Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1927/1928
Div. Nazionale
18-12-1927 - Giornata: 11 - Alessandria - campo degli Orti
Girone A


Alessandria US - Pro Vercelli US 0 - 0 (0 - 0)


Alessandria US Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
PRO VERCELLI: Cavanna; Zanello, Dellarole (I) Achille; Perino (I) Antonio, Ardissone, Degara; Sereno, Bajardi (I) Luigi, Osenga, Gardini, Borello. All.: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Barlassina (II) Rinaldo (Novara)
Note
Pubblico numeroso. Giornata serena, terreno gelato. Inizio gara ore 14:30.

Commento
La squadra vercellese ha riguadagnato su terreno grigio uno dei due punti perduti in casa propria contro gli stessi avversari d’oggi. È un successo materiale e morale la cui importanza non può sfuggire, tanto più che viene subito dopo il pareggio conseguito di fronte alla Lazio. Che la Pro Vercelli sia in periodo di ripresa, e forse all’inizio di una sua travolgente riscossa, si sono avuti oggi segna manifesti. Tutta la difesa ha giuocato bene, con Zanello in forma spettacolosa; Ardissone ha fatto meraviglie, e in prima fila, accanto al sagace giuoco di Bajardi – forse il miglior uomo in campo –, si è notata l’efficienza di Borello e la buona volontà di tutti, anche di Sereno, che rimane peraltro l’elemento meno redditizio di tutta la compagine. L’innegabile insuccesso dell’Alessandria non deve far ritenere spento l’astro dei grigi. La cronaca della partita segnala una netta superiorità di pressione esercitata dalla squadra alessandrina sulla rivale. Se il goal della vittoria non coronò gli sforzi di Banchero e compagni, la maturazione di questo goal inafferrabile è durata per due terzi dell’incontro. La brillantissima giornata dei difensori bianchi e un pochino di sfortuna hanno impedito il successo concreto. Però i grigi non hanno avuto in campo la autorità di giuoco che altra volta seppero sfoggiare. C’era la volontà, rimase l’impeto, ma il giuoco mancò. Nella ripresa, l’orgasmo di segnare danneggiò l’insieme della compagine; nel primo tempo, la calma tradì qualche uomo che si vide soffiato il pallone dai vercellesi, più decisi e meno preoccupati di far giuoco. Non si può imputare a declino di forma il minor rendimento in giuoco dell’undici alessandrino. Fiato e vigore servirono i grigi fino all’ultimo. Né si notò un punto debole cui addossare la responsabilità della giornata. La difesa apparve anzi meglio impostata di altre volte; il giuoco dei singoli non ebbe pecche rimarcabili. Difettò l’assieme dei reparti avanzati, l’elemento tecnico cioè che altra volta diede ai grigi le più memorabili soddisfazioni. Gran parte di questa insuperabile difficoltà a combinare un giuoco offensivo organico ci sembra debba farsi risalire alle mutate condizioni del terreno. Il gelo aveva reso il campo degli Orti duro come un lastrone di marmo. Il pallone rimbalzava con veemenza insolita. Inchiodarlo al suolo per iniziare il consueto giuoco raso terra era un problema di difficile soluzione. Misurare il passaggio, col piede abituato al terreno fangoso delle scorse settimane, altro quesito. E le croste secche che deviavano il volubile pallone facevano scherzi che era una disperazione. Si è dovuto fare, volenti o nolenti, del giuoco al volo, alto, all’impensata. L’Alessandria si impappinò nel ruolo inconsueto e diede tempo e modo alla Pro Vercelli di chiudere a doppia mandata la porta di casa sua. Diresse l’incontro, che fu disputato con grande accanimento ma con perfetta cavalleria davanti a un pubblico imponente e corretto, l’arbitro Barlassina di Novara, forse troppo meticoloso nel registrare i minimi falli. Incappò anche in qualche svista di apprezzamento e segnalò un paio di volte dei fuori giuoco discutibili. La partita ebbe il suo miglior periodo nei primi venti minuti, quando entrambe le squadre tentarono di far giuoco e portarono alterni e ben condotti assalti alle due reti. Si nota subito che anche la Pro Vercelli lavora magnificamente il suo attacco e solo le incertezze di Sereno annullano gli sforzi di Bajardi e Ardissone. La difesa alessandrina è però impegnatissima e tiri di Osenga, Bajardi e Perino escono di poco. Dal canto suo, l’Alessandria manovra in profondità e già al 7’ un fortissimo pallone di Cattaneo batte sull’asta di Cavanna. Sul rimbalzo, Banchero si impadronisce dalla palla, ma è decisamente spostato e il pericolo viene allontanato. Un corner infruttuoso è battuto contro Vercelli al 16’. Al 21’, su di un bruciante scatto dei bianchi, il pallone, ribattuto una prima volta, viene raccolto da Perino e scaraventato nell’angolo opposto; Curti sfoggia qui la sua migliore parata e salva, non senza difficoltà. L’Alessandria ha un quarto d’ora di predominio, ottenendo due corners consecutivi, sull’ultimo dei quali Cavanna respinge una prima volta e Ardissone salva fortunosamente, ributtando il pallone proprio dalla linea bianca, l’immediata risposta di Avalle. Ma il giuoco dei grigi, pur prevalendo, non ha più il nitore delle prime azioni. È la difesa bianca che ne scombussola le trame alzando il pallone che rimbalza come animato dallo spirito folletto e non acconsente più a rimanere a terra. I grigi si fanno soffiare il tempo nel tentarne l’arresto o lo giuocano al volo, senza precisione. Sul finire del tempo, un serrate vercellese mette a repentaglio la difesa alessandrina, che ha il sole accecante di fronte. Regge bene peraltro, badando a parare l’uomo e lasciando la palla a Curti. Al 36’, su allungo di Borello, Gardini è libero sul pallone; ma scivola e manca l’occasione. Al 42’, corner contro l’Alessandria. Il secondo tempo vede l’Alessandria serrare d’assedio la porta di Cavanna, che è subito impegnato in due parate consecutive, poi ancora da un forte tiro di Banchero. Le mischie sono frequenti. Al 7’ un fallo di mano arresta un tiro di Avalle. Al 14’ tre tiri sono respinti da Zanello, Ardissone e Cavanna. La squadra vercellese è venuta ad addossarsi alla sua rete e sono ormai otto terzini che ributtano palloni su palloni. Per merito di Bajardi, che sa lanciare Borello o Sereno, le rarissime fughe dei bianchi sanno rendersi pericolose. È così che, al 21’ e al 34’, la Pro Vercelli ottiene due corners. Per un cinque minuti, anzi, si rivede il giuoco offensivo vercellese, contro il quale si erge la precisione di Viviano. Poi, l’ultimo convulso attacco degli alessandrini e la formidabile potenza di Zanello che vola da un settore all’altro del campo, sicuro e calmo come un dio del football. Un mancato rimando di Cavanna crea al 40’ una mischia dalla quale il pallone sguscia fuori, passando a pochi centimetri dal palo. È l’ultima occasione per gli alessandrini, che hanno giocato oggi in maglia bianca con strisce azzurre. Il niente di fatto è consacrato dal fischio arbitrale e il pubblico sfolla in silenzio. L’Alessandria ha fatto il deposito per un reclamo d’indole tecnica; l’errore arbitrale sarebbe avvenuto in occasione della sostituzione di un pallone uscito dal recinto di giuoco. (Mario Zappa, «La Gazzetta dello Sport», 19 dicembre 1927) La sconfitta subita domenica scorsa a Genova dalla squadra concittadina – primo infortunio dopo una lunga serie di brillanti affermazioni – parve occasionale e destinata a svanire presto nel ricordo. Ma anche la partita di ieri non è riuscita a dare la vittoria ai concittadini che, per quanto abbiano manifestato una maggiore iniziativa e una marcata prevalenza, non sono riusciti a passare e dovettero segnare il passo di fronte ad una compagine agguerrita, ma non certo formidabile. Declino di forma negli alessandrini? Crisi momentanea dopo un lungo, faticoso battagliare su tutti i campi d’Italia? Certo, la prova di ieri non è stata lusinghiera per i grigi, che hanno accusato deficienze e sconnessioni quasi in tutte le linee e soprattutto una inspiegabile lentezza e debolezza degli attaccanti, che solo saltuariamente sono riusciti a sveltire il loro gioco e dargli un’impronta franca e sicura. Cavanna, il lungo portiere dei bianchi, è stato il trionfatore della giornata. Egli, da solo, è riuscito a far naufragare una serie assillante di azioni a volte pericolose e ben dirette con parate che hanno strappato gli applausi agli attoniti alessandrini. Il restante della squadra vercellese, salvo un inizio brillante e veloce, non è emerso grandemente, ed ha giocato prevalentemente in difesa, specialmente nella ripresa. In conclusione, la Pro Vercelli, già battuta sul suo terreno, ha ora tenuto in freno gli avversari, strappando un prezioso punto che, nelle previsioni, non era forse accettato. Agli ordini dell’arbitro Barlassina, le squadre si schierano nella seguente formazione […]. Hanno la palla i grigi, che giocano col sole negli occhi. Primi abbozzi infruttuosi. Al 7’ Banchero sferra un potente tiro, respinto dal palo superiore; ne consegue una vivace mischia sotto la rete di Cavanna, senza esito. I bianchi portano ora l’offensiva in campo grigio e Bajardi e Osenga, al 9’ e al 10’, impegnano la difesa avversaria. Al 15’ è ancora Cavanna impegnato in seguito ad una centrata di Chierico e, un minuto dopo, la Pro Vercelli è in corner. Le azioni pericolose sviluppate in seguito sono sempre frantumate dal portiere vercellese. Al 21’ Curti respinge in tempo col pugno un potente tiro di traverso effettuato da Perino, poi i bianchi sono di nuovo in corner al 28’ e al 29’. Reazione vercellese, e Curti è di nuovo impegnato, prima su un tiro lungo di Zanello, poi su azione di Gardini, infine per un attacco in forza di Borello; l’Alessandria è poi in corner al 41’. Nella ripresa, il predominio degli alessandrini è netto; la Pro Vercelli gioca serrata a ridosso della sua rete di continuo minacciata e riesce a salvarsi sempre. Anche al 7’, in cui i grigi segnano un magnifico goal, peraltro annullato per un precedente fallo. Continua così la lotta serrata e decisa sotto la porta vercellese; senonché l’orgasmo e il nervosismo che regna un po’ in tutte le file fanno precipitare le azioni, là dove occorre maggior calma e chiarezza d’intuito per raggiungere il bersaglio. La Pro Vercelli si difende bene, l’Alessandria continua ad attaccare con convulsione o con disordine, con tiri o troppo deboli o troppo forti o completamente errati, cosicché la fine sopraggiunge trovando le squadre alla pari, tra il disappunto dei supporters locali, accorsi numerosi. («La Stampa», 19 dicembre 1927) I grigi hanno attaccato per tre quarti della partita, ma i bianchi hanno saputo opporre un’ordinata e sicura difesa agli irruenti attacchi alessandrini che s’infrangevano, un poco per cattiva impostazione, un poco per sfortuna, contro il baluardo difensivo vercellese. L’Alessandria, che non ha davvero giuocato una bella partita, costretta dal terreno gelato a fare il giuoco alto, ha perso molto del collegamento fra uomo e uomo, ed il gioco era sempre slegato e impreciso. Nel secondo tempo, è rimasta per 45 minuti nell’area vercellese, ma non ha mai saputo sfruttare le azioni più pericolose, sciupando fra l’altro alcuni tiri a porta vuota. Dopo l’insuccesso di Genova, si attendeva dai grigi una pronta risposta. Il pubblico è rimasto un po’ deluso, invece, per il cattivo giuoco dei suoi poulains. Effettivamente, l’Alessandria deve trovarsi in un pauroso periodo di super allenamento: le belle azioni che la linea di attacco sapeva combinare oggi sono solo un ricordo. Per la cronaca, nel primo tempo i vercellesi hanno segnato una lieve superiorità, ma in compenso sono stati i grigi a minacciare più seriamente la rete di Cavanna, che si è salvato da situazioni pericolosissime. Nella ripresa, l’Alessandria ha dominato costantemente, come abbiamo detto, ma senza però nulla di conclusivo. («Vice», «Il Calcio», 24 dicembre 1927) Il primo insuccesso dei grigi sul campo degli Orti non era atteso dal pubblico alessandrino, e per questo ha scatenato un pandemonio di commenti che, a prenderli sul serio, ci sarebbe da pregiudicare non poco la sorte della squadra grigia. Questa aveva ormai abituato il suo pubblico alle vittorie sensazionali, per cui il mezzo insuccesso di domenica è stato giudicato come una dura sconfitta. Non vogliamo difendere la squadra grigia da questi commenti imputando le cause di questo insuccesso al cattivo stato del terreno non certo adatto al suo sistema di giuoco, o alla sfortuna che più volte l’ha perseguitata; in verità, nelle due ultime partite, essa non è stata che l’ombra dell’Alessandria di un mese fa. Ciononostante, essa conserva integra una classe che la sorregge anche nei momenti più critici. Domenica, contro la Pro Vercelli, pur non avendo riportato quel successo che la carta le accordava, ha ugualmente costretto gli avversari ad una serrata e più volte fortunosa difesa. Invero, in altre consimili occasioni, la linea d’attacco grigia faceva gravare sulla partita il peso non indifferente della sua classe e, se anche perseguitata dalla sfortuna, sapeva trarre profitto dalle facili occasioni che in ogni partita si presentano. Domenica, invece, i cinque attaccanti hanno perduto anche queste facili occasioni. Esamineremo più avanti le cause di questa inattività che rende la squadra grigia al disotto di molti gradini del suo reale valore. Della diminuita efficienza della squadra grigia ha approfittato domenica la squadra vercellese per strappare un prezioso pareggio che le torna utilissimo agli effetti della classifica. Non è azzardato dire che la Pro Vercelli ha meritato tale risultato. Ha affrontato una battaglia che per essa pareva perduta, ha combattuto con estremo ardore ed ha vinto in virtù dell’eroico comportamento dei suoi atleti sul campo. L’Alessandria ha tentato con ogni mezzo per tre quarti della partita di. sfondare la granitica difesa vercellese, ma purtroppo non è riuscita a passare. È stata, una lotta palpitante fra il sestetto difensivo dei bianchi e gli intrepidi attaccanti grigi, aiutati in questa impresa dai tre mediani. L’assalto però non ha mai avuto il tono di un vero sfondamento e gli attaccanti venivano facilmente fermati e ributtati. La Pro Vercelli si è limitata a difendersi, ma ha anche portato più volte la minaccia alla rete di Curti. Questo si è verificato nel primo tempo, in cui le azioni si sono bilanciate. È stato questo il miglior periodo di combattività. In questi quarantacinque minuti è stato un continuo alternarsi di azioni da un campo all’altro, più energiche e veloci quelle vercellesi, più tecniche e conclusive quelle alessandrine. Cavanna fu più provato di Curti e, tra l’altro, fu anche aiutato dai pali che respinsero un insidioso tiro di un attaccante grigio. La ripresa, invece, segnò un continuo e netto predominio dei grigi. Per venti minuti, l’Alessandria ci fece assistere ad un giuoco impeccabile di tecnica, se pure poco concludendo nell’azione finale. Poi subentrò nei giocatori l’incubo del match pari e l’orgasmo di segnare; ciò fece perdere alla partita ogni bellezza tecnica ed alla squadra la possibilità del successo. La Pro Vercelli ha dimostrato domenica di essere una grande squadra. Il successo strappato sul campo degli Orti le conferisce un valore incontestabile. Essa ha dimostrato di essere la squadra delle grandi occasioni. Già contro il Torino aveva sfoderato tutte le sue armi e strappata una vittoria netta; domenica ha ripetuto il gesto di Torino ed è uscita dal campo moralmente vittoriosa. È una squadra che certo merita una classifica migliore di quella che attualmente occupa. Col punto strappato domenica, essa si allinea in gara col Milan e la Cremonese per la conquista dell’unico posto ancora disponibile, nel girone A, per l’ingresso in finale. E non c’è dubbio che i vercellesi sapranno dare alla lotta tutto il loro bagaglio di fede e di entusiasmo pur di uscirne vittoriosi. Già in altre occasioni, la Pro Vercelli ha compiuto miracoli del genere. La passione e l’animo che sorreggono questa squadra sconvolgono e vincono la tecnica più raffinata di ogni squadrone. E non c’è dubbio che anche quest’anno essa sappia imporre la sua classe e giungere sul traguardo vittoriosa. È questo l’augurio migliore che noi facciamo agli ex campioni d’Italia, perché essi meritano davvero un premio migliore e l’ammirazione di tutta l’Italia calcistica. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 24 dicembre 1927) RISULTATI: Brescia-Padova 1-0 Lazio-Cremonese 2-1 Reggiana-Napoli 2-2 Torino-Genoa 2-0 Riposa: Milan CLASSIFICA: Genoa 19; Alessandria 18; Torino 15; Cremonese 11; Milan*, Pro Vercelli 10; Brescia, Lazio 9; Padova 8; Reggiana 6; Napoli 5. °una gara in meno

Girone A

Alessandria US - Pro Vercelli US 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PRO VERCELLI: Cavanna; Zanello, Dellarole (I) Achille; Perino (I) Antonio, Ardissone, Degara; Sereno, Bajardi (I) Luigi, Osenga, Gardini, Borello. All.: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Barlassina (II) Rinaldo (Novara)

Note

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info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone A

Alessandria US - Pro Vercelli US 0 - 0 (0 - 0)

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

PRO VERCELLI: Cavanna; Zanello, Dellarole (I) Achille; Perino (I) Antonio, Ardissone, Degara; Sereno, Bajardi (I) Luigi, Osenga, Gardini, Borello. All.: Soutschek Rudolf.

Arbitro: Barlassina (II) Rinaldo (Novara)

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Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

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