Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1927/1928
Div. Nazionale
24-06-1928 - Giornata: 8 - Alessandria - campo degli Orti
Girone Finale


Alessandria US - Bologna FC 1 - 1 (0 - 0)
RETI: 58. Gandini G.[A] 55. Schiavio A. [Bo]

Alessandria US Curti Mario, Rasetto Ugo, Lauro Armando, Bruno Mario, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Marchina Libero, Chierico Carlo Angelo All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria
BOLOGNA: Gianni; Monzeglio, Gasperi; Genovesi, Pitto, Martelli (I) Giuseppe; Busini (I) Federico, Busini (III) Antonio, Schiavio, Della Valle (III) Giuseppe, Pozzi. All.: Felsner Hermann.

Arbitro: Lenti Cesare (Genova)
Note
Pubblico discreto. Giornata afosa. Inizio gara ore 17:00.

Commento
I grigi hanno mancato per un soffio alla vittoria per uno scherzo beffardo della sorte che non ha voluto premiare i generosi sforzi e le mirabili qualità volitive della squadra concittadina. Questa, all’ultimo momento, ha dovuto subire un rimaneggiamento generale che ha sensibilmente sminuito la normale efficienza di tutta la compagine. Assente Viviano per una contusione al ginocchio che lo terrà lontano dal campo di giuoco per molti mesi, squalificati Costa e Ferrari, Carcano ha dovuto richiamare Rasetto, da tempo a riposo e quindi non allenato, alla grande competizione, assegnandolo a terzino sinistro; alla sua destra ha retrocesso Lauro, che normalmente giuoca half laterale, sostituendolo con la riserva Bruno, da alcuni mesi pure a riposo. All’attacco, al posto di Ferrari, ha innestato Marchina, non ancora pienamente addestrato, mentre Avalle ritornava mezza ala destra a fianco di Cattaneo. Ne è conseguito un indebolimento pressoché generale all’inquadratura forzata e rabberciata all’ultima ora. Ma fino dalle prime battute, i grigi sono balzati all’assalto della rete di Gianni con un insieme ed uno slancio marcatissimo, fermamente decisi a supplire alle inevitabili difficoltà in cui venivano a trovarsi le riserve. L’Alessandria avrebbe potuto vincere egualmente se quattro volte il paletto superiore non avesse respinto altrettanti tiri insidiosi; altre volte Gianni ha parato difficilissimi palloni in condizioni disperate. Mischie arruffate e convulse si sono ripetute saltuariamente in campo bolognese, e solo per il rabbioso intervento della difesa rossoblù è mancata quella possibilità che dà il modo di concretare definitivamente un faticoso preparatorio lavoro offensivo. Il gioco e stato così, per circa un’ora, di pretta marca alessandrina, spezzato dalle saltuarie azioni degli attaccanti bolognesi imperniate sul magnifico e pericoloso Schiavio, sorrette dal possente Della Valle. È facile arguire quanto combattivo ed emozionante sia stato l’incontro pari che, se appaga giustamente i bolognesi, non soddisfa certo gli alessandrini. Alle ore 17, il campo degli Orti è in gran parte gremito. Prima della partita si svolge una duplice cerimonia: la locale squadra ginnastica Francesco Ratti, che parteciperà prossimamente al convegno internazionale di Lussemburgo, si reca sul campo e riceve la bandiera nazionale con lo stemma della città donato dall’Alessandria Unione Sportiva. L’offerta è accompagnata da brevi, calorose parole di circostanza del comm. Aldo Marchesi, vicepresidente del club. Segue quindi un omaggio floreale ai giuocatori olimpionici Pitto, Genovesi, Schiavio e Gasperi del Bologna, Banchero e Viviano dell’Alessandria. Parla esaltando il valore la conquista degli azzurri ad Amsterdam il comm. Mario Ferretti, vicepresidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio. Subito dopo, l’arbitro Lenti di Genova dà il segnale di attacco. II caldo e il vento afoso incombono sul campo, rendendo più ardua la fatica. I grigi creano fin dai primi minuti pericolose azioni sotto la rete di Gianni. Già al quarto minuto la porta bolognese è seriamente minacciata da una affannosa mischia. Cattaneo, dopo numerose respinte dei terzini rossoblù, riesce a convergere al centro un pallone che Marchina raccoglie e lancia raso terra verso la rete: il palo respinge il forte tiro. La minaccia riprende accesissima in campo bolognese. Tutti gli attaccanti grigi sono a stretto contatto con l’estrema difesa rossoblù, che tiene a freno in modo eccessivo Banchero e Cattaneo, i migliori dei nostri. Poi, al settimo minuto, una fuga di Pozzi costringe Curti ad uscire dai pali ed a respingere il pallone. Alterne vicende nei due campi, poi una solida azione di Banchero sembra fruttare l’invocato successo; ma l’olimpionico e di nuovo travolto mentre sta per calciare e l’arbitro questa volta punisce il fallo, avvenuto quasi sul limite dell’area di rigore. La punizione è sferrata da Rasetto, ma il palo superiore respinge il forte tiro. La palla rimbalza in giuoco: Avalle la riprende e la rinvia fulminea verso la porta; Gianni, con un salto acrobatico, la trattiene entro la linea fatale. Dopo un calcio di punizione contro i grigi sventato da Curti, avviene una nuova furibonda sosta davanti alla rete di Gianni. Quasi tutta la squadra bolognese è a ridosso della porta minacciata: due tiri poderosi di Banchero sono entrambi respinti dal palo superiore. I bolognesi passano al contrattacco e Della Valle riesce ad impegnare Curti, e così pure Martelli, che spara troppo alto benché facile fosse l’occasione preparatagli. La lotta più intensa però si manifesta ancora sotto il Bologna: i rossoblù, a tratti, rompono il cerchio portandosi sotto l’area avversaria, e la fine del primo tempo termina con un ennesimo attacco dei grigi. La ripresa vede subito risvegliare l’ardore offensivo degli alessandrini. Cattaneo e Banchero mettono subito a repentaglio la rete del Bologna, che al 3’ è in corner. A questa azione velocissima fa riscontro una fuga decisa di Schiavio, ma il brillante olimpionico sciupa l’occasione con una puntata mal riuscita. Cinque minuti dopo, un calcio di punizione effettuato a metà campo da Gandini costringe Gianni ad una difficile quanto applaudita parata. L’azione ritorna incalzante in campo rossoblù, ma mentre più vibrante e sbrigliata era la rinnovata offensiva dei grigi, ecco fulmineo al 10’ il goal bolognese: su di una rimessa a lato, Busini allunga il pallone a Schiavio che, libero completamente, lo saetta a volo nell’angolo sinistro della rete di Curti. Reagiscono i grigi e, tre minuti dopo, Gandini, con un tiro spettacoloso da oltre venti metri su calcio di punizione, batteva Gianni, segnando in tal modo il pareggio. Galvanizzati dal successo, gli alessandrini si lanciano ancora all’attacco e prima Bertolini poi Banchero mettono a duro repentaglio la abilità di Gianni. Le azioni offensive, però, dopo il 30’ scemano d’intensità. I difensori bolognesi tengono a freno l’ardore combattivo dei grigi, che sfiorano parecchie volte il successo. Gli ultimi minuti trascorrono così senza che il risultato possa variare. («La Stampa», 25 giugno 1928) Precede, semplice e solenne, la cerimonia con cui la presidenza dell’Alessandria offre alla balda squadra atletica Francesco Ratti, che si recherà in Lussemburgo a difendere i colori nazionali, un drappo tricolore, squisito simbolo augurale; e, pegno di riconoscenza, un mazzo di fiori a tutti i calciatori, grigi e rossoblù, che parteciparono alle recenti Olimpiadi. Brevi discorsi di rito del comm. Ronza e comm. Marchesi, presidente e vicepresidente dell’Alessandria, e del comm. Mario Ferretti; poi, Lenti chiama gli atleti alla contesa. Il campo non è molto affollato. Inizio insignificante. Solo al 5’ registriamo, su rinvio lungo di Curti, la prima brillante azione di fabbrica alessandrina. Mêlée, Cattaneo tira improvviso tra una selva di gambe: paletto. La riscossa del Bologna non conclude. Cominciano a fioccare le punizioni. Fallo contro Bruno al 10’: tira Martelli, ma Della Valle sbaglia. Azione personale di Schiavio al 14’, Bertolini salva a stento. E comincia il periodo di miglior gioco dei grigi. Un palo di Rosetta su punizione al 17’ e successiva parata spettacolosa di Gianni; una rovesciata al volo di Banchero e, subito dopo, una puntata dello stesso Banchero conclusa da un tiro alto sono i primi frutti della pressione alessandrina. Le risposte dei rossoblù sono sporadiche. Un tiro saettante di Avalle, al 34’, provoca una acrobatica parata in tuffo di Gianni. Si innesta al 37’ una fuga dell’infaticabile Schiavio, ma il bolognese si sbanda nel gruppo finale e la palla viaggia lontano. Gli ultimi minuti non fanno storia. Scatto dei grigi all’inizio della ripresa: le velleità vengono presto rintuzzate dalla riscossa graduale dei bolognesi. Al 9’ si sviluppa una perfetta azione in linea degli alessandrini: tiro di Chierico, Gianni para da gran signore ma resta a terra un minuto. Rinvio e uscita della palla, lateralmente. Sulla rimessa, Della Valle passa astutamente a Schiavio; parte un tiro fischiante che s’insacca nella rete di Curti: 10’. Doccia gelata sul capo dei grigi, che partono come frecce. Punizione contro Bologna al 13’ che ne provoca una seconda, presso l’area di rigore emiliana: il tiro di Gandini è perfetto, indovina l’angolino alto della casa di Gianni e muore in rete. Pareggio. La partita s’accende. Le azioni diventano aspre ma, perdendo in stile, acquistano in velocità. Registriamo due buone occasioni per alessandrini al 27’ e 29’, fallite da Banchero e da Avalle. Però, al 31’, Curti salva a stento un tiro di Della Valle. Il Bologna minaccia, ma l’attacco zoppica. Il gioco si fa rude e Lenti interviene ad ogni istante. Ancora qualche guizzo dalle due parti, un corner contro i grigi e la fine. Posta grossa e grossa battaglia. Lotta aperta, estenuante, senza quartiere, che è andata acquistando man mano calore e velocità, per assumere nella ripresa toni di estrema decisione. Le due squadre non hanno avuto fretta a scoprire le batterie. La prima parte del primo tempo è passata in schermaglia. Poi, l’Alessandria ha puntato decisamente le sue frecce. Ed è apparsa veramente nel suo stile tradizione. Saldo punto d’appoggio la mediana e perno Gandini, oggi superbo per continuità e per cifra di gioco. L’attacco grigio, che pur lamentava l’assenza dell’asso Ferrari, si è snodato con azioni a largo respiro, tenaci e insidiose. Nessun punto ha fruttato il non breve periodo di marca alessandrina, ma tre paletti e qualche salvataggio sensazionale di Gianni sono attestati significativi. Comunque, il riposo è sopraggiunto con le reti ancora intatte. La ripresa ha mutato gradatamente fisionomia. Man mano il gioco si faceva forte e man mano gli ospitanti perdevano quota. Costretti ad allargare le maglie di fronte alle puntate pericolose dei rossoblù, la squadra grigia finì per scoprire il suo punto di maggiore debolezza: l’incertezza del reparto difensivo. La mancanza dei titolari Viviano e Costa ha finito per farsi sentire, e non di rado il corridoio si è aperto davanti a Curti. Il Bologna ha giocato una partita intelligente ed ha saputo così realizzare il match nullo. In possesso di un baluardo difensivo di primissimo rango, ha condotto una partita diametralmente opposta, come sistema, a quella degli alessandrini. Ha serrato le fila e si è stretta sotto la rete, di fronte all’impetuoso attacco alessandrino; lo ha sfibrato gradatamente ed è poi passata a contrattaccare nella ripresa, attraverso gli stanchi ranghi avversari. Ed avrebbe forse, nel secondo tempo, potuto acciuffare la vittoria se l’attacco avesse risposto sempre alla bisogna. Invece, i forwards rossoblù apparvero oggi assai spesso disorganizzati e farraginosi. Di conseguenza, i rifornimenti di una mediana in giornata superba (Pitto fece mirabilia) furono spesso vani e gli avversari poterono avere buon gioco. L’arbitro Lenti ha diretto la non facile partita con precisione ed energia superiori. (Erberto Levi, «La Gazzetta dello Sport», 25 giugno 1928) Partita forse tecnicamente poco bella e priva di fasi stilizzate, ma nel contempo vivace e molto decisa. L’Alessandria era priva di Ferrari, Costa e Viviano, ben sostituiti da altrettante riserve. Il Bologna, venuto nella città della paglia deciso a strappare il match nullo, vi è perfettamente riuscito; non solo, ma ha più volte portato una seria minaccia alla casa dei grigi, che si son trovati a doversi difendere dall’irruenza avversaria. Il primo tempo si è chiuso senza che le due squadre riuscissero a segnare: tutte le azioni dei concittadini sono terminate a infrangersi nella forte barriera difensiva dei veltri, mentre dall’altra parte le decise e irruenti folate bolognesi non sortirono miglior risultato contro l’estremo terzetto alessandrino. La ripresa vede le rinate energie di entrambe le compagini che tentano ogni sforzo per ottenere il punto della vittoria. È il Bologna che ottiene il primo successo: dopo qualche minuto di pressione, Schiavio, al 19’, si fa luce fra i due terzini grigi e batte Curti, che tenta inutilmente la parata. I concittadini partono però subito al contrattacco e al 25’ ottengono il pareggio su tiro di punizione per merito di Gandini. Inutili sono gli sforzi per segnare ancora: l’arbitro Lenti fischia la fine senza che vi siano né vincitori né vinti. Tra le autorità presenti, si notava pure il segretario della Federazione, maestro Zanetti di Bologna. («Vice», «Il Calcio, 30 giugno 1928) Il campionato italiano si avvia a grandi passi verso l’epilogo. La massacrante fatica è stata affrontata dai grigi a quadri ridotti, ma colla stessa indomita volontà, collo stesso spirito di sacrificio, colla stessa baldanza. La squadra alessandrina, fino a otto giorni fa ancora in lotta per il primato della classifica, non si è disanimata per la fattiva sorte che l’ha colpita ed ha affrontato e superato degnamente le prime partite. Purtroppo, oltre ad essere menomata nella sua efficienza, ha dovuto combattere anche contro la sfortuna, dalla quale è stata perseguitata nell’intero corso delle due partite. Ed oggi è forse irrimediabilmente tagliata fuori dalla lotta per il primato, verso il quale marcia con tanta fortuna lo squadrone del Torino. Essa però non può e non deve lasciarsi sfuggire il secondo posto, che è più che onorevole seppure non corrispondente al suo grande, elevato valore. Nelle due lotte sostenute contro Bologna o Juventus, ha dato ancora prova della sua classe ed ha sfiorato più volte il successo, seppure priva di alcuni suoi migliori atleti. Contro il Bologna, ha stupito lo stesso pubblico alessandrino che, rassegnato alla vigilia alla sconfitta, ha esultato per la superba prova sostenuta contro avversari fisicamente e moralmente superiori. E noi, non con spirito di parte, ma, spassionatamente, vogliamo elogiare gli undici intrepidi grigi che, ancora una volta, sono stati superbi difensori della casacca grigia, degni dei loro più grandi rivali, e meritevoli della massima considerazione. Domenica, l’Alessandria scendeva in campo con tre riserve. Essa mancava di Viviano, Costa e Ferrari, per cui poche speranze di vittoria poteva vantare contro lo squadrone bolognese, smanioso di risalire in classifica e riportarsi ai livelli del Torino. Ma anche con tre riserve, l’Alessandria non ha disarmato e si è gettata nella lotta con sorprendente aggressività, sì da sconvolgere la fortissima difesa del Bologna ed a costringerla ad un faticoso lavoro. E, come se non bastasse la superba efficienza degli avversari, la squadra grigia è stata perseguitata da una vera disdetta. Infatti, tre fortissimi suoi tiri sono stati respinti dai pali. Ma anche contro questo invisibile avversario, l’Alessandria non ha disarmato ed ha continuato energicamente in lotta fino alla fine del primo tempo. Nella ripresa, il Bologna perveniva, dopo appena dieci minuti di giuoco, al successo con un tiro di sorpresa. Lo smacco anziché disarmare i grigi, li ha rincuorati, sì che, dopo appena tre minuti, ottenevano il pareggio per merito di Gandini che, per tutta la partita, è stato veramente superbo. A nulla poi valsero i serrati attacchi del quintetto grigio; la difesa bolognese era granitica ed il portiere fu più volte aiutato dalla fortuna. Il risultato pari non corrispondeva certamente all’andamento della partita e di questo ne esultarono i bolognesi, seppure poche ore prima apparissero i sicuri dominatori dell’incontro. L’Alessandria usciva dal campo moralmente vittoriosa, ma perdeva inesorabilmente il contatto coi suoi diretti avversari per la conquista del massimo titolo. (Teresio Pelizza, «Il Piccolo», 30 giugno 1928) RISULTATI: Genoa-Casale 1-1 Milan-Juventus 3-1 Torino-Internazionale 3-2 CLASSIFICA: Torino 12; Alessandria, Bologna, Milan 9; Genoa, Internazionale 8; Juventus 7; Casale 2.

Girone Finale

Alessandria US - Bologna FC 1 - 1 (0 - 0)

RETI:

58. Gandini G.[A]
55. Schiavio A. [Bo]

Alessandria US

Curti Mario, Rasetto Ugo, Lauro Armando, Bruno Mario, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Marchina Libero, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

BOLOGNA: Gianni; Monzeglio, Gasperi; Genovesi, Pitto, Martelli (I) Giuseppe; Busini (I) Federico, Busini (III) Antonio, Schiavio, Della Valle (III) Giuseppe, Pozzi. All.: Felsner Hermann.

Arbitro: Lenti Cesare (Genova)

Note

Commento

info@museogrigio.it

Crediti

2021 museogrigio, tutti i diritti riservati.

Girone Finale

Alessandria US - Bologna FC 1 - 1 (0 - 0)

RETI:

58. Gandini G.[A]55. Schiavio A. [Bo]

Alessandria US

Curti Mario, Rasetto Ugo, Lauro Armando, Bruno Mario, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Marchina Libero, Chierico Carlo AngeloAll.: Carcano Carlo

Formazione avversaria

BOLOGNA: Gianni; Monzeglio, Gasperi; Genovesi, Pitto, Martelli (I) Giuseppe; Busini (I) Federico, Busini (III) Antonio, Schiavio, Della Valle (III) Giuseppe, Pozzi. All.: Felsner Hermann.

Arbitro: Lenti Cesare (Genova)

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58. Gandini G.[A]
55. Schiavio A. [Bo]

Curti Mario, Rasetto Ugo, Lauro Armando, Bruno Mario, Gandini Giuseppe, Bertolini Luigi, Cattaneo Renato, Avalle Edoardo, Banchero (I) Elvio, Marchina Libero, Chierico Carlo Angelo

All.: Carcano Carlo