Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1927/1928
Div. Nazionale
17-05-1928 - Giornata: 7 - Alessandria - campo degli Orti
Girone Finale


Alessandria US - Genoa CFC 5 - 1 (2 - 0)
RETI: 2. Cattaneo R.[A], 40. Ferrari G.[A], 52. Chierico C.[A], 54. Banchero (I) E.[A], 66. Bertolini L.[A] 73. rig. De Vecchi R. [Ge]

Alessandria US Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
GENOA: De Prà; Lombardo, De Vecchi; Barbieri, Burlando, Parodi; Catto, Puerari (III) Giovanni, Levratto (II) Virgilio Felice, Chiecchi (III) Giovanni, Rinesi. All.: De Vecchi Renzo.

Arbitro: Gama Malcher (III) Achille (Milano)
Note
Espulsi: 61’ Costa [A] e Levratto II [G], 74’ Ferrari [A], 88’ Chiecchi III [G]. Infortunato: 85’ Viviano [A]. Pubblico molto numeroso. Giornata di sole e vento, terreno irregolare. Inizio gara ore 15:00 (15:15 effettive). «Il Lavoro» assegna a Bertolini anche la prima rete dell’Alessandria e a Ferrari la terza e la quarta; inoltre indica Viviano come primo espulso dell’Alessandria. Anche «Il calcio» indica Ferrari come marcatore del terzo goal dell’Alessandria.

Commento
I grigi hanno brillantemente, in una forma anche superiore alle migliori previsioni, rivendicata la sconfitta di Milano battendo per ben 5 goals ad 1 il Genoa, sceso tra noi con aperte intenzioni e possibilità di vittoria. Partita vivacissima ed interessante, ricca di fasi movimentate ed a volte anche troppo impetuose e decise, tanto che l’arbitro ha espulso dal campo due giuocatori per parte: Costa e Ferrari dell’Alessandria, Levratto e Chiecchi del Genoa. Comunque, malgrado l’accesa passionalità con cui la gara è stata combattuta, il successo dei grigi fu chiaro e netto, conseguito attraverso una serie efficacissima e smagliante di attacchi che hanno messo di continuo a repentaglio la porta genovese, strenuamente difesa da De Prà, De Vecchi e Lombardo. Forse, il Genoa può avere qualche attenuante nella mancanza in squadra di Bellini e Bodini; ma se l’attacco ha avuto poco giovamento dall’ala sinistra Rinesi, una volonterosa riserva non ancora addestrata ai grandi cimenti, la difesa poco ha sofferto per l’assenza del titolare, egregiamente sostituito da De Vecchi che ha svolto un giuoco calmo, sicuro, redditizio. Quanto all’attacco, le possibilità genovesi emersero esclusivamente per merito personale di Levratto e di Chiecchi che, viste vane le azioni collettive, tentarono da soli, con puntate rabbiose e violente, la via del goal. Alcune parate prontissime ha effettuato infatti Curti su azioni dei predetti giuocatori, mentre il palo ha fermato altre due cannonate del vadese e del veronese. Alle 15:15, l’arbitro Gama Achille chiama le due squadre. Sul campo, malgrado la giornata semilavorativa, si accalca la folla delle grandi occasioni. Centinaia e centinaia di genovesi sono venuti con ogni mezzo. Già al 3’, nonostante l’ostacolo del sole contrario e del vento implacabile, i grigi ottengono il primo goal. L’azione è stata originata da un fallo di Burlando quasi sul limite dell’area di rigore; sul susseguente calcio, sferrato da Viviano, Lombardo intercettava il tiro, ma Banchero fulmineo raccoglieva e, con un preciso colpo di testa, mandava in porta. Dopo una breve ma minacciosa schermaglia genovese, ritorna a funzionare ordinato e incontrastato l’attacco grigio che porta al conseguimento del secondo goal, ottenuto al 40’ da Ferrari che, coadiuvato efficacemente da Banchero e Cattaneo, riesce con bellissimo spostamento e rimando veloce a superare tutta la difesa avversaria. Nella ripresa, gli alessandrini beneficiano del vento favorevole e ne approfittano per portare subito una serie di minacce nella rete di De Prà, che al 7’ è battuto per la terza volta in modo spettacoloso da Chierico che, raccolto verso il centro un tiro spiovente dell’ala destra Cattaneo, segna con un preciso colpo di testa, imparabilmente. Due minuti dopo, ecco il quarto punto alessandrino: azione di Avalle, che supera tutta la difesa e sferra un potente tiro; il palo superiore respinge il pallone e, mentre De Prà esce, Banchero sopraggiunge fulmineo e segna a porta incustodita. È il tracollo delle speranze genovesi, e l’affrancarsi di una solidissima vittoria alessandrina. Al 15’ Levratto si scontra duramente con Costa: questi reagisce e l’arbitro li espelle entrambi. Lauro retrocede allora terzino ed Avalle half destro: entrambi gli attacchi restano ridotti a quattro uomini. Non per questo i grigi affievoliscono la loro azione penetrativa, che li porta a conseguire il quinto goal al 21’: in seguito ad una velocissima fuga di Cattaneo, il pallone è raccolto a volo da Bertolini e scaraventato nella rete malgrado il disperato tentativo di De Prà. Il Genoa però non si accascia, anzi reagisce con maggiore assieme e disinvoltura. E al 23’, in seguito ad una mischia sotto la rete di Curti, Chiecchi riesce a segnare un goal che l’arbitro annulla però per un precedente fallo. Ma al 28’ l’onore genovese è salvo, poiché De Vecchi segna in seguito ad un calcio di punizione concesso quasi sul limite dell’area di rigore dei grigi. («La Stampa», 18 maggio 1928) I grigi si sono riabilitati oggi dalla cattiva prova di domenica a Milano, battendo nettamente i rossoblù del Genoa, scesi tra noi privi di Bellini e di Bodini. Sul campo degli Orti, era la folla delle grandi occasioni. Da Genova erano scese legioni di supporters rossoblù, cosicché la partita ha avuto una cornice clamorosa di pubblico che, pur senza trascendere, ha avuto i soliti scambi di invettive, prontamente sedate dai dirigenti grigi. Combattivo e veloce, il Genoa ha difettato di coesione fra gli avanti per la deficienza delle ali e Levratto, pure prodigandosi fino all’eccesso, non riuscì a tagliare la difesa grigia, impostata solidamente sul classico giuoco di Viviano. Inoltre, Burlando, Parodi e Barbieri non riuscirono a contenere la furia dei forwards grigi, condotti con sicurezza e decisione. A fianco di Lombardo, fece nuovamente la sua comparsa De Vecchi. E, ancora una volta, il decano del football italiano giuocò con la sua consumata valentia e ebbe ottime azioni tempestive che infransero gli attacchi alessandrini nella fase culminante. Del Genoa, ottimo il trio difensivo, Burlando, Barbieri e Puerari. Dell’Alessandria, non si può dire che bene: rientrato in squadra Lauro per l’assenza di Marchina, tutti i reparti manovrarono la palla con sicurezza e abilità. Gli scapigliati attaccanti sfruttarono tutte le possibilità violando la rete di De Prà con tiri imparabili e improvvisi dopo azioni impeccabili. Nella ripresa, il match trascese nel giuoco pesante: il nervosismo dei genoani e la baldanza dei grigi, spronati dal successo, contribuirono ad inasprire l’andamento dell’incontro e le deliberazioni di Achille Gama, severe ma non tutte fortunate, non valsero a riportare la calma. Alle 15:15, Gama inizia la partita. L’Alessandria perde la posta e giuoca contro le raffiche del vento insolito e contro il sole. Ma trova subito il suo ritmo e abbozza un attacco che finisce a lato. I rossoblù tentano di coordinare i reparti con esatti passaggi di Burlando, ma Gandini, superiore al diretto rivale, sventa le insidie e spinge i suoi avanti all’attacco. Al 2’ l’Alessandria viola per la prima volta la casa di De Prà per merito di Cattaneo che, su debole respinta genoana su calcio di punizione di Vivano, segna di testa. Nei primi dieci minuti, registriamo una parata di De Prà su cross di Cattaneo. Due calci di punizione contro il Genoa, che si abbandona a giuoco pesante, e un bolide di Banchero deviato in corner dal portiere avversario. Su discesa degli ospiti, Levratto è in fallo per carica contro Gandini. Un campanile di Viviano costringe i grigi in corner: nulla di fatto. Ad una nuova carica di Gastaldi a Curti rispondono due calci di punizione contro l’Alessandria al 13’ e al 17’. Al 19’ Bertolini e De Vecchi procurano due corners alla propria squadra. Al 25’ De Vecchi libera di misura e Ferrari tenta con un tiro da lontano, che De Prà para, la via del goal. Poi è Curti che si vede impegnato da un cross di Chiecchi. Calcio d’angolo a favore dell’Alessandria e risposta genoana con una rovesciata acrobatica di Levratto parata da Curti e un bolide respinto dal palo. I grigi attaccano e Chierico, solo davanti a De Prà, indugia e perde l’occasione di segnare. Ferrari, su azione impostata da Banchero e Cattaneo, segna il secondo goal per i grigi. Prima della fine, corner contro il Genoa e richiamo di Gama a Levratto per giuoco violento. Durante il riposo, un po’ di tafferuglio in tribuna, ma tutto sfoga per l’espulsione di un supporter genovese. La ripresa segna il netto predominio dei grigi, più organici e continui nell’azione. Banchero e Chierico tentano le sorti. Calcio di punizione contro il Genoa e azioni alessandrine tra le quali una che vede la rete di De Prà bersagliata da tre consecutivi tiri di Banchero, Chierico e Cattaneo. Nulla di concluso e applausi a De Prà. Al 7’ un campanile di Lombardo su centro di Avalle e tiro di Chierico. Due minuti dopo, in piena azione, un tiro di Avalle è respinto dalla traversa; Banchero riprende e segna per la quarta volta. Al 16’ Levratto, in una discesa, vistasi troncata l’azione, inveisce contro Costa, il terzino grigio: l’arbitro, che non ha tempo di discernere, espelle tutt’e due i giuocatori. Al 20’ Gandini manda un bolide sulla traversa e un minuto dopo, su centro di Cattaneo, Bertolini entra deciso e infila a volo la rete di De Prà. Tiro insidioso di Puerari e goal di De Vecchi al 28’ su calcio di punizione. Al 29’ l’arbitro espelle Ferrari per osservazioni. Due corner contro Genoa al 32’ e al 35’. Alcuni tiri di Gandini, Barbieri e Banchero. Uscita dal campo di Viviano, contuso. Azioni rabbiose, disordinate sui due campi; espulsione di Chiecchi al 43’, e poi la fine. («La Gazzetta dello Sport», 18 maggio 1928) La partita non ha storia. Sceso in campo il Genoa in una formazione di ripiego, sì da non poter in alcun modo contrastare alla potenza e baldanza di un avversario quale l’Alessandria giuocante sul proprio campo, il risultato non poteva essere che uno: vittoria, e netta, della squadra grigia. È finita, da quando i calciatori percepiscono stipendi da consiglieri di amministrazione di grosse società industriali, l’epoca dei miracoli! Povera cosa, infine, anche dal lato tecnico (vedremo più, in queste troppo disputate finali, un match veramente bello e ben giocato?), la partita si è svolta in un ambiente saturo di eccitazione e nervosismo che neppure la ferma ed autorevole energia dell’arbitro Gama è riuscito a contenere. Bilancio: per la prima osservazione, cinque goals a uno a favore dell’Alessandria alla fine della contesa (due a zero a fine primo tempo); per la seconda osservazione, quattro espulsioni (Levratto e Viviano prima, poi Ferrari ed infine Chiecchi), ammonizioni dell’arbitro agli altri atleti ed al pubblico, grida, dileggi, insulti, colluttazioni e bastonate in tribuna. Il Genoa si è ben difeso (quantunque l’assenza dell’aitante Bellini si sia fatta molto sentire) nel primo tempo, quando aveva il vento in favore, ed ha anzi a lungo, ed in qualunque momento pericolosamente, contrattacco. A voler tralasciare gli errori e l’insufficienza delle due ali, si può dire che in questo tempo tutti gli atleti rossoblù si sono fatti molto onore ed hanno giocato con animo e valentia. Il tracollo è venuto nella ripresa: già il goal allo scadere del primo tempo aveva un po’ demoralizzato i genovesi; quello venuto all’inizio del secondo tempo, dopo una serie di formidabili attacchi alessandrini, ha fatto il resto, e dopo si può dire che, come compagine, come unità, una sola squadra sia esistita, quella grigia, a contenere gli isolati ed audaci spunti dei componenti la sparuta e disunita pattuglia genoana. L’Alessandria ha giocato in grande stile, com’è usa quando riesce a permanere all’attacco. Cinque forwards insidiosissimi, realizzatori in modo tremendo, ben spalleggiati dagli halves. Vero colosso del campionato, questa squadra ha però i piedi di creta nella fragilità della difesa (terzini e portiere) e di tutto il sistema difensivo; questo, anche oggi, si è putto a sprazzi osservare. Sarà interessante, ad ogni modo, alla ripresa post-olimpionica del campionato, seguire le prove di questa compagine, e specialmente il suo comportamento sui campi avversari. Campo orribile, dal fondo irregolare, mal tenuto. Pubblico numerosissimo nelle modeste tribune e gradinate di legno. I goals dell’Alessandria, tutti assai belli per la prontezza del tocco finale alla palla: nel primo tempo, al 5’, di testa da Bertolini, raccogliendo il pallone rimbalzato sulla schiena di un genoano dopo un tiro di punizione, al 40’ tiro fulmineo di Ferrari da pochi passi dopo una bella azione di Banchero. Nella ripresa, al 7’, di testa da Ferrari su un bellissimo centro di Cattaneo; al 9’ nuovamente da Ferrari, che riprende il pallone rimbalzato sul palo da un tiro di Banchero; ed al 21’ da Bertolini con un tiro a mezza altezza, in corsa, su perfetto cross di Cattaneo. Per il Genoa ha segnato, al 27’ della ripresa, De Vecchi, con un capolavoro di calcio di punizione battuto dal limite dell’area di rigore. Le espulsioni sono avvenute tutte nel secondo tempo: al 16’ quelle di Levratto e Viviano, regolarissime a causa di reciproche scorrettezze, al 28’ quella di Ferrari, di cui non si è ben capito il motivo ma che dev’essere giustificatissima, dato che Gama era a due passi dall’espulso prima di prendere la grave decisione, ed al 38’ quella di Chiecchi, assolutamente ingiusta. Aspettiamo ora la ripresa a dopo le Olimpiadi: cosa farà il Genoa? Colpi di sfortuna, indisciplina di giocatori e ripetersi di poco di poco simpatiche assenze dal campo della contesa da parte di qualche giocatore, hanno fatto sì che quella che era pronosticata all’inizio delle finali come una delle probabili vincitrici dell’ambitissimo campionato, non è più ora nemmeno quotata, nei circoli calcistici nazionali, al ruolo di outsider. (F.M., «Il Lavoro», 18 maggio 1928) L’undici genoa no, mancante di Bellini, Bodini e Catto sostituiti da De Vecchi, Gastaldi e Rinesi, ha giocato in tono minore e al di sotto del proprio valore. Nel primo tempo si è difeso energicamente e qualche volta, favorito dal vento, ha portato seri attacchi alla porta alessandrina, ma nella ripresa si è smarrito e ha ceduto alla migliore classe e alla migliore tecnica dei rivali. Degni di elogio sono però De Prà, Burlando e Barbieri. L’Alessandria ha colto il primo successo al 4’ per merito di Cattaneo, che ha raccolto di testa un tiro di punizione di Viviano. Ferrari ha segnato il secondo punto al 39’, su centrata di Cattaneo. Nella ripresa, il predominio degli alessandrini, che hanno avuto il vento in favore, è stato netto e incontrastato fino alla fine. Al 7’ Ferrari ha segnato raccogliendo una centrata di Avalle spostatosi all’ala. Dopo soli due minuti, Banchero portava a quattro i punti per l’Alessandria; raccogliendo la palla, respinta dal palo, su tiro di Avalle. Da questo momento, il gioco si è fatto violento e l’arbitro è stato costretto a espellere al 19’, per gioco scorretto. Levratto e Costa. Al 21’ Bertolini, da pochi metri, ha segnato il quinto punto su azione di Cattaneo-Avalle. Il Genoa si è lanciato al contrattacco e, al 29’, De Vecchi, su calcio di punizione tirato dal limite dell’area di rigore, ha potuto segnare l’unico punto per la squadra genoana. Prima della fine della partita, sono stati espulsi ancora Ferrari e Chiecchi. («Vice», «Il Calcio», 26 maggio 1928) La dolorosa ed imprevista sconfitta subita dai grigi domenica scorsa a Milano aveva gettato la costernazione nei supporters grigi, che non sapevano rendersi conto di tanta… sventura. Però, la fiducia nei grigi è rimasta invariata e giovedì un pubblico imponente ha stipato il campo degli Orti per tributare ai grigi il suo caloroso applauso ed incitarli al conseguimento di una grande vittoria. E l’attesa non fu vana. Dopo una partita eccezionalmente bella, l’Alessandria ha imposto allo squadrone genoano il suo giuoco, la sua classe. È stata una vittoria veramente superba, conquistata attraverso una palese superiorità di tecnica e di stile […]. La assoluta volontà di cancellare l’onta di Milano ha fatto degli undici grigi undici superbi atleti, che giovedì hanno dato ancora una prova del loro innegabile valore. Il Genoa, dopo la vittoria sul Torino, era sceso ad Alessandria (seguito da oltre un migliaio di supporters) sicuro del fatto suo e ben deciso ad imporsi ad ogni costo. Il compito dei grigi pareva così aggravato, ma in realtà fu meno difficile di quanto potesse prevedersi: essi si sono subito gettati nella lotta a corpo perduto e non hanno conosciuto ostacoli. Si sono imposti all’ammirazione del pubblico e dei critici fin dall’inizio, continuando per tutta la partita a svolgere un giuoco veramente superbo. Le azioni dei cinque attaccanti avevano sempre l’impronta della classe e la difesa non ha avuto un attimo di incertezza. La partita è stata fra le più belle finora disputate sul campo degli Orti. Alla classe dei grigi, il Genoa ha opposto una tenace combattività. Ne è uscita quindi una partita velocissima, avvincente, e trascinante il pubblico al più delirante entusiasmo. Dalla lotta è apparso, in tutta la sua bellezza, il superbo giuoco d’intesa e di penetrazione dell’undici grigio, non solo sicuro delle sue forze ma smanioso di riconquistare la sua fama con una affermazione clamorosa. Cinque goals, tutti di ottima fattura tecnica, sono scaturiti dalle sue azioni, mentre i genoani non riuscivano che raramente a minacciare la reta alessandrina. È superfluo analizzare il giuoco svolto dai singoli giuocatori. Tutti hanno assolto lodevolmente il loro compito impegnandosi a fondo. È bene però rilevare la ottima rentrée di Lauro dopo quasi due mesi di riposo e il sicuro rendimento di Avalle, tornato fra gli avanti. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 19 maggio 1928) RISULTATI: Bologna-Casale 7-0 Internazionale-Juventus 1-4 Torino-Milan 3-0 CLASSIFICA: Torino 10; Alessandria, Bologna, Internazionale 8; Genoa, Juventus, Milan 7; Casale 1.

Girone Finale

Alessandria US - Genoa CFC 5 - 1 (2 - 0)

RETI:

2. Cattaneo R.[A], 40. Ferrari G.[A], 52. Chierico C.[A], 54. Banchero (I) E.[A], 66. Bertolini L.[A]
73. rig. De Vecchi R. [Ge]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

GENOA: De Prà; Lombardo, De Vecchi; Barbieri, Burlando, Parodi; Catto, Puerari (III) Giovanni, Levratto (II) Virgilio Felice, Chiecchi (III) Giovanni, Rinesi. All.: De Vecchi Renzo.

Arbitro: Gama Malcher (III) Achille (Milano)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone Finale

Alessandria US - Genoa CFC 5 - 1 (2 - 0)

RETI:

2. Cattaneo R.[A], 40. Ferrari G.[A], 52. Chierico C.[A], 54. Banchero (I) E.[A], 66. Bertolini L.[A]73. rig. De Vecchi R. [Ge]

Alessandria US

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

GENOA: De Prà; Lombardo, De Vecchi; Barbieri, Burlando, Parodi; Catto, Puerari (III) Giovanni, Levratto (II) Virgilio Felice, Chiecchi (III) Giovanni, Rinesi. All.: De Vecchi Renzo.

Arbitro: Gama Malcher (III) Achille (Milano)

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2. Cattaneo R.[A], 40. Ferrari G.[A], 52. Chierico C.[A], 54. Banchero (I) E.[A], 66. Bertolini L.[A]
73. rig. De Vecchi R. [Ge]

Curti Mario, Viviano Andrea, Costa Felice, Lauro Armando, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Ferrari Giovanni, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo