero batteva per la terza volta la rete di Trivellini al 26’; i bresciani coglievano il loro unico punto al 29’ con Barbieri, in seguito ad una debole respinta di Morando, e Ferrari, per la terza volta, segnava il quarto ed ultimo goal per la squadra al 38’. («Corriere dello Sport», 21 novembre 1927) Nonostante il terreno pessimo per la pioggia caduta per tutta la giornata, la partita è stata combattuta vivacemente sino alla fine. L’Alessandria ha saputo giocar bene anche sul campo pesante, svolgendo azioni impeccabili per tecnica e stile. I bresciani, dal canto loro, hanno opposto un’energica difesa svolgendo un gioco velocissimo e minacciando più volte, specialmente nel primo tempo, la rete di Morando. Il primo tempo è stato il più equilibrato: nella ripresa, invece, gli alessandrini hanno dominato nettamente. L’Alessandria ha segnato un punto nel primo tempo, al 16’, per merito di Ferrari, e tre nel secondo tempo, e cioè al 15’ ancora con Ferrari, al 27’ per merito di Banchero e al 38’ ancora con Ferrari. Barbieri ha segnato l’unico punto per il Brescia al 30’ della ripresa, su una parata debole del portiere alessandrino. Del Brescia si è distinto in modo particolare il portiere Trivellini. Al 5’ del secondo tempo il terzino Pasolini e stato espulso dal campo per gioco scorretto. Arbitro Mangano. («Corriere della Sera», 21 novembre 1927) Anche la sesta partita di campionato è stata vittoriosamente portata a termine dalla poderosa compagine alessandrina. E non fu invero, quella di domenica, una facile vittoria contro avversari di facile dominio, ma una vittoria strappata di forza ad una squadra di molto superiore di quanto non fosse prevedibile. L’Alessandria ha ancora vinto una bella battaglia in virtù della sua poderosa inquadratura e della sua inesauribile volontà. Una vittoria per quattro goals a uno contro un Brescia al completo ed in ottima forma dice sufficientemente quale potenza d’attacco possegga lo squadrone grigio e quale forza difensiva sorregga le sorti della squadra. Ci sembra ormai superfluo elogiare il giuoco dei grigi: da due mesi non si fa che ripetere, in tutti i giornali sportivi e politici, che l’Alessandria è la squadra più possente e più completa d’Italia. Ci sembra quindi ozioso ripetere ancora quanto più volte è stato detto. L’Alessandria non ha più bisogno di essere elogiata. I fatti hanno ormai pienamente dimostrato che, almeno per il momento attuale, nessuna squadra d’Italia può vantare di possedere la efficienza e la forza di penetrazione dello squadrone grigio. Nonostante la pioggia, un pubblico discretamente numeroso si è dato convegno sul campo degli Orti. Questo dimostra con chiarezza che la passione e lo entusiasmo per la squadra grigia sono più vivi che mai. Ed il pubblico è rimasto pienamente soddisfatto. La partita fu, nonostante il terreno pesantissimo, ugualmente bella e sommamente interessante. Dopo un primo tempo equilibrato in cui sono rifulse le doti combattive dei bresciani, l’Alessandria nella ripresa ha esplicato tutte le sue risorse tecniche e si è imposta per tutti i quarantacinque minuti in modo netto ed incontrastato. Era davvero sorprendente vedere gli undici atleti grigi guazzare nel terreno fangoso, non certo adatto al loro gioco raso a terra, e compiere azioni tecniche veramente impeccabili, proprio come se il terreno fosse il più adatto al loro gioco. I quattro goals segnati nel corso della partita sono tutti scaturiti da superbe azioni in linea. Questo viene a dimostrare che la squadra alessandrina, anche su terreno pesante, sa svolgere felicemente il suo giuoco che, per la sua struttura tecnica, sembra adatto solo a terreni duri e asciutti. Le apprensioni della vigilia non erano poche: si temeva che la squadra non sapesse svolgere un gioco adeguato al terreno fangoso. Si sapeva che alcuni uomini come Banchero, Avalle, Lauro e Gandini non avrebbero incontrate difficoltà su tale terreno, ma si temeva molto per gli altri giocatori. La partita ha in pieno smentito ogni apprensione. La squadra grigia ha brillantemente superato il suo nuovo esame. Il suo gioco non risultò mai disunito e scompaginato, non ebbe mai momenti di rilassatezza, di smarrimento, ma fu continuo, energico, pressante e soprattutto sempre ordinato. Nel primo tempo, quando cioè il Brescia dimostrò una certa aggressività, i grigi adottarono il giuoco largo a folate, basato più sulle ali ed al centro; nella ripresa, invece, quando l’ardore combattivo del Brescia fu meno mordace, i grigi ripresero il loro solito giuoco d’assieme ed ubriacarono la difesa azzurra con azioni veramente belle ed affascinanti. Uno speciale encomio merita Ferrari che giocò una partita superba di continuità e di stile e segnò tre goals sorprendenti per decisione, astuzia e potenza di tiro. Contro lo squadrone grigio, il Brescia conosceva fin dalla vigilia la quasi impossibilità di strappare un successo. Purtuttavia, esso scese in campo ben deciso a difendersi a denti stretti ed a limitare la certa sconfitta in un risultato onorevole. Così fu che i bresciani, nel primo tempo, impegnarono ogni loro energia per contrastare la vittoria ai grigi. E vi riuscirono in parte, frenando il possente attacco grigio e minacciando seriamente ed a più riprese la rete di Morando. Nel secondo tempo però, anche perché mutilata al 5’ dall’espulsione del terzino Pasolini, la squadra bresciana dovette cedere le armi e subire la superiorità dell’Alessandria, rivelatasi in questo tempo nello splendore della sua miglior forma. Il Brescia ha lasciato nel pubblico alessandrino una ottima impressione del suo valore. Esso ha, del resto, confermato i buoni successi ottenuti sui campi di Padova e di Napoli, dimostrando di possedere una inquadratura ottima. E non sarebbe davvero sorprendente se, durante questo campionato, ottenesse qualche bella affermazione sulle migliori compagini del girone. Colla vittoria sul Brescia, l’Alessandria è passata al comando del girone A, lasciandosi alle spalle anche lo squadrone genoano che, fino a domenica scorsa, deteneva il primato. Non solo, ma l’Alessandria è l’unica squadra che ancora non abbia perduto un solo punto di classifica: sei partite, sei vittorie, dodici punti. È questo un exploit superato solo dal Bologna nel campionato 1925-26, che vinse consecutivamente le prime dieci partite. Onore dunque agli intrepidi grigi, che sanno portare molto più in alto di quanto si potesse sperare il gagliardetto grigio. La certezza che la squadra grigia possa far parte del girone finale sembra ormai incrollabile. Essa ha, sulla quinta classificata, un vantaggio di sette punti, vantaggio che si ritiene incolmabile dato anche che la squadra alessandrina continua a mantenersi nella sua migliore efficienza. Non c’è quindi più nulla da temere. Anche se la squadra dovesse cadere in disgrazia e subire qualche impreveduta sconfitta, ha ormai tale vantaggio da non temere il ritorno di nessuna avversaria. Per questo, possiamo fin d’ora inneggiare alla partecipazione della squadra grigia nel girone finale. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 26 novembre 1927) RISULTATI: [6ª giornata, 13 novembre 1927] Brescia-Reggiana 5-2 Cremonese-Pro Vercelli 3-1 Milan-Genoa 1-1 Napoli-Lazio 0-0 Torino-Padova 3-1 Riposa: Alessandria [7ª giornata, 20 novembre 1927] Lazio-Milan 3-1 Padova-Cremonese 0-2 Pro Vercelli-Napoli 1-1 Reggiana-Torino 3-8 Riposa: Genoa CLASSIFICA: Alessandria 12; Genoa, Cremonese* 11; Milan 7; Brescia, Torino, Lazio, Padova 5; Pro Vercelli, Napoli* 4; Reggiana 1. *una gara in più Il punto sul campionato La settima giornata del campionato non è priva di risultati inattesi. Nel girone A si hanno due nette sorprese: a Roma e a Vercelli. A Roma il Milan ha perduto e con due punti di scarto contro la Lazio. A Vercelli poi il Napoli e riuscito a compiere addirittura un gesto sportivamente di grande significato, pareggiando coi terribili avversari. È la prima volta che la squadra meridionale riesce ad imporsi sui campi del Nord: e si devono fare ai coraggiosi ragazzi napoletani tutti gli elogi, mentre occorre spronarli perché possano continuare su una via che oggi anche per loro si presenta piena di promesse. Questo successo del Napoli non può essere salutato che con simpatia e incoraggiamento. Il Torino ha vinto a Reggio con un bel numero di goals: il fatto è di buon auspicio e dimostra come la società torinese, superata la bufera, abbia ritrovato in sé la forza per ritornare subito a un posto degno delle sue possibilità e delle sue tradizioni. Degna di nota speciale è la vittoria riportata dai cremonesi sul campo padovano. Ora la Cremonese è al secondo posto della classifica del girone, a pari punti col Genoa, che però ha disputato un incontro in meno. Alla testa con un punto di vantaggio è l'Alessandria che col Genoa forma la coppia di squadre rimaste sinora imbattute tra le ventidue partecipanti al torneo. (Corriere della Sera – edizione del pomeriggio)

Girone A

Alessandria US - Brescia FBC 4 - 1 (1 - 0)

RETI:

16. Ferrari G.[A], 61. Ferrari G.[A], 71. Banchero (I) E.[A], 83. Ferrari G.[A]
74. Barbieri (II) C. [Br]

Alessandria US

Morando Clemente, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

BRESCIA: Trivellini (II) Giuseppe; Bellardi, Pasolini; Negri, Scaltriti, Frisoni (I) Berardo; Moretti, Frisoni (II) Evaristo, Prosperi (II) Ildebrando, Giuliani, Barbieri (II) Carlo. All.: Bellamy James Francis.

Arbitro: Mangano Ettore (Milano)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone A

Alessandria US - Brescia FBC 4 - 1 (1 - 0)

RETI:

16. Ferrari G.[A], 61. Ferrari G.[A], 71. Banchero (I) E.[A], 83. Ferrari G.[A]74. Barbieri (II) C. [Br]

Alessandria US

Morando Clemente, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

BRESCIA: Trivellini (II) Giuseppe; Bellardi, Pasolini; Negri, Scaltriti, Frisoni (I) Berardo; Moretti, Frisoni (II) Evaristo, Prosperi (II) Ildebrando, Giuliani, Barbieri (II) Carlo. All.: Bellamy James Francis.

Arbitro: Mangano Ettore (Milano)

Note

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16. Ferrari G.[A], 61. Ferrari G.[A], 71. Banchero (I) E.[A], 83. Ferrari G.[A]
74. Barbieri (II) C. [Br]

Morando Clemente, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo