Museo Grigio - Archivio Storico

Stagione: 1933/1934
Serie A
01-11-1933 - Giornata: 8 - Alessandria - Littorio


Alessandria US - Casale FBC 4 - 1 (2 - 0)
RETI: 20. Riccardi (I) G.[A], 24. Borelli M.[A], 70. Cattaneo R.[A], 86. Notti (I) A.[A] 60. rig. Celoria [Ca]

Alessandria US Chiodi Teresio, Lombardo Umberto, Fenoglio Giuseppe, Avalle Edoardo, Costenaro Gino, Milano Luigi, Cattaneo Renato, Riccardi (I) Giovanni, Notti (I) Alfredo, Borelli Michele, Gastaldi Settimo All.: Hänsel Franz

Formazione avversaria
CASALE FBC: Morbelli, Roggero, Mazzucco, Caimmi, De Marchi, Volta, Schiavetta, Gardini, Cornara, Celoria, Autelli. All.: Czeizler Lajos

Arbitro: Gianni Renato (Pisa)
Note
Pubblico discreto. Giornata di sole, terreno privo di erba Inizio gara ore 14.30 Durante l'incontro in tribuna il geom. Ernesto Bobbio, 62 anni, già pioniere e dirigente dell'UVI, segretario e consigliere dell'Alessandria negli anni postbellici, viene colto da malore. Subito soccorso giunge all'Ospedale già cadavere.

Commento
DIARIO NERO-STELLATO La sconfitta subita dai nero-stellati ad Alessandria ha compromesso la bella vittoria che essi avevano strappato tre giorni prima al risorgente Torino. La squadra cittadina ritorna così alla retroguardia della classifica, mentre u n ’affermazione dei nostri colori sul campo alessandrino avrebbe consolidato quella tendenza ascensionale che la brillante prova precedente aveva lasciato scorgere sul conto della nostra compagine. Tanto quanto è preziosa la vittoria ottenuta sul Torino, deve dunque ritenersi dannosa la sconfitta di Alessandria nei confronti del Casale? E’ una domanda puerile poiché ogni partita fa storia a sé e, se pure il significativo successo raggiunto domenica scorsa resta offuscato dal mediocre risultato sofferto tre giorni appresso dagli atleti monferrini, è doveroso aggiungere che, allo stato attuale della situazione, non era fuor di luogo prevedere uno scacco del Casale in Alessandria. Si potrà distinguere invece sulla misura di questo insuccesso che ha superato i limiti di ogni prova chiusasi sul campo dei grigi a nostro sfavore nelle ultime tre edizioni del Campionato; e appunto ricordando la smagliante vittoria ottenuta dai nostri colori sullo stesso campo due stagioni or sono (4-1), e pur ammettendo che quello fu niente altro che un colpo di fortuna, viene istintivo di pensare con allarme al parabolico regredire delle fortune nero-stellato nell’agone sempre più ostico della Serie A. Ma sconfitta per sconfitta, anche questa, come dicevamo, rientra nell’ordine delle cose normali. E ’ un fatto ormai consacrato che non certo sui campi avversari la nostra squadra può mietere quel modesto raccolto di punti ad essa riservato dagli Dei che presiedono alle fortune del calcio; e tanto più arduo le dovrebbe riuscire di conseguenza l’impresa sui terreni delle squadre che, in casa propria, sono use a dettar legge anche alle unità che vanno per la maggiore. Il campo alessandrino è stato fatale a più d ’uno squadrone; nello stesso torneo in corso la Juventus vi è caduta; fatto ogni parallelo di circostanza, è logico quindi che anche la nostra compagine ne sia uscita battuta. Altro sarebbe invece il discorso se si volesse scendere anche in questo caso ad una disamina delle cause tecniche che hanno provocato la netta sconfitta. Ma siccome v’è pericolo, come più di una volta è accaduto, di ! venire fraintesi, lasciamo ogni dissertazione minuta e voltiamo pagina rilevando di sfuggita soltanto il fatto più eloquente che ha influito sul l’esito della contesa: il gioco bello e poderoso dell’intera unità «grigia» messo a confronto con la tentennante condotta dei nostri atleti e più ancora di alcuni elementi della difesa, non ultimi i due mediani laterali che sono sempre stati al disotto delle esigenze della partita. Ma ripudiando la cattiva giornata di Alessandria conserviamo quanto di buono è emerso dalla vittoria sul Torino, anche se qualcuno penserà che è proprio dello struzzo il sistema di nascondere la testa sotto l’ala per non vedere il pericolo che s’avvicina. Che il successo strappato ai granata sia stato lusinghiero, lo dice la vittoria che la squadra torinese, tornata all’altezza del suo prestigio, ha ottenuto mercoledì in forma irresistibile sul Livorno. Contro il Torino, la nostra squadra è rientrata per un momento sulle orme della sua tradizionale combattività e il risultato fu raggiunto, più che altro, con quei fattori agonistici che non si sono mai dissociati dalle belle prove dei nostri atleti. Il Casale che ha vinto domenica scorsa è il Casale che noi tutti vorremmo e se rii una cosa sola dobbiamo rammaricarci, la cosa è questa: che all’attuale edizione della squadra nero-stellata riesca tanto difficile mantenere alla propria andatura, se non un tono tecnico, una vivace continuità come quella sfoggiata dinanzi ai torinesi e, tempo ad Metro, dinanzi al Genova. Appunto tenendo presenti queste eccezioni viene spontaneo di asserire che ai nostri atleti manca ora soltanto la fiducia nelle proprie forze: quella fiducia che, riecheggiando a intermittenze, vogliamo pensare sia sepolta soltanto sotto la cenere delle amarezze di questi ultimi tempi e, come tale, pronta a divampare non appena gli eventi volgano meno sfavorevoli. Comunque, se i presagi emersi dalla partita col Torino, dovessero essere fausti, c’è da credere che domani la nostra squadra potrà offrire un’altra prova piena di segni favorevoli. Scenderà sul campo Natal Palli una compagine che è la meraviglia del campionato in corso; quella Triestina, che, passata corno una salamandra attraverso il fuoco di sette partite, molte dello quali estremamente severe, senza scottarsi, è ormai considerata fra le unità più forti del Girone. Il compito che il Casale si accinge a sostenere, eccezion fatta per la partita con la Roma, non ha nessun termine in comune con quelli che esso ha affrontato finora sul terreno di via Scaraglio. Sarà una gara durissima per la nostra difesa (Rocco, Palumbo, Niccolai bisognerà tenerli d’occhio per tutta la giornata...), ma anche il nostro attacco, contro la poderosa retroguardia giuliana, composta dei nazionali Blason e Loschi e dal potente Geigerle, dovrà sfoderare armi nuove se vorrà passare. In questo senso, la partita disputata e perduta con la Roma potrebbe essere ricca di insegnamenti e la nostra linea offensiva pensi a qualche cosa come una difesa della Roma potenziata da un inconfondibile vigore per farsi un’ idea dell’ impresa che l’attende. Bando alle illusioni, una sola è la nostra speranza : quella di vedere l’undici aleramico teso con ogni sforzo e per tutti i 90 minuti alla mèta difficile. Che questa speranza diventi domani una certezza! (Il Monferrato, 03/11/1933) DALLA SCONFITTA DI PALERMO ALLA VITTORIA SUL CASALE I grigi non hanno avuto fortuna nella partita giocata contro i rosa di Scarone. Presentatisi in campo in condizioni tutt'altro che efficienti, a causa dei disagi del viaggio faticosissimo, gli uomini di Avalle, dopo aver violato per primi la rete di Valeriani, non seppero e non furono in condizioni sufficienti I da poter opporre ima adeguata difesa all’incalzante offensiva dei calciatori siculi, favoriti dal vento nel rabbioso finale di gara. Ma la sconfitta su di un campo insidioso come quello palermitano, non deve demoralizzare i calciatori alessandrini e gli sportivi di tutta la provincia, i quali avevano sperato di potere incasellare qualche prezioso punto nella graduatoria della classifica. Oltre alla sconfitta, i grigi soffersero enormemente durante il ritorno in modo da preoccupare i dirigenti per la immediata partita che li opponeva ai cugini casalesi. (Il Piccolo, A.C., 03/11/1933) I "grigi,, sulle orme delia loro classica tradizione Alessandria-Casale 4-1 Gli incontri fra i grigi alessandrini ed i nero-stellati casalesi erano del tipo infocato, una volta: mobilitavano un piccolo esercito di sostenitori, mettevano a soqquadro due citta e lasciavano spesso strascico di clamorosi incidenti. Erano quelli i tempi in cui la provìncia piemontese dettava legge in materia di tecnica e di efficienza fisica col famoso quadrilatero Alessandria-Casale-Vercelli-Novara. Le grandi città andavano a rimorchio. Ora le cose son cambiate. Un generale assestamento di posizioni e di funzioni è intervenuto, per cui molte aspirazioni e parecchie ambizioni sono scomparse dalla provincia, e, come conseguenza, gare fra accaniti rivali come quella di ieri hanno il loro decorso in piena normalità di condizioni. Grigi e nerostellati si trattarono ieri senza complimenti, ma nello stesso tempo senza rudezza o scortesia. L'Alessandria in vantaggio. L'Alessandria non impiegò troppo tempo a prender l'iniziativa ed a portarsi in vantaggio. Qualche attacco rapido, qualche tiro di sondaggio e, di colpo, su un'azione di nessun rilievo e da una distanza di poco inferiore alla quarantina di metri, Riccardi sparava in porta. Il portiere casalese fermava la palla, poi se la lasciava sfuggir dalle mani oltre la linea bianca. Primo punto. Il Casale reagì con energia ed in uno stile non privo di qualche pregio tecnico, senza giungere, però, a minacciare da vicino la rete dei grigi. Il predominio generico rimase agli alessandrini, ohe al 28.o minuto poterono aumentare il loro bottino. A seguito di un'avanzata sullo destra, Cattaneo riuscì a centrare dalle vicinanze del palo un pallone che stava per uscire dalla linea di fondo: Borelli. ben piazzato, riprese di testa e spedì imparabilmente in rete ben fuori della portata del braccio sinistro del portiere. Da questo risultato di due a zero a favore dell'Alessandria più non ci si mosse fino al secondo tempo. Alla ripresa, il Casale mostrò di non volersi arrendere all'esito sfavorevole che andava prendendo il combattimento. Le due ali davano segno di saper come comportarsi per mandar al centro palloni pericolosi, con la differenza, fra l'uno e l'altro, che, mentre Autelli è più agile ed esperto, il suo collega di destra, Schiavetta, è più ingenuo e leggero. Verso il 10.o minuto Autelli mandò al centro un bel pallone, ohe venne intercettato col braccio da un difensore alessandrino. Le invocazioni rivolte all'arbitro per un « rigore » non ricevettero evasione. Viceversa, quando qualche minuto più tardi, Schiavetta venne atterrato rudemente da Milano sui limiti dell'area di rigore, l'arbitro non esitò un istante a punire i grigi col massimo della pena. Sul tiro di punizione, la mezz'ala Celoria battè francamente Chiodi. Offensive casalesi La possibilità dei casalesi di ottenere il pareggio ravvivò nuovamente il giuoco, ed il Casale si vide fermato da decisioni di fuori giuoco in due o tre offensive veramente pericolose. Alla distanza, però, la squadra locale doveva prevalere: squadra più esperta, più sicura, più volitiva. Al 25.o minuto un centro proveniente dalla sinistra veniva con tutta prontezza girato da Notti verso la destra; Cattaneo sopravveniva in corsa, colpiva il pallone al volo con la precisione con cui lo potrebbe fare nel giuoco del tamburello uno specialista del genere, ed infilava come con una frecciata l'angolo basso sulla destra del portiere. Punto da tiro a segno. Con tre ad uno, l'Alessandria si senti più sicura e giocò maggiormente a suo agio. Dominò, contenne le controffensive avversarie, prese le cose più comodamente e fìnì per segnare ancora. Al 42.o minuto era Notti che, trovatosi improvvisamente solo ben addentro all'area di rigore dei nero stellati, girava su sè stesso e spediva la palla a filo del palo sinistro nella rete. Qualche minuto di giuoco incolore e l'arbitro poneva termine all'incontro. Sono interessanti da vedere alla prova le squadre cosidette cenerentole del campionato. Non avranno aspirazioni al primato, ma di ambizioni, di distinguersi ne hanno a iosa. E, quando si trovano l'uno contro l'altra schierate, sfoderano doti di tecnica e di combattività come non sempre, è dato di ritrovare presso le unità che vanno per la maggiore. Esempio primo quello del Casale. Non un nome altisonante in squadra ed un solo giuocatore che possegga esperienza, Volta. Occorre dire che, da cinque settimane a questa parte, la squadra ha compiuto grandi progressi in fatto di padronanza della palla, di smarcamento, di precisione di passaggi, di intuiti di giuoco. Il terreno, quasi completamente privo d'erba, permetteva ieri strani rimbalzi alla palla; eppure i giovani giuocatori in maglia nerostellata se ne dimostravan padroni con relativa facilità. Manca a questi ragazzi la precisa visione tattica del giuoco, per cui ogni uomo non cerca nelle azioni, che il contatto col compagno più vicino; nessuno apre sulle ali, nessuno dà respiro al giuoco, nessuno cerca l'improvviso. Forse il ritorno in squadra di Castello, dopo la subita operazione al menisco, servirà a dare all'undici maggior vigorìa e praticità di comportamento; ma il Casale farebbe male a scoraggiarsi per il risultato della partita di ieri. Malgrado la sconfitta, esso si portò bene. L'Alessandria vinse meritatamente. I grigi possono cedere quanti uomini vogliono a Torino, Genova o Firenze, ma rimane in essi la sigla inconfondibile di uno stile che emana da Smith e che fu quello di Baloncieri. Arresto della palla, finte, tenuta del giuoco a terra, stile di corsa, tutto avviene in modo che pare ripetersi su uno stampo, il bello stampo antico che diede lustro alla compagine dei grigi. Nel vedere all'opera un giovanissimo come Riccardi, o come Borelli, od un anziano come Avalle, o come Cattaneo, irresistibilmente il pensiero ricorre ai vecchi esponenti della squadra alessandrina, che lasciaron traccia di sè nella storia del calcio italiano. E' raro trovare una città in cui, come in Alessandria, i giovani seguano così fedelmente le orme degli anziani, tanto da rappresentare una scuola e da tener vivo uno stile. L'Alessandria di questo inìzio di stagione poi è in istato dì grazia. Possiede coesione, ha fiducia nei suoi dirigenti tecnici e non si perde in quisquiglie. La forza morale della squadra venne provata dalla fermezza con cui i giuocatori, appena arrivati da Palermo, dopo un viaggio in mare che sconvolse il fisico di tutti, sostennero la prova di ieri. (La Stampa) Il tradizionale duello tra i grigi alessandrini e i nero-stellati, gli irriducibili rivali della provincia di Alessandria, esponenti di lotte vivaci e le cui gesta avevano dato vita per il passato a tremende dispute, trascinando la folla sportiva ad eccessi talvolta penosi, si è svolta oggi sul campo del Littorio alla presenza di un pubblico non troppo numeroso e in un ambiente calmo e sereno. Le battaglie arroventate di alcuni anni fa che lasciavano così sempre strascichi hanno ora un comportamento assai più piano e son scevre di asprezze pur nel giuoco a ritmo sostenuto ed animoso. Bella prova di Morbelli. I grigi, malgrado l'infortunio di Palermo e la stanchezza del lungo viaggio, reso più disagevole dalle pessime condizioni del mare, si sono presto rimessi in sesto e hanno fornito un'altra convincente prova del loro valore riportando una netta vittoria sull'animosa e battagliera compagine casalese che ha dovuto ripiegare in difesa sotto gli attacchi solidi e decisi degli avanti alessandrini i quali hanno sviluppato trame offensive pregevoli, e lo scarto dei punti, già notevole, avrebbe potuto arricchirsi di altre unità se non vi fosse stato Morbelli che ha salvato l'impossibile. Già dopo i primi minuti di giuoco la difesa casalese, circondata da ogni parte dalla muta assalitrice avversaria doveva difendersi strenuamente e all' 8' un magnifico tiro sferrato a mezza altezza da una quindicina di metri da Riccardi andava a finire nella rete casalese. Al 10' azione pericolosa tra Cattaneo, Notti e Borelli; Morbelli però riesce a deviare in corner il pallone. Tre minuti dopo erano i grigi in corner, finchè l'azione ritornava ancora in campo casalese ove Riccardi e Cattaneo mantenevano una stretta offensiva alla rete di Morbelli. Questi liberava una seconda volta in corner e da questo calcio d'angolo scaturiva un'arruffata mischia nel corso della quale Cattaneo inviava al centro e Borelli raccogliendo mandava la palla ad insaccarsi nella rete. Per tutto il restante del primo tempo la lotta si è mantenuta senza asprezze, vigorosa ma l'esito è rimasto immutato. Nel secondo tempo il giuoco si rianima alquanto, dopo la lieve sosta del finale del primo tempo. I grigi sono in corner al 5'. I casalesi tentano disperatamente di pervenire al successo, ed eseguono numerose incursioni offensive sotto la rete di Chiodi; ma i loro tiri sono fallosi ed errati; non solo, ma la seconda linea non sorregge adeguatamente i compagni avanzati, per cui la difesa grigia ha buon giuoco di liberarsi tempestivamente. Al 15' un fallo assai discutibile di Fenoglio su Schiavetta proprio al limite dell'area di rigore, fallo di nessun rilievo, vede l'arbitro punire i grigi con un penalty. Lo tira Celoria, e segna senza difficoltà, Questo punto ottenuto dai casalesi un po' troppo facilmente sprona i grigi ad un vigoroso contrattacco; ed ecco sferrare una controffensiva da parte dei concittadini, che si mantiene per tutti i restanti minuti. Costenaro, oggi in una forma spettacolosa, tiene il campo da solo e rifornisce costantemente, coi compagni a lato, l'attacco, che riesce nuovamente a tener vigile la difesa casalese. Tuttavia, al 25', un'azione partita ancora da Costenaro e corretta da Avalle permette a Cattaneo di segnare con un potente traversone il magnifico terzo goal. Il Casale è nuovamente in corner al 32' Gastaldi poco dopo è travolto in area di rigore, e così pure Notti, a pochi passi dal portiere, mentre si apprestava a tirare è travolto. L'arbitro non interviene. Al 42', fuga di Gastaldi, che manda al centro. Notti abilmente si libera dei terzini e segna spettacolosamente il quarto punto. Ancora poche battute sotto la rete casalese, e poi la fine. (Il Littoriale) RISULTATI: Ambrosiana – Milan 3-0 Fiorentina – Brescia 2-0 Genova – Bologna 1-0 Napoli – Juventus 2-0 Padova – Pro Vercelli 1-1 Roma – Lazio 5-0 Torino – Livorno 5-0 Triestina – Palermo 1-0 CLASSIFICA: Ambrosiana p. 13, Triestina, Juventus 11, Roma, Bologna, Alessandria 9, Milan, Pro Vercelli, Fiorentina, Lazio 8, Padova, Palermo, Napoli 7, Torino, Genova, Brescia, Casale 6, Livorno 5. MARCATORI: 9 reti: Meazza (Ambrosiana) Borel II (Juventus), 8: Notti (Alessandria), 7: Piola (Pro Vercelli), 6: Prendato (Fiorentina), Busoni (Livorno), Il punto sul campionato Otto vittorie casalinghe e un pareggio nella giornata infrasettimanale di campionato. L'unica viaggiante ad aver ottenuto punti è la Pro Vercelli che ha fatto 1-1 a Padova. Per il resto l'Ambrosiana, vincendo il derby con il Milan ha lasciato la compagnia della Juventus battuta a Napoli ed è rimasta solo al comando con ferma intenzione di rimanerci. La Triestina vincitrice sul Palermo si insedia sul podio. Nella tutto sommato regolarità dei risultati spiccano il 5-0 con cui la Roma ha trionfato nel derby capitolino e l'analogo punteggio rifilato dal Torino al fanalino di coda Livorno.